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Autore: Ciribiricoccola    29/04/2008    4 recensioni
Una mamma con 2 gioielli, anzi, 6! I suoi bambini...e altri 4 ragazzi un pò cresciuti... vediamo se afferrate il collegamento...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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baby

Ultimo capitolo! Mi dispiace per chi si era affezionato a questa storia, spero di potervi allietare con altre storie sui nostri 4 crucchetti preferiti... ma soprattutto spero che il finale sia a voi gradito!!!

Un bacione... Ciry!

PS: Recensite che sennò non ve lo do, il bacione :P

6 mesi dopo…

“Ma ti assicuro che il vestito era bellissimo, non capisco perchè devi borbottarci sopra come un minestrone che bolle in pentola!”
“Britta, ma una sposa non si veste di bianco e lilla!”
“De gustibus, Georg, de gustibus… Marion glielo aveva chiesto bianco e lilla, e Bill l’ha fatto bianco e lilla!”
“Sarà, ma almeno a me potevano risparmiare la cravatta dello stesso colore… sembravo uno scapolo dalla sessualità confusa!!”
“Ma dove le trovi queste uscite nel cuore della notte?!” esclamò Britta, cercando di non ridere forte mentre stava al telefono con quello che ormai considerava il suo “cognato alla lontana”.

Si era confuso con il fuso orario, così l’aveva chiamata alle tre del mattino, mentre a Hanga Roa erano le otto di sera.

“Guarda che qui è ora di cena…” la corresse il ragazzo.
“Sì, da te, in mezzo alle statue! Qui è l’ora in cui Gustav ronfa come un orso in letargo… ma perché non sei a cena, piuttosto?”
“Oh, stai zitta, mi sono preso un virus per colpa di quella robaccia che danno a tavola! Marion ne mangia a quintali da tre giorni e non le succede niente, io ho assaggiato uno spiedino di pesce e mi sto contorcendo dal dolore da almeno 24 ore! E sto qui a letto mentre lei è a mangiarsi tutto il ristorante!”

Britta rise un’altra volta, tappandosi la bocca: non volesse il cielo che Elsa si svegliasse… sarebbe venuta una crisi di pianto anche a Gustav per l’isteria. Già a sentire squillare il telefono a quell’ora impossibile per poco non era caduto dal letto…

“Abbiamo lo stomachino da donnina, bene!” commentò la ragazza “Ma dài, almeno siete in un posto stupendo, vi siete trattati bene per il viaggio di nozze!”
“A me quelle statue mettono ansia…” ribattè il ragazzo, perplesso.
“Ma quanto sei indisposto! E poi quelle sono statue importanti, hanno una storia alle spalle!”
“Sì, Marion me lo ha spiegato durante il viaggio… ma io continuo a pensare che ‘ Isola di Pasqua ‘ sia un nome da parco- divertimenti…”
“Ma cosa vuoi di più, avete il mare, avete questi uomini di pietra che vi fissano dalla mattina alla sera, avete una fede al dito…”
Dall’altra parte del telefono, Georg sorrise e aggiunse: “E abbiamo una sorta di bagaglio a mano da trasportare, al ritorno…”
Britta alzò un sopracciglio, dubbiosa, e disse: “Cosa?”
“Ti ho chiamato solo per parlarti di statue e del mio mal di stomaco secondo te?!”
“Ma che ne so, Georg, è da una settimana prima del matrimonio che sei diventato peggio di Alice nel paese delle Meraviglie!”
Il ragazzo rise e ribattè: “Ti ho chiamato anche per un’altra cosa, una cosa importante…”
“E’ successo qualcosa?”
“Sì! E ti suggerisco di tenere pronto il vestito che hai messo al matrimonio, perché tra un annetto lo dovrai utilizzare ancora!”

Sul viso di Britta si allargò un sorriso.

“Britta? Sei ancora lì?”
“Sì, stavo pensando…” rispose lei, gli occhi lucidi per l’emozione “Stai parlando di quel che penso?”
“Se ti stai chiedendo se è maschio o femmina… sì…” le rispose il ragazzo, ridacchiando.

Britta balzò in piedi, trattenendo a fatica un urletto di gioia! Cominciando a girare freneticamente per la stanza, iniziò a chiedere: “Ma quando è successo? E quando l’avete capito?”
“Qualche settimana prima del matrimonio… Mi ha fatto prendere un colpo! Ero con i ragazzi, stavamo provando e lei mi manda un messaggino che diceva… aspetta, che te lo leggo… ah, eccolo! ‘ Ho ingoiato un cocomero, vieni subito a casa ‘! Pensavo di trovarla in chissà quali condizioni, poi ho creduto che fosse uno scherzo e invece me la ritrovo tutta pimpante a casa che mi dice che è incinta!!!”
Britta si lasciò cadere sulla poltrona con un sorriso ebete sulla faccia e ribattè: “Non ho parole, Georg, è bellissimo! Tra nove mesi sarai papà!!!”
Georg sospirò e disse, con voce un po’ tremula: “Sì, ma… non so, ho un po’ paura, sai?”

Britta sorrise intenerita: le sembrava incredibile che quel ragazzone possente e con la faccia da duro potesse avere paura di un bambino, di quello che sarebbe stato il SUO bambino. Ma del resto, in passato aveva avuto paura anche a prendere in braccio Elsa.

Si alzò dalla poltrona e disse: “Puoi aspettare un attimo in linea? Vado a chiamare qualcuno di competente!”
“Oh, fai pure, tanto a Gustav non è mai piaciuto dormire!” ribattè l’altro con una risatina.

Entrò in camera, sperando di trovarlo sveglio, e non solo lo scovò in piedi, ma addirittura con la cornetta del telefono alzata: aveva origliato la conversazione!
Britta incrociò le braccia sul petto, fingendosi arrabbiata, e Gustav si giustificò dicendo: “Volevo farmi due risate anch’io, sentivo che ti trattenevi! So cosa dirgli comunque, e vorrei un po’ di privacy per conferire con il poveretto, se non ti dispiace…”
“Parli tu di privacy, eh?... Quando avete finito, dimmelo!” gli disse di rimando la moglie, chiudendosi la porta alle spalle con un sorriso divertito.

“Cos’è, Hobbit, tra mal di pancia e ansia premaman non ti passa la notte?” esordì il batterista con un sorriso, rimettendosi a sedere sul letto.
“Paparino, mi affido ai tuoi consigli… e non chiamarmi Hobbit!” lo ammonì l’altro.
“Scherzi a parte, Georg… sarò breve, perché su certe cose non c’è molto da dire. C’è tutto da fare, piuttosto! E io sto ancora imparando… però ti posso assicurare che appena lo vedrai… o la vedrai… ti sentirai come… come… insomma, come quando abbiamo suonato al Maracanã!”
“Esattamente quattro anni… quattordici giorni… e un’ora fa…” ribattè il bassista con tono estasiato.
“Già… ti ricordi? Bill ha pianto come un bambino per metà concerto!”
“E tu, che non sapevi se fare l’assolo o no perché ti tremavano le mani?!”
“Lasciamo stare!” si difese Gustav ridendo “Comunque, hai capito cosa intendo?”
“Sì, credo di aver capito… mi sento meglio, grazie…”
“Di niente, figurati… la prossima volta me le paghi, queste consulenze notturne! Stammi bene e non mangiare pesce! Ciao, ti ripasso Britta!”

Prontamente, la diretta interessata entrò come un fulmine nella stanza e s’impossessò della cornetta, facendo la linguaccia al marito: aveva origliato tutto il tempo.

“Georg, ci sei, mi senti?”
“Forte e chiaro, Britta…”
“Ti senti meglio ora?”
“Sì, mi è anche passato un po’ il mal di pancia…”
“Ti fanno bene queste chiacchierate notturne!” commentò la ragazza sorridendo.
“Già, a me sì, al mio portafoglio un po’ meno… e Marion m’imbottirà di pesce avariato quando vedrà la bolletta nel conto dell’albergo…”
“Credo sia meglio chiudere qui allora! Il nostro dovere lo abbiamo fatto, no?”
“Sì, come sempre… vi ringrazio, ragazzi, davvero… ah, e ora posso dire tranquillamente che ringrazio te in particolare, come ti avevo promesso!”
“Già, direi che me lo merito!!! Mi raccomando, riposati, non mangiare schifezze e abbraccia forte Marion da parte nostra, ok?”
“Lo farò… scusate per l’ora!”
“Ma figurati, anzi, con una notizia del genere potevi chiamarci anche.. che ne so…”
“Durante una tempesta monsonica?” chiese ironico il ragazzo, facendola sorridere.
“Esattamente! Mi raccomando, state bene e tornate integri! Ciao, Georg, un abbraccio!”

Si salutarono, dopodiché Britta tornò a letto con uno sbadiglio e un entusiasmo incontenibile addosso.
“Ti rendi conto??? Diventeremo come degli zii!” disse a Gustav che, tranquillo sotto le coperte, ribattè soddisfatto: “Sì, sono contento anch’io, se lo meritano!”
“Adesso mancano Bill e Tom…” insinuò Britta, abbracciandolo.
“Perché mi viene da ridere se penso a quei due scellerati con dei bambini  a carico? Magari diventano ragazzi- padri, perché le fidanzate fuggono disperate…”

Risero di gusto insieme per poi addormentarsi come sassi. Dovettero intervenire Will, Thomas e Moritz per tirarli giù da letto.
Senza contare Elsa che reclamava con insistenza che le venisse cambiato il pannolino.

 

Un anno dopo…

Elsa ha imparato a dire correttamente tutti e tre i nomi dei suoi “zii acquisiti”.

Moritz si è innamorato della prorompente insegnante di educazione fisica dopo aver iniziato il nuovo anno scolastico.

Thomas sta ancora tentando pazientemente d’insegnare a Will l’arte della masturbazione.

Will non ne vuole sapere. Nel frattempo, abbozza ritratti di Bill e delle sue compagne di classe più carine, di nascosto in classe.

Georg e Marion hanno avuto un maschietto, Ilian Cölestin. Ha i capelli neri della mamma e gli occhi verdi del papà.

Georg si è tagliato i capelli e ha ideato il design dell’ultimo basso Sandberg uscito sul mercato.

Marion vuole un altro bambino.

Bill ha inaugurato la sua nuova linea di moda “Gut”, dedicandola a Britta. Si divide tra il lavoro di cantante, stilista e baby sitter personale, in particolare di Elsa e Will, di cui esamina sempre attentamente i disegni.

Tom è diventato un produttore di musica hip hop; viene considerato la risposta tedesca a Timbaland. La sua ultima ragazza lo ha lasciato, accusandolo di passare troppo tempo con “mocciosi che non sono nemmeno suoi”, ovvero Thomas e Moritz, che hanno sbavato per mesi dietro alle sue gambe lunghe per poi mandarla a quel paese, seguendo l'esempio di Tom.

Gustav è stato richiesto come batterista da Phil Collins in un pezzo del suo nuovo album. Sta pensando se accettare o no.

I Tokio Hotel sono attualmente in tour e al loro terzo Greatest Hits. Stanno preparando un nuovo disco.

Britta fa ancora la giornalista free lance e, occasionalmente, posa come modella per Bill. Sta cominciando a fantasticare su quale completino intimo indossare per festeggiare il successo del tour della band, che ha segnato il "tutto esaurito" a ogni tappa; sta pensando di farsi trovare in albergo dopo il concerto di Stoccolma. Ogni settimana va trovare Marion per darle una mano con Ilian ,e quando torna a casa fa la mamma a tempo pieno.

Ultima cosa, ma non per questo meno importante: Ilian Cölestin è stato battezzato. Bill ha vestito tutta la band, i bambini, Marion e Britta.
Esclusivamente di celeste pastello.
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Un paio di informazioni e aneddoti!
Lo stadio
Maracanã citato da Gustav è a Rio de Janeiro ed è il più grande del mondo: può ospitare infatti 160.000 persone. Personaggi come Madonna, Frank Sinatra e i Kiss vi hanno tenuto concerti.
Bill ha vestito tutta la "brigata" di celeste ispirandosi non solo al sesso del figlio di Georg, ma anche al suo secondo nome che, tradotto in italiano, vuol dire "Celestino" :)

E anche per questa FF siamo giunti alla fine. Non fatevi venire la voglia improvvisa di fare figli o cose simili :)! Ringrazio chi ha recensito e apprezzato questa storia, in cui ho messo la passione che ho sia per i TH che per i bambini!

Un bacione a tutti e a presto!

Silvia
   
 
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