SOLI AL VILLAGGIO (pt.2)
“Kiba”
 
Qualche minuto più tardi delle nove, Kiba si svegliò e decise in un batter d’occhio di andare ad allenarsi. In questi giorni, con la storia di Hinata, non era stato proprio in vena.
Andò a prepararsi e in seguito uscì con Akamaru.
-Eh, Akamaru, oggi non ci resta altro che allenarci. Hinata se n’è andata e tornerà solo domani…- Parlava col suo amico a quattro zampe mentre raggiungevano insieme il parco.
-…e io non le ho ancora parlato, cioè, non ho chiarito la questione dell’altra volta. E poi, oggi preferisco allenarmi.-
Arrivarono al parco, si avvicinarono alle zone più isolate e si allenarono.
Si attaccavano, si schivavano e, a volte, si colpivano.
Continuarono i loro allenamenti per svariato tempo.
Poi alle orecchie dei due arrivò una voce che li salutava, era Naruto.
-Anche tu ad allenarti, eh. Ciao Akamaru!-
*abbaia*
Naruto guardava allegramente il cagnolone mentre chiedeva a Kiba come fosse finita con Hinata.
-Ho saputo che non è andata bene.-
Il ragazzo castano sospirò e si sedette con gli altri due.
-Le ho organizzato una serata che secondo me avrebbe fatto centro, vestiti eleganti, ristorante, chiacchierata, passeggiata al chiaro di luna.-
-Una serata perfetta, va.-
-Così credevo…-
-Cos’è andato storto?-
-Lei si è arrabbiata per una cosa che ho detto.-
-Ovvero?- Naruto aspettava speranzoso.
–Le ho detto che l’avevo portata lì perché, volevo ricostruire il nostro rapporto. Noi due, di nuovo come i vecchi tempi, solo amici.- A quelle parole ripronunciate il ragazzo sentì un tonfo alla bocca dello stomaco.
-Oh merda, Kiba!-
-Che stupido! Sento che quel ‘solo’ in più abbia rovinato tutto.- Era entrato nella commiserazione mentre Naruto imprecava. –Dovevo baciarla, non abbracciarla! Lei si aspettava un bacio. Uno.-
-E lo avrà.-
-Magari.-
-L’unica cosa che puoi fare è farti dare una seconda chance…-
-Un secondo appuntamento?-
-Sì, ma senza grandi cose, niente ristorante, sai che Hinata è fatta di semplicità.-
-Sì, tranne la sua mente…- Borbottò Kiba, facendo ridere l’amico.
-Mmh, vediamo…-
“Naruto che riflette? E poi, pure per me!” Pensò Kiba, mentre osservava l’altro alle prese di un piano.
 
-Niente da fare, non ho proprio idea di come possa fare.-
-Dannazione.- Dissero all’unisono i due.
Stettero per altri minuti in silenzio, si sentiva solo il vento che spostava le foglie tra i rami.
Poi Kiba chiese:
-Ma tu come hai fatto con Sakura?-
-Io e S-Sakura? Bè, non è stato per niente un appuntamento, eravamo già nello stesso posto ma con diversa compagnia.-
-Eh…- Il ragazzo voleva sapere. Voleva riconquistare Hinata.
-Ma non ridere, eh! In quel momento ero MOLTO emozionato e dolce.-
Già scoppiò la prima risata da parte di Kiba non appena sentì la parola ‘dolce’ fare da aggettivo a Naruto, che fece una smorfia.
-Eh-Ehm… Allora…-
-Dai dai.-
 
Ora si doveva ascoltare solo Naruto.
 
-Era febbraio, c’era un falò, ma il freddo si sentiva comunque, specialmente essendo di sera.
Io avevo un orribile maglione e il pantalone di tuta.
Invece lei era seduta e con la schiena appoggiata ad uno scoglio. Era bellissima.
Ci separava solo il fuoco, ma io la vedevo comunque.
C’erano tante persone, tra i quali i nostri amici.
Ci annoiavamo, allora decidemmo di proporre un gioco.
O il gioco della bottiglia o sette minuti in paradiso, ma alla fine venne scelto l’ultimo.
Quindi si formò un cerchio dove si unirono tutti, compresa lei.
Per un paio di minuti vediamo alcuni nostri amici che si allontanano per appartarsi.
Poi esco io.
Speravo da morire che uscisse Sakura, ma c’era ancora troppa gente e la mia speranza moriva.
Poi una delle ragazze appartate urlò, ma era un falso allarme, aveva solo finito i sette minuti e replicava di volerne ancora.
Con la coda dell’occhio vidi qualcuno, forse Ino, che puntava la bottiglia verso Sakura.
Lei, tutti, sapevano che ho sempre avuto una cotta per Sakura. E Ino è un piccolo cupido, quindi… metti insieme i pezzi.
Non appena gli altri si rigirarono videro la bottiglia e sospettarono di me, ma ero troppo lontano e poi mi avrebbero visto.
Io e lei rimanemmo fissi a guardarci per pochi istanti, poi lei rinunciò.
Mi confessò in seguito che era per la timidezza e una punta d’orgoglio, che aveva detto di no.
Ma quella sera mi presi di coraggio, non volevo che finisse così.
Forse era stato per quel suo ‘no’ così deciso e insicuro allo stesso tempo a spronarmi, non so. So solo che lo feci.
La invitai ad uscire dal gioco per fare una passeggiata con me.
Sempre lei mi disse che accettò l’invito perché i miei occhi le chiedevano scusa per la sfacciataggine che di solito non è da me.
Ma comunque sono sicuro che quella scelta fu la migliore per entrambi.
Nel cielo, niente stelle. Pieno di nuvole. Ed è lì sotto che Sakura si fermò a guardarlo. Le piace così tanto ancora oggi quel tempo nuvoloso.
Mi avvicinai a lei, volevo vederla meglio, ma ad un tratto una goccia, pioggia, le rigò il viso.
Nonostante il freddo, non ci pensai due volte, e mi tolsi il maglione con cui ci riparammo.
Tornammo al falò di corsa, ma ormai non c’era più nessuno.
Decidemmo di andare al parco giochi là vicino, stare sotto la pioggia è una delle cose che più ci accomuna.
Io iniziai a dondolarmi sull’altalena, lei mi osservava da sotto il tetto dello scivolo.
Mi osservava davvero.
Poi quando mi rigirai aveva uno sguardo…triste, deluso.
A quel punto scesi dall’altalena e mi sedetti accanto a lei. Parlammo per un po’, mi ricordo che la feci persino ridere.
Mh.
Dopo per sbaglio, non so, le sfiorai la mano, era congelata. E glielo dissi.
A quell’osservazione lei arrossì leggermente e mi guardava affascinata. Come per ringraziarmi di aver notato quel particolare.
Infine disse solo ‘Sì, mi hai conquistata.’ Prima di aggiungere un bacio.
Sì, esatto, mi baciò. Ci baciammo.
Era il nostro primo bacio.
Ed io ero così contento.
Non riuscivamo ad allontanarci, siamo stati abbracciati al freddo per molto, forse troppo tempo.
Ma quello si che era un abbraccio. Vorrei abbracciarla pure ora, vorrei abbracciarla per ore intere.
Ti giuro, Kiba.
Io amo Sakura.-
 
Naruto aveva lo sguardo puntato verso il basso, un’espressione priva di rimorsi, ma piena d’amore. Era bello soffermarsi a guardarlo cercando di capire i suoi pensieri e le sue emozioni.
E Kiba lo stava facendo. Era da quasi un’ora che raccontava la sua esperienza più bella. Soffermandosi su ogni piccolo particolare.
Naruto si era risvegliato.
-Kiba, questo per me è l’amore. Io l’ho vissuto così con la mia vita, Sakura. Ed ora voglio che tu viva il tuo amore con Hinata.-
Il ragazzo era commosso da quelle parole e si convinse a fare qualcosa di esteticamente semplice ma mentalmente complesso.
Doveva dichiararsi alla sua vecchia migliore amica.
-Naruto…-
Il biondo alzò lo sguardo.
-Voglio riuscire a dirle ‘Ti amo’.-
-Ce la farai, amico mio. Ne sono sicuro.-
Gli diede una pacca sulla spalla, dopodiché se ne andò salutandolo.
 
Kiba rimase venti minuti sdraiato a terra, fra l’erba fresca, a fantasticare. Poi riprese ad allenarsi, era emozionato dal ritorno di Hianta che sarebbe stato l’indomani.
 
“Riuscirò a dirtelo. Devo.”





Angolo Autrice
Nuovo capitolo, yeee.
"Ieri" abbiamo potuto vedere com'è andata la giornata di Gaara che ha fatto amicizia, oggi tocca vedere quella di Kiba, anche se più che Kiba, ha parlato Naruto, spero che vi sia piaciuta però come ho creato il primo momento romantico tra lui e Sakura.
Ma grazie a questo, può darsi che il nostro Kiba al ritorno di Hinata farà qualcosa?
Vedremo in seguito lol.

RAGAZZI, RITARDERO' CON IL PROSSIMO CAPITOLO PERCHE'... SARO' AL CONCERTO DEI BASTILLE! WAAAAA STO MORENDO, MANCANO SOLO QUATTRO GIORNI! Alla prossima, scusate lo sclero ahahah.