Capitolo 1
Un Ritorno Tanto Atteso.
“Sono passati quasi tre anni, dall’ultima
volta che ci siamo visti. Sei partito insieme al maestro Jiraiya per allenarti.Da
quando Sasuke-kun si è alleato con Orochimaru non hai
fatto altro che allenarti per
diventare più forte.
Ho sempre saputo che volevi
e che vuoi ancora molto bene a quel ragazzo.
A quel ragazzo
che fece breccia nel mio cuore tanti anni fa.
Ricordi quanti momenti
passati insieme?
Tutte le missioni che
abbiamo affrontato, i pericoli a cui siamo, in un modo
o nell’altro, scampati. Se ci ripenso mi viene da sorridere, in fin dei conti eravamo una bella squadra.
Pensando al
giorno quando abbiamo conosciuto Kakashi-sensei.
Che persona strana. A primo
impatto mi sembrava odioso, scontroso, ma poi conoscendolo a fondo ho iniziato
a capire che era, e che è tutt’ora,
una persona speciale, anche se sta sempre a leggere quel dannatissimo libro.
Che ci sarà di così tanto
speciale, proprio non lo so. Se poi contiamo che lo ha
scritto Jiraiya-sensei.(-_-’)
Più penso a questi momenti e più vorrei tornare
ad essere la ragazzina spensierata che ero in quegli
anni. Mi sono allenata per diventare ancora più forte, sotto le cure del Godaime-sama. Mi ha aiutato molto, lo sai anche tu che
dovevo allenarmi tanto per essere forte e aiutarti…
Dopotutto
ti avevo promesso che la prossima volta che avresti cercato di riportare Sasuke a casa, io sarei venuta con te e insieme avremmo compiuto la nostra missione.”
“Adesso spero solo in un
tuo ritorno Naruto, a Konoha,
la tua città, la nostra città, quella dove hai vissuto gli anni più brutti, e
spero anche belli, della tua vita… Già, so tutto. So che dentro di te è
sigillato lo spirito del Kyuubi. So che il Yondaime-sama ha salvato il nostro villaggio, distruggendo,
in un certo senso, la tua vita.
Non ero a conoscenza di
questi fatti e adesso che ne sono consapevole mi sento
terribilmente in colpa. Ti ho sempre considerato uno scansafatiche, noioso,
letteralmente un Baka, ma ora come ora mi rendo conto
di aver sbagliato in tutti i sensi con te. E questo mi
dispiace.
Il fatto è che adesso non
sai quanta voglia ho di rivederti. Tutti abbiamo
nostalgia di te.
Quando hai lasciato il
nostro villaggio le cose sono cambiate, non c’era più
nessuno che combinava qualche guaio, - anche se Konohamaru
se la cava piuttosto bene come tuo sostituto - o che veniva sgridato durante le
lezioni dal maestro Iruka.
Sai anche lui sente
moltissimo la tua mancanza. Non lo dà a vedere, ma è triste. A volte lo vedo
che guarda tutte le nostre foto, ma il suo sguardo si blocca su una in
particolare.
Quella scattata
dopo che tu diventasti Genin.
Ogni giorno va al solito
chiosco ad ordinare la sua porzione di ramen, e si
ferma a guardare la sedia accanto a se, vuota. Noto tutti
questi piccoli particolari, perché lui, come me, si sente solo; e lo capisco.
Come quella volta quando Sasuke mi disse che io non potevo capire cosa fosse la
solitudine, perché avevo una famiglia su cui contare e tanti amici che mi
circondavano.
Solo adesso capisco il
significato di quelle parole.
Solo adesso so cosa
significa essere soli davvero, anche se nella vita di tutti i giorni hai
qualcuno affianco.
Però non è la stessa cosa.
Prima lui e adesso tu. Non voglio essere abbandonata anche da te Naruto.
L’unica
cosa che voglio è il ripoterti vedere almeno per un ultima volta. Sapere che sei vivo.
Che stai bene. Che Jiraiya-sama ti stia accanto per proteggerti. Naruto ti prego torna presto.”
Tanti erano i pensieri che
offuscavano la mente di Sakura.
Tre anni dicono molte cose.
Fanno pensare a molte cose.
Ti fanno riflettere. E lei, pensava, soffriva e rifletteva su tutto quello che le
succedeva, su tutto quello che la circondava, pensava alle persone a cui voleva
bene, che non erano con lei in quel momento. Pensava a Sasuke,
un ragazzo tenebroso, irrequieto, silenzioso, affascinante.
Pensava a Naruto, una persona davvero speciale, l’amico migliore che
si possa avere, l’unico che capisce lo stato d’animo
degli altri, il baka, lo strampalato e dolcissimo
ragazzino. Pensava a Kakaschi-sensei, forse l’unico
che aveva capito cosa in realtà legasse il gruppo
numero 7, l’unica persona capace di ascoltare e aiutare allo stesso momento.
Per
la ragazza dai capelli rosa quel gruppo era come una seconda famiglia. Stare
insieme alle persone di cui ti fidi è tutto.
Anche per Naruto
era la stessa cosa. Voleva un bene dell’anima a quella "dolce"
ragazzina dagli occhi verdi. Non sopportava Sasuke,
da ricordare che diede il suo primo bacio proprio a quello scontroso, come lo definisce lui.
Per Naruto
l’importante era far star bene Sakura, accontentarla.
Soffriva…
Soffriva tantissimo quando
la vedeva piangere e lo supplicava, ancora, di riportare indietro Sasuke.
Ma
tentò comunque di sorridere, doveva essere forte, la
cosa migliore era vedere che lei stesse bene anche se preferiva un altro.
“Ho sempre detto che eri
una persona noiosa, che ti piaceva farmi soffrire, vedere che stavo male, ma
andando avanti col tempo, ho capito. Ho capito che mi vuoi bene, che non vuoi farmi del male, ma che vuoi solo aiutarmi.
Aiutarmi a tener vivo,
caldo, il mio cuore.
Non so davvero come ho
fatto a meritarmi una persona speciale come te. Ma quando tornerai
potremmo finalmente partire alla ricerca di Sasuke.
Sai le cose cambiano.
Torna presto
abbiamo
un amico da salvare. Amico… Già, in fin dei conti non credo
di essere mai stata innamorata di lui, anche se quella sera, quando se ne andò,
gli confessai di amarlo.
Magari lo dissi solo per
fargli capire he avrebbe lasciato
persone che lo amavano, che gli volevano bene.
Il mio cuore ha sofferto
tantissimo per lui, i primi mesi che era andato via, poi pian piano il tutto si
è affievolito, fino ad oggi, dove non sento più nulla per lui, solo il
desiderio di aiutare un amico a cui si vuole bene.
Ed è per questo che adesso
penso a te.
Quando tornasti la prima volta,
eri ridotto malissimo, Sasuke aveva deciso la fuga,
la vendetta, piuttosto che la giustizia. A quanto ha detto Kakaschi-sensei
stavi per morire.
Non so cosa sarebbe successo se tu adesso non fossi qui.
Probabilmente sarei caduta
nel baratro più assoluto.
Sono venuta a farti visita,
ogni giorno durante la tua convalescenza. Poi un finalmente ti svegliasti e decidesti
di allenarti ancora.
Volevi
a tutti i costi riportarlo indietro. Pochi giorni dopo partisti e non ti feci
più sentire. Sei una persona speciale Naruto e mi
rammarico del fatto di essermene accorta solo adesso.”
-Sakura?-
Una donna dai capelli
castani e gli occhi verdi fece capolino nella stanza
della ragazza. Sorrideva.
-Si mamma, dimmi!-
-Qui fuori c’è Ino che ti
aspetta.-
-Si
vado subito.
-Ciao Sakura,
finalmente. Ho una grande notizia.-
-Davvero? E sarebbe?-
-Shikamaru ha appena incontrato Naruto. È tornato al villaggio Sakura.- disse tutta sorridente la bionda.
-Non mi prendi
in giro, vero?- domandò scettica.
-E perché dovrei? Pensavo di
avrebbe fatto piacere rivederlo dopo quasi 3 anni.-
Sakura stette in silenzio per
qualche minuto. Continuò a pensare a quello che le aveva appena
rivelato Ino. Naruto è tornato. Naruto
è tornato. Naruto è TORNATO.
-Oddio Ino NARUTO È TORNTO
A CASA!!!!- urlò tutto d’un fiato.
-Ehi fronte spaziosa,
calmati.- disse staccandosi dalla ragazza. Eheh che
fosse felice?
-Devo assolutamente andare
da lui. Ino, Shikamaru ti ha detto dove era diretto?-
-Mi
pare che stesse andando con Jiraiya-sama dal Godaime.- rispose pensandoci un
po’ su.
“Devo vederlo, non posso più aspettare. Ho trascorso questi 3
anni sperando che tornasse almeno lui e finalmente le mie preghiere sono state esaudite. Ho bisogno assolutamente di vedere il
suo viso, il suo sorriso.”
Uscì di casa e corse a perdi fiato, con una Ino che le urlava contro di aspettarla.
Le vie del villaggio erano affollatissime, come ogni giorno del resto e,
cercava di farsi spazio tra gente che le piombava davanti. Ino del canto suo
continuò ad inseguirla.
Quando
arrivò davanti alla residenza di Tsunade-sama
vide un ragazzo e un vecchio signore dai lunghi capelli bianchi salire le
scale.
-Naruto!!!-
Lo chiamò, ma questo non
rispose, probabilmente non la sentiva. Urlò ancora più forte, ma ormai era
troppo tardi, aveva già chiuso la porta alle sue
spalle.
Bè poco male, lo avrebbe
aspettato finché non fosse uscito. Aveva aspettato 3 anni,
poteva aspettare un altro po’.
Rimase
li davanti, seduta su di uno scalino, ad aspettarlo,
ma nessuno si faceva vedere. Ino arrivò poco dopo e si sedette al suo fianco.
Poi decisero di fare una passeggiata al parco che risiedeva a pochi metri dal
palazzo dell’Hokage.
Rimasero in silenzio e stettero li sedute sull’erba e
guardare il paesaggio, quando videro Hinata e Kiba passeggiare felicemente.
“Quei
due ne hanno fata di strada.” Pensò Sakura.
In effetti stavano insieme orma da 5
mesi. È successo per caso, diceva Hinata.
Kiba le aveva confessato di amarla da
tempo ormai, e anche lei non gli era del tutto indifferente.
Così
come Shikamaru e Temari.
Dopo una missione svolta assieme non si sono mai divisi. Ancora non si sa come
si siano innamorati. Poi chiederlo di persona a quei
due era come andare a farsi uccidere.
-Sakura io devo andare. Devo fare
delle consegne per la mamma. Ci vediamo più tardi?-
-Si
certo, a dopo.-
Si
alzò anche lei e si diresse verso casa. Ma non fece la
solita strada. Da un po’ di tempo faceva la strada più lunga passando per casa di Naruto. Le piaceva vedere
quella costruzione. Adorava stare li. Se necessario rimaneva
ore.
Tanto era occupata a pensare, sbatté contro qualcuno.
-Mi scusi,
non l’avevo vista.-
-Ciao
Sakura. È da molto che non ci vediamo.-
La
ragazza alzò lo guardò.
-Kakashi-sensei! Quanto tempo.- sorrise.
-Che facevi?-
chiese l’uomo.
-Tornavo a casa. Ma prima volevo passare da Naruto.
Sa, Ino mi ha detto che è tornato!-
-Ah si,
l’ho incontrato poco fa dal Godaime.- sorrise. –Sai
mi ha regalato l’Icha Icha Paradise.- continuò. Sorrideva
in un modo alquanto strano. Poi tirò fuori il libro e tutto divenne più chiaro.
L’ultimo libro di Jiraiya-sama.
“Strano.
-_-’..”
Sakura fece un sorriso di
circostanza, ma mille goccioline le coprivano il volto.
-Parla della storia di due
innamorati, che non riescono a stare insieme. È molto triste.- disse fingendosi drammatico.
-Si Kakashi-sensei
capisco! Allora continui a leggerla, chissà come andrà
a finire.- l’uomo non la stava più a sentire tanto era perso nella lettura.
-Arrivederci maestro. Io
vado.-
-eh?
Ah si. Ciao Sakura.-
La
ragazza continuò a camminare finché non arrivò all’abitazione del biondino.
Finalmente dopo tanti anni lo avrebbe potuto riabbracciare, e questa era l’unica cosa che contava. Il ripoterlo
abbracciare, solo questo.
Salì
le scale e bussò alla porta. In pochi istanti, che sembravano un’eternità, si
trovarono l’uno di fronte all’altra. Naruto era
bendato da tutte le parti. Era ridotto abbastanza male. Plausibile dopo 3 anni di allenamento.
Nessuno spiccicava parola.
Stavano in silenzio a fissarsi.
Poi
dopo un tratto Sakura gli si buttò al collo, non
curante del fatto che avrebbe potuto fargli male.
-Naruto!- singhiozzò.
Il
ragazzo per tutto risposta la strinse a sua volta. Dio
solo sa quanto le era mancata.
“Non
mi aspettavo questo abbraccio in tutta sincerità.”
Pensò il ragazzo. “Trattandosi di Sakura, mi sarei
aspettato di più una lavata di cervello per essermi fatto vivo dopo 3 anni. Di
certo non questo. Ma tanto meglio. Sono felice che non
sia arrabbiata.” Sorrise.
-Mi
stai stritolando.- riuscì a dire.
Sakura par tutta risposta si
allontanò da lui e asciugandosi le lacrime sorrise imbarazzata.
-Scusa.-
disse semplicemente. Aveva il capo chino. Non riusciva più guardarlo in faccia. Sapeva già che si
sarebbe messa a piangere seriamente.
Naruto le prese il mento tra le
mani e fece in modo che lo guardasse. Sakura
ricominciò a piangere in silenzio, senza singhiozzare. Solo
lacrime, lacrime che le rigavano il volto e, che scendendo, bagnavano qualunque
cosa intralciasse la loro strada.
-Ehi che hai? Perché piangi? Non sei contenta di vedermi?-
-Certo che lo
sono razza di stupido.
Sto piangendo perché sono felice. Sono felice del fatto che sei tornato, come
mi avevi promesso. Ma sei uno screanzato. Sono passati 3 anni... Non ti sei mai fatto sentire. Sei un baka. E io che mi sono preoccupata da
morire. Nemmeno un misero messaggio! Vergogna.-
-Mi
dispiace di averti fatto soffrire. Non era mia intenzione. Non ho avuto un
attimo di tregua con quell'eremita porcello.- Sorrise.
Entrarono
in casa e Sakura si accomodò nel divano del salotto
chiedendo al ragazzo cosa avesse fatto tutti questi
anni.
Il
biondino si buttò di peso sul divanetto davanti a quello dove stava lei.
-Mi sono allenato. Ho
girato mezzo Jappone, perché Jiraiya-sama
doveva finire il suo stramaledettissimo libro. Ho imparto nuove tecniche, o
meglio sono migliorato tantissimo con il Rasengan. Ho
avuto dei piccoli problemi, alcuni che ho affrontato e superato, e altri no, ma
con l’aiuto di Nonna Tsunade andrà tutto per il
meglio.-
-In che senso problemi? Che è successo?-
-Ma niente. Nel nostro cammino
abbiamo incontrato dei nemici, che hanno dato sia a me che al maestro del filo
da torcere, ma non ti preoccupare e tutto a posto.-
-Si ok,
ma che aiuto ti dovrebbe dare il quinto Hokage?- domandò lei. –Non ti sarà successo qualcosa di
grave vero?-
-No, no.
Che vai a pensare. Sto bene. È tutto a posto. Invece
tu che hai fatto?-
-Io? Mi sono allenata
duramente sotto le cure del Godaime e ti assicuro che
sono diventata fortissima.- cinguettò tutta
sorridente.
-Ah ma bene! Allora domani
agli allenamenti ti potrò vedere all’attacco!-
-Come domani?-
-Il maestro Kakashi non te lo ha detto? Domani
dobbiamo allenarci con lui per vedere a che livello siamo, naturalmente con il
metodo dei campanelli.-
-Davvero? Che bello. Così la squadra 7 si riunisce, anche se saremo 3
anziché 4. Bè poco male, faremo del nostro meglio,
come sempre. E dopo andremo a recuperare Sasuke.- affermò Sakura più
decisa che mai.
-Non ti avevo mai visto
così decisa, ragazzina! Sei cambiata.- sorrise dandogli un
buffetto sulla fronte.
-Tutti cambiano RAGAZZINO. Anche tu ti sei dato da fare.- sorrise.
-Già hai proprio ragione.-
-Bè io adesso vado. Ci vediamo
domani.-
-Alle 6 al solito posto.-
-Certo.-
I
due si alzarono contemporaneamente e Naruto
accompagnò la ragazza alla porta.
-Allora
a domani.- disse Sakura dando un piccolo bacio sulla
guancia del ragazzo. –Sei diventato troppo altro, adesso mi devo anche alzare
in punta di piedi per un bacio.- sbuffò lei.
Naruto sorrise mettendo la solita
mano dietro la testa come segno di imbarazzo.
-Comunque…-
sussurrò avvicinandosi sempre di più a lui -… sono davvero felice di rivederti. Bentornato a casa Naruto.- dopodiché si girò tornò a casa sua, felice, come
non lo era da tempo.
“Che strana ragazza. Ma è anche per
questo che mi piace.”
Bè che dire. Questo è il primo capitolo di una “lunga”
serie!
È la prima che scrivo su Naruto,
spero possa essere di vostro gradimento.
Come potete notare adoro le Naruto\Sakura.
Anticipo un grazie a tutti quelli che leggeranno
questa storia, e a tutti coloro che eventualmente la
recensiranno! Un bacio Sita! ^__^