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Autore: _Rossy_    23/11/2013    8 recensioni
Tratto dal Prologo "Diventerò madre.
Sarò abbastanza brava da non fargli sentire la mancanza di un padre che quando ha saputo della sua esistenza mi ha scaricata senza pensarci due volte?
Cosa gli dirò quando all’asilo faranno i disegnini per la festa del papà e lui non lo avrà?
Non avrà un padre a cui chiedere consigli sulle ragazze, se sarà maschio.
Non avrà un padre ad essere geloso di lei e proteggerla, se sarà una femmina."
E quindi eccomi tornata con una nuova storia, spero di avervi incuriosito. Un bacione.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun libro/film
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Faccia a Faccia
 
______________________________
 

POV BELLA
 
E cosi sono passati 4 giorni.
4 giorni senza Edward per casa.
4 giorni di continue chiamate e messaggi.
4 giorni pieni delle lamentele di Mia che chiede continuamente quando tornerà il suo papà.
4 giorni in cui Edward non ha trovato nulla.
 
Quando è arrivato a Londra è subito andato all’indirizzo che ricordava della casa della madre di Victoria, ma li ha trovato altre persone,nuovi padroni che purtroppo non hanno saputo dire ad Edward dove vivono adesso le persone che gli hanno venduto la casa.
 
Allora Edward è andato dai vicini, che fortunatamente gli hanno dato qualche informazione.
 
La madre di Victoria è morta, ha avuto un incidente l’anno scorso così la figlia ha venduto la casa ed è andata a vivere in un quartiere di Londra. Edward mi ha detto come si chiama, ma non lo ricordo.
Ieri sera ho parlato al telefono con lui, e mi ha detto che oggi va a vedere se riesce a trovarla in quel quartiere, lo spero proprio perché non ne posso più, mi manca da morire.
 
Guardo la parte del letto accanto a me e sospiro, tra qualche ora devo alzarmi, svegliare Mia e iniziare la nostra rutine.
È ancora presto però, ma senza Edward non riesco neanche più a dormire, questo letto è ormai troppo grande per me.
 
Il mio sguardo si posa sul comodino, dove c’è ancora appoggiato il biglietto che Edward mi ha lasciato prima di partire. Ridacchio ripensando a quanto mi sono infuriata..
 
FLASHBACK
 
Quando quella mattina ho aperto gli occhi, mi sono subito stranita notando che la luce che entrava dalla finestra era troppa per essere mattina presto.
Ho buttato un occhio sulla sveglia, che segnava le 9:30 del mattino. Sono scattata in piedi come una molla, ho subito guardato accanto alla porta notando che la valigia non c’era più.
Sono andata su tutte le furie, volevo chiamarlo e insultarlo ma sapevo che si trovava sopra l’aereo e non poteva rispondermi.
Mi sono seduta sul letto arrabbiata, e solo allora ho notato accanto a me un foglio piegato.
 
Amore mio,
so che ti avevo promesso che ti avrei svegliata, ma non voglio vederti piangere e non voglio piangere neanch’io.
Non essere arrabbiata con me, mettiti nei miei panni.
Sta attenta in questi giorni ti prego, attenta a te e a Mia.  Siete la cosa più importante che la vita mi ha donato e non posso perdervi.
Mi mancherai, ti amo da morire.
Tuo per sempre, Edward.
 
Mi sono commossa leggendo quelle parole, e la rabbia mi è subito passata lasciando spazio a tutto l’amore che provo per lui.
 
“Mammina?” la voce di Mia mi riscuote dai miei pensieri
“Tesoro, che fai già sveglia?” alza le spalle davanti alla porta della camera da letto e viene verso di me
“Posso stale nel lettone un po’ con te plima di andale all’asilo?”
“Certo, salta su”
 
Sorridente sale sul lettone e si accoccola contro di me. Le bacio la fronte e la stringo a me.
 
 La mia meravigliosa bambina, più la guardo più mi innamoro di lei. È il mio miracolo d’amore.
 
“Mammina quando tolna papino?”
“Presto amore, presto..” sospiro nei suoi capelli, sperando che torni davvero presto. Perché ci manca, ci manca tantissimo.
 
“Mammina oggi mi polti al palco? È tatto che non andiamo..” mi irrigidisco all’improvviso. Edward non vuole che noi andiamo li, perché James gli ha confessato che ci spia ogni volta che ci andiamo. Ogni giorno va a controllare se ci siamo, ed ovviamente può essere pericoloso.
Ma come faccio a resistere a gli occhi dolci di mia figlia?
“Ok, oggi ti porto al parco ma non devi dire niente a papà! Intesi?”
“pelchè?”
“Promettimelo e basta”
“Ok mammina.”
 
In mattinata chiamo Emmett dal lavoro stesso, ovviamente non sono cosi stupida e irresponsabile da andare da sola con Mia al parco.
“Emmett?”
“E’ successo qualcosa? Dove sei? Arrivo subito.”
Alzo gli occhi al cielo e lo sento trafficare dall’altra parte del telefono. Sono sicura che si stia già mettendo il giubbotto.

“Emmett calmati non è successo niente”
“Ah.. ok.. perché mi hai chiamato?”
“Ehm ecco.. oggi pomeriggio devo portare Mia al parco..”
“No. Non esiste. È pericoloso”
“Mi fai finire di parlare? Grazie”
“Ok scusa”
“Ecco.. volevo chiederti se vieni con noi, magari porti anche Rose.. so che è pericoloso andarci da sole”
“Oh, ecco la mia cuginetta, bravissima e responsabile. Certo che ci vengo, a che ora?”

Sorrido e scuoto la testa. Il solito Emmett.
“Ti chiamo io più tardi e.. grazie cugino orso,davvero”
“Non devi neanche dirlo lo sai, ti voglio bene scimmia a dopo”
 
 
Cosi, qualche ora dopo aver pranzato insieme a Mia, Emmett arriva a casa nostra e insieme andiamo al parco.
 
Mia ritrova gli amichetti che ormai si è fatta e inizia a giocare. La guardo e mi rendo conto che questo è l’unico momento in cui non sta chiedendo di Edward.
Ama questo posto e mette da parte qualsiasi pensiero da quando viene qui.
 
Fino a qualche giorno fa anch’io lo amavo, mi dava un senso di pace e tranquillità, e poi è il posto dove ho conosciuto Edward.
Guardo il carretto dello zucchero filato e sorrido, ricordando il faccino di Bryan che guardava la macchinetta affascinato ed il fiatone di Edward, preoccupato di averlo perso di vista.

Sposto lo sguardo verso l’altalena dove ero convinta che stava giocando Mia, ma non la trovo.. subito il mio pensiero vola a James, ma mi tranquillizzo quando spostando lo sguardo la trovo sul cavallino a dondolo.
Sospiro di sollievo e mi batto una mano in fronte.
 
Sono sicura che il mostro è qui nei paraggi, che adesso qui non siamo più al sicuro come pensavo.

Guardo la figura di Emmett che fissa Mia figlia e mi tranquillizzo un po’.
Fortunatamente non sono sola.
 
Mezzora dopo, Mia si avvicina nella panchina dove sto chiacchierando con Emmett
“Mammina ho fame.. mi blontola il pancino..” sorrido guardandola mentre si passa la mano nella pancia.
“Voio il gelato!” continua poi, ed Emmett si alza di scatto.
“Vado a prendertelo al bar qui di fronte Stellina.”
Emmett è uno di quelli che non sa dire di no a mia figlia.
 
Lo guardo preoccupata, non voglio rimanere qui sola, ho paura.
Lui comprende subito e mi accarezza la spalla
“Vado e torno, ci sto un attimo” annuisco ma ho il cuore in gola.
“Attenta a Mia” urla da lontano e poi scompare dalla mia vista.

Mi ricompongo sulla panchina, con lo sguardo fisso verso mia figlia e cerco di calmarmi. Non so cosa fare, cosi prendo il telefono e chiamo Edward. Ma ha il cellulare staccato.
Sbuffo e poso il mio Iphone nella borsa.

“Ti annoi?”
Eccola, quella voce.
Quella che non avrei mai più voluto sentire in vita mia.
 
Non mi volto, il mio sguardo resta fisso su Mia che continua a ridere con Joshua, l’amichetto con cui si è sposata.
“Che vuoi?” cerco di mantenere la voce ferma ma mi tremano le gambe e a stento riesco a stare seduta su questa panchina.
“Te, e mia figlia.”

Mia figlia.

Sentendogli dire quelle parole, mi volto di scatto fulminandolo con un occhiataccia.

Ed eccolo qui di fronte a me, è sempre lo stesso.
Occhi grigi uguali a quelli di Mia, capelli lunghi biondissimi e un filo di barba.

“Lei non è tua figlia” sbotto secca e decisa. Lui ride.
“Ha il mio stesso sangue.. e poi guardala.. i suoi occhi sono uguali ai miei..” la indica con una mano e mi viene voglia di strangolarlo.
Mia è ignara di tutto, continua a giocare fortunatamente.
“E poi chi sarebbe suo padre? Quell’Edward Cullen dei miei stivali?”

Mi si gela il sangue e odio come pronuncia il nome del mio uomo, della persona che amo.
Ma non posso dire niente, so che devo fargli credere che Edward mi ha lasciata.

“No, neanche lui è suo padre. Mia non ha un padre” mentre lo dico cerco di sembrare più convincente possibile, sapendo quanto io non sia per niente brava a mentire.
“Ahhh.. allora è vero.. ti ha lasciato..” mormora mentre una scintilla si illumina nei suoi occhi.
In questo momento starà pensando che il suo piano procede come deve, che Edward ha davvero fatto come lui gli ha chiesto..

Ah, quanto ti sbagli caro mio.

“Si, quello stronzo mi ha lasciata..” cerco di fare scena, di mentire bene.
“Eh si.. è proprio uno stronzo, ti va una di queste sere di venire a cena con me?”
“Manco morta. Non vuol dire che adesso che ho rotto con Edward uscirò con te.. Tu mi fai schifo.” Gli lancio un occhiataccia cercando di trasmettergli tutto l’odio che provo nei suoi confronti.

Le sue pupille di dilatano e quasi ringhia.
Cazzo, si sta incazzando ed io sto morendo di paura.
Si avvicina lentamente ed io lancio un occhiata a Mia, che ancora gioca tranquilla.
Torno con gli occhi su James, e sussulto notando quanto adesso è vicino

“Non farmi arrabbiare bambina…” sento il suo alito e mi viene da vomitare.
“Che sta succedendo qui? Lasciala stare o ti faccio male, stronzo” urla Emmett catturando l’attenzione di molte persone, soprattutto di Mia figlia che spalanca gli occhi.
 
Mi libero subito dalla vicinanza di James, mi allontano e corro da Mia prendendola in braccio.
“Che succede mammina?”
“Niente amore, niente..”
 
“Emmett, vuoi dare spettacolo davanti ai bambini? Vado via, non preoccuparti.”
James alza le braccia in segno di resa e finalmente va via.
“Mamma chi ela quello? Mi fa paula..” mormora Mia nascondendo il viso nel mio collo
“Nessuno amore.. quello non è nessuno.”
Emmett nel frattempo si avvicina a noi con un aria preoccupata.

“State bene? Scusa, c’era fila.. cazzo non avrei dovuto allontanarmi.” Da un pugno sul palo facendolo tremare ed io gli accarezzo un braccio.

“E’ tutto ok, non è colpa tua.. andiamo a casa, ok?”
Prima di salire in macchina controllo il cellulare, sperando in un messaggio che mi informi l’accensione del telefono di Edward, ma niente. Inizio a preoccuparmi.
 
POV EDWARD
 
Il rumore  della porta che si apre annuncia il loro arrivo e il mio cuore perde un battito, mi mancano cosi tanto, anche se sono passati solo cinque giorni.
 
“Mammina stasela mi fai una tolta?”
“Ma hai già mangiato il gelato per oggi, domani piccola”
“Uffa.. se c’ela il mio papino ti convinceva..”
 
Dietro il divano di casa, le guardo battibeccare mentre Bella toglie il giubbottino a Mia.

“La convinco io tesoro?” salto fuori dal divano ed entrambe si girano verso di me con gli occhi spalancati.
 
“Papino?”
“Edward? sei qui…”
“Si, amore sono qui”
Corrono verso di me e mi saltano letteralmente addosso, facendoci cadere tutti nel divano.
E adesso non importa più niente. Non importa di James qui in giro, non importa di Victoria e quello che mi ha detto stamattina quando ci ho parlato…. Importa solo che le mie donne sono tra le mie braccia, finalmente al sicuro.
 
___________________________________________
 
E tadan! Capitolo finito! 
So che non è un gran capitolo, ma non sono riuscita a fare di meglio, ho avuto una specie di blocco dello scrittore! Anche se non mi ritengo affatto una vera scrittrice.

Allora al prossimo capitolo splendori, grazie mille per le belle recensioni e tutto. Siete importantissime per me.
 
SPOILER
Per lo spoiler del prossimo capitolo non posso darvelo perché non ho ancora finito di scriverlo, ma posso dirvi che sapremo cosa si sono detti Edward e Victoria quando lo racconterà a Bella. Posso anche dirvi che Edward si arrabbierà molto quando per sbaglio saprà dell’incontro delle sue donne con James.
 
Alla prossima,kiss. <3
 
Rossy

 
  
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