L'arrivo della Marina
Era solo vendetta contro Robin e per far questo ne subiva tutta la ciurma. Quanti soldi, già. Solo che non lo faceva per i soldi, no! Era solo la vendetta per quello che le aveva fatto Robin... Tutto questo per Zoro, lo spadaccino.
"Nave nemica a babordo!" urlò Zoro dal punto di vedetta.
"Che tipo di nave?" chiese Nami.
"Una della Marina! Sembra che si stia dirigendo verso qui!" rispose lo spadaccino.
"Marina? Come sarebbe a dire? Robin, potresti venire qua un attimo?" fece la navigatrice preoccupata.
"Si, certamente. Credi che sia stato Takumi? Intendo...". Robin si avvicinò all'amica altrettanto preoccupata.
"Penso proprio di sì... Ragazzi! Si inizia a combattere! All'arrembaggio!!!!" gridò Nami incitando i compagni.
"All'arrembaggio!!!" dissero tutti insieme entusiasti. Takumi, il marine traditore, osservava da dietro una porta quella ciurma che stava sul prato della Sunny. Rideva di gusto. Sapeva quel che sarebbe successo. Sicuramente la marina non si sarebbe mai lasciata andare un bel bottino come quello. Prendere il figlio di Dragon il rivoluzionario e tutta la sua ciurma sarebbe stato un colpo grosso. Uno dei pirati più pericolosi sarebbe stato catturato. Ogni minuto che passava la nave nemica si avvicinava velocemente. Rufy, che ora si trovava sul ponte, non vedeva l'ora di combattere. Era così esultante che creò un ponte con le sue braccia ove tutti camminarono andando all'attacco a quella nave nemica.
"Aiuto! Capitano arrivano i pirati!" urlò un cadetto che aveva avvistato il nemico.
"Sfoggiate le armi!!" rispose il capitano della nave tirando fuori la spada dal suo involucro. Iniziò la battaglia, ma... Mancava qualcuno a combattere. Mancava... Mancava Robin! Infatti l'archeologa si mise daccordo con i compagni nell'attesa. Si mise daccordo nel fare una strategia molto strana. Sarebbe stata sulla nave per parlare a Takumi e tentare di fermarlo. Sapeva che era colpa sua. Sapeva che aveva dato lui le coordinate della loro rotta. Sapeva come avrebbe vendicato la rottura. Non voleva combattere con lui, ma doveva. Si avvicinò quatta quatta, come un topolino. Il traditore non si accorse di nulla, era troppo nervoso per stare sulla sedia fermo. E per questo che non notò nulla.
"Mmmmm Mmmmm!!!" tentò di dire il Marine.
"Sssssssh... Zitto. Non c'è bisogno di dimenarsi" fece l'archeologa che aveva tappato la bocca e lo aveva fatto diventare un ostaggio. C'era un problema però, quell'uomo aveva mangiato un frutto del mare e poteva scappare tranquillamente trasformandosi in un animale piccolo. (Non vi ho detto che tipo di frutto era, lui poteva trasformarsi a piacere in qualsiasi animale volesse senza avere limiti. Le sue trasformazioni andavano dal più grande elefante alla più piccola pulce...).
"Mmmmmm mmmmm! (Lasciami andare!)"
"Uh? Come dici? Non puoi liberarti? Chissà perché... Oh, forse perché sui miei guanti c'è dell'amalgatolite marina? Poveretto" disse Robin con un atteggiamento da cattivo dei film.
"MMMMMMMMMMMMMM!!!!!!!!!" urlò, ani tentò di urlare Taku.
Chissà come finirà la storia!

Un angolino per me...
Buon giorno egregi signori. Vorrei dirvi che da ora in poi parlerò come una brava ragazza educata e... ma vaffambagno! Parliamo come tutti i giorni che è meglio così. Ok, facciamo che parlo un po' del capitolo che è meglio. Vorrei solo dirvi che se diventano sempre pià corti ditemelo. Sono molto in crisi in questo periodo... Scusate...
CELE_MISS_TWO_THOUSAND