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Autore: bowaxel212    21/11/2013    0 recensioni
Sono passate ormai settimane dagli eventi che hanno visto come antagonisti il branco di alpha e Jennifer Blake, la tranquillità sembra ormai tornata a Beacon Hills, una pace che purtroppo dura poco.
Il nemeton, anticò luogo rituale, risveglia antichi poteri attirando creature sovrannaturali e procurando non pochi problemi a Zane Coogan.
Saranno Scott e gli altri i testimoni di quello che sta accadendo, gli equilibri appena ripristinati stanno per andare di nuovo in frnatumi.
Genere: Azione, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Lydia Martin, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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La normalità sembrava essere tornata nella vita di Allison, era da tempo che nessuno attentava alle loro vite, che nessuna strana creatura provava a farli fuori.
Era una sensazione piacevole eppure strana, sapeva che per il momento lei e i suoi amici erano al sicuro, non dovevano preoccuparsi di nulla se non dei voti nei test.
Ovviamente la ragazza non dava per scontato quella calma, era pronta a reagire se le cose avessero preso una brutta piega, non avrebbe più fatto l’errore di lasciar perdere il suo lato di cacciatrice, la caratterizzava, in un certo senso, era il suo ruolo in quella storia oscura.
Entrò nel bagno ormai rischiarato dalla fredda luce bianca, il piano era di farsi una doccia e di tornare a studiare, il libro di chimica era li che la aspettava, e di certo non sarebbe scappato come un licantropo di fronte a una freccia allo strozzalupo.
Allison regolò la temperatura dell’acqua e non appena raggiunse il calore che gradiva, entrò nella doccia, la sensazione dell’acqua sulla pelle la fece rilassare all’istante.
La mente incominciò a vagare, a ripensare agli avvenimenti di qualche settimana prima, a Scott, non era ancora chiaro cosa ci fosse ancora tra loro, era sicura solo di una cosa, adesso provava qualcosa anche per isaac, pur non essendo sicura di che tipo di sentimento fosse.
La bruna scosse energicamente la testa e mise la faccia sotto il getto, non aveva senso arrovellarsi per cose simili, da un lato era piacevole ragionare come una semplice adolescente, ma d’altro canto quel genere di problemi non potevano essere fermati con un pugnale.
Terminata la doccia la ragazza si avvolse un asciugamano attorno al corpo e andò verso lo specchio ormai appannato dal vapore, allungò una mano per eliminare lo strato umido, ma un rumore alle sue spalle la fece voltare di scatto.
Non sapeva come fosse possibile ma la doccia era stata aperta e l’acqua stava scorrendo riempiendo il bagno del suo tipico rumore, Alliso osservò la manopola senza capire, arrivò alla conclusione che forse l’aveva chiusa male, non poteva essere altrimenti.
Allungò la mano per chiudere il getto ma non appena la pelle fu a contatto con l’acqua cominciò a bruciare, la ragazza ritrasse la mano con una smorfia di dolore, era bollente.
Si osservò la mano e vide la pelle ormai arrossata dalla scottatura, era di sicuro un guasto, fortuna che non si fosse palesato proprio mentre si stava lavando.
Coprendosi la mano con un asciugamano riuscì a girare la manopola e a chiudere il getto di acqua bollente, con un sospiro tornò a voltarsi verso lo specchio, quello che vide la paralizzò all’istante.
Sullo specchio, scritto sfruttando lo strato di condensa che vi era sul vetro era scritta una parola “ASSASSINA”.
La giovane fece per avvicinarsi e osservare meglio quando avvertì un rumore alle sue spalle, una sorta di cigolio.
Era provocato dalla manopola della doccia che stava girando lentamente, quasi impercettibilmente, la ragazza più confusa che mai si avvicinò con cautela, si strinse meglio l’asciugamano sui seni e osservò la manopola che girava da sola, per poi fermarsi di scatto.
Passò qualche secondo senza che accadesse nulla, ci fu il silenzio più totale, finche dalla doccia non scaturì un copioso getto di sangue che arrivato al pavimento schizzò in ogni dove, Allison non poté fare a meno di urlare mentre le sue gambe venivano macchiate di rosso.
Chris sentendo la figlia urlare salì di sopra alla velocità della luce e senza farsi troppe domande sfondò la porta del bagno per vedere cosa stesse succedendo a sua figlia.
Allison era seduta sul pavimento, con solo un asciugamano a coprirla, sembrava spaventata, quasi terrorizzata < Allison, che succede? > chiese il genitore senza riuscire a darsi una spiegazione.
La ragazza si guardò attorno senza capire, era sparito tutto, il sangue, la scritta sullo specchio, lentamente sollevò la mano ustionata, la pelle era candida, li non c’era stata nessuna scottature < io… non lo so… >



Zane camminava lungo i corridoi della  scuola immerso nel silenzio più totale, era strano essere li a quell’ora o almeno sarebbe stato così per qualsiasi studente, lui rimaneva spesso dopo l’orario se aveva bisogno di ripassare, aveva la biblioteca a portata di mano.
Con lo zaino in spalla si stava dirigendo al suo armadietto per recuperare un paio di libri, contava di passare le prossime due ore successive a ripassare chimica, era una materia ostica, non troppo complicata per lui, era solo dura non riuscire a raggiungere il massimo dei voti.
Senza pensarci il ragazzo si sistemò gli occhiali con l’ausilio del dito medio, era una cosa che faceva spesso, gli capitava di farlo anche quando non li indossava.
Era consapevole di essere bravo a scuola, aveva il massimo quasi in tutte le materie, ovviamente non senza sforzo, dedicava molto tempo allo studio, non era un secchione ma ci andava vicino.
Il ragazzo svoltò l’angolo di uno dei tanti corridoi, quando un improvviso rumore lo costrinse a voltarsi, gli sembrava di aver sentito qualcuno battere un pugno contro armadietti.
Zane si guardò attorno senza vedere nessuno, i corridoi erano deserti, in un certo senso quasi inquietanti.
L’improvviso tocco di qualcosa contro il suo piede destro lo fece sobbalzare per la sorpresa, guardò verso il basso e vide che accanto alla sua scarpa c’era una bottiglia.
Il ragazzo la raccolse e vide che era una bottiglia di vino, rosso per la precisione < ok, bello scherzo > parlò ad alta voce nella speranza che qualcuno saltasse fuori, la cosa stava diventando leggermente inquietante e l’atmosfera non aiutava.
Zane lasciò la bottiglia sul pavimento e aumentò l’andatura, forse l’idea di studiare a scuola non era il massimo, avrebbe recuperato i libri e sarebbe andato a casa.
Giunse al corridoio dove si trovava il suo armadietto, la sua mente era già al punto in cui apriva la portiera dalla sua auto quando vide qualcosa che gli tolse il fiato.
 Sul pavimento c’era la stessa polvere nera che aveva visto nel suo zaino il giorno prima, aveva cercato di dire a se stesso che quella non era altro che una visione, forse dettata dal poco sonno, ma vederla anche in quel momento gli instillò il dubbio.
Lentamente il ragazzo cominciò a seguire la scia di quella polvere, sembrava quasi che qualcuno si stesse divertendo alle sue spalle.
La sua mente gli intimava di prendere le sue cose scappare, ma la sua curiosità lo spinse a seguire quella particolare traccia < ok… vediamo dove giunge >.
La scia non andava molto molto lontano, la macabra traccia svaniva alla porta di un’aula, il giovane posò la mano sulla maniglia ancora incerto sul da farsi, era davvero una scelta saggia andare a cacciarsi in quella che sembrava a tutti gli effetti una trappola?
Zane entrò nell’aula spalancando la porta di colpo, avrebbe affrontato qualsiasi cosa avesse trovato, peccato che quello che vide lo paralizzò all’istante.
In fondo alla stanza vi era una ragazza completamente coperta di sangue, i capelli biondi le nascondevano buona parte del viso, era pallida, evidentemente morta, a tenerla in piedi solo una corda stretta attorno al collo.
Il giovane fece per correre via e chiamare qualcuno quando la ragazza sollevò lentamente le braccia verso di lui, non sembrava che stesse cercando aiuto, era come se volesse un abbraccio.
Le labbra cadaveriche cominciarono a tremare come se stesse cercando di dire qualcosa, ma improvvisamente la corda che era intorno al suo collo si strinse ancora di più schiacciandole la trachea.
Fu a quel punto che Zane riaprì gli occhi, era in biblioteca con la testa poggiata sui libri, non era stato altro che un sogno, un terribile incubo.
Cominciò a raccogliere le sue cose, per quel pomeriggio ne aveva avuto abbastanza, sia di strane visioni che di studio, era il momento di rilassarsi, lo stress cominciava a fare brutti scherzi.
Distrattamente raccolse un blocco per appunti, stava per metterlo nello zaino quando si accorse che vi era disegnato qualcosa, non ricordava di aver fatto un simile disegno.
tracciato con un tratto incerto sul foglio di carta vi era un albero spoglio, con i rami puntuti e morti che puntavano verso l’alto.

http://offthepreserve.files.wordpress.com/2013/07/lydia-tree.jpg

Ecco il secondo capitolo.
Lascio a voi le considerazioni, ditemi cosa ne pensate e le vostre teorie su questo nuovo personaggio.
Ovviamente amo le recensioni, spero me ne lascerete molte.
Alla prossima.
Axel

  
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