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Autore: sara baudini    24/11/2013    1 recensioni
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[original fanfiction][Anime/manga Inventati]Siamo noi a scegliere come vivere?
Siamo noi a scegliere di diventare "mostri"?
Io questa vita avrei preferito non averla .
Essere costretta a vivere in un inferno di ghiaccio che ormai si è impossessato della mia mente e del mio cuore .
Essere costretta a svegliarmi ogni giorno senza avere una vita da vivere .
Noi , bambini dimenticati da dio che non possono fare altro che stare zitti e ascoltare l'eco dei lamenti di quelli che tra noi non si sono ancora fatti rapire dalla follia .
Quelli che tra noi hanno ancora lacrime da versare , che lentamente ed inesorabilmente , vengono trascinati verso una dolorosa fine .
Questo è il mio mondo , questa è la mia prigione , per decidere spontaneamente di farne parte bisogna essere sicuramente un po' matti.
Genere: Azione, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Mi tremano le mani. Quand'è che mi è venuta la geniale idea di venire a lavorare proprio in un posto simile?
Il mio primo giorno e per poco non venivo ucciso...
Nonostante tutto, però, spero di rincontrare ancora quella ragazza. Non so spiegare la ragione, ma sento il bisogno di aiutarla.
Sono sempre stato un tipo così, sin da piccolo mi innamoravo solo delle "principesse in pericolo". Ho sempre sognato di diventare il principe azzurro di una favola. Ma non mi è mai capitata la fortuna di incontrare una ragazza più debole e fifona di me.

Mentre il vecchio Kauffman apre l'unica porta rossa in un corridoio di sole stanze bianche, su cui vige l'insegna "SPECIAL CASE ROOM", non riesco a non pensare alla mia casa: La mai famiglia, persone che mi amano e che mi ameranno sempre. Questi bambini...avranno mai provato la sensazione "di sentirsi a casa"?
sono qui solo da stamattina, e in quel poco tempo, sono riuscito ad assistere a diverse scene di brutale inumanità, anche ora, riesco a sentire delle urla provenire da una delle molteplici stanze che compaiono lungo il corridoio. Poi un colpo. Poi ninte.

Voglio andare a casa... Non voglio più assistere a cose così orribili, per favore, vecchio non aprire quella porta. Non sono pronto, non ancora, non avrò mai il coraggio necessario per affrontare tutto questo...

La porta si apre.

"come avrete potuto dedurre dall'insegna, questa è la famosa stanza dei casi speciali, cioè WATCHER con caratteristiche fisiche non comuni..." la stanza è enorme, lungo le pareti si estendono due file di brande da 12 letti ciasc'una, ma solo pochi di essi sono abitate. C'è un'odore insopportabile di muffa, sangue e ruggine, e le pareti, uan volta bianche, ora hanno assunto un colore grigiastro e malato.
Come siamo entrati, solo due o tre dei pochi abitanti della stanza hanno fatto segno di aver notato la nostra presenza. La gran parte di loro ci ignora semplicemente, tranne una bambina bionda, che corre a nascondersi sotto la prima branda che le  capita davanti abbandonando i due chiodi arruginiti con cui stava giocando fino a pochi secondi prima.
"faremo il giro delle presentazioni, per farvi capire con che razza di stronzetti avremmo a che fare..." dov'è finito il simpatico dottore di stamattina? Da quando Lyra ha cercato di aggredirlo ha cambiato totalmente personalità, mi ricorda terribilmente un serpente.

"allora" dice afferrando per i capelli la bambina che si era nascosta sotto la branda.
"paziente N° 9324, Larisa Solovyov ..." alcuni fra noi nuovi arrivati iniziano a prendere appunti, altri invece rimangono zitti ad ascoltare.
Io invece tremo. Non più dalla paura, ma dalla rabbia. Come possono gli altri, assistere ad una scena del genere e non fare nulla!?
La bambina si dimena inutilmente per liberarsi dalla pesante stretta del vecchio, lamentandosi e piangendo.
"... 10 anni, di origine ucraina, il suo corpo ha la bizzarra caratteristica di essere macchiato simmetricamente, da entrambi i lati del suo corpo. " Effettivamente, ora che laguardo bene, mi accorgo che le strisce nere sul suo corpo sono uguali da entrambi i lati del suo corpo, mentre in genere, le macchie si manifestano in modo instabile per tutto il corpo degli infetti.
"lasciala stare!"
"gurda che poi la farai piangere, e quando non c'è Marcus a calmarla può piangere anche per ore!"
"per il bene delle nostre orecchie, molla quella piagniona!"

Le voci appartenevano a due bambini che stavano seduti sul terzo letto della fila di destra.
Due ragazzi identici, stessi capelli castani, stesso viso e gli stessi occhi verdi, furbi e attenti. Come quelli di un gatto randagio.

Il dottore molla la presa e subito la bambina sguscia velocemente tra di noi, fino a raggiungere la porta rossa e scappare fuori, lontana dalla nostra vista e dalle grandi mani del dottore.
"Leon e Tulio Duran..." fa il dottore avvicinandosi lentamente al letto dei due bambini.
"... rispettivamente i patienzi N° 7815 e N° 7816... 13 anni, di origine spagnola, sono gli unici gemelli presenti in ospedale, non che i watcher che sono riusciti a vivere nel mondo esterno per più tempo. i loro genitori li hanno nascosti al governo per 8 anni..." il dotore si ferma davanti a loro.
"avete qualcosa da dire piccoli stronzi?"
I due ragazzini rimangono in silenzio, con gli occhi in fiamme, continuano a puntare lo sguardo verso il dottore.
"evidentemente no." Il dottore di gira e tutti noi sentiamo uno dei due gemelli sussurrare.
"jodete capullo..." nel frattempo l'altro gemello zittisce il fratello dicendogli qualcosa in uno spagnolo incomprensibile per me. Il dottore non curante, continua il suo giro di visite, fermandosi davanti a due ragazze: una dalla pelle scura che ricorda il colore dei chicchi di caffè e con grandi occhi marroni, mentre l'altra, che sta pettinando i capelli bruni alla prima, è una bellissima ragazza asiatica con i lunghi capelli neri legati in una treccia spettinata, i lineamenti delicati e una pelle incredibilmente liscia e pallida.
La ragazza scura ci saluta con uno smagliante sorriso, mentre l'altra si alza e ci fa un inchino.
Come?
Queste due ragazze sono così innaturali in un ambiente simile... perchè tanta allegria?
"come va dottore? Questi sono i nuovi medici?" la ragazza asiatica si riferisce in modo cordiale ed estremamente servile al dottore.
"tutto a posto, abbiamo solo avuto qualche problema con il N°0... per il resto non c'è male... comunque..." smette di guardare la ragazza e si riferisce direttamente a noi.
"lei è Setsuko Kawashima il N°5777, 15 anni, sul suo corpo sono presenti macchie solo sul lato destro.
Soffre di doppia personalità. Adesso la vedete calma e gentile, ma appenna risponde al nome di "Akiko", iniziate a correre, l'anno scorso uno della mia equipe c'è rimasto secco per colpa sua."

Non riesco a credere che la stessa ragazza, che ora ci porge un sorriso dolce e gentile, possa essere stata in passato un'assassina. Mi sa che dovrò farci l'abitudine ad avere a che fare con casi del genere.

"lei, invece, si chiama Ruth Kejan. Paziente N°5859.
15 anni..."
I miei occhi sono ancora rapiti dalla parte destra del corpo di Setsuko... é davvero inquietante:
Una parte di lei, quella sinistra, ha un'aria così angelica ed innocente, mentre l'altra, sembra essere appena uscita da un film dell'orrore... più la guardo più mi sale l'ansia.
Mi sorride. Cerco di ricambiare il gesto, ma ho la terribile sensazione che quella che mi sta guardando in qusto momento possa essere Akiko... non voglio più avere a che fare con questa persona.

Cerco di rimanere concentrato sulla paziente che ci sta illustrando il professore e... che cosa buffa, non riesco a capire dove sono le sue macchie.
Probabilmente, vegono nascoste dal colorito della sua carnagione, ma non è solo questo... è come se...
"le macchie sul corpo di Ruth sono sempre in costante movimento. Questa è una cosa mai successa prima. Stiamo ancora cercando di capirne il motivo."

Avevo ragione. Ecco perchè non riuscivo a capire dove fossero posizionate. Che caso interessante... non vedo l'ora di avere l'occasione di lavorare con lei.
Ruth ci ispeziona uno per uno, dalla testa ai piedi. Sembra quasi che ci stia studiando.
"buon lavoro cari dottori!" ci saluta con un gesto della mano, mostrandoci i denti bianchi e affilati.
Sono l'unico tra i miei compagni a ricambiare il saluto, e poi continuo a camminare verso gli ultimi letti.

"mmm... ne manca uno. N°7816! Dov'è il N°2134?"
Uno dei due gemelli, si gira verso di noi, e alza le spalle.
"non ne ho idea! Marcus è uscito qualche ora fa per ehm..."lavorare"!"
Lavorare? Non pensavo che i pazienti potessere in qualche modo guadagnare del denaro... questa faccenda non mi piace.

"dai Tulio! Lo sappiamo tutti cosa fa quel bastardino per portare cibo extra ai suoi fratelli...ahahah" dice il gemello con aria maliziosa.
"Leon! Non c'è nulla da ridere..." Questa volta ha parlare è stata la ragazza dalla pelle scura.
"Eddai scherzavo! Comunque, caro dottore, quella puttana starà tenendo compagnia a qualche vecchio!"

Lo sapevo che c'era qualcosa che non andava. Povero ragazzo... costretto a fare cose del genere per del cibo... vorrei tanto portare via questi bambini. Allontanarli da tutto questo dolore, e fargli avere una vera infanzia.

"Ah...capisco. Appena torna fatemelo sapere..."
"Non c'è ne bisogno!"

La voce proveniva dalla soglia della porta.

"Ben arrivato N°2134! Stavo giusto iniziando la tua presentazione."
"Mi hanno avvertito." Dice il ragazzo alzando il braccio sotto il quale, spuntava il visino spaventato della bambina bionda, che era fuggita fuori dalla porta poco prima.

Il N°2134 è davvero impressionante: un ragazzo veramente bello, sembra più grande di quel che dovrebbe essere effettivamente. Occhi azzurri e capelli biondi e folti.
Ma la cosa più impressionante del suo aspetto è che... non vedo le macchie... perchè è qui dentro?

"Allora... come stavo dicendo, questo è il paziente N°2134 Marcus Keller, 16 anni, di origine germanica.
N°2134 spogliati. "
Il ragazzo annuisce e inizia a togliersi la camicia bianca sporca, ma viene fermato dalla piaccola bimba bionda che lo afferra per la manica della camicia.

"non ti preoccupare, questi uomini neri non sono qui per mangiarmi." dice cercando di tranquillizzare la bambina che lentamente lascia la presa.

La scena è decisamente imbarazzante. So che dovrei essere un medico, ma la naturalezza con cui inizia a levarsi i vestiti mi innervosisce. 

Mentre si leva la camicia, diventano sempre più visibili i segni dell'amore  sul suo collo, e una serie di lividi lungo il suo petto.
Tutto questo mi fa terribilmente schifo. Vorrei fermarlo, non voglio vedere tutto questo.

Quando rimane con solo i pantaloni della divisa, capisco perchè si trova qui.
Non ha macchie su nessuna parte del suo corpo, tranne che sul petto. Infatti lì ci sono una serie di strisce, che puntano tutte in una sola sirezione: il cuore.

"Come potete vedere, l'oscurità sul suo corpo converte tutta in un unico punto del petto.
Essendo uno tra i più anziani pazienti dell'ospedale, è già riuscito a sviluppare i suoi poteri."

Poteri?

"Solo i pazienti più sviluppati sono in grado di fare ciò che ha fatto il paziente N°0, cioè sfruttare l'oscurità come arma. in genere, fanno tutti come il paziente N°0, cioè trasformano le loro macchie in tentacoli di energia psichica che possono ferire in modo irreparabile il corpo di un essere umano..."

Mentre il dottore nomina Lyra, vedo gli occhi del ragazzo illuminarsi.

"Che cosa è succeso a Lyra?"
"...niente di cui tu debba preoccuparti, è finita di nuovo nella stanza dell'isolamento."
"Quando riuscirò a rivederla!?" C'è un tono di disperazione nella sua voce.
"Se imparate a fare i bravi bambini, molto presto."

Quella ragazza deve stargli proprio a cuore. Lo percepisco dalla sua voce, il suo sguardo e i movimenti del suo viso mentre il dottore parla di lei. Sembra proprio che io abbia un rivale in amore.

"Comuqnue, facendo degli esperimenti su Marcus, abbiamo scoperto che lui possiede un'abilità fuori dal comune:
è in grado di procurare un'arresto cardiaco alla sua vittima, con la semplice forza di volontà. "

Ecco un altro piccolo assassino... però, al contrario della ragazza asiatica di prima, non riesco a provare paura nei suoi confronti. Mi sembra solo un ragazzino spaventato, che si finge un adulto per riuscire a sopravvivere in un modo così freddo.

"E con questo, abbiamo finito! Benvenuti nel nostro piccolo circo degli orrori!"

Il dottore applaudisce da solo nel silenzio della stanza, nessuno lo segue.
Rimaniamo tutti nel totale silenzio, nessuno riesce a trovare qualcosa di allegro in tutto questo.

Mentre usciamo dalla stanza un'infermiera ci corre incontro, pallida e spaventata.

"DOTTOR KAUFFMAN!! DOTTOR KAUFFMAN!! UN'EMERGENZA!"

La donna si ferma davanti a noi e inizia a bisbigliare qualcosa affannosamente.

"Che succede Alessa?"
"U-UN RAGAZZO! é SUCCESSO... ODDIO!"
"Cosa è successo Alessa?"
"UN RAGAZZINO SU UN AUTOBUS... OH, MIO DIO..."
"PER L'AMORE DEL CIELO VUOLE SPIEGARSI!?"

La donna alza il viso in direzione dei bambini nella stanza dalla porta rossa.

"Un ragazzo. Un ragazzo umano...è-è diventato uno di loro..."

Il silenzio adesso è più opprimente di come lo era prima... neanche le urla del resto dei pazienti di questo "circo di mostruosità" riesce a rapire la nostra attenzione.

Questo è solo l'inizio.
L'inizio della fine del genere umano.
   
 
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