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Autore: Roulette    23/11/2013    3 recensioni
Raccola di tre Missing Moments tratti dalla vita di Katniss e Gale.
Dalla loro amicizia.
Tratto dall prima storia:
< Non posso dargli la soddisfazione di rivelargli che la sua trappola è la migliore che abbia mai visto.
E poi non ad un ragazzo della mia età, chissà chi glielo avrà insegnato.
Mi fissa e vedendo che non rispondo sorride compiaciuto.
-Sei sola qui?- Mi chiede.
-Si.- Rispondo.
-Tuo padre?-
Ahia. Ecco di nuovo il macigno che mi cade addosso quando sono costretta a parlare di mio padre. >
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Quando si abbatte una quercia, la sua caduta echeggia in tutta la foresta, ma cento ghiande possono essere seminate in silenzio da un venticello che nessuno nota'
 
Il vento mi accarezza il volto.
Mi sento bene, viva.
Osservo la mia preda con gli occhi socchiusi, per squadrarla meglio, respiro lentamente e silenziosamente. La corda è già tesa.
Il cervo è là. Con il capo abbassato a strappare qualche ciuffetto d'erba da mettere sotto i denti. Sicuramente patirà la fame come noi.
Come noi del Distretto 12.
Sta ben nascosto tra le foglie di un cespuglio, ma la mia freccia lo raggiungerà anche lì.
Inspiro.
Espiro.
Stringo forte la freccia già incoccata. Sono pronta per lasciare la presa.
Frush.
In un attimo il cervo solleva il capo, spalanca gli occhi corvini e si eclissa nel fitto del bosco.
Dannazione.
Qualcosa l'ha spaventato.
-Hei Catnip.-
Riconosco benissimo quella voce.
Gale.
-Dannazione Gale.- Lo guardo seccata.
Sarà anche un mago con le trappole, ma il passo felpato non è mai stato il suo forte. Alcune volte mi meraviglio di come riesca a prendere con tanta facilità le sue prede.
Mi guarda un pò dispiaciuto.
-Scusami.-
Mi siedo a terra e appoggio l'arco accanto a me.
Probabilmente quello era l'unico cervo che avessi mai visto nei pressi del Distretto 12.
-Possibile che a 16 anni tu non abbia acora imparato come muoverti senza fare rumore?- Rilasso un pò i muscoli facciali e la mia bocca si inclina in un sorriso.
-In realtà volevo dirti che ho visto un cervo prima.- inizia -E' da un pò che si aggira qui intorno. Credo cerchi qualcosa perchè non si allontana.-
Già, proprio il cervo che hai fatto scappare con le tue movenze da orso.
-Allora è nostro.- Gli rispondo sorridendo e lui mi sorride sedendosi accanto a me.
Sollevo il viso e osservo il cielo coperto parzialmente dalle cime degli alberi, il venticello fresco tira ancora.
Osservo Gale. Sta arrotolando del filo per una trappola. I suoi lineamenti, le sue labbra.
Non l'ho mai guardato in questo modo. Non mi sono mai soffermata sui particolari.
Gli occhi grigi come un cielo in tempesta.
Gli zigomi un pò sporgenti, la piccola ferita su quello destro, che si è procurato mentre era a caccia.
I capelli scuri leggermente arricciati dal sudore.
-Cos'ho di tanto interessante?- Interrompe i miei pensieri e mi getta addosso il suo sguardo gelante, quello che solo i suoi occhi grigi sono capaci di fare.
-Hai qualcosa tra i capelli.- Mento.
Lui scoppia a ridere e si solleva. -Avanti, andiamo a prendere questo cervo.-.
***
Sta volta Gale riesce benissimo a camminare senza farsi sentire.
Quando ci si mette, riesce a fare qualunque cosa.
Poi lo vediamo.
Strano che sia ancora nei dintorni.
Io e Gale avanziamo lentamente, ma quando siamo troppo vicini decido di indietreggiare.
I miei piedi si muovono da soli, come fosse un movimento automatico.
Passo, passo, passo.
Qualcosa lo interrompe, un sasso.
Il piede si gira verso destra, perdo l'equilibrio e in un secondo succedono molte cose.
Io sono a terra, Gale si volta di colpo e il cervo si dilegua.
Ecco, l'abbiamo perso. Di nuovo.
Il piede mi fa male e pulsa.
-Cavolo, è scappato.- Dico.
Ma a Gale non interessa del cervo.
Getta a terra il suo arco e corre da me.
-Oh cavolo, Katniss.- Mi dice preoccupato -Prova ad alzarti.-
Mi aggrappo ad un albro vicino, sollevo la gamba sinistra, ma quando provo a spostare il peso su quella destra il dolore si fa insostenibile e crollo a terra con un gemito di dolore.
-Una bella storta.- Decreta lui con un espressione indecifrabile, tra lo scherzoso e il preoccupato.
-Non posso camminare, come facciamo?- Chiedo.
Gale si siede accanto a me, mi fa distendere la gamba e inizia a massaggiare l'articolazione del piede.
Mi appoggio al tronco dell'albero e chiudo gli occhi. Non ce la faccio a camminare.
Ad un certo punto il terreno si allontana da me, apro di colpo gli occhi.
Gale mi sta caricando in spalla.
-Come faresti senza di me, eh Catnip?-
Mi chiede e riesco a scorgere un sorriso.
Per un momento ci penso sul serio. Gale mi è sempre stato accanto.
Nel bene e nel male.
Non lo so. Vorrei rispondergli.
E in effetti non lo so davvero.
Sento le braccia di Gale chiudesi sotto le mie gambe.
L'unica cosa che so è che sto bene.
Sto bene tra le braccia di Gale.
Mi sento protetta, come se in questo momento niente potrebbe farmi del male.
Come se Gale potesse proteggermi.
Mi sento tranquilla. Dimentico il fatto che se non porto qualcosa sta sera non ci sarà nulla da mangiare.
 Dimentico che se non contribuisco io alla famiglia potremmo anche restare senza cibo.
Dimentico che con questa storta forse dovrò rimanere per un giorno a letto senza poter cacciare.
Dimentico quello che mi fa stare male, tra le braccia di Gale.



Ciao lettori!
Grazie per le recensioni lasciate, sono poche, però ho visto che ci sono molte visualizzazioni e questo mi basta :)
Grazie per il supporto e spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, ringrazio in anticipo chi lo farà, ma anche i lettori silenziosi,
un abbraccio
Roulette

 
  
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