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Autore: BlueStar    29/04/2008    7 recensioni
La povera Ginny si troverà in una situazione alquanto surreale nel bel mezzo della foresta proibita. Non è detto però che i fatti non possano volgere a suo favore!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: tutti i personaggi appartengono a J.K. Rowling.



Why Can't We Be Friends?




Cercando di non svegliare la Signora Grassa, che russava della grossa nel suo ritratto, e di fare meno rumore possibile, Ginny Weasley sgusciò fuori dalla sua sala comune.


Mentre se la svignava giù per gli scalini diretta alla porta principale, l’esile ragazzina al suo sesto anno, pregava di non incontrare nessuno, specialmente non Gazza e la sua orrida gatta: Mrs Purr. Quella notte fu fortunata: era davanti all’ingresso principale e non c’era traccia d’anima viva. Uscì e immediatamente sussurrò l’incantesimo per richiudere il portone alle sue spalle. Silenziosamente, nell’arco dell’ombra dell’ingresso, si trasfigurò in Animagus.  Se in quel momento qualcuno dal castello avesse guardato i prati, avrebbe visto solamente una piccola volpe rossa correre velocemente verso la foresta proibita.


Il vento impetuoso tra il pelo delle orecchie e del corpo la faceva sentire straordinariamente libera. Adorava sgattaiolare fuori e attraversare la foresta, infatti quando era in fattezze di volpe, nessuna delle altre creature sembrava notarla. Era libera di vagabondare, esplorare e naturalmente… correre!


Ginny sapeva che avrebbe dovuto registrarsi come Animagus, ma aveva imparato che di rado gli studenti di Hogwarts lo facevano. Se i professori avessero saputo che lei poteva cambiare forma avrebbero posto un incantesimo alla porta per impedirle di lasciare il castello oltre l’orario. Questo era accaduto l’anno scorso alla povera Cho Chang quando la Ravenclow aveva rivelato di potersi trasformare in uno splendido gatto siamese. Gatti, civette e molti altri animali magici erano liberi di andare e venire a loro piacimento, ma Cho era impossibilitata ad andarsene nella sua forma animale a causa di uno speciale incantesimo attorno al castello. Per questo Ginny cercava di essere sicura che nessuno la vedesse in modo che questo non accadesse anche a lei.


Era rimasto solo un altro mese prima della fine della scuola ma dopo avrebbe avuto comunque tutto il settimo anno. Aveva ereditato l’amore per i guai dai gemelli e voleva essere sicura di godersi l'ultimo trimestre al meglio. L’unica cosa che le mancava era qualcuno con cui condividere queste notti clandestine. Non aveva nessuno con cui passare il tempo: se Fred e George fossero stati ancora a scuola lei probabilmente avrebbe confidato loro il suo segreto, ma a scuola di Weasley erano rimasti solo lei e suo fratello Ron che, sebbene non fosse tanto odioso quanto Percy, era estremamente moralista; specialmente da quando la sua ragazza, Hermione Granger, era stata nominata Caposcuola. Ora comunque non era importante. Era una calda e tarda serata primaverile e lei desiderava ardentemente andare a correre. Quando correva si sentiva dolcemente inconsapevole della realtà che la circondava e riusciva a lasciarsi alle spalle i problemi.








§








“Passalo, lo stai finendo!” si lagnava Vicent Tiger con Gregory Goyle.


“Ehy Malfoy, lo sta finendo!”   





Draco Malfoy li ignorava e fissava soprapensiero il confine dell’ombra della foresta proibita davanti a loro. Sapeva che li dentro vivevano terribili e pericolose creature ma sapeva anche che molte delle parti proibite della scuola ospitavano studenti intenti a spacciare, sbaciucchiarsi, praticare magie proibite o, come nel caso dei due imbecilli dietro a lui, a fumare erba e sigarette. Sospirò. Non era attratto dall’erba, aveva provato una volta, ma non ne era rimasto affascinato. Lui amava stare fuori all’aria aperta di notte. Passava la sua vita in due grandi tombe: la sua casa e l’umido sotterraneo dormitorio dei Serpeverde; una ragione più che valida per sgattaiolare fuori non appena poteva e lì, all’aria frizzantina della notte, si sentiva libero dalle domande e dalle aspettative di ciascuno nei suoi confronti. Là fuori era libero di rilassarsi per un paio di brevi ore e di abbassare la guardia.


Tiger e Goyle lo accompagnavano fuori per abitudine, certamente non li aveva invitati a seguirlo. Era passato molto tempo da quando li considerava suoi amici, lui in realtà non aveva amici. Loro erano solo persone con cui passava il tempo, come tutti nella casa degli Slytherin. Un giorno aveva cercato qualcuno con cui parlare veramente, qualcuno che lo ascoltasse per quello che era e non era, e lo accettasse per questo. Allora aveva compreso la triste verità.


Spostò il suo sguardo fiero e argentato sul cielo cercando di riconoscere stelle e costellazioni famigliari ma mentre stava guardando l’arcata celeste il suo corpo si irrigidì. Dietro di lui Tiger e Goyle si stavano picchiando per avere l’ultimo tiro.


“Zitti, idioti!” ringhiò minaccioso, abbassando lo sguardo sulla foresta di fronte. Loro si fermarono immediatamente. Cera qualcosa quando Malfoy usava quel tono di voce. Draco si scostò un ciuffo di capelli dal viso, non li stava guardando, stava fissando qualcosa dritto davanti a lui, nella boscaglia.


“Lo sentite?” chiese improvvisamente.


Tiger e Goyle guardarono insieme il punto indefinito nella foresta e scrollarono le loro teste in segno di diniego. Era preoccupante quando Malfoy agiva così. Goyle aveva visto i cani da caccia di suo padre fare le stesse cose, irrigidirsi e fissare, giusto prima di balzare sulla loro preda e squarciarla in pezzi. Malfoy sembrava avere gli stessi misteriosi sensi di un terribile e spietato segugio. Questo gli aveva salvato il culo parecchie volte, ma allo stesso tempo lo terrorizzava.


“Credo di aver sentito qualcosa venire da quella parte. Voi due state qui e rimanete zitti!”


Scivolò tra gli alberi senza emettere un suono. Anche questo era mostruoso. Erano sicuri che non lo avrebbe mai sentito se non lo avessero visto, perché lui poteva essere giusto dietro di te, e tu potevi non accorgertene. Ma per il momento gli aveva detto di stare fermi e zitti e così avrebbero fatto stando lì con le labbra abbottonate saldamente.











§











Ginny era sicura di sentire qualcosa davanti a lei. Camminava e si muoveva lentamente. Annusava; ma gli unici odori che sentiva erano il fresco terriccio e la fragranza dei pini. Aveva sperato che trasformandosi in una volpe avrebbe avuto le stesse abilità di una volpe ma, benché lei sentisse molto -vedeva e annusava molto di più di quando era umana-, i suoi sensi non erano in nessun modo paragonabili a quelli di una vera volpe. Mosse qualche passo avanti, ora poteva distinguere benissimo l’odore di Marijuana: probabilmente c’era qualcuno a sbaciucchiarsi o a fumare, pensò. Voleva scoprire chi era perciò si mosse. Non si accorse che qualcuno la stava seguendo e si avvicinò ad una radura. Sbirciando da dietro un albero vide Vicent Tiger e Gregory Goyle seduti fianco a fianco; Tiger ascoltava i minimi rumori, immobile, fumando, e nello stesso tempo sembrava stesse cercando qualcosa ovunque intorno a lui. Cosa stavano cercando? Si chiese, mentre un brivido le attraversava la spina dorsale. Qualcuno era dietro di lei! Caricò le zampe posteriori per scattare in avanti quando qualcosa le si lanciò sopra e la sollevò dal terreno.


Ginny si contorceva  e si dimenava, tentando di mordere e graffiare. Per un secondo pensò di trasformarsi ma cambiò immediatamente idea. Poteva usarla come ultima risorsa, anche perché aveva una buona idea di chi l’avesse catturata, considerando la compagnia da cui era accompagnato. Ne ebbe la conferma un momento dopo quando la sua testa scivolò liberamente fuori dalla veste nella quale era stata intrappolata, la sua divisa scolastica, nessun dubbio. La faccia di Draco Malfoy stava proprio sopra al suo muso, ma le stava sorridendo, un sorriso genuino che sembrava illuminargli il viso. In quel momento avrebbe potuto morderlo e scappare via, ma il suo splendido sorriso la incantò. Decise di vedere che cosa avrebbe fatto. Se si fosse comportato male o in modo violento lei poteva comunque sempre trasformarsi. Questo poteva certamente sorprendere gli Slytherin, specialmente perché avrebbe potuto afferrare la sua bacchetta ed eliminarli prima che loro potessero avere il tempo di reagire.











§











Muovendosi nella foresta Draco si tolse l’uniforme rimanendo vestito dei pantaloni e di una leggera maglietta, poi indugiò arrivando alle spalle della volpe. Una femmina, notò. Questa non sembrava ancora averlo sentito; non fino al momento in cui fu troppo tardi per correre via. Mentre la volpina guardava Tiger e Goyle lui spostò la divisa sopra di lei, l’atterrò e la catturò.


Ora stava seduto vicino ad un albero, ignorando le esclamazioni sorprese degli altri due ragazzi. Fece scivolare la testa della volpina fuori dalla divisa, restando attento a non far uscire anche il corpo che rimase avvolto nel tessuto. Sapeva che avrebbe potuto provare a morderlo, ma non poté impedirsi di fermarsi ad ammirarla. Sorrise.











§











“Sei proprio bella, non è vero, piccola?” chiese con una voce talmente dolce che Ginny non riuscì a credere che quello fosse davvero Draco Malfoy.


Le grattò affettuosamente le orecchie e lei chiuse gli occhi strofinandosi tra le sue dita. Questo si che è piacevole! pensò Ginny. Le mani del ragazzo erano capaci di dar luogo a sensazioni che non aveva mai provato prima semplicemente con delle carezze. E cosa le importava se era proprio Draco Malfoy ad accarezzarla? Lui non era certo a conoscenza chi lei fosse in realtà. D'altronde si sentiva bene. Lui continuò ad accarezzarla e a mormorare mentre lei si domandava incerta se lui trattasse mai così la sua ragazza.


“Simpatica anche, no?” sorrise di nuovo. “Vuoi fidarti di me, bella? Mi stupirei se ti liberassi e tu non provassi a scappare.”


Anche Ginny era stupita, non era sicura di cosa voleva fare. Di nuovo la accarezzò e le diede una grattatina con una mano, Draco cominciò a far in modo che la veste scendesse sopra le zampe anteriori, giù per le costole, fermandosi lungo il sedere. Fece attenzione prendendola con delicatezza attorno alle costole (già immagino dove sarebbero ora le sue mani se mi trasformassi ora, pensò lei distrattamente) e finalmente oltre la coda. Dopodichè la strinse di nuovo in grembo e ricominciò ad accarezzarla dalla testa alla coda.


“Sei graziosa.” Sussurrò. Ginny sapeva che sarebbe arrossita se fosse stata nella sua forma umana. Perché non riusciva a trattenersi? Un bellissimo ragazzo le stava dicendo quanto fosse bella. Con i suoi capelli rossi e le sue migliaia di lentiggini non era qualcosa che succedeva ogni giorno! Lui si sporse in avanti e strusciò il suo viso contro la sua guancia. Ginny si chiese se era impazzito: avrebbe corso un gran rischio se lei fosse stata una vera volpe; stava andando a cercarsi un duro morso! Ma comunque dovette ammettere che ne rimase colpita. A dispetto della sua esperienza con l’ippogrifo durante le ore di Cura delle creature magiche  se la cavava abbastanza bene con gli animali ed è inutile dire che rimase davvero scioccata quando lui addirittura immerse il viso nel soffice pelo della sua nuca. Le sensazioni che stava provando le avrebbero sicuramente procurato un brivido eccitato lungo la schiena se fosse stata umana. Si sporse verso di lui quando li ragazzo si irrigidì leggermente e la spostò indietro per guardarla, ma entrambi sussultarono alla vigorosa chiamata di Tiger.


“Hey, Malfoy! Come hai fatto a prenderlo?” Draco lo fulminò con lo sguardo.


“Posso tenerlo?” Tiger rimase sorpreso di vedere il ragazzo fissare l’animale come un prezioso regalo di natale.


Poi Goyle disse “Hey, non è giusto, voglio prenderlo anch’io!”


I due cominciarono ad avvicinarsi ma Draco li fermò con un’occhiata.


“Siete dei ritardati?! È una volpina!” si fermò alle loro espressioni vacue. Poi chiarì. “Una volpe femmina! E non voglio che la spaventiate.”


“Oh!” replicarono loro in coro ma comunque si avvicinarono goffamente allungando insieme le mani. Ginny s’irrigidì. Permettere a Malfoy di accarezzarla era una cosa, ma Tiger e Goyle? La squadra degli idioti? No grazie! Draco sentì il suo corpo irrigidirsi e spostò una mano fermandoli. Ginny colse il momento per saltare via dal suo grembo e dileguarsi nel bosco.


Sentì Malfoy imprecare contro i suoi scagnozzi e poi lanciarsi dentro il bosco dopo di lei. Bene, non era preoccupata, in quella forma lei poteva correre più veloce di lui. Ginny non si dovette sforzare anche se Malfoy correva veloce ugualmente. Corse a lungo finché non arrivò nei pressi di un fiumiciattolo d’acqua fresca. Era un po’ assetata. Ma piegando un po’ la testa per bere sentì un rumore alla sua destra.


“Maledizione!” imprecò Draco inciampando sopra una radice.


Ginny saltò. Come l’aveva trovata? Lui non poteva essere così veloce, ne era sicura. Era stato solo fortunato. Lei saltò il ruscello e ricominciò a correre. Un po’ più forte questa volta. Quando si fermò di nuovo ascoltò attentamente il silenzio intorno a lei desiderando ancora una volta i veri sensi di una volpe. Distinse Tiger e Goyle molto lontano, ma non percepiva la presenza di Malfoy. Probabilmente si era arreso, pensò, perciò si sedette e sbuffò, era stanca. Improvvisamente sentì un ramoscello spezzarsi giusto dietro di lei. Si girò e vide Malfoy giusto un paio di passi dietro di lei. Lo sguardo gentile era sparito, infatti l’espressione sul suo viso era risoluta, e un po’ inquietante. Ginny fuggì. Saltò verso un piccolo alberello dai deboli rami emettendo un verso spaventato. Prendendone uno nella sua bocca lo portò in basso grazie al suo peso e quando il ramo toccò terra lo lasciò andare. Ginny sentì Malfoy grugnire di dolore, quando il ramo lo frustò, duramente. Lei ricominciò a correre.


“Maledizione!” gridò nuovamente.


Ginny sentì il frusciare della boscaglia e mentalmente si rilassò. Si sarebbe dovuto arrender questa volta. Avrebbe dovuto essere un diavolo di segugio, pensò, per riuscire a trovarla nell’oscurità della foresta.


Ginny decise di aver avuto abbastanza libertà, per quella notte almeno, e si diresse verso il castello. Grazie al cielo non era importante dove girovagasse per la foresta perché riusciva  sempre a trovare la strada per il ritorno: aveva un gran senso dell’orientamento e questo, ancora una volta, le risultò molto utile. Era veramente molto stanca, ma si affrettò a rientrare attraversando il gioco di impronte sul terreno della foresta. Era stato un po’ imbarazzante incontrare Malfoy e ora desiderava solo ritornare tra le coperte calde e sicure del suo letto.


Era vicino al castello, a meno di un miglio di distanza, quando sentì qualcos’altro dietro di lei. I suoi nervi scattarono in un modo in cui non avevano mai fatto prima. Non era Malfoy, ne era certa. Sentiva qualcosa che non era umano. Aumentò la sua andatura.














§











L’odore della creatura davanti a lui era intrigante. Era un odore femminile, umanamente femminile, ma coperto da quello di una volpe. La femmina andava a quattro zampe, come una volpe. Questo era sorprendente. L’animale dall’odore era sicuramente una volpe quando aveva fiutato il suo odore. Aveva odore di volpe, e ogni tanto di muschio e fiori. Mentre guardava in dietro e avanti, con i suoi occhi gialli coglieva particolari che molte creature non coglievano neanche di giorno, la concentrazione era al massimo, il muso fornito di denti-rasoio fiutava la scia d’odore. Questo era divertente. Non si era mai divertito così in… beh, mai! Voleva seguire questa donna-volpe, catturarla, e dopo…


Cos’era quello la davanti? Gli sembrava di scorgere il movimento di una folta coda a distanza. Questa improvvisamente aumentò la velocità. Doveva aver fatto qualche incauto rumore. Erano vicino al castello che si stagliava davanti a loro. Se lei cercava di entrare e spariva dentro lui avrebbe perso l’opportunità di catturarla. Distese le sue lunghe, ispide zampe determinato a non permettere alla curiosa creatura di andare via.











§














Ginny poteva sentirlo arrivare a distanza ravvicinata. Ora non sembrava preoccupato di fare rumore. Era esausta e sapeva che qualunque cosa avesse fatto non sarebbe mai arrivata al castello prima di farsi catturare. Usò le ultime forze rimastale per mettere più distanza possibile tra lei e quella cosa. Poi si girò, per l’orrore si agghiacciò. Quello che stava avanzando tra gli alberi era un enorme lupo grigio! Non cerano lupi in Inghilterra, pensò stupidamente, prima di agire. Si trasformò in una ragazza e fece scivolare una mano dentro. Estrasse la sua bacchetta scuotendola violentemente. Il lupo la stava caricando, puntò la bacchetta e urlò “stupeficium!” mentre l’animale le saltava addosso. Ginny urlò mentre la bestia cadeva sopra di lei, lanciandola all’indietro sopra il terrano. La sua terra sbatte su una nodosa radice dissotterrata e perse i sensi.





A Ginny sembrava di essere stata calpestata da un grosso drago. La sua testa era come rotta a metà dal dolore e ogni muscolo sembrava urlare per attirare l’attenzione. E in cima di tutto non le sembrava di respirare molto bene. Aprì gli occhi. Era scuro, ma l’alba era molto vicina. Signore, quanto era rimasta fuori? Cercò di muoversi ma senza riuscirci. Abbassò lo sguardo e vide una testa pallida sopra al suo addome. Malfoy! Cosa ci faceva qui? Si mosse per spostarlo ed allontanarsi quando le sue mani toccarono della pelle nuda. Che cosa--aveva lei--aveva lui--che cosa avevano fatto?!


Cercò di ricordarsi della notte precedente. Si ricordava di Malfoy quando l’aveva catturata mentre era una volpe, delle sue mani gentili mentre la carezzava e la coccolava. Dopo anche quelle stupide mani cercare di toccarla, così aveva cominciato a scappare. Lui che la seguiva e dopo rinunciava. Poi qualcos’altro che cercava di catturarla. Un enorme lupo! Tornò a guardare Malfoy e notò che era completamente nudo e appoggiato giusto addosso a lei. Ma dov’era il lupo? ...a meno che...


No, non poteva essere! Ginny cercò di nuovo di andarsene e, senza un minimo di grazia, scalciò Malfoy lontano da lei. Lui rotolò sulla schiena borbottando sconnessamente. Ginny arrossì violentemente guardandolo, ma non le sembrò potesse aiutarla. Ricordandosi delle carezze della notte precedente pensò di non avere nessuna possibilità di piacergli ancora. Non cerano dubbi che lui fosse magnifico nonostante le molteplici cicatrici che gli coprivano il petto e la parte superiore delle braccia. Per un momento si chiese come diavolo se le era procurate, ma subito dopo si preoccupò di un'altra cosa: perché era nudo?! Se era un animagus, perché aveva rimosso i vestiti? Quando streghe e maghi si trasfiguravano cambiavano con loro anche vestiti, occhiali, gioielli eccetera. Solo il cambio d'aspetto in lupi mannari richiedeva di rimuovere i vestiti. La loro forma infatti cambiava fisicamente, non magicamente, perciò i vestiti andavano distrutti. Poteva lui essere veramente uno di quei cosi? Mentre rifletteva sentì improvvisamente un grande corpo inciampare nella foresta.


Cosa avrebbe potuto fare se fosse stato qualche animale della foresta? E cosa ne avrebbe fatto di Malfoy? Non poteva certo abbandonarlo! Improvvisamente distinse le voci di Tiger  e Goyle.


“…cazzo di idiota! Se ne va e ci molla nei guai! Come potevamo trovare la strada per tornare?”


“Hey, quest’albero è famigliare, credo che sia la strada giusta!”


“Idiota! Hai detto lo stesso ore fa e ci siamo ritrovati a fare da cena a dei ragni!” sembravano dirigersi proprio nella piccola radura che occupavano momentaneamente lei e Malfoy. Decise che poteva abbandonarlo li alle cure dei suoi amici anche se erano mezzi incazzati. Stava per spuntare la prima luce, ma Ginny aveva ancora parecchio tempo prima per tornare alla torre di Grifondoro prima che qualcuno si svegliasse.


Si trasformò in una volpe e sgusciò nel sottobosco. Tiger e Goyle si trascinavano dentro la piccola radura dove Malfoy era steso a terra, nudo e svenuto. Interruppero di colpo la loro marcia, sbalorditi. Tiger avanzò attentamente in avanti ed estrasse la sua bacchetta.


“Malfoy!” disse a gran voce. Infilzò Draco con la punta della sua bacchetta. Nessuna risposta. Lo confisse di nuovo, più forte. Un largo malevolo ghigno si diffuse sella sua faccia, guardò Goyle e rimise in tasca la bacchetta, dopodiché scoppiarono a ridere. Questa era amicizia?


“Oh, questo si che è spassoso!” esclamò Goyle dando una pacca sulla palla del compare. “...il grande e potente Malfoy col culo fuori e disteso per terra per una dormitina nella foresta!”


Tiger smise di ridere e sorrise malignamente “Hey, vendichiamoci per aveci abbandonato la dentro! Trasciniamolo nella sala grande e poi abbandoniamolo la, cosa ne dici?”


Goyle ci riflette immediatamente. “Ok, ma cosa ci farà dopo che si sveglierà?”


“Come fa a sapere che siamo stati noi?” domandò Tiger “L’idiota rimarrà la da solo. Noi diremo che abbiamo vagato fino a che il MezzoGigante non ci a trovato. Fingeremo di non saperne niente!”


I due ghignarono alla forma indifesa di Draco. Si stavano avvicinando al ragazzo quando Ginny, nella sua forma umana, balzò in piedi e puntò loro contro la bacchetta.


“Stupefiium! Stupeficium!” Gridò mentre i due cadevano a terra prima di capire cosa li avesse colpiti. Frettolosamente uscì dai cespugli e si inginocchiò accanto a Draco. “Innerva!” disse agitando la bacchetta sopra di lui.


Draco si svegliò intontito. Si sedette lentamente mugugnando e tenendosi la testa.


“Dio” mormorò “...che cazzo ho bevuto stanotte?”


Finalmente aprì gli occhi e si ritrovò a fissare il proprio riflesso in due occhi marroni e preoccupati. Sobbalzò indietro sorpreso.


“Weasley? Che diavolo ci fai qui? E dove diavolo sono!”


Ginny si sedette spostando il peso sui calcagni e lo guardò accigliata. “Draco, Draco, siamo brontoloni alla mattina, non è vero?”


Draco la fulminò e fece per alzarsi, allora notò la sua nudità. I suoi occhi si spalancarono e la sua faccia assunse tutte le tonalità del rosso mentre cercava di coprirsi con un braccio e fulminava nuovamente Ginny per la sua risatina.


“Pudore? Da un Malfoy? Non l’avrei mai detto! Inoltre è un po’ tardi per questo, ormai ho già visto tutto!” comunque presa dalla pietà per lui si girò dall’altra parte. Si mosse verso Tiger, e cominciò a sfilargli la divisa.


“Cosa stai facendo, Weasley?” domandò. “Quando sono venuto qui, hai fatto lo stesso anche con me?”


Ginny dopo aver tolto la divisa dal corpo flaccido di Tiger gliela gettò addosso.


“Metti questa per adesso!” disse sedendosi di nuovo vicino a lui e distogliendo lo sguardo mentre lui si vestiva con l’indumento troppo grande per il suo corpo. Si risedette guardandola storto.


“Ora pensa, non ti ricordi?” chiese guardandolo intensamente negli occhi, spingendolo a ricordare. A lei certamente non piaceva l’idea che lui fosse stato una bestia e le fosse saltato addosso.


“Cosa? Ti ho rapito o qualcosa del genere? Dovevo essere proprio fatto, e non ho fumato niente!” esclamò sconcertato, comunque chiuse gli occhi e cercò di ricordare. Cominciò a mormorare tra se e se.


“Ero nella foresta e ho sentito qualcosa. Una volpe! Ricordo di essermi avvicinato furtivamente da dietro e di aver lanciato la mia divisa sopra di lei. Si è dimenata un po’, ma poi l’ho messa giù e lei ha permesso che l'accarezzassi.” Ginny arrossì ricordandosi quanto era stato meraviglioso.


“Poi questi due idioti l’hanno spaventata e io l’ho rincorsa…” la sua voce s'interruppe mentre pensava a cos’era successo.


Ginny rimase affascinata dalle differenti espressioni che passavano sul suo viso, ma rimase in silenzio. Finalmente i suoi occhi si focalizzarono di nuovo sulla sua faccia.


“Tu!” esclamò stringendo gli occhi “Tu sei un Animagus!”


“E tu sei un lupo mannaro! ...e non mi guardare a quel modo stralunato!” Ginny ritornò acida “Comunque ora abbiamo un grosso problema.”


Draco la fissava con una strana espressione, la guardava pericolosamente, pensò. Istintivamnte cominciò ad indietreggiare. Con un movimento molto veloce, che Ginny vide appena, Draco si scagliò su di lei che cadde sulla schiena e urlò quando sbatté la testa sul terreno. Draco si piazzò sopra di lei e la fermò per i gomiti.


“Tu ora conosci il mio segreto, Weasley, cosa devo farci di te?” chiese regalandole un sorriso ironico e cattivo. “...d'altronde anche io so il tuo, di segreto. Perché doverebbe importarmi di mantenerlo tale?” continuò.


Ginny lo fulminò e lo spinse sul petto, ma lui era molto più pesante di lei. Non riusciva a credere di aver salvato quella disgustosa faccia tosta da una pubblica umiliazione e che lui ora stesse cercando di ricattarla. Tipico!


Improvvisamente Draco si allontanò da lei e la trascinò con lui di nuovo in una posizione seduta. Lasciò le sue braccia e tornò lontano da lei. Si trascinò le gambe al petto e ci appoggiò sopra la testa.


“Guarda, mi dispiace, cattiva abitudine la mia. Cercare di trovare i punti deboli dei miei nemici e servirsene. Comunque non importa.” Disse debolmente. “...sono stanco di muovermi furtivamente, mentire, tutto. Vai, vai a dirlo a Silente. Lui probabilmente farà i salti di gioia quando saprà di potersi liberare di me!”


A Ginny girava la testa. Un minuto Malfoy la minacciava, quello dopo si scusava e si metteva alla sua mercé. Lei sapeva di non dovere ma non poteva impedirselo: pazientemente cercò di ascoltarlo e gli spostò delicatamente alcuni ciuffi di pallidi capelli dal viso, come aveva fatto lui per confortarla l’altra notte. Gli passò cautamente un braccio dietro le spalle; lui inizialmente s’irrigidì poi si rilassò.


“Io scommetto che Silente sa già tutto, comunque.” Disse gentilmente “...quell’uomo sembra sapere ogni cosa. Ma io penso, Malfoy, che non ci fosse la luna piena l’altra notte. Come hai fatto a trasformarti?” Lei ne aveva un sospetto, ma voleva esserne certa.


All’inizio Ginny pensava che non avrebbe risposto, ma poi lui disse “Sono nato Mannaro. Mia madre venne morsa quando era incinta di me. Lei si trasforma con la luna piena, io posso farlo a mio piacimento.” Disse questo molto tristemente come se fosse molto doloroso raccontarlo.


Lei annuì “Hmmm era quello che pensavo. E perché mi attacchi? Sono realmente un nemico?”


La guardò sorpreso dalla domanda “Io-ehm-no. Certo che no. Io stavo solo cercando di riprendere la volpina. Mi ero fatto mezza idea che tu fossi un Animagus quando ho sentito il tuo profumo. Le volpi non profumano!” disse regalandole un debole sorriso. “Ad ogni modo, io non sapevo chi eri. Dopo essermi trasformato tutto quello che sapevo era che volevo catturarti, non attaccarti, solo cercare di fermarti prima che andassi via.”


“Quindi non volevi mordermi?” lei volle sapere.


“Guarda, Weasley, quando io mi trasformo non penso come un umano, ma riesco a controllare la mia natura, non è lei che mi controlla. Posso controllarmi quando mi trasformo. Non ho mai morso nessuno!”


“Bene!” disse Ginny improvvisamente. “Ora cominciamo a parlare del nostro grande problema!”


Lui la guardò incredulo “Quale problema può essere più importante di scoprire di essere attaccata da un lupo mannaro?”


Lei scosse la testa “Tu non mi hai attaccata, ricordi?”. Puntando il cielo brillante aggiunse “Nel caso tu non te ne sia accorto la gente sta per svegliarsi. Io sicuramente sarò in salvo, nel mio letto, quando questo accadrà. Tu vieni?”


Draco la guardò stranito “Nel tuo letto?”


Ginny emise uno sbuffo d’intolleranza “Non essere idiota! Abbiamo bisogno di tornare indietro al castello e rientrare nei nostri SEPARATI dormitori prima che qualcuno noti la nostra assenza! Ora muoviti!”


Ginny si alzò in piedi e gli porse la mano, lui l’afferrò e si sollevò a sua volta, ma era leggermente malfermo a causa dello schiantesimo incassato. Ricadde pesantemente su di lei appoggiandosi saldamente alle sue spalle. Lei non sentì il bisogno di lamentarsi.


“Dio mi sento debole! ...potevi anche andarci più leggera con quello schiantesimo!” le sorrise lui, impressionato.


Oh, adesso sorride ancora, questo è abbastanza per metter in ginocchio qualsiasi ragazza, pensò, ma non adesso! Draco guardò verso le due figure inerti sul terreno.


“Altro tuo lavoro, vedo. Saranno anche degli idioti, ma non possiamo lasciarli qua!”


Ginny roteò gli occhi, si era dimenticata di loro. “Begli amici che hai, Malfoy. Volevano trascinarti nudo nella sala grande e lasciarti li! Questo è il motivo per cui li ho messi a cuccia!”


Guardò di nuovo Tiger e Goyle con un cipiglio meditativo.


“Non pensavo potessero arrivare a questo...” ammise assottigliando lo sguardo. “Non posso certo lasciarli qua senza fargliela pagare!”


“Puoi pensare più tardi alla tua vendetta?” domandò Ginny sollecitamente “...ora, dove hai lasciato i tuoi vestiti?”


“Non ne ho idea.” Disse prendendo la bacchetta dalla tasca di Tiger. “Accio!” esclamò puntandola verso la foresta. Un momento dopo una pila di vestiti sporchi e sgualciti volò dentro la radura, sopra di essa era appoggiato un paio di scarpe. Draco afferrò gli abiti al volo e li lasciò cadere per terra, si slacciò la divisa e Ginny con un urletto imbarazzato si girò. Lui rise.


“è troppo tardi per fare la mocciosa pudica, hai gia visto tutto, ricordi?”


Si vesti velocemente, nonostante tutto, mollò la casacca di Tiger sopra il suo corpo. Prese in prestito la bacchetta di Ginny e ridonò un aspetto decente alla sua divisa. Infine cominciarono a muoversi verso il castello.


“Cosa diremo se qualcuno ci scopre?” chiese Ginny nervosamente. Non aveva mai passato fuori l’intera notte.


“Hmmm, potremmo dire che ci siamo incontrati per una passeggiata mattutina!” rispose Draco ragionevolmente. Ginny rise.


“E loro potrebbero addirittura crederlo se fosse qualsiasi altra persona… ma io e te…”


Ginny lanciò un'occhiata a Draco che si era ammutolito improvvisamente e lo vide minaccioso. Oh bene, pensò, l’ostilità ricomincia. Le dispiacque, si era divertita a parlare con lui. Stavano salendo le scale del castello quando Draco l’afferrò per le braccia e la trascinò nell'antro ombreggiato dalla volta.


“Incontriamoci di nuovo per una passeggiata mattutina! O osservarviamo le stelle nella torre di astronomia di notte! O solamente…” si fermò per un istante, la sua faccia la guardava intensamente e un po’ arrossata “o solamente vorresti correre con un lupo semi-cattivo nella foresta?” la guardò così intensamente che Ginny rabbrividì.


“Non so, Malfoy. Non è che siamo proprio amici…” si fermò, perché quello che le aveva detto effettivamente suonava come un invito. Lei in effetti cercava da tempo qualcuno che le facesse compagnia mentre esplorava la foresta e un lupo poteva essere un ammirabile protezione. “Io non capisco. Tu con me sei a mala pena gentile, perché pensi che ti seguirei?”


Lui si mosse violentemente facendola arretrare fino all’angolo del muro. Ginny si ritrovò ad essere messa spalle al muro, da lui non era pericoloso tanto quanto aveva sperato pensare. “Tu sai cosa vuol dire aver un terribile segreto e non avere la possibilità di dividerlo con nessuno?”


Ginny annuì, il suo labbro inferiore tremava. Si ricordava com’era quando sospettavano che fosse quella che aveva aperto la camera dei segreti, che aveva provocato la liberazione di un orribile creatura, quasi causando la morte di parecchi studenti. Non aveva potuto parlarne a nessuno, era stato terribile.


Draco strinse gli occhi su di lei poi sospirò “Supponevo lo sapessi.” Disse pacatamente. “Non lo stupido segreto di essere un Animagus, ma l’altro segreto, quello del tuo primo anno.”


Ginny guardò con orrore e ribrezzo Draco sorriderle leggermente.


“Non ti preoccupare, non lo dirò in giro. Lo so da quest’ estate e non l’ho ancora spifferato, giusto? Comunque tu sai il mio segreto e non mi sembra che per te sia tanto orribile quanto lo è per me.” Si alzò e gentilmente spostò la frangetta morbida e rossa della ragazza lontano dagli occhi confusi, poi la sua mano le scivolò lentamente lungo il collo e vi si soffermò. “Possiamo tenere ognuno il segreto dell’altro, non credi?”


Le sue dita, forti e sottili, erano appoggiate sopra ad una vena e senza alcun dubbio poteva sentire le pulsazioni del cuore della ragazza battere rapidamente. Ginny sentiva le ginocchia cedere e lentamente chiuse gli occhi sperando che lui spostasse le mani. Non voleva pensarci seriamente adesso, ne voleva capire se lui le stava offrendo veramente la sua amicizia o semplicemente la sua compassione, niente di più.


Lo spinse un po’ lontano e guardò in quegli occhi dal colore particolare e parecchio tempestosi. Raccogliendo tutto il suo coraggio scosse la testa.


“Non preoccuparti Draco. Non lo dirò a nessuno. Ma non sono sicura di voler passare del tempo con te... e poi sappiamo tutti e due che tra un mese te ne andrai.”


Lei sollevò una mano per fermare le sue proteste.


“Siamo diversi, il nostro passato già dice tutto di noi. Penso sia meglio dimenticare stanotte.”


Si torse le mani che stava torturandosi mentre diceva queste parole ma fu costretta ad alzare lo sguardo, sbigottito, quando lui la scosse.


“E io penso che tu sia una maledetta codarda!” disse lui arrabbiato. “Uhu, proprio Grifondoro. Penso che tu abbia paura di farti scoprire. Non sono il bastardo diavolo che tu pensi che io sia! O hai paura veramente--” s’interruppe rilasciando le sue braccia e imprecando.


Ginny capì che lui aveva indovinato più di quello che poteva immaginare. Si allungò e toccò le sue braccia. Lui la incenerì con lo sguardo ma non provò a scostare il suo tocco. Lei deglutì.


“Tu hai ragione, naturalmente.” Disse lei in un tono di voce quasi inudibile. “Ho paura che finirò per conoscerti e che dopo tu mi piaccia. Ma tu te ne andrai. Io non voglio diventare tua amica e poi incontrarti sul fronte opposto della guerra, se tu sai cosa intendo.”


La faccia di Draco divenne molto seria. Spostò una mano verso di lei e afferrò un suo bracio. “E tu sei molto sicura io da che parte voglio stare, vero?”


“N-no, non molto. No." ammise lei. “Ma so da che lato spero tu vorrai stare.”


Draco la lasciò e sollevò la manica sinistra della sua divisa. Non capiva cosa fosse esattamente quella forza che lo spingeva a insistere con quella ragazzina, voleva solo convincerla. Lei sapeva cos’era, cosa poteva diventare. Aveva accettato il mostro in cui poteva trasformarsi pensando non fosse un diavolo abominevole. Le mostrò la liscia e pallida pelle del suo avambraccio, li c'erano cicatrici attorno al polso, e molte altre oltre al polso, lei notò, ma la pelle all’interno dell’avambraccio era chiara e innocente.


“Non so se l’hai notato prima, ma preferisco esserne sicuro.” Disse. “Nessun marchio. Mio padre ha provato a convincermi la scorsa estate.” Continuò emettendo una risatina sprezzante. “ Fortunatamente il marchio dev’essere preso volontariamente e diciamo che le torture non sono proprio un buon mezzo d’incoraggiamento.”


Ginny rabbrividì. A quali orrori era stato sottoposto da suo padre? Alzò nuovamente lo sguardo nei suoi occhi freddi e grigi mentre una mano correva a spostargli dal viso i capelli biondi. I lineamenti duri del ragazzo si rilassarono e la sua espressione si raddolcì.


“Ora so un altro tuo segreto, ma questa volta è uno bello.” Disse gentilmente. “...Mi piacerebbe camminare con te, o correre attraverso la foresta e essere tua amica, se tu ancora vuoi. Almeno solo fino a quando non ti diplomerai.”


Draco portò la mano della ragazza al suo petto e con la sua accarezzò il suo.


“Io voglio molto di più dopo il diploma” disse infine “...non pensare che tu ti possa liberare di me solo perché finirò la scuola. Ma per ora accetto di essere amici.”


Lei sorrise, il cuore le martellava nel petto. Ma sentiva di aver bisogno di chiarire il suo stato d’animo.


“Va bene, Draco, però io vorrei mettere una condizione”


Il suo tono era leggero e canzonatorio, perciò Draco sorrise quando rispose “E quale sarebbe?”


“Devi promettermi che mi gratterai dietro alle orecchie, dove io non arrivo, quando sarò una volpe.”





THE END





  
  
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