Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: Misaki Ayuzawa    22/11/2013    2 recensioni
Chi è Tessa Gray? Ve lo dico subito. Tessa Gray è una povera sedicenne in crisi. Perchè, non solo frequenta il terzo anno di liceo, e si sa, il liceo è un problema per tutti, ma anche perchè non riesce a trovare il libro giusto... si avete capito, è una lettrice appassionata che non riesce a trovare un libro appassionante e questo è un problema per qualunque lettore che si rispetti! Questa, signori è la storia di Tessa Gray e della sua caccia alla "trama perfetta" ma non solo la sua perchè compariranno, con la stessa importanza, gli altri personaggi che fanno di Shadowhunters il ciclo di romanzi che è!
Dal 7° cap.: Il blu si fuse col grigio per diventare tempesta.
Dal 9° cap.: "E che cosa cerchi?"
"Romanzi. Ce ne sono pochissimi. O poesie ... Ci sono soltanto enciclopedie e storici!"
Will si sentì ferito nell'orgoglio. Quella era la sua biblioteca e nessuno la poteva offendere!
Dal 13° cap.: "Ah non preoccuparti! In caso scacciamo via Will!"
"Chissà perchè non credo prenderebbe la cosa con diplomazia ..."
"Mmmm ... forse no" Rise.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Theresa Gray, William Herondale
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 11: Lettere
 
27 Novembre 2013
Caro Nate, 
è da molto che non ti scrivo, scusami davvero. Chissà quanto ti ho fatto preoccupare!
Qua tutto procede normalmente. Le ore passano e così anche i giorni. Ogni fine settimana aspetto una tua visita, ma tu non vieni mai. Devo essere sincera, sono un pò delusa. Ormai è quasi un anno che non ci vediamo Da quando, lo scorso Dicembre, decidesti di venire qui a Londra dopo aver mandato quella lettera di richiesta di lavoro e lasciasti me e zia Harriette da sole in quell'appartamento. 
So che sei molto impegnato ma, dopo che hai insistito tanto perchè venissi qui a Londra dopo che la zia e morta, mi aspettavo di vederti almeno una volta ... Non pensare che io sia egoista Nate, ma mi sento un pò sola. Si certo, questo posto è pieno di gente ma mi sento così spaesata e straniera. 
Tendo a confondermi ... qui a Londra le persone parlano in meniera strana, dicono altre parole per indicare una stessa cosa,  e SO di essere fuori luogo per tutto, a partire dall'accento. 
Ti prego, so che le mie sono paure stupide ma ho bisogno di vedere qualcuno che mi sia familiare. 
Rispondi presto,
tua, Tessa.
 

Maia bussò alla porta per la centesima volta almeno e Tessa, finita di scrivere la sua lettera, sbuffò, roteò gli occhi in modo eloquente, anche se nella stanza non c'era nessuno che potesse notare la sua malavoglia, e aprì.

"Tessa ma che stavi combinando?! Sto bussando da almeno dieci minuti! Potevi anche rispondere!" Maia era infuriata, e come darle torto ... ma Tessa in quei giorni e in quel preciso momento era sprofondata troppo nell'oblio per curarsene.
"Scusa Maia ma non sono proprio dell'umore per uscire stasera ... vai senza di me" Tentò di fare un sorriso ma ottenne solo una patetica smorfia. Maia comunque non parve accorgersene.
"Non è per questo che sono venuta!" Chiuse la porta alle sue spalle e si accomodò sul letto di Tessa. "Sono venuta a sapere da fonti certe che tu qualche sera fa eri in biblioteca con William Herondale! Per non parlare del fatto che sei stata vista uscire dalla stanza di James Carstairs con nient'altro addosso che la sua camicia!" Maia non era mai stata pettegola, almeno non con Tessa, così questa dovette pensare che quelle sue due "avventure" alla London Institute agli occhi degli altri dovessero avere realmente qualcosa di sovrannaturale. Non sapeve se ridere o piangere. Optò per la seconda quando vide che Maia aveva spostato il suo sguarda penetrante da lei alla camicia di Jem che stava abbandonata sulla poltroncina accanto alla scrivania (Tessa si era proprio scordata di riconsegnargliela, ma prima l'avrebbe dovuta lavare. Giurò di farlo al più presto).
"Hai già tratto le tue conclusioni  Maia, mi sembra ... anche se sono sbagliate."
"Davvero? Allora contraddicimi!"
Tessa dovette raccontare per filo e per segno gli avvenimenti della domenica. Tralasciò però il ruolo di Will.

"Bene, ammettiamo che ti creda ... Anche se non ho difficoltà: James Carstairs è sempre stato abbastanza disponibile con tutti. Ma William Herondale?Tessa quel ragazzo si rifiuta di interagire anche con una mosca a meno che non voglia insultarla, ovviamente James è escluso perchè è il suo migliore amico! E' odiato da metà della comunità femminile di questo college e da tre quarti di quella maschile, chi per un motivo chi per un altro certo ... ma ... ti rendi conto che questa storia ha un che di incredibile?" Maia sembrava davvero sconvolta.
"Senti ammetto che è parso strano anche a me parlargli ma mi ha soltato procurato dei libri. Basta. Stop. Non l'ho neppure più visto da quel giorno per cui ora io continuerei a vivere tranquillamente la mia vita" e sorrise per sdrammatizzare sperando di riuscire a convincere Maia che nulla all'infuori dell'ordinario era accaduto. Poi continuò, cambiando totalmente discorso "Mi accompagni ad imbucare questa lettera?"
Maia annuì lievemente e, quando Tessa imbustò il foglio di carta e aggiunse i francobolli e l'indirizzo sul retro della busta, andarono alla buca delle lettere, che si trovava all'ingresso dell'edificio. Per tutto il tragitto Maia chiaccherò del più e del meno e Tessa la incoraggiò sperando che avesse dimenticato il discorso precedente.

 
2 Dicembre 2013
Mia piccola Tessie,
sono veramente dispiaciuto che tu non stia vivendo bene questa nuova situazione. Mi rammarico anche di non essere potuto venire a trovarti. Facciamo così allora: giuro solennemente che questo fine settimana io verrò a prenderti davanti all'ingresso del college! Ti porterò in giro per Londra così vedrai quanto bella è questa città a dispetto della nebbia quasi costante e del suo cielo nuvoloso! Passeremo un pò di tempo insieme magari potrai venire a dormire da me il venerdì e il sabato sera. Ho già chiesto al mio principale, il signor Mortmain, il pomeriggio del venerdì, il sabato e la domenica liberi proprio per questa occasione. Mi raccomando allora, venerdì alle quattro fatti trovare all'ingresso della scuola e così parleremo. Già non vedo l'ora di vederti dopo così tanto tempo!
Nate
 
Ed eccola lì. Tessa era seduta accanto al suo borsone sui gradini davanti all'ingresso della London Institute ed erano le quattro e mezza. E pioveva a dirotto. Di Nate nessuna traccia. 
In quel momento si meledisse per non avere un cellulare. Ma non poteva farci niente ... non aveva i soldi per permettersi neppure il più vecchio dei modelli e non conosceva nessuno che ne vendesse di seconda mano.
Stava per alzarsi, fradicia, e andarsene quando una figura ammantata in un lunghissimo impermeabile e un berretto di lana calcato sulla testa da cui uscivano ciuffi biondi apparve dalla nebbia. 
Tessa lo riconobbe subito e, il petto alleggeritosi di un enorme peso, gli corse incontro abbracciandolo.
Nathaniel la strinse a sua volta. 
"Tessie! Finalmente ci vediamo! Da quanto tempo! E guarda come sei cresciuta!" Si staccò dalla ragazza e sorrise compiaciuto quasi fosse merito suo che Tessa fosse una ragazza alta e carina.
"Tessie una cosa ... Non possiamo andare a casa mia ... La mia macchina ha bucato a un chilometro da qui e non mi sembra il caso farti camminare con questa pioggia!"
"Ah! Ecco perchè sei così bagnato ... e in ritardo! Non c'è problema, possiamo stare in camera mia." Lo prese a braccetto e, una volta rimessasi in spalla il borsone, lo accompagnò fino alla sua stanza.

Tessa non poteva essere più felice. Passò tutto il pomeriggio, fino a prima di cena perchè poi Nate dovette andarsene (era finito di piovere e casa sua era molto lontana, non contando il fatto che avrebbe dovuto chiamare il carroattrezzi), a parlare con il fratello. Risero, scherzarono e Nate riuscì persino a rassicurarla, anche se non riuscì a convincerla che Londra fosse una bella città. Tra l'altro le aveva portato anche degli altri soldi, che di solito le mandava per posta.
Quando Tessa accompagnò Nate all'ingresso lo abbracciò nuovamente e per un attimosi sentì protetta, con Nate che le baciava la fronte e poi le sussurrava all'orecchio "mi manchi".
Guardandolo allontanarsi alla ragazza venne da piangere e gli occhi le si appannarono. Sentì poi dei passi avvicinarsi a lei.
"Se trovi un punto su cui soffermarti è più facile respingere le lacrime."
Ed era vero.

Angolino dell'autrice: Spero abbiate capito chi è che pronuncia la frase finale. Se non lo avete capito è Charlotto u.u Non mi andava di specificarlo nel testo non so per quale insanomotivo ma mi andava di terminare il capitolo così ... Scusate la noiosità anzi di quest'ultimo ma non mi piace andare veloce e Nate doveva pur essere introdotto ... Perciò perdonatemi se vi ho annoiato ma spero continuerete a seguirmi lo stesso :))

 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Misaki Ayuzawa