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Autore: kogarashi    30/04/2008    4 recensioni
Esiste da tempi immemorabili una leggenda narrata di generazione in generazione, di padre in figlio di un castello, un castello incantato, protetto da tre dragoni imponenti, le cui squame davano vigore e prosperità all’intero mondo. Un castello che, narra la leggenda apparisse ogni mille anni, e che rilucesse dei sette colori dell’arcobaleno, e che ogni notte di ogni mille anni apparisse nel mare, portando con se amore…ma anche disperazione…un castello fatato…ma anche maledetto…al cui interno sorgeva uno splendido arazzo intarsiato d’oro, vicino alla quale era posata una bara fatta di cristallo, dove al suo interno il vetro proteggeva una creatura di pura bellezza…una creatura dormiente dall’alba dei tempi, che aveva mantenute intatte le proprie sembianze…nell’attesa del ritorno del suo antico amore… Questo…è Dark Dragon…
Genere: Romantico, Dark, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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THE DARK DRAGON

THE DARK DRAGON

 

Cap. 9

 

 

“Cosa sta succedendo?” chiese Dawn sentendo la melodia che andava via via intensificandosi.

 

“Non lo so…è strano, è come se qualcuno stesse piangendo” disse Crystal guardandosi in giro.

 

E difatti sembrava proprio così, la melodia era talmente triste e malinconica da sembrare un pianto lamentoso e pieno di dolore.

 

Le onde create dalla melodia intanto continuavano a protrarsi all’esterno del castello, colpendo sia i tre Gyarados che Misery, Ash e Misty.

 

“Tu sai cosa sta accadendo?” chiese Misty rivolgendosi al pokèmon sulla quale si trovava che senza darle risposta volò velocemente verso lo squarcio aperto precedentemente da Gyarados.

 

“Tornate dagli altri…ci penso io al resto…dovete trovare un posto sicuro”

 

“Non se ne parla!” disse Ash con la sua solita grinta che lo contraddistingueva in situazioni simili.

 

“Andate nella sala…di fronte al quadro…e tornate nel vostro mondo”

 

“Stai dicendo che…” disse Misty quasi sussurrando quelle parole.

 

Misery annuì: “Il quadro è l’unico collegamento fra questa dimensione e il vostro mondo”

 

Ash rimase quasi di sasso a quelle parole, mai si sarebbe aspettato che la chiave per tornare indietro si nascondesse nel quadro raffigurante Aoi.

 

“Io non me ne voglio andare! Non voglio lasciarti combattere da sola!” disse Misty quasi con rabbia, voleva combattere in prima linea, e stavolta non si sarebbe fatta fermare da nessuno.

 

Prima che Ash o Misery potessero rispondere alle parole di Misty un potente boato scosse il cielo e voltando lo sguardo verso il luogo da dove era provenuto scoprirono con immenso disappunto che i tre Gyarados erano tornati alla carica e che quel boato altro non era che il loro grido di guerra.

 

“Non c’è più tempo!” gridò Misery e con un potente sciocco virò in alto, cercando rifugio nel cielo aperto, mentre i due ragazzi cercavano con tutte le loro forze di restare aggrappati al pokèmon.

 

Improvvisamente il tempo sembrò fermarsi, la melodia che continuava ad irradiarsi intorno al castello assunse dei toni differenti, non era più solo melodia…ora, era accompagnata da un canto. Un canto di morte.

 

Gli occhi di Misty tornarono vitrei e senza luce, come la prima volta che era stata portata al palazzo da Gyarados, e prima che Ash potesse fare qualsiasi cosa lei perse la presa dal pokèmon, precipitando incosciente verso il baratro più oscuro dove stata fluttuando il palazzo.

 

“MISTY!!!” gridarono in coro Ash e Misery.

 

Il pokèmon drago volò in picchiata cercando con tutte le sue forze di riuscire a riprendere in groppa la ragazza, ma i Gyarados s’intromisero, bloccandole la strada e attaccandola con i loro potenti iperaggi.

 

“Dobbiamo salvare Misty!” gridò Ash.

 

“Cosa pensi che stia cercando di fare?” rispose acidamente il pokèmon con estremo disappunto.

 

Improvvisamente una figura nera e quasi viscida iniziò a correre sulle pareti esterne al palazzo, e Ash a quella vista rabbrividì. La figura sembrava un essere mostruoso, coperto da un solo mantello scuro, che però faceva intravedere la sua carne putrida, mentre con i suoi artigli cercava vari appigli per scendere il più velocemente possibile, quasi fosse un ragno che corre sulla ragnatela pronta a divorare la preda.

 

“Ma cosa?”

 

La creatura fece un balzo non appena si ritrovò sulla traiettoria di Misty, riuscendo a prendere la ragazza al volò e afferrando con quella che un tempo doveva essere stata una mano, una piccola sporgenza del palazzo, riuscendo a salvare sia se stesso che Misty.

 

“Ma che cos’è quella cosa?” chiese Brock continuando a tenere ben salda Aoi che aveva smesso di dimenarsi e ora fissava senza forze il pavimento.

 

“E’ la maledizione…”

 

Brock e gli altri la guardarono, sorpresi e sconvolti da una simile rivelazione.

 

“La maledizione?” ripeté Paul.

 

“E’ colui che mi perseguita, sono riuscita a segregarlo nelle segrete del castello, ma a quanto pare è riuscito ad uscirne…”

 

Brock decise di lasciare andare la ragazza, la quale si avvicinò alla finestra e guardò il cielo, dove la lotta fra i pokèmon continuava ad imperversare violenta.

 

“Falli smettere! Così si uccideranno!” disse Crystal tenendo stretta la piccola sfera pokè contenente Mylotic.

 

“E allora? Che si ammazzino pure, non ho bisogno di quei pokèmon. Non ho bisogno di nessuno” disse quasi sussurrando quelle parole così colme di rabbia e di risentimento verso qualcosa o qualcuno.

 

“Vorrei che spariste tutti”

 

Non appena la ragazza dai capelli rossi pronunciò queste parole la melodia cessò di colpo, e l’oscurità che si stava diradando grazie ad essa tornò più scura che mai, iniziando ad inghiottire anche lo stesso castello.

 

“Cosa succede?” chiese allarmata Dawn facendo un passo indietro e avvicinandosi inconsciamente a Paul il quale non fece una piega.

 

Non ci fu risposta, solo tenebre, tenebre che ormai aveva inghiottito qualsiasi cosa, forma di vita e no.

 

 

*

 

 

“Dove siamo?” chiese Ash ancora in groppa a Misery, la quale discese verso quello che a prima vista doveva essere un pavimento bagnato a causa della pioggia che cadeva scrosciante e riprese le sembianze di bambina.

 

“Questo posto…”

 

Ash si guardò intorno, quando improvvisamente una ragazza con un bellissimo abito rosa molto simile a quello che indossava Misty e degli splendidi capelli rossi apparve davanti a loro, correndo a perdifiato.

 

“Ma quella è…” disse Ash sorpreso.

 

“Aoi…”

 

La ragazza li oltrepassò senza vederli, continuando la sua folle corsa, fino a che si ritrovò circondata da alcune persone incappucciate che intonavano strane preghiere.

 

“Che cosa le vogliono fare? Dobbiamo aiutarla!” disse Ash facendo un passo verso di lei.

 

“E’ inutile…questo è il passato di Aoi…il giorno in cui morì e tornò in vita come essere di puro rancore” spiegò Misery senza tradire nessuna emozione.

 

Una delle persone incappucciate la prese per i capelli e la tirò a se, mentre Aoi gridava di dolore implorando di essere lasciata stare, ma le persone incappucciate a sentire le sue implorazioni si misero a ridere, finchè quello che la teneva per i capelli non le diede uno spintone facendola cadere a terra.

 

“Schifosa strega” disse.

 

Aoi ormai piangeva disperata, capendo subito cosa le sarebbe accaduto, era da sola, nessuno l’avrebbe salvata.

 

“Avanti, devi essere tu ad ucciderla” disse una degli uomini tendendo un coltello con il manico intarsiato di diamanti neri verso un'altra persona incappucciata, la quale si tolse lentamente il cappuccio prendendo in mano il pugnale.

 

A quella vista il cuore di Aoi perse un battito…lei conosceva quella persona.

 

Occhi blu elettrici e capelli biondi ribelli, sguardo sbarazzino e fiero, guardo Aoi fissa negli occhi, con una nota d’insensibilità che fece ancora più male alla ragazza.

 

“W…Willis…perché…tu…”

 

“TACI STREGA!” gridò uno degli uomini incappucciati tirandole un forte calcio sulla schiena e obbligandola a rimanere a terra, con lo sguardo rivolto verso il pavimento grigio e bagnato, mentre le sue lacrime e i suoi singhiozzi si confondevano con la pioggia e il rumore dei tuoni.

 

“Vogliono ucciderla! Misery! Non possiamo stare qui a guardare!” disse Ash, ma la bambina lo prese per il braccio.

 

“Aspetta”

 

“COLPISCI RAGAZZO!”

 

Aoi chiuse gli occhi terrorizzata e un fulmine squarciò l’aria, accompagnato da un potente rimbombo del tuono. Nello stesso istante un rumore sordo e metallico cadde a terra, e quando Aoi aprì piano gli occhi si ritrovò vicino a lei il pugnale, così alzò lo sguardo, trovandosi di fronte ad un ragazzo tremante e spaventato.

 

“Willis…”

 

“CHE DIAVOLO COMBINI? DEVI UCCIDERLA! E’ UNA STREGA!”

 

“LEI NON E’ UNA STREGA! E…E ANCHE SE LO FOSSE NON M’INTERESSEREBBE NULLA! PERCHE’ IO SONO INNAMORATO DI LEI!” gridò Willis tremando un po’ per la rabbia e un po’ per la paura.

 

Gli uomini incappucciati lo guardarono per alcuni istanti prima che uno di essi prendesse da terra il pugnale e dicesse:

 

“Vorrà dire che andrai all’inferno con lei”

 

Quello che successe dopo Ash non ebbe il coraggio di vederlo, mentre il pugnale scendeva verso il ragazzo lui aveva prontamente chiuso gli occhi, aspettando di sentire l’urlo di Aoi e il tondo sordo del corpo dell’amico che cadeva a terra esanime.

 

Ma ciò non avvenne, e quando aprì gli occhi si ritrovò a pregare con tutto se stesso che quell’incubo finisse il più presto possibile.

 

Il pugnale  era conficcato nella schiena di Aoi, la quale, con un gesto istintivo si era alzata, difendendo col suo corpo la vita dell’amico, venendo pugnalata lei al suo posto e finendo fra le sue braccia senza forza, mentre una macchia scarlatta iniziava a delinearsi sul vestito rosa.

 

“Aoi! Sta tranquilla, guardami!” disse Willis cercando di tenere sveglia la ragazza.

 

Ma non era ancora finita. Un altro uomo incappucciato tirò fuori da sotto al mantello un secondo pugnale e ciò che successe fu completamente oscurato dal grido di Ash.

 

“NO!!!”

 

Ash non seppe quanto tempo fosse trascorso, ma quando ebbe il coraggio di voltarsi verso la scena che aveva di fronte gli uomini incappucciati erano scomparsi, e a terra giacevano i due corpi dei ragazzi, bagnati dalla pioggia che stava pian piano lavando via il sangue dal terreno.

 

“Come…ti senti?” chiese Willis raccogliendo tutte le sue forze per riuscire a parlare almeno un’ultima volta con lei.

 

“Non…sono riuscita a proteggerti…..scusami…”

 

Willis sorrise, un sorriso sforzato e carico di dolore, tendendo un braccio verso di lei, sfiorandole appena le dita della mano.

 

“Willis…promettimi che…che ci rivedremo…che staremo insieme…in eterno……” disse Aoi quasi supplicando il ragazzo.

 

“Aoi….”

 

“Promettimelo…!”

 

Willis aprì la bocca per dire qualcosa, ma gli occhi di Aoi si erano fatti vitrei, ormai senza un briciolo di vita, mentre una piccola lacrima, o forse una piccola goccia di pioggia scendeva lungo il suo viso, disegnando l’ultimo pianto della ragazza…

 

“Perdonami Aoi…” disse Willis prima di chiudere anch’esso gli occhi.

 

Ash si abbassò la visiera del cappellino per nascondere il dolore che si era dipinto quasi inconsciamente sul suo volto, mentre alcuni uomini accorrevano verso i due ragazzi e constatando che il ragazzo fosse ancora vivo.

 

Willis venne portato via velocemente, poggiato su un carretto, mentre il corpo di Aoi fu lasciato li a terra, senza che nessuno se ne preoccupasse.

 

“Misery…basta” disse Ash esasperato.

 

“Aspetta…ancora un attimo”

 

Alcuni minuti dopo apparvero tre pokèmon, circondati da un’aura bianca e azzurrognola, si avvicinarono al corpo senza vita di Aoi e i pokèmon presero forme umane.

 

“Quella…sei tu!” disse Ash trattenendo a stento un gridò di sorpresa.

 

Misery annuì, mentre le tre creature congiungevano le mani, intonando una preghiera attorno a lei.

 

Improvvisamente Aoi aprì gli occhi e si mise seduta, guardando spaventata e confusa i tre bambini che la guardavano dolcemente.

 

“Voi…mi avete riportato in vita?” chiese.

 

Una bambina dai capelli dorati annuì sorridendole, mentre un bambino dai capelli blu la aiutò ad alzarsi.

 

“Chi siete?” chiese Aoi.

 

“Spiriti, umani, pokèmon, qualunque cosa tu desideri…abbiamo sentito il tuo grido di dolore…e abbiamo deciso di bloccare la tua vita. Non sei ne morta ne viva…sei in attesa” disse la Misery del passato.

 

Aoi strinse i pugni, ricordando quello che era appena avvenuto, e gli occhi le si riempirono di lacrime.

 

“Mi ha tradito…”

 

Il bambino la prese per mano.

 

“Vieni con noi…dormirai finchè non avrai trovato la serenità…” disse, portando con se la ragazza che svanì nel nulla insieme ai tre pokèmon.

 

Un Dragonair, un Mylotic e un Gyarados…

 

In quel momento Ash e Misery tornarono nella dimensione del castello. Forse era stata la stessa Aoi a volere che lui sapesse la verità.

 

Misery aveva ripreso le sembianze di Dragonair e ora volava silenziosa verso lo squarcio del palazzo, mentre i tre Gyarados erano rimasti immobili, fluttuando in aria.

 

Ash scese dal pokèmon e si avvicinò ad Aoi, la quale cercò un qualsiasi pretesto per non doverlo guardare negli occhi.

 

“Mi dispiace…” riuscì solo a dire il ragazzo dai capelli corvini.

 

Intanto lo spettro aveva riportato Misty al sicuro all’interno del palazzo, e ora Crystal si stava prendendo cura di lei.

 

La ragazza dai capelli rossi aprì gli occhi, alzandosi di scatto e portandosi una mano sul petto terrorizzata, mentre ansimava per cercare di riportare i battiti del suo cuore alla normalità.

 

“Come stai?” chiese Ash avvicinandosi a lei.

 

“E’ entrata in contatto con delle forze oscure…ha visto cose che appartengono al passato, è solo un po’ scossa” rispose per lei lo spettro.

 

Ash la guardò, intuendo che forse, anche lei aveva vissuto la morte di Aoi…come se fosse qualcosa di molto, molto vicino a lei.

 

Misty alzò il viso, incrociando gli occhi di Ash e subito abbassò il suo sguardo, cose se quel piccolo contatto l’avesse fatta sentire colpevole di qualcosa, qualcosa alla quale neppure lei sapeva dare un nome.

 

“Ragazza…” disse lo spettro, avvicinandosi a lei portandosi dietro le pesanti catene, che solo ora le vide, gli stavano maciullando pian piano la pelle ormai marcia delle caviglie.

 

“NON AVVICINARTI A LEI!” gridò d’impulso Ash, ma la sua voce fu oscurata da un’altra voce ben più squillante: Aoi aveva stretto i pugni con rabbia e ora guardava lo spettro con odio e indignazione sempre più crescente.

 

Lo spettro a quelle parole si voltò piano verso di lei, e prima che qualcuno potesse dire o fare qualcosa si diresse verso Aoi, fissandola con i suoi occhi rossi, come se riuscisse a sondare ogni più recondito pensiero della ragazza, la quale d’istinto fece un passo indietro.

 

“Lasciali tornare indietro”

 

“MAI!” gridò Aoi.

 

Improvvisamente un boato squarciò il cielo e Misty corse alla finestra, guardando verso l’alto e scoprendo il suo amato pokèmon contorcersi dal dolore lanciando attacchi verso qualsiasi direzione.

 

“GYARADOS!” gridò, cercando di scavalcare nuovamente la finestra per poter andare dal suo pokèmon, ma questa volta Ash fu più veloce e la prese tirandola a se e impedendole di fuggire.

 

“Ash! Lasciami! Gyarados è…”

 

“Ora basta…” disse una voce diffondendosi nella stanza, mentre la sfera pokè al collo di Crystal brillò, facendo uscire Mylotic che prese le sembianze di una bellissima bambina dai capelli del colore dell’oro e dallo sguardo dolce e gentile.

 

“My…lotic…” disse Crystal, non riuscendo a credere a ciò che aveva di fronte, ma ciò che sconvolse tutti fu il fatto che Misery corse verso di lei, sorridendo per la prima volta come se tutta la tristezza e il rancore fossero stati portati via, mentre Mylotic iniziava ad intonare la melodia che si era brutalmente interrotta a causa del dolore di Aoi.

 

“Questa melodia…è diversa da prima…è…dolce…” constatò Dawn chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare da quella dolcissima canzone cristallina.

 

Sentendo quelle note gli occhi di Aoi si riempirono di lacrime, mentre nello stesso tempo cercava di nasconderle rifuggendo lo sguardo dello spettro, che continuava imperterrito a fissarla.

 

“Non…guardarmi…vattene…tu…è colpa tua…è sempre stata dal principio colpa tua” disse la ragazza.

 

Improvvisamente senza dire nulla lo spettro la attirò a se e la baciò, facendo scorrere un moto di disgusto fra i presenti, mentre Misty, invece, sorrideva dolcemente a quella scena.

 

Paul in particolare nascose un conato di vomito, mentre Ash guardava a bocca aperta la scena e Brock come suo solito piangeva per non essere riuscito ancora una volta a conquistare una bella ragazza.

 

Quando lo spettro si staccò lo sguardo di Aoi rimase immobile davanti a se, mentre la fisionomia dello spettro cambiava radicalmente connotati, tornando alla sua forma originaria, mentre la melodia cresceva d’intensità grazie alla canzone di Mylotic.

 

“Wi...llis…” disse Misery, incapace di governare i suoi sentimenti.

 

Il gruppo rimase di stucco, mentre Aoi guardava meravigliata il ragazzo che aveva di fronte, non riuscendo a comprendere fino in fondo ciò che le stava succedendo.

 

“Liberali…” sussurrò Willis alla ragazza, provocando in essa un brivido, mentre le lacrime iniziavano a caderle ribelli lungo il volto.

 

“Tu…perché sei tornato?” disse fra le lacrime.

 

“Insieme in eterno ricordi? La nostra antica promessa…non potevo dimenticarla…” rispose il ragazzo sorridendole come se fosse la cosa più naturale del mondo.

 

Improvvisamente il cielo sembrò esplodere, mentre l’oscurità lasciava spazio ad un cielo carico di stelle, che illuminò il palazzo per la prima, vera volta. Non più luci arcane e attacchi di pokèmon, solo stelle, spazio e tempo che convergono unendosi e formando la dimensione del palazzo.

 

Misty guardò verso l’alto, cercando ancora una qualsiasi traccia del suo pokèmon, e lo vide, Gyarados volava nel cielo, fissandola, mentre il suo aspetto tornava ad essere quello originario. I suoi occhi tornarono viola e le sue scaglie azzurre come l’acqua del mare che riflette il colore del cielo.

 

“GYARADOS!” gridò Misty mentre il pokèmon discendeva verso di loro, e quando li raggiunse Misty tese le braccia, abbracciando il corpo del pokèmon, felice di averlo di nuovo con se.

 

“Ma cosa?” chiese Dawn sorpresa da quella strana risoluzione del problema.

 

“Scusate” disse Willis prendendo la parola improvvisamente “Ero io a creare tutto ciò…o meglio…era la mia voglia di poter tornare qui, da Aoi…sono sempre rimasto rinchiuso nelle viscere del castello, aspettando pazientemente che una sua discendente potesse liberarmi, portandomi con se…grazie Misty”

 

La ragazza dai capelli rossi arrossì visibilmente mentre Willis la guardava pieno di gratitudine.

 

“Andiamo?” disse poi, rivolgendosi ad Aoi, la quale lo guardò stupita.

 

“Dove?” chiese.

 

Il ragazzo l’abbracciò forte, mentre Aoi arrossiva leggermente a quel contatto, del quale ormai non aveva più memoria.

 

“Ovunque…”

 

I due giovani svanirono nel nulla, ormai liberi dalla maledizione.

 

Improvvisamente il palazzo iniziò a tremare e istintivamente Misty cercò la protezione di Ash, aggrappandosi a lui, mentre il ragazzo rimaneva immobile, incredulo di fronte a quel contatto.

 

“Dovete andarvene! Sta crollando tutto!” gridò Misery correndo verso l’arazzo e liberando il quadro dietro di esso.

 

“Presto! Dovete passare attraverso il quadro! E’ l’unico modo per tornare nel vostro mondo!”

 

“E tu?” chiese Mylotic.

 

“Vi raggiungerò più tardi…non preoccuparti sorella…” rispose dolcemente la bambina, mentre Mylotic annuiva, tornando nella sfera pokè dopo aver ripreso le sembianze di pokèmon.

 

Velocemente Brock e tutti gli altri oltrepassarono il quadro, nel quale si era formato un vortice azzurro e biancastro.

 

Gli ultimi a passare furono Ash e Misty, la quale si voltò un’ultima volta verso Misery, non convinta delle parole della bambina.

 

“Ci raggiungerai davvero?” chiese.

 

Misery annuì, rivolgendosi poi ad Ash.

 

“Nel passato di Aoi…c’era anche un altro bambino ti ricordi?”

 

“Parli del ragazzino dai capelli blu?”

 

Misery annuì tristemente.

 

“Proteggetelo…io…non potrò farlo…mi dispiace…” disse tendendo la mano verso di loro e provocando un forte spostamento d’aria che li fece volare oltre il quadro, mentre la sfera pokè di Misty s’illuminava di una fioca luce bianca.

 

“Addio…” disse mentre le macerie del castello le piombavano addosso, sgretolandosi e diventando polvere che volò via, trasportata dal vento.

 

 

*

 

 

Ash si svegliò ritrovandosi nel bosco e si alzò lentamente, portandosi la mano sulla testa e costatando di avere un bernoccolo a causa probabilmente della caduta.

 

Si guardò attorno, scoprendo che tutti gli altri erano ancora a terra e gattonò verso Misty, scrollandola dolcemente per farla riprendere.

 

“Misty?”

 

La ragazza dai capelli rossi aprì piano gli occhi, sorprendendosi di ritrovarsi davanti ad Ash e si mise seduta, fissandolo a bocca aperta per lo stupore.

 

“Cosa…ci fai qui Ash? Non…non stavi facendo la Lega di Sinnoh?”

 

Infatti siamo a Sinnoh…che ci fai tu qui piuttosto…”

 

Uno ad uno anche gli altri si svegliarono, nessuno di loro riusciva a ricordare gli avvenimenti accaduti in quella settimana, e ancora scossi andarono verso il lago, che si trovava proprio dove si erano risvegliati loro.

 

Misty prese la sfera pokè di Gyarados e lo fece uscire, non capendone il motivo, ma semplicemente con la sola voglia di vederlo nuotare nell’acqua.

 

“Che bel pokèmon!” disse Dawn trattenendo a stento un sospiro di sorpresa.

 

Paul e Crystal invece avevano deciso di andarsene dal gruppo, Paul con il suo solito modo di fare, mentre Crystal salutò tutti cordialmente, correndo via con al collo la sfera pokè con dentro Mylotic.

 

“Cosa farai Misty?” chiese Ash avvicinandosi a lei e guardando le acque del lago cristallino.

 

“Non lo so…penso che vi accompagnerò fino alla prossima città a questo punto…anche se non mi è del tutto chiaro il perché mi sono risvegliata qui”

 

Ash alzò le spalle “Che importa…sei qui no?” disse sorridendole e facendola arrossire più che mai.

 

Intanto Gyarados nuotava felice sott’acqua, quando improvvisamente un bagliore lo circondò e prese le sembianze di un bambino dal capelli e gli occhi blu mare, facendo qualche piroetta ridendo divertito prima di riprendere la forma di Gyarados e riaffiorare dall’acqua.

 

In quel momento un leggero soffio di vento si alzò sulle sponde del lago…e sia Ash che Misty furono certi di aver sentito quasi una preghiera in quel sibilo di aria…

 

“Proteggetelo…perché lui un giorno…proteggerà voi…”

 

 

 

FINE

E’ una fine strana…per niente conclusiva direi…ma Dark Dragon è nato così…non è mai stata una fic che doveva finire con la Ash x Misty creatasi…ù__ù ok…lo ammetto…l’ho forse fatto credere…ma questa fic è nata da un sogno…>__> e quindi bhe…xD non è frutto del mio sadismo o altro…è solo un sogno…tutto qui…ovviamente rimangono molti dubbi…ma è meglio così…è brutto spiegare ogni nodo che c’è in una storia no? Vi lascio alla libera interpretazione xD e al finale che più vi piace…anche se per me…non c’è nessun finale se non questo..^__^ grazie infinitamente per tutti i commenti…e per averla letta…un saluto grandissimo! Ciao e alla prossima

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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