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Autore: SaraBianki    23/11/2013    2 recensioni
Uncino era di fronte a loro, con il braccio teso e una pistola in mano.
A Belle gelò il sangue nelle vene. Rumple si accasciò ai suoi piedi e lei cercò in tutti i modi di tamponare la ferita cercando di non pensare che questa era proprio all’altezza del cuore
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nell’istante in cui l’aereo toccò la pista, Belle si sentì molto meglio. Si era tranquillizzata grazie ad Henry ed Emma ma era comunque agitata al pensiero di essere a chilometri da terra.
Scesero dall’aereo e si diressero verso l’aeroporto.
“E adesso che si fa?” chiese Henry.
“Prendiamo un taxi” gli rispose Belle “Rumple aveva un indirizzo… Cominceremo da li. Se non si trova in quel posto, entrerai in gioco tu Emma, è per questo che ti ho chiesto di venire con me”
“Certo non preoccuparti, lo troveremo” le disse Emma “Sono contenta di essere qui con te. Fare questo viaggio con Gold mi avrebbe fatto sentire a disagio, senza offesa” si affrettò ad aggiungere guardando Belle, timorosa si fosse arrabbiata.
“Non preoccuparti so che effetto può fare Rumple alle persone che non lo conoscono bene” le disse la ragazza, rivolgendole un debole sorriso.
Chiamarono un taxi e gli diedero l’indirizzo.
“La vostra storia è quella che mi ha colpito di più nel libro” disse Henry seduto tra Belle ed Emma  “Insegna a guardare oltre le apparenze. Insomma il signor Gold nella foresta incantata era il Signore Oscuro, il più temuto nell’intero reame. Eppure tu non hai avuto paura di lui, anzi!!!”
“Beh non è stato sempre rose e fiori” gli disse Belle, felice di poter raccontare la loro vera storia “Quando sono andata a vivere al suo castello, all’inizio lo odiavo. Certo avevo deciso io di andare con lui, diventare la sua serva per poter salvare il mio popolo dalla guerra ma non accettavo il fatto che come prezzo avesse voluto la mia intera vita. Con il tempo ho imparato a conoscerlo, ho capito che la sua era solo una maschera. In realtà non voleva la mia vita, voleva solo non essere più solo. Proprio nel suo castello ci siamo innamorati, mi ha parlato di suo figlio, ci siamo scambiati il bacio di vero amore e..” si interruppe pensando a quello che era successo dopo. Lui che la accusava di lavorare per la regina, lui che la rinchiudeva nelle segrete e che poi la cacciava dal castello dicendo che preferiva il suo potere a lei.
“Tutto bene?” le chiese Henry “Sai, so come ti senti. Ho letto il libro e so cosa è successo dopo. Ma perché ti ha allontanata quando lo hai baciato?” la curiosità di quel bambino non aveva limiti.
“Perché il bacio di vero amore spezza qualsiasi sortilegio, compreso il suo. Stava cominciando a tornare umano e ne era terrorizzato” gli rispose Belle “Solo adesso capisco che non voleva perdere la magia per poter creare il sortilegio che ci ha portato tutti qui. Tutto per poter ritrovare suo figlio.
Inoltre mi cacciò dal castello perché voleva proteggermi. Pensava che sarei stata meglio a casa mia invece che insieme ad un ‘mostro’ come lui. Questo non ha comunque impedito a Regina di rinchiudermi per ben 28 anni in un manicomio. Ma non mi pento e non mi pentirò dei sentimenti che provo per lui, mai”
Emma ascoltava in silenzio. Aveva saputo la sua storia da Mary Margaret ma sentirla raccontare dalla diretta interessa era tutt’altra cosa. Provava dei sentimenti cosi profondi per Gold che non lo accusava di averle procurato 28 anni di prigionia nelle mani di Regina, ne di averla abbandonata, anzi ora che lui stava male era partita, senza pensarci un attimo, per ritrovare suo figlio.
“Sai ti stimo molto” disse Emma a Belle “Sei molto coraggiosa”
“Grazie” disse Belle, arrossendo.
Dopo cinque minuti il taxi accostò. Pagarono il tassista e si avviarono verso il condominio che corrispondeva all’indirizzo che Rumple si era appuntato.
“Siamo arrivati” sussurrò Belle, più a se stessa che ai suoi compagni di viaggio.
“Bene, vediamo se è in casa” detto questo Emma si avviò  verso l’edificio.
 
 
[Storybrooke]
Regina entrò in casa e trovò sua madre in salotto.
“Allora hai scoperto se la ragazza è con Biancaneve?” le chiese Cora.
“Veramente ora è fuori città con Emma e mio figlio a cercare il figlio di Gold” disse Regina tutto d’un fiato, temendo la reazione della madre.
“Questo non ci voleva” rispose Cora, stranamente calma “Ma sicuramente, se Emma è partita a sua volta, avrà un modo per comunicare con Biancaneve, giusto?”
“Si, in questo mondo esistono degli apparecchi chiamati telefoni. Permettono di parlare con una persona anche se si trova molto lontana” le rispose Regina.
“Molto bene…” disse Cora, un ghigno malvagio le si dipinse in volto.
 
 
 
“Comunque amore, buon compleanno” disse David, speranzoso che la moglie non gli rispondesse in malo modo.
“Sai che odio il mio compleanno” gli rispose Mary Margaret “Sai bene che mia madre è morta nel giorno del mio compleanno, quindi niente festeggiamenti per favore”
“Ma Biancaneve, non puoi ignorare il tuo compleanno!! Comunque qualcuno ti ha lasciato un regalo” disse David “E ti giuro che non sono stato io!”
Titubante Mary Margaret prese il pacchetto e lo scartò. Conteneva una coroncina, la SUA coroncina. C’era anche un biglietto.
“Lei avrebbe voluto che l’avessi tu. Con affetto, Johanna”
“Chi è Johanna?” le chiese David curioso.
“Era la mia balia!” esclamò Mary Margaret sotto shock “Non pensavo che anche lei fosse qui a Storybrooke. Devo andare assolutamente a ringraziarla!!” e detto questo afferrò il cappotto ed uscì, lasciando uno stupito David a casa.
Mentre si avviava a casa di Johanna, che le era stata gentilmente indicata da Granny, dovette attraversare una parte di foresta. All’improvviso sentì la voce di Cora e d’istinto si nascose dietro un tronco d’albero.
“Ora che sappiamo dove si trova il pugnale dell’Oscuro, lo prenderemo e, calata la notte, lo uccideremo” stava dicendo Cora.
“Si madre…” le rispose Regina.
“Se Cora uccide Gold otterrà tutti i suoi poteri!!” pensò Mary Margaret “Devo assolutamente avvertire Belle e mettere al sicuro il pugnale prima che lo prendano le due streghe” si avviò lentamente nella direzione dalla quale era venuta, doveva tornare a casa immediatamente.
 
 
 
“Ha sentito?” chiese Cora.
“Certo che si madre” le rispose Regina raggiante.
“Bene è caduta nella nostra trappola!” affermò Cora, ricambiando il sorriso della figlia.
 
 
 
[New York]
Emma si avvicinò ai citofoni, affiancata da Henry e Belle.
“Nessun Bealfire” disse Henry con aria triste.
“Dubito che usi il suo vero nome, in questo mondo lo considererebbero strano” gli rispose Belle “Emma, tu che ne pensi?”
“E’ questo” indicò sicura un campanello.
“Ma è sfitto” ribattè Belle. Non c’era nessun nome, solo un numero, quello dell’appartamento.
“Fidati di me, trovare le persone è il mio lavoro” le rispose Emma. Suonò il campanello e qualcuno effettivamente alzò il citofono, senza rispondere.
“Pacco UPS per l’appartamento 307” provò Emma guardando di sbieco Belle ed Henry.
“Emma?” chiese la voce al citofono.
“Si chi parla?” chiese Emma, adesso visibilmente spaventata.
“Aspetta, scendo subito!!” ribattè la voce.
“Chi potrebbe mai essere?” le chiese Belle.
“Io non…” ma la voce le morì in gola.
Era Neal. Non lo vedeva da 11 anni. Era il padre di Henry ed entrambi non ne erano a conoscenza.
 
 
 
[Storybrooke]
“David!!” lo chiamò Mary Margaret entrando in casa di corsa, sconvolta.
“Che succede?” le chiese lui preoccupato.
“Ho visto…” e gli raccontò la scena alla quale aveva assistito.
“Dobbiamo chiamare Whale, avvertirlo di sorvegliare Gold ed informare immediatamente Belle!!” entrambi presero il loro cellulare per avvertire i diretti interessati.
 
 
[New York]
“Neal?” Emma era scioccata.
“Emma! Cosa ci fai qui?” le chiese.
“Tu… TU!!! SEI IL FIGLIO DI GOLD!! HAI SEMPRE SAPUTO CHI FOSSI!! MIO DIO COME HO FATTO A NON CAPIRLO??” lo shock si era trasformato in rabbia nel giro di pochi secondi.
“Ma che stai dicendo? Chi è Gold?” le chiese lui confuso.
“E’ tuo padre!! Rumpelstilstkin” gli disse Emma, sempre infuriata.
Neal spalancò gli occhi per lo stupore.
“E’ qui?” le chiese in allerta.
“No ma…” iniziò Emma ma Belle la interruppe.
“Scusate se vi interrompo ma devo chiedertelo. Sei proprio il figlio di Rumple, Bealfire?”
“E come mai vi conoscete?” chiese anche Henry.
“Questo non è il posto adatto per parlare. Venite, andiamo nel mio appartamento”
Si diresse verso le scale, seguito da Belle ed Henry. Emma non si era mossa di un millimetro, non sapeva se per la rabbia o per il terrore della verità.
“Vieni?” le chiese Belle.
“Certo, arrivo subito” le rispose Emma e si decise a muovere le gambe verso le scale.
Arrivati nell’appartamento Neal fece sedere i suoi ospiti e gli offrì da bere.
“Spiegati” gli disse Emma.
“Volete un pò di privacy?” chiese più ad Emma che a Neal.
“No tranquilla…” disse Emma. Henry doveva sentire, era suo padre dopotutto, anche se non lo sapeva.
“Io non sapevo chi fossi, all’inizio. August me lo ha spiegato, lui sapeva chi ero. Per questo ho fatto la soffiata” disse Neal con lo sguardo rivolto verso il pavimento.
“Quindi sono finita in prigione perché Pinocchio ti avevo scoperto?” chiese Emma con gli occhi fuori dalle orbite “Io ti amavo e tu mi hai tradita!!!”
“Mi dispiace” fu tutto quello che lui riuscì a dire in proposito “Comunque, loro due chi sono? E perché mi stavate cercando?”
“Lui è mio figlio, Henry” cominciò Emma ma non ebbe il tempo di presentare Belle perché Neal la interruppe “Tuo figlio?” si irrigidì sulla sedia e lo guardò negli occhi
“Quanti anni hai?” chiese ad Henry, temendo la risposta.
“Undici perché?” chiese Henry ingenuamente ma Belle sapeva già la risposta “Mio Dio Bealfire è il padre di Henry!! Questo significa che Rumple è suo nonno!!”
“E’ mio figlio?” chiese con un filo di voce ad Emma.
“COSA??” urlò Henry. Emma lo guardò negli occhi per pochi lunghissimi secondi, prima di mormorare “Si”.
In quel momento calò il gelo nella stanza. Qui Belle decise di intervenire.
“Scusa so che sarai sotto shock ma volevo presentarmi, io sono Belle e sono io quella che ti stava cercando, non Emma e di certo non Henry. Ma..”
In quel momento Henry si alzò e guardò Emma.
“Non posso credere che dopo tutto quello che abbiamo passato tu mi abbia mentito! Mi avevi detto che mio padre era un pompiere, che era morto! E adesso scopro che mi hai mentito??” Oramai stava urlando “Sei proprio come Regina”
A quelle parole il cuore di Emma si spezzò.
“Aspetta parliamone…” iniziò Emma ma Henry era già andato nell’altra stanza, seguito a ruota dalla sua madre biologica.
Belle rimase sola con Neal/Bealfire.
“Stavi dicendo?” chiese lui per rompere il ghiaccio.
“Si” riprese Belle dopo lo shock di quella litigata madre-figlio “Ti stavo dicendo che sono io quella che ti cercava. Tuo padre sta molto male”
“Quindi?” chiese Neal ostentando un’indifferenza che in realtà non aveva.
“Quindi??? Quindi ha bisogno di suo figlio” esclamò Belle scossa da quella risposta.
“ E a te che ti importa??” sbottò lui in modo irrispettoso.
“Mi importa eccome, io sono la sua fidanzata!” ribattè Belle con foga.
Neal boccheggiò per qualche secondo.
“TU sei la sua fidanzata?!? Mi prendi in giro? O forse ti ha fatto un incantesimo? Perché è impossibile che qualcuno possa stare con mio padre. È solo un vigliacco che ha preferito il potere di quello stupido pugnale a suo figlio, lo ha preferito a me”
“Lui è cambiato… Non ti prendo in giro e certamente non mi ha fatto un incantesimo. Mi ha raccontato molto di te. Mi ha detto che avrebbe voluto seguirti subito dopo averti lasciato andare ma non sapeva come. Ha passato due secoli a cercare il modo di raggiungerti e quando lo ha trovato no ha esitato un momento. Avrebbe dovuto venire lui a cercarti ma…” le morì la voce al pensiero di Rumple in ospedale, indifeso e senza di lei.
“Certo come no, non è voluto venire perché qui non c’è la magia e lui è troppo vigliacco per poter stare senza!” ribattè Neal in tono duro.
“Ti sbagli!” gli rispose Belle, non aveva urlato ma aveva una tale determinazione nella voce che fece zittire Neal.
“Non è potuto venire perché è stato ferito, a causa mia… Uncino aveva una pistola, voleva sparare a me ma tuo padre mi ha fatto scudo con il suo corpo. Ora non sanno se sopravvivrà ed oltre a me, ha bisogno di te” Belle continuò “E visto quello che hai fatto ad Emma non accetterò nemmeno come scusa il fatto che lui ti abbia abbandonato, quindi torniamo immediatamente a Storybrooke, ok?”
Neal era sconvolto.
“Tu lo ami davvero?” le chiese senza tanti giri di parole.
“Certamente” gli rispose Belle, senza esitazione.
“E sia, ma prima devo chiarirmi con Emma e conoscere… Beh… Mio figlio” disse Neal, incerto sull’ultima parte della frase.
“Questo è sicuro” le rispose Belle e lo vide sparire nella stanza dove poco prima era scappato Henry seguito da Emma.
Mentre Belle si stava affacciando alla finestra, sentì suonare il proprio cellulare.
Era Mary Margaret.
 
 
N.d.A.
Ehilà eccomi con il nuovo capitolo!
Nel prossimo approfondirò meglio quello che succede a Storybrooke… Da ora in poi i fatti si discostano dalla serie tv… Spero sia di vostro gradimento… Grazie a tutti quelli che hanno recensito e a quelli che lo faranno in futuro! Grazie anche a chi segue le mie storie, chi le aggiunte nelle preferite o nelle ricordate!!
A presto con il prossimo capitolo…
Sara <3
  
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