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Autore: Irene Adler    29/04/2008    5 recensioni
Kanda se ne stava steso a terra, ansante ed esausto; la sua Mugen giaceva qualche metro più avanti.
-Dove diavolo sono quei perdi tempo?Dannazione, quando torna la mammoletta glie le suono di santa ragione!- si trovò a pensare.
-A patto che riesca ad uscire vivo da questa situazione…-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio , Yu Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heartless?

 by Irene Adler

 

Kanda se ne stava steso a terra, ansante ed esausto; la sua Mugen giaceva qualche metro più avanti, la lama, baciata dal sole, creava riflessi abbaglianti e fastidiosi per gli occhi del giapponese, che, a fatica, cercava di riacquistare la posizione eretta.

I capelli, sciolti sulle spalle, scendevano per il suo corpo, infastidendogli la vista; l’esorcista si scostò stizzito una ciocca di capelli scuri dal viso, sbuffando.

Si guardò intorno, sperando nell’arrivo di qualcuno che potesse dargli una mano, ma nessuno era in vista e questo lo irritò ancora di più.

-Dove diavolo sono quei perdi tempo?Dannazione, quando torna la mammoletta glie le suono di santa ragione!- si trovò a pensare.

-A patto che riesca ad uscire vivo da questa situazione…-

Ne aveva passate di tutti i colori, ma sicuramente questa situazione era la peggiore in cui si era trovato da diversi anni.

Si deterse un rivolo di sudore che gli stava scendendo dalla tempia, mentre, con gli occhi socchiusi dall’irritazione, fissava quelle tremende creature che gli stavano dando filo da torcere da quasi quattro ore.

“Bestiacce schifose” sbottò.

Queste lo osservarono con attenzione, per poi tornare alla carica, correndo verso di lui.

Kanda, con uno scatto felino si gettò alla sua destra, rotolò a terra e afferrò la sua fedele katana.

“Innocence attivati!”

Sfoderando un sorriso compiaciuto, impugnò con sicurezza Mugen.

“Con la mia Mugen…vi taglio a metà!”

Sollevò la spada sopra la testa per poi abbassarla di scatto.

“Yuu, che diavolo stai facendo?!”

La presa ferrea di Lavi impedì a Kanda di dare il colpo di grazia alle orride creature.

Il giapponese si voltò verso il giovane Bookman, che precedeva un piccolo gruppo, composto da Allen Walker, Linalee, Miranda e Krory.

“Tu…voi…non avete idea di cosa ho passato in queste quattro ore”sbottò Kanda, liberandosi della stretta di Lavi.

“Yuu, non farla tanto lunga” disse Linalee, avvicinandosi.

“Infatti Yuu…non brontolare come tuo solito!” continuò Allen, avanzando di qualche passo.

“Brontolare?! BRONTOLARE?! Voi non avete idea…sparite o vi tagliuzzo!”replicò gelido l’esorcista.

“E poi ti ho detto mille volte di non chiamarmi per nome, mammoletta!”

“Mi chiamo Allen!”

“Fa lo stesso!”

Linalee si avvicinò ai due amici/nemici.

“Coraggio Yuu, che ci sarà di così orribile in…”

Le mostruose creature tornarono all’attacco, ma stavolta si diressero verso il gruppo di esorcisti.

“Mamma!!”

Un bimbetto dai capelli corvini si strinse alle ginocchia di Linalee, spalancando gli occhioni grigi ed esibendo un sorriso raggiante.

“ ‘to-san!”

Un secondo dopo un piccolo fulmine dai capelli lunghi e scarmigliati, legati in due codini, si gettò addosso a Krory.

“Eliade!”

“ ‘to-san, ‘ka-san, mi sono divertita moltissimo con il signor Kanda!” disse eccitatissima la piccola, mentre Arystar e Miranda le sorridevano dolcemente.

Kanda le lanciò uno sguardo di puro odio al sentire le sue parole.

“Piccola piattola…”sbottò, ricordandosi  che era stata proprio la figlia di Krory a slegargli la coda e giocare ad attorcigliargli i capelli con i rami dell’albero sotto il quale si era appisolato.

Lavi gli posò una mano sulla spalla, sogghignando.

“Coraggio Yuu, sii un po’ più elastico; fa un bel sorriso e togliti quell’espressione crucciata! I bambini si sono divertiti…”

Prima che Kanda potesse ribattere con una frase lapidaria e poco simpatica, qualcuno tirò i pantaloni di Lavi, facendogli abbassare lo sguardo.

Una bimba dai lunghi capelli argentei e dagli occhi viola fissava timidamente il ragazzo dai capelli rossi.

“Zio Lavi…”

Il giovane Bookman si chinò e la prese in braccio.

“Che c’è principessa?Il brutto muso dello zio Yuu ti ha spaventata?” domandò dolcemente, suscitando nel giapponese l’ennesimo sbuffo irritato.

“No, ma…ma…sono caduta e mi sono sbucciata il ginocchio” rispose la piccola, mentre le tremava il labbro inferiore.

“M-mi brucia tanto!” si lamentò, con gli occhi lucidi di lacrime.

Kanda sbuffò, voltando il capo.

Non sopportava i bambini: erano chiassosi, goffi, deboli e soprattutto piangevano per un nonnulla.

Il giapponese fissò con scarso interesse il giovane Bookman che puliva con un fazzoletto il ginocchio della piccola Walker.

Si allontanò dal gruppetto, sedendosi sotto un albero isolato nel verde ad una ventina di metri dai compagni, dando loro le spalle.

“Marmocchi!” sbottò per l’ultima volta, dando un’occhiata ai membri del gruppetto che si sedevano nell’erba, su una tovaglia da pic nic, mentre i piccoli correvano intorno a loro ridendo e saltando addosso a Lavi, tirandogli i capelli e aggrappandosi ai vestiti.

Il giapponese chiuse gli occhi, tentando di meditare in tranquillità.

Il vento soffiava leggero, sfiorandogli il viso, l’unico suono che udiva era il suo respiro ritmico e profondo e il leggero frusciare delle foglie...

“Zio Yuu…”

Il ragazzo sospirò, socchiudendo un occhio, per trovarsi di fianco la giovane Walker, che lo fissava con un sorriso timido.

“Si…?”

La piccola, incoraggiata da quella mezza sillaba avanzò di un paio di passi.

“Posso sedermi vicino a te?”domandò, cercando incontrare lo sguardo dell’esorcista.

Questi sospirò, per poi annuire.

“Basta che rimani in silenzio” si limitò a dire.

A quel punto la bambina gli si avvicinò incoraggiata e gli si sedette sulle gambe, alzando il viso per incontrare gli occhi del giapponese, che la guardava accigliato.

“Ho detto che potevi sederti di fianco a me, non in braccio a me”

La piccola sbuffò.

“Posso restare qui? Ti prego, farò la brava! Promesso promessissimo!”

Kanda sospirò per l’ennesima volta, accondiscendente, richiudendo gli occhi e cercando di concentrarsi di nuovo.

“Zio Yuu…”

Questi socchiuse di nuovo gli occhi, irritato.

“Si?”

“Perché non mi chiami mai per nome? Non mi vuoi bene?” domandò curiosa la piccola, voltandosi e aggrappandosi alla sua camicia, fissandolo con gli occhi sgranati.

Il giapponese la osservò un po’ incupito, non sapendo bene che cosa rispondere.

-Perché i bambini fanno queste domande così scomode?-

“I-io…”

“Non è difficile! Ju-li-et!”sillabò la bambina.

“Ok, ti chiamerò per nome…ora potresti tac…”

“Zio Yuu, mi fai vedere la tua Mugen? Per favore, la tratterò bene!”

“No”sbottò questi.

“Perché?!”

“Perché è pericolosa!”

“Ma tu la usi!!” Replicò la piccola, gonfiando le guance graziosamente e sbuffando.

“Io so usare Mugen, tu no…” sbottò Kanda, che si stava innervosendo. “…ed ora sta in silenzio!”

La piccola si zittì e mise il broncio all’esorcista, che chiuse gli occhi più che altro per evitare di ricevere nuove domande, che per meditare.

-I bambini sono davvero insopportabili…-

La sera cominciava a calare e, dopo un tempo imprecisato, Kanda riaprì gli occhi, rendendosi conto che il cielo si era colorato di arancio e le nuvole si tingevano di blu e viola.

Abbassò lo sguardo, avvertendo ancora il peso di Juliet sulle sue gambe.

La piccola si era addormentata.

Kanda rimase totalmente spiazzato, incapace di reagire a quella scena.

Juliet dormiva beatamente, stringendo il pugno destro sul tessuto della sua camicia candida, il viso era colorito dal vento frizzante che spirava e le accarezzava le guance, mentre i capelli chiari erano sciolti ed incorniciavano il viso infantile ed innocente.

-E ora che faccio?!-pensò seccato, guardandosi intorno.

Nessuno era in vista.

-Dannata mammoletta, non c’è mai quando serve!-

Juliet si mosse lievemente nel sonno e lui  la sentì rabbrividire.

Sospirò, ripetendosi che quello che stava per fare era solamente per non sorbirsi i rimproveri di Linalee e i commenti sarcastici di Lavi.

Si tolse con gesti lenti la camicia e la posò sulla piccola.

-I bambini ti mettono sempre i situazioni imbarazzanti…dannazione a loro…-

Lei tremava ancora, rannicchiata contro il suo petto; dopo essersi guardato un attimo intorno l’esorcista accostò più a se la piccola, evitando accuratamente di guardarla e ripetendosi che lo faceva solo per evitare che questa prendesse un raffreddore e, di conseguenza, di ricevere le noiose ammonizioni dei genitori della piccola.

-…odiosi piccoli mostriciattoli!-

Gli occhi di Juliet fremettero e si socchiusero, impastati dal sonno.

“Zio Yuu…perchè mi guardi strano?”

“N-non ti guardo strano! ” sbottò questi.

La piccola si guardò intorno.

“Andiamo a casa? Fa freddo” sussurrò, stringendosi nella camicia del giapponese.

Kanda si alzò in piedi e cominciò ad incamminarsi vero la casa che sorgeva poco lontano, dove li attendevano gli altri.

Juliet cominciò a camminare al suo fianco, canticchiando e agitando in modo buffo le maniche della camicia, troppo larga per lei.

“Juliet…”

La piccola alzò lo sguardo sul viso austero del giapponese.

“Non dire nulla a nessuno”

La bimba sembrò capire a ciò che si riferiva e sorrise.

“ Sarà il nostro segreto! Non lo dirò neanche a papà! Promesso!!”

Detto ciò prese a correre verso la casa, dalla quale era appena uscito Allen, preoccupato perché la figlia non era ancora tornata a casa.

Kanda fissò la chioma argentea della piccola Walker, accennando un sorriso quando fu sicuro di non essere scorto.

Dopotutto i bambini non erano poi così terribili…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa è la mia prima fan fic di D-Gray Man, l’ho scritta ieri sera a mezzanotte, quindi se ci sono errori fatemeli notare senza problemi. Il titolo è orrido, ma non sono riuscita a trovare nulla di meglio…gomen ç.ç Comunque spero che la fanfic  vi sia piaciuta^^

 Ho aggiunto un piccolo accenno ai miei paring preferiti, di cui le fanfic in questo fandom, purtroppo, scarseggiano. Io adoro le AllenLinalee e le KroryMiranda e dedico questa fanfic a chi, come me, adora questi paring o solo uno di questi.

La dedico anche alla mia carissima Hiko, che non sopporta i mocciosi e non li può vedere, nella speranza, perfettamente vana, di farglieli apprezzare un pochetto almeno nelle fanfic ^-^

Sono gradite recensioni, consigli e critiche.

Grazie per aver letto (_ _)

Irene Adler

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