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Autore: Strega_Mogana    21/11/2013    1 recensioni
Parte di "Cinquantadue sorrisi per Severus". Siccome é una raccolta nella raccolta e questa é piuttosto lunga ho deciso di pubblicarla a parte.
Riassunto:
Hermione conosce un modo per far tornare indietro Piton.
Ma questo le costerà caro, la sua famiglia, Ron, forse la sua anima, ma, soprattutto, il suo cuore.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Minerva McGranitt | Coppie: Hermione/Severus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universo di Eligis tuum iter'
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Titolo raccolta: Eligis tuum iter (scegli ciò che desideri)
Titolo di questo sorriso: Sorrisi invisibili

Autore: Ellyson
Beta: Querthe
Tipologia: one shot Rating: Per tutti
Genere: Triste, introspettivo, Malinconico,
Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Pairing generale della raccolta: Severus / Hermione, accenno a Severus / Lily
poca: post battaglia finale
Avvertimenti: AU
Riassunto:
Spostò ancora una volta lo sguardo sul volto del mago cercando un sorriso divertito o compiaciuto. Sorriso che, ovviamente, non sarebbe mai arrivato.
Parole: 1.101


Sorrisi invisibili

Luglio 1998
Londra, San Mungo



Passarono giorni interi, settimane e presto finì il secondo mese di degenza al San Mungo.
Hermione entrò nella stanza di Piton sicura sulle gambe, ormai abbastanza forte da stare in piedi quasi tutta la giornata.
Entrò con un sorriso raggiante nonostante Severus non avesse ancora dato cenno di volersi svegliare.
- Guardi professore. - gli disse mostrando una bacchetta nuova – Me l’ha inviata Olivander. Finalmente ho una bacchetta, quella che avevo usato ad Hogwarts non era mia. Era ancora quella di Bellatrix. Era potente, ma... - sollevò le spalle come se non trovasse le parole – non era mia.
Cambiò i fiori nel vaso e sistemò le tende della camera, poi prese posto sulla poltrona accanto al letto.
- Molly mi ha portato la Gazzetta del Profeta di ieri e Ginny la mia borsetta di perline. Finalmente posso leggerle qualcosa di più interessante del Settimanale delle Streghe abbandonato da qualche infermiera.
Osservò il suo volto fingendo di vederci un sorriso sarcastico. Uno di quelli sottili e ironici che incurvavano le sue labbra pallide.
- Mi è stato detto che dovrei consultare uno specialista. – si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio imbarazzata - In parole povere uno psicologo. A quanto pare gli incantesimi oscuri possono cambiare la persona che li esegue. – aprì il giornale e cercò un articolo interessante – Ho detto al medimago di andare al diavolo. Credo che non sarò mai una delle sue pazienti preferite. Anzi, ora che mi è arrivata la bacchetta, credo che lo vedrò solo per il controllo settimanale.
Spostò ancora una volta lo sguardo sul volto del mago cercando un sorriso divertito o compiaciuto. Sorriso che, ovviamente, non sarebbe mai arrivato.
La strega sospirò e distese il giornale sul letto.
- Iniziamo con le notizie sul Ministero, ve bene? Poi leggo anche l’inserto di Pozioni.
Lesse tutto il giornale ad alta voce per un’ora, scegliendo le notizie più interessanti, commentando e cercando una risposta su quel volto immobile. A volte sentendo nella sua testa la voce di Piton che faceva un commento ironico.
Quando richiuse il giornale sospirò e si appoggiò allo schienale della poltrona.
Poté vedere quel sottile sopracciglio alzarsi come muta richiesta di spiegazioni a quel suo sonoro sospiro.
- Ron mi ha lasciato. – disse tutto d’un fiato abbassando lo sguardo sulle ginocchia – E’ strano dirlo, visto che non siamo mai stati veramente fidanzati se si escludono le due ore al castello durante la battaglia. Mi ha detto che non riesce a superare quello che ho fatto. Dice che ho preferito lei a Fred. Gli ho spiegato che l’incantesimo non poteva avere effetto sul fratello, ma…. - lasciò la frase in sospeso appoggiando la testa sullo schienale e chiudendo gli occhi – Credo che sia meglio così. Mi chiedo solo perché non stia male come dovrei.
la sto aspettando da così tanto...
Aprì gli occhi restando in silenzio. Rimase a fissare il volto immobile del mago per parecchi minuti. Sentiva le voci ovattate nel corridoio fuori dalla porta, ma le ignorò.
Le tornarono in mente le parole che si erano detti in quel limbo.
La sua disperazione. Il suo sguardo appassionato.
E il calore del suo corpo.
- Forse è meglio così.

* * * *


Agosto 1998
Londra, San Mungo



La borsa cadde a terra con un tonfo riempiendo il silenzio della camera.
La strega si avvicinò al letto del mago.
- Mi dimettono. – disse con un filo di voce, tremava dalla testa ai piedi – Mi sente professore?
Il mago non si mosse, fermo in quel letto da ormai tre mesi e mezzo. – Professor Piton, riesce a sentirmi?
Hermione si avvicinò ancora di un passo.
- Professore… - raccolse tutto il suo coraggio Grifondoro e si sdraiò accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Il corpo di Piton era caldo, ma spigoloso. Non era fatto per accogliere quello di una donna, Hermione lo sapeva, ma aveva bisogno di quel contatto. Aveva bisogno di lui in quel momento, di quel Piton che aveva visto in quel mondo sospeso tra i mondi. Quel Severus che neppure Lily aveva avuto il coraggio di conoscere.
- Severus… - gli sussurrò all’orecchio con voce tremante – cercherò di venire da te tutti i giorni. Te lo prometto. Non ti lascio qui da solo. Ti ho già detto che mantengo le mie promesse. Ma tu devi svegliarti. Fai vedere a tutti quanto puoi combattere. Severus…
Ed Hermione, sdraiata in quel letto, abbracciando un caldo corpo immobile fece quello che, per gli ultimi tre mesi, si era ripromessa di non fare: scoppiò a piangere.
- Mi dispiace... - singhiozzò sulla sua spalla – credo di averti condannato ad un destino ben peggiore della morte. Mi dispiace così tanto.

* * * *


Tempo e luogo imprecisati



- E' ora di andare, Severus.
- No.
- Severus...

Il tono era di ammonimento e divertito nello stesso tempo.
- Devi andare. Non puoi restare più qui. Non è il tuo posto.
Il mago non sapeva bene dove fosse quel posto. Sapeva solo che stava bene, che era sereno, che quello che l'aspettava dall'altra parte – qualsiasi cosa ci fosse dall'altra parte – non sarebbe stato lo stesso.
E poi quella presenza che aveva iniziato a fargli compagnia negl'ultimi tempi era rassicurante, divertente... dolce.
A volte aveva la voce di Lily, della Lily adolescente, dell'acerba donna che gli aveva rubato cuore e anima. A volte aveva la sua di voce, sarcastica e cinica che gli diceva che passare l'eternità in quel limbo era la soluzione migliore per tutti. Altre volte aveva una voce che non riconosceva, gli ricordava qualcosa, come una vita passata, ma ogni volta che credeva di aver afferrato il ricordo legato ad essa gli sfuggiva.
Ed era questa la voce che gli parlava ora.
- Non c'è nulla per me dall'altra parte.
- C'è la vita, Severus. La tua vita.
- Non ci sei tu.
Era una dolce compagna quella voce. Intelligente e brillante. Gli piaceva parlare con lei, forse anche più che parlare con la voce fantasma di Lily.
Non aveva propriamente un corpo in quel posto, ma sentì la presenza – quella presenza - avvicinarsi a lui, sentì il calore di un corpo accanto sé. E un sapore dolce sulle labbra. Dolce come un bacio delicato.
- Io ci sarò sempre, Severus. Non ti lascio solo.
- Ma...

Ancora quel dolce sapore, un altro dolce bacio sulle sue labbra invisibili, sentì il sorriso rassicurante di quella presenza sulla pelle o dove doveva esserci la sua pelle.
- Te lo prometto, Severus. Io non ti lascerò solo.
Questo la voce di Lily non glielo aveva mai detto.
   
 
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