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Autore: Alex9903    23/11/2013    1 recensioni
la storia inizia dopo la proposta di matrimonio di Darcy a Hunsford. Elizabeth ritorna a Meryton mentre Darcy è costretto a rimanere in Kent
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

 

Darcy trovò il tanto desiderato ritorno a Londra meno soddisfacente di come aveva sperato. Si era augurato che l’allontanamento dal Kent gli avrebbe recato almeno un po’ di sollievo dall’agonia inesorabile per il rifiuto di Elizabeth, ma fu deluso quando costatò che la disperazione aveva viaggiato con lui. Notte dopo notte sedeva nel suo studio, disinteressandosi dei suoi affari, dei divertimenti e di tutto il resto. Il cibo era insapore, l’aria sembrava stantie e non riusciva a dormire. La gente che incontrava era ottusa e noiosa, e lo sforzo richiesto per conservare anche dei soggetti più banali era enorme e l’esauriva. Per quanto tempo doveva continuare in quel modo?

 

Il pensiero che se le cose fossero andate diversamente a quest’ora starebbe preparandosi alle nozze con Elizabeth era straziante, però non riusciva a non pensarci. Quasi ogni giorno andava nelle stanze riservate alla padrona, pensando quali lavori era necessario fare. Era certo che Elizabeth preferiva una carta da parati diversa e la mobilia era anche più riccamente ornata di come a lei piacerebbe, o così credeva – ma in realtà, cosa sapeva di lei? Non sapeva neanche che lo disprezzava. Scriveva distrattamente articoli per l’accordo matrimoniale per poi bruciare le carte. Progettava discorsi nei quali informava la servitù a Londra e a Pemberley della loro nuova padrona. Per quanto tali attività fossero piacevoli, era doloroso tornare alla realtà dove non era richiesto niente del genere.

 

Almeno, pensò mentre scriveva un messaggio a Bingley per richiedere un incontro appena era libero, posso mettere a posto la faccenda della mia interferenza con Bingley e Jane Bennet. Così Bingley può ritornare da Miss Bennet facendo rallegrare Elizabeth. Questo mi sarà di conforto, sperò Darcy, anche se riconobbe che era possibile che Bingley s’arrabbiasse con lui e termini la loro amicizia. Il pensiero era significativamente dolorosa, ma comprendeva di meritarselo.

 

Darcy non ebbe molto tempo di pensare alla potenziale risposta di Bingley alla sua interferenza perché l’amico si presentò il giorno dopo. Dopo pochi minuti di chiacchiere, così come l’arrivo della governante con i rinfreschi, Darcy sentì che era ora di affrontare l’ira di Bingley e confessare tutto.

 

“Bingley, tu sai che da molti anni ti considero uno dei miei amici più stretti, anzi sei più come un fratello che un semplice amico, vero?”

 

Bingley sorrise compiaciuto del complimento inaspettato. “Lo so e spero tu sappia che io provo lo stesso.”

 

“Ti ringrazio e spero che sentirai lo stesso dopo avere sentito quello che sto per dirti.” Darcy fece una pausa per sorseggiare il tè e radunare i propri pensieri e il coraggio.

 

“Non so come dirtelo quindi perdonami se sembro rude e brusco. Lo scorso autunno quando andammo via da Netherfield, io ero dell’opinione che Miss Jane Bennet non nutrisse gli stessi tuoi sentimenti e sono stato molto sicuro nell’esprimere la mia idea. Credo che questo ti abbia fatto riconsiderare i tuoi sentimenti verso la signorina che in verità era ciò che io pensavo fosse meglio per te.”

 

Qui Bingley lo interruppe, “sei stato un vero amico, mostrandomi ciò che io non riuscivo a vedere…”

 

Darcy lo fermò, alzando la mano per frenare le sue parole. “No, non mi sono comportato da amico in questa faccenda e devi ascoltarmi, per favore. La questione è, io avevo torto. Mi sono sbagliato molto, infatti. Sono venuto a sapere recentemente che Miss Bennet provava e ancora prova qualcosa per te. La mia comprensione di lei e dei suoi sentimenti era difettosa, e per questo mi scuso di cuore per la mia interferenza.” Darcy respirò profondamente, aspettandosi una risposta drammatica da Bingley.

 

Bingley comunque sembrò soltanto sconcertato mentre considerava le parole di Darcy. “No, ti dico, ci ho pensato molto durante l’inverno e sono giunto alla conclusione che tu avevi ragione. Apprezzo quello che mi stai dicendo, ma anche se quello che mi dicesti mi fece male a quel tempo, era importante per me sentirlo prima che facessi la figura dello sciocco. Penso ancora che sia la donna più meravigliosa che abbia mai incontrato e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, ma capisco che non può essere.”

 

Darcy tirò un sospiro di frustrazione. “Bingley, per favore, devi ascoltarmi – so, senza ombra di dubbio che Miss Bennet, infatti, provava un affetto profondo per te, e fino a oggi rimane colpita dalla tua assenza. Lo so inequivocabilmente, perché l’ho sentito direttamente dalla bocca di Miss Elizabeth Bennet.”

 

“Da Miss Elizabeth!” Bingley rimase sbigottito. “Come hai potuto sapere tale cosa da Miss Elizabeth? Certamente non ti direbbe informazioni così personali riguardo alla sorella!”

 

“Sì, me l’ha detto in maniera molto diretta, che non poteva essere fraintesa. Vedi, quando ero in Kent, ho visto Miss Elizabeth – era in visita a Miss Lucas che ha sposato il signor Collins – e lei mi fece comprendere lo sbaglio delle mie assunzioni.” Darcy pregò Bingley sarebbe troppo occupato con il pensiero di Jane da chiedere come mai era avvenuta una discussione del genere tra lui ed Elizabeth. “Comunque, c’è dell’altro che devo confessarti. Durante l’inverno, Miss Bennet ha risieduto dai suoi zii a Londra e venne in visita dalle tue sorelle. Miss Bingley ricambiò la visita, ma solo per troncare l’amicizia. Io l’ho saputo ma non ti ho informato.”

 

A queste parole, la testa di Bingley si alzò di scatto e guardò Darcy dritto negli occhi. Darcy fu costernato nel vedere rabbia sostituire la confusione nello sguardo di Bingley. L’uomo si alzò dalla sedia e camminò verso il caminetto, dove iniziò ad attizzare le fiamme mentre contemplò quello che Darcy gli aveva rivelato.

 

Con una calma ingannevole, Bingley disse, “Darcy, non ci sto capendo niente. Ho capito che tu hai commesso probabilmente un errore nel tuo accertamento dei sentimenti di Jane Bennet per me quando eravamo in Hertfordshire. Però quello che mi stai dicendo adesso – stai dicendo che le mie sorelle mi hanno ingannato riguardante la presenza di Miss Bennet in città, e che tu hai cospirato con loro? E poi l’hai discusso con Miss Elizabeth?” con ogni frase la voce di Bingley divenne più forte. “Sicuramente avrai dovuto comprendere quando è venuta a vedere le mie sorelle a Londra che non era indifferente verso di me!”

 

“Non posso difendere le mie azioni. Erano sbagliate e prepotenti, e mi scuso sinceramente. So che le parole non possono cancellare i mesi di dolore che hai esperimentato, ma posso solo sperare che un giorno mi perdonerai.”

 

“Certo che ti perdono, perché so che non mi faresti mai intenzionalmente del male, ma voglio capire perché l’hai fatto. I motivi di Caroline sono abbastanza facili da capire; vuole che io sposi una donna che aumenterà la nostra posizione nella società. Ma tu? Non riesco a capirlo, Darcy. Che importanza ha per te chi io sposo?” la voce di Bingley tremò con rabbia e dispiacere.

 

Darcy sospirò. “Non so spiegarmelo, posso solo dirti che quando abbiamo lasciato Hertfordshire pensavo di offrirti una guida per aiutarti di evitare un matrimonio imprudente. Ho sottovalutato i tuoi sentimenti, così come quelli di Miss Bennet. Quando Miss Bennet venne a Londra in gennaio, non ti dissi nulla perché sembravi riaverti dal tuo affetto per lei, e non volevo che tu provassi di nuovo lo stesso dolore.”

 

Darcy volse lo sguardo a terra, la sua espressione agitata come ponderò le parole di Darcy. “In ogni caso, non importa. Dopo averla abbandonata in tal modo, non ci può essere speranza di un’unione tra noi. Come si è dovuta sentire nel vedermi andare in maniera così fredda dopo essere stato diretto nelle mie attenzioni! Veramente, deve disprezzarmi.”

 

Darcy protestò, “anche se non l’ho discusso pienamente con Miss Elizabeth, quello che lei mi disse indicava che, infatti, sua sorella nutre solo il massimo riguardo per te.” Cautamente, perché non voleva più dare consigli nella questione, Darcy disse, “immagino che l’unico modo per scoprire come stanno le cose fra te e Miss Bennet sia di ritornare a Hertfordshire.”

 

“Ma Darcy,” persistè Bingley, “imploro di dirmelo. Cosa ti ha detto precisamente Miss Elizabeth? Lei è sempre stata corretta ogni volta che abbiamo parlato, e non riesco a immaginarla che rivela informazioni così personali a te. Voi due non andavate neanche d’accordo! Perché si è confidata proprio con te?”

 

Darcy sussultò, riconoscendo la verità dell’asserzione di Bingley sulla sua relazione con Elizabeth. “Sì, ebbene… la verità è che noi due abbiamo avuto una discussione e nel corso di ciò mi disse che sapeva che io ero responsabile dell’infelicità di Miss Bennet – che avevo distrutto le sue speranze, o qualcosa di quella natura.” Darcy distolse gli occhi e pregò che Bingley sarebbe soddisfatto con questa spiegazione e lascerebbe correre.

 

Bingley ritornò al suo posto e sedette in silenzio per lungo tempo, rimuginando sulle informazioni che aveva appena ricevuto. Alla fine sospirò profondamente. “E – dici che Miss Bennet è ritornata in Hertfordshire?”

 

“Sì, per ciò che io so, quando Miss Elizabeth lasciò Kent una settimana prima di me, Miss Bennet era già tornata a Longbourn e Miss Elizabeth era ansiosa di rivederla.”

 

Bingley ponderò di nuovo in silenzio mentre Darcy lo osservò sobriamente. Finalmente, l’inizio di un sorriso vero, il primo che Darcy aveva visto da mesi, affiorò sul volto di Bingley e la luce ritornò nei suoi occhi che finora Darcy non aveva compreso, mancava. “Bene, Darcy,” Bingley finalmente esclamò, “credo che sono in partenza per Hertfordshire!”

 

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Georgiana Darcy era preoccupata per il fratello.

 

Anche se Fitzwilliam era generalmente calmo e cupo, il suo comportamento recente superava qualsiasi cosa lei avesse mai visto, anche in quei giorni bui dopo averla riportata a casa da Ramsgate. Allora era sembrato triste, forse un po’ deluso. Ora lo descriverebbe come depresso e abbattuto. La cosa che più la preoccupava, era di come sconvolto appariva.

 

Ogni tipo di cibo sembrava disgustarlo. Sembrava addolorato di salutare il mattino e afflitto la sera quando era ora di ritirarsi. Passava ore nel suo studio ma non sembrava facesse qualcosa, perché le pile di documenti e lettere chiuse sulla scrivania aumentavano di continuo. Parlava di andare a Pemberley ma poi diceva di preferire rimanere a Londra, e di conseguenza si contraddiceva, dicendo di disprezzare Londra nel pieno della stagione, e affermava di voler andare in vacanza a Bath. Quando gli domandava più tardi sulla questione, comunque, la guardava come se fosse diventata matta e diceva, che non aveva mai detto una cosa del genere su Bath ma che forse sarebbero andati presto a Pemberley.

 

Faceva lunghe passeggiate, rifiutando la sua compagnia. Non aveva idea di dove si recava, ma restava via per ore. Rifiutava tutti gli inviti, evitando il solito metodo di rispondere con un breve messaggio. Invece non rispondeva per niente, e quando la catasta divenne troppo alta, li bruciò.

 

Però, neanche le lunghe serate passate a casa sembravano piacergli. Passava il tempo prendendo in mano un libro dopo l’altro, non leggeva però più di due o tre pagine prima di posare il libro sul grembo e fissare nel vuoto. Le chiedeva di suonare per lui, ma spesso sembrava irrequieto, girando per la stanza e guardando fuori delle finestre, qualche volta usciva dalla stanza anche prima che lei finisse di suonare. Attizzava il fuoco incessantemente, si versava numerosi brandy che non beveva, muoveva le cose da una parte all’altra, tirava alla sua cravatta e si passava la mano attraverso i capelli così di frequente da avere sempre un aspetto disordinato.

 

Il suo comportamento era estremamene strano, impensierendo la sorella la cui apprensione aumentava di giorno in giorno.

 

Aveva provato a chiedergli se qualcosa non andava, una cosa che Darcy aveva negato subito, assicurandole che tutto era a posto. Aveva provato di parlarle con il cugino, il colonnello Richard Fitzwilliam che confessò di aver notato lo stesso atteggiamento ma che neanche lui era riuscito a farsi confidare da Darcy cosa era successo. Era il solito quando erano in Kent, le disse Richard, anzi era un po’ più allegro del solito, fino alla fine della loro visita quando divenne irascibile e silenzioso, forse a causa della durata estesa del soggiorno. Richard aveva tentato di riassicurare Georgiana, dicendole che tutto si sarebbe sistemato ma poi, Richard non doveva vivere nella casa con Darcy, con la sua oppressiva tristezza che minacciava di trascinarla.

 

Un pomeriggio arrivò il signor Bingley in visita, e suo fratello sorprendentemente volle vederlo. Georgiana sperava che il fratello avrebbe confidato le sue pene al signor Bingley, ma si spaventò quando udì la voce arrabbiata del signor Bingley provenire dallo studio. Stavano litigando? Aveva qualcosa da fare con lo stato d’animo del fratello? Alla fine comunque il signor Bingley emerse, sembrando felice ed esuberante come il solito e suo fratello… bè, non era né peggiorato né migliorato.

 

Quella sera, cominciò in modo esitante a domandare del signor Bingley, nella speranza di capire cosa era accaduto tra i due uomini. “Il signor Bingley sta bene spero, fratello?”

 

Darcy trasalì, come se avesse dimenticato che Georgiana era con lui nel salone. “Sì, sì, Bingley starà bene.”

 

Starà bene? Pensò Georgiana curiosa, quindi decise di domandare oltre. “E le sue sorelle? Stanno anche bene?”

 

“Sì, penso che stiano bene.” Darcy ricadde ancora una volta in silenzio.

 

Bè, certamente questo non mi dice niente, pensò Georgiana. “Il signor Bingley si unirà a noi a Pemberley quest’estate?”

 

Darcy emise un breve grugnito che Georgiana supponeva, voleva essere una risposta, sebbene non potesse dire se negativa o positiva.

 

Tentò ancora una volta con un soggetto che pensava, sarebbe abbastanza neutrale. “Cosa ha deciso il signor Bingley riguardo alla tenuta che ha affittato in Hertfordshire? Procederà con l’acquisto?”

 

Alla parola Hertfordshire, Darcy s’irrigidì, tentando all’ultimo momento di nascondere la reazione. “Non sono ancora sicuro cosa Bingley farà di Netherfield ma credo che sia in procinto di prendere una decisione. Credo sia molto in favore di… una sistemazione permanente ma… non tutto è ancora stabilito. No, ci sono stati dei ritardi, dei malintesi realmente, ma credo che alla fine tutto si risolverà a favore di Bingley. Scusami, andrò a letto presto stanotte.”

 

Con quello, suo fratello fuggì dalla stanza come se temesse che Georgiana e le sue domande possano inseguirlo.

 

Purtroppo il peggio doveva ancora venire. Il peggio venne un paio di giorni più tardi mentre fratello e sorella sedevano al tavolo della colazione.

 

“Fratello, è passato del tempo da quando il signor Bingley e la sua famiglia sono stati a cena da noi l’ultima volta. Perché non li invitiamo a cenare qui fra due giorni?” chiese Georgiana.

 

Darcy la guardò come se le fosse spuntata una nuova spiacevole testa e inizio a balbettare: “Invitare Bingley a… dunque non può… piuttosto… no, Georgiana, eh, ebbene penso che Bingley sia tornato a Netherfield.”

 

"Oh! Sono contenta per lui. Pensi di unirti a lui?”

 

Darcy scoppiò in una risata che sembrava più amara che divertita, “no, Georgiana, posso assicurarti che nessuno in Hertfordshire desidera la mia presenza. Sarei solo di disturbo a Bingley se ci andassi. No, rimarrò qui, da solo, così come sono destinato a essere.” Con queste parole si alzò e lasciò la stanza, lasciandosi dietro un piatto intatto, una tazza piena di caffè e una sorella vicina alle lacrime.
  
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