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Autore: Misaki Ayuzawa    25/11/2013    1 recensioni
Chi è Tessa Gray? Ve lo dico subito. Tessa Gray è una povera sedicenne in crisi. Perchè, non solo frequenta il terzo anno di liceo, e si sa, il liceo è un problema per tutti, ma anche perchè non riesce a trovare il libro giusto... si avete capito, è una lettrice appassionata che non riesce a trovare un libro appassionante e questo è un problema per qualunque lettore che si rispetti! Questa, signori è la storia di Tessa Gray e della sua caccia alla "trama perfetta" ma non solo la sua perchè compariranno, con la stessa importanza, gli altri personaggi che fanno di Shadowhunters il ciclo di romanzi che è!
Dal 7° cap.: Il blu si fuse col grigio per diventare tempesta.
Dal 9° cap.: "E che cosa cerchi?"
"Romanzi. Ce ne sono pochissimi. O poesie ... Ci sono soltanto enciclopedie e storici!"
Will si sentì ferito nell'orgoglio. Quella era la sua biblioteca e nessuno la poteva offendere!
Dal 13° cap.: "Ah non preoccuparti! In caso scacciamo via Will!"
"Chissà perchè non credo prenderebbe la cosa con diplomazia ..."
"Mmmm ... forse no" Rise.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Theresa Gray, William Herondale
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 14: Ferite e routine

Sophie Collins stava facendo le pulizie. 
Si era già occupata del piano dormitoi il venerdì precedente, la mensa era stata appena pulita da cima a fondo e ora era appena entrata nella biblioteca vuota, che così sarebbe stata fino al pomeriggio successivo perchè Will non poteva occuparsene per cause di forza maggiore.

Controllò l'orologio: erano le tre e venti. Non sarebbe riuscita mai a farcela se non entro il mattino dopo, pensava scoraggiata.
Ma Sophie era una giovane donna cocciuta e mai si sarebbe fatta sconfiggere da una stupida, sebbene acculturata stanza.
Impugnò la scopa, il mocio e il sechio pieno d'acqua con la fierezza con cui un samurai avrebbe brandito le sue katane e varcò a grandi passi la soglia, leggermente impacciata dalle pezze che le cadevano dalle braccia stracariche di detersivi e deodoranti.

Mentre spolverava e passava lo straccio e lucidava i tavoli di mogano Sophie ringraziò il Cielo ringraziò di non essere una di quelle serve dell'Ottocento che dovevano svolgere i suoi stessi compiti ma con vestiti lunghi e larghi che intralciavano i movimenti più facili. Sophie invece poteva tranquillamente arrampicarsi sulle scalette mobili di quella bioblioteca per raggiungere gli scaffali più alti stando comoda nei suoi pantaloni di tuta neri e nella sua maglietta a mezze maniche, per non parlare delle sue morbidissime scarpe da ginnastica! 

Finì di pulire la biblioteca. Controllò l'orologio: le sei meno un quarto ... Strepitoso!
Sophie stava quasi per mettersi a fischiettare quando incontrò il suo riflesso nello specchio. Ritornò seria vedendo il suo viso giovane e deturpato. Ogni volta che scorgeva il lato sinistro del suo volto, un moto di rabbia le opprimeva il petto e desiderava scatenare la sua rabbia contro chi le aveva inferto quella ferita. Contro chi le aveva procurato quello sfregio lungo la guancia sinistra. Ma non se ne vergognava, non tentava nemmeno di coprirsela con i capelli castani che portava sempre legati in una coda alta.
Scosse la testa liberandosi da quei pensieri e si diresse verso l'aula-studio da cui provenivano delle voci cariche di disperazione.
"Basta! Io non ce la faccio più! Ci rinuncio, Branwell può anche bocciarmi se crede ma io non starò qui un minuto di più!" Sophie si affacciò cautamente e riconobbe che a parlare era Jace Wayland che, alzatosi dalla sedia, agitava le mani sopra la testa quasi fosse in preda agli spasmi. 
"Dai Jace manca poco! Pochissimo. Scommetto che in un'ora ce la potremmo fare!" Simon Lewis. Li conosceva tutti e due, non che ci avesse mai parlato, chiaro, ma erano due "sagome" e lei non poteva fare a meno di osservarli qualche volta. Qualche risata ogni tanto ci voleva! 
In quel momento anche Simon si alzò scagliando sul tavolo il cacciavite che lo rigò leggermente.
"Signorino Lewis!" Sophie si avvicinò con fare autoritario "i vostri insuccessi scolastici non le permettono di manomettere i mobili!" Sophie era facile all'ira quando si toccavano mobili e igene.
Simon alzò le mani quasi a discolparsi "Sophie scusa ma io non ce la faccio più!" 
Sophie fu quasi presa da un moto di compassione ma non toccava a lei occuparsi di quella faccenda così riprese con i suoi lavori.

Durante la mezz’oretta dedicata alla pulizia dell’aula-studio seppe che la ragazza che stava con Simon e Jace si chiamava Tessa, o almeno così la chiamavano i due!  Era la ragazza iscrittasi quell’anno all’Istituto, ecco perché non le era mai capitato di vederla. Le fece veramente una buona impressione. Pur essendo americana non era per niente sguaiata, o invadente, al contrario parlava con calma e discrezione senza però risultare odiosa.

Sophie uscì soddisfatta dall’aula studio alle sei e mezza precise così decise di riporre gli attrezzi, andarsi a dare una ripulita e poi andare a dare una mano alla signorina Fairchild alle sette e un quarto, come ogni giorno faceva, per mettere un po’ a posto e per qualche chiacchierata tra donne che mai faceva male.

La sua stanza era situata al quarto piano, dove c’erano gli appartamenti di tutti gli altri professori e di Charlotte stessa.
Non era molto grande ma le bastava e le piaceva. Aveva la sua camera da letto, il suo bagno e la sua cucina-soggiorno personali, cos’altro poteva desiderare?
Si  concesse un bagno caldo e rilassante per distendere i muscoli affaticati e poi, dopo essersi appisolata per un paio di minuti, decise che sarebbe stato opportuno darsi una mossa e andare immediatamente dalla signorina Fairchild.
Indossò un maglione beige morbidissimo, dei jeans e gli stivaletti neri. Si guardò allo speccio per raccogliersi i capelli in un’ordinata coda di cavallo e poi uscì.

Sophie non amava la routine, anzi le piaceva mettersi in gioco sfidandosi a fare cose nuove, ma allo stesso tempo la trovava confortante in confronto alla realtà che aveva conosciuto pochi anni prima. 
Con un sorriso soddisfatto si chiuse la porta alle spalle.

Angolino dell'autice: Ecco qui introdotto un nuovo personaggio :D Personalmente Sophie è un personaggio che stimo molto, e non solo perchè porta il mio stesso nome u.u Cassie (io chiamo Cassandra Clare Cassie, si lo so sono una pazza ma comprendetemi! Ogni volta che devo insultarla viene complicato dire Cassandra Clare u.u) non si sofferma poi tanto sui suoi pensieri. Certo delinea alcune sfaccettature del suo carattere, ma molte altre rimangono un mistero e quindi è possibile che la descriverò in modo un pò "autobiografico" essendo più facile immedesimarmi in lei che in Tessa per me ^^ (Mi dispiace ammetterlo ma non sono forte quanto Tessa, sigh ... per il resto siamo proprio gemelline XD)
Okaaaay diamo un taglio a questo sproloquio! Se volete darmi delle dritte per il carattere di Sophie, WELCOME! Se no ... Welcome lo stesso ^^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ah se vi chiederete "E Gideon dove l'hai ficcato?" Io risponderò "E' ancpra in Spagna" mi dispiace ma prolungherà ancora un pò il suo soggiorno nella penisola iberica anche se io stessa vorrei che ritornasse al più presto XD

  
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