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Autore: Gloria Bennet    25/11/2013    4 recensioni
Bonnie si ritrovó a pensare a Damon, quello vero e, per puro caso o forse per destino, i suoi occhi si posarono sull'alta e stretta libreria a destra del camino. Tenendo in braccio il gatto si avvicinó e vide incise nel legno, all'altezza dei suoi occhi delle lettere. Formavano una parola, un nome. "DAMON"
In quel momento la serratura scattò...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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34. Et nunc et semper

 



Il domani è attesa,
ieri è un ricordo,
oggi è il dono.
[Maharaji]

 

 

Caro diario,

i cacciatori sono stati definitivamente sconfitti.
Quasi non mi sembra vero di essere viva, di essere tornata alla normalità!
Una normalità fatta di Damon al mio fianco, sempre. Sono più determinata che mai a trasformare questo 'sempre' in 'per sempre' perché voglio stare insieme a lui per tutta l'eternità.
Non posso immaginare la mia esistenza senza di lui e non voglio neanche provarci.
Ho trascorso questi giorni alla ricerca febbrile dell'elisir di eterna giovinezza di Elena ma é stato impossibile ritrovarlo. Abbiamo cercato dappertutto ed Elena teme che possa essere andato perso.
In ogni caso, non mi scoraggio. La prospettiva di diventare vampira non mi sembra poi così terribile.
Potrò finalmente diventare più atletica e, magari, non arrossirò ogni volta che Damon mi guarda dato che non avrò più sangue che possa affluirmi sulle guance. Questa sera, voglio che mi trasformi.
Diventerò come lui, vivrò per sempre.
E non sono mai stata più sicura di così. Non sono mai stata più certa del futuro che voglio avere, un futuro che avrà tutta l'eternità per realizzarsi.
Ora ti devo lasciare, Damon mi sta chiamando.
La prossima volta che ti scriverò non sarò più umana e sono certa avrò una marea di cose da dirti.
Okay, adesso me ne vado. Non temere, potrei anche diventare "diversa" fisicamente, ma sarò sempre la stessa.
Per sempre la tua impacciata e goffa Bonnie che, grazie all'amore per un vampiro bastardo e adorabile, si é tramutata in donna forte e coraggiosa. 

 

 

E impari che l’amore è fatto di sensazioni delicate,

di piccole scintille allo stomaco,

di presenze vicine anche se lontane,

e impari che il tempo si dilata

e che quei cinque minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,

e impari che basta chiudere gli occhi,

accendere i sensi, sfornellare in cucina,

leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto

per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.

[Richard Bach]

 

 

Bonnie si alzò dal divano e corse al piano di sopra, tenendo il suo diario di pelle nera tra le mani. Aprì la porta della camera e si ritrovò Damon di fronte. Non le diede neanche il tempo di aprire la bocca che se lo ritrovò addosso. Damon accarezzò le labbra di Bonnie con le sue in un contatto passionale e delicato, dolce e ruvido. «Damon» sussurrò lei.

Lui non le rispose, ma si spostò in modo da farle vedere oltre il vetro delle finestre, sul terrazzo.

C'era una tavola imbandita. Per due.

Bonnie si ritrovò a bocca aperta dalla sorpresa. Non se l'aspettava proprio.

Non se lo sarebbe mai aspettato da Damon.

Strinse il ciondolo di calcedonio tra le dita, aggrappandosi a quella pietra che le stava al collo. Era reale. Era vero. Stava vivendo quel momento. Non era un sogno.

Sorrise autenticamente a Damon e gli accarezzò il viso. «Ti rendi conto che non sono minimamente vestita in modo adatto all'occasione?»

Lui la guardò con dolcezza. «Sei perfetta, come sempre

 

La giovane si sarebbe certamente commossa se Damon non l'avesse condotta verso il balcone, facendola sedere al suo posto, sotto la volta delle fronde degli alberi e del cielo tinto di blu.

«Damon, grazie.»

Il moro le sorrise. «Mi ringrazi quando la cena non é ancora iniziata?»

«No, ti ringrazio perché questa cena é iniziata da quando ti ho visto per la prima volta in biblioteca*, ma non hai mai avuto il coraggio, prima d'ora, di invitarmici ufficialmente.»

«Potrebbe essere stato solo a causa della mia dieta avariata.» 

Bonnie stette zitta mentre lo guardava, ammirando ogni sua espressione. Lo vide alzarsi dal posto di fronte al suo per rientrare in camera e, ne approfittò per accendere le candele che circondavano il tavolo, con un solo sguardo. Fece apparire una composizione di tulipani rossi e rose nere sopra la tavola imbandita e la guardò fluttuare nell'aria, sopra di lei, libera come la sua anima.

Libera di volare, cullata dall'amore con cui era stata creata.

Damon tornò fuori con un carrello colmo di cibo dal profumo squisito e dei fiammiferi.

«Vorrei poterti dire che li ho preparati io, ma la verità é che ho sfruttato Teophilia. Avrei voluto accendere le candele, ma a quanto pare ci hai già pensato tu»

Bonnie gli sorrise. «Non ti preoccupare, mio amato vampiro, tanto non mi sarei lamentata in ogni caso»

Si fece servire, continuandolo ad ammirare. I piatti erano tutti deliziosi, anche se doveva ammettere che il fatto che Damon non mangiasse fosse abbastanza irritante.

«Hai intenzione di passare tutta la sera a guardarmi mentre mangio?» gli chiese.

«No, ho intenzione di mangiarti con gli occhi per tutta la sera.»

«E la tua cena, Ettore?»

«A quella c'è sempre tempo.»

Bonnie fece per ribattere, ma Damon le pose l'indice sulle labbra.

«Sei così bella, così umana. Soprattutto quando arrossisci e ti arrabbi.»

Avvicinò la sua sedia a quella del suo pettirosso. Bonnie cercò di non sciogliersi a contatto con quegli occhi incandescenti.

«Damon, io voglio stare per sempre insieme a te. Per sempre, per sempre. E vorrei che stasera mi trasformassi in vampira.»

Ormai il moro era vicinissimo a lei e la fissava, impassibile.

«Non mi sembra una buona idea.»

Bonnie scostò i suoi boccoli rossi su una spalla, scoprendo il collo in cui il ciondolo di calcedonio rifletteva i raggi della luna.

«Per favore, Damon. Farò tutto quello che vuoi, per sempre

«Non farla sembrare una prospettiva così eccitante.»

«Ma lo è.»

Damon avvicinò il suo viso al collo della sua donna. Il suo profumo lo chiamava a sé.

Il suo nettare di vita lo attirava col suo sapore, col suo tepore.

Le vene apparvero sotto gli occhi che si iniettarono di sangue, prima ancora di assumerlo.

Bonnie aspettò che i suoi canini le lacerassero la carne, decretando l'inizio della sua metamorfosi.

Il morso arrivò, Damon si resse, tenendola per le spalle, continuando a gustarsi il suo sapore, il suo profumo di vita. Doveva prosciugarla per ucciderla. Per farla rivivere poi col suo sangue in circolo.

Per completare la trasformazione.

Ma ora, pensava solo a godersi quel dolce piacere infinito.

Finché non spalancò gli occhi e smise di nutrirsi di lei.

Aveva ancora autocontrollo quando si trattava di Bonnie. Lei lo guardò stranita.

«Damon, che stai facendo? Non sono morta.»

Lui si leccò le labbra, ancora intrise del suo sangue. «Non ho alcuna intenzione di privarti della tua umanità. Aspetta qui.»

Bonnie avrebbe tanto desiderato incenerirlo in quel momento.

Ma aspettò che ritornasse perché aveva ancora speranza. Era fiduciosa.

Quando Damon ritornò la prese per mano e la strinse forte a sé.

«Tieniti forte» le sussurrò e la fece saltare sui rami della quercia su cui, mesi prima, Teophilia aveva scattato loro una foto. 

 

 

Quanto tempo hai trascorso
cercando un’anima
disposta a tenerti per mano?
[Raffaello Mastrolonardo]

 

 

Gli occhi caldi come la cioccolata si persero in quelli scuri come la notte che li circondava.

Ma erano occhi luminosi, punteggiati da milioni di stelle che li facevano scintillare dall'emozione. Perché, quella notte, tutto sarebbe cambiato. Niente sarebbe stato più come prima.

«Damon» sussurrò lei, reggendosi a lui con le braccia intorno al suo collo.

«Ti ho amato sempre e sempre ti amerò. Voglio essere come te, vivere ogni giorno con te.»

Damon le pose ancora l'indice sulle labbra. «C'è un altro modo.» disse, guardandosi le tasche dei pantaloni.

«Vuoi stare con me solo per una notte o per sempre

«Per sempre»

Damon le sorrise con tutta l'anima. Sentire Bonnie continuare a dire "per sempre", esprimendo la sua volontà di passare l'eternità insieme a lui lo riempiva di felicità. L'amava con tutto se stesso.

 

 

L'amore non è una scintilla effimera,

nata dall'incontro di due desideri,

è una fiamma eterna

sprigionata dalla fusione di due destini.

[Gustave Thibon]

 

 

Prese la scatolina dalla tasca.

La giovane la riconobbe immediatamente. Sgranò gli occhi.

«Damon»

«Shhh, se continuerai a chiamarmi in quel modo, dovrò interrompere quello che sto per fare e mettermi a fare l'amore con te.»

Bonnie lo guardò, travolta da tante emozioni quante le stelle.

Lui aprì la scatola e prese l'anello di topazio che apparteneva a sua madre e che, Dedalus Savant aveva creato secoli prima. Gli tremavano le mani, non toccava quell'anello da quando lo indossava sua madre. Ed era contento che Bonnie fosse la donna che l'avrebbe indossato per sempre, la sua donna.

Si immaginava già sua madre sorridergli dal paradiso, guardandolo con dolcezza.

Bonnie gli porse la mano e lui la prese nella sua, mettendole l'anello al dito mentre le diceva: «Questa non vuole essere una proposta di matrimonio, sono uno all'antica e credo che il corteggiamento debba essere più lungo prima di portare a quell'avvenimento tanto speciale. Questo vuole solo essere l'inizio della nostra vita insieme per sempre, se tu lo vorrai, perchè io ti amo con tutto il cuore, con tutta l'anima. Mi hai insegnato così tanto, mio dolce amore. Mi hai insegnato a non vergognarmi dei miei sentimenti, ma a esprimerli. E, appena sarai pronta anche per il matrimonio, sarai libera di chiedermelo.» le fece l'occhiolino, continuando a tenere la sua mano tra le sue.

«Vuoi smetterla di insinuare che io non ti voglia o che "se io lo vorrò" starai al mio fianco? Quando prendo una decisione resta quella. E, nonostante sia fiera di te e della libertà di scelta che mi dai, questo non mi fa cambiare idea. Ti amo, Damon ed è con te il mio posto.»

Non poté fare a meno di commuoversi. Damon colse le sue lacrime con l'indice e si commosse anche lui. Le sue lacrime non scorsero, ma fecero brillare ancora di più i suoi occhi. Accarezzò il viso della sua Andromaca e suggellò quella promessa con un bacio. Dolce e affettuoso.

Le labbra si appartenevano, le bocche si esploravano, brucianti di amore eterno.

In quel momento, Damon passò dall'inferno in cui sempre aveva vissuto al Paradiso, grazie a quel bacio, grazie a Bonnie e a quel "per sempre" insieme a lei.

Sempre tenendola tra le sue braccia, saltò dalla quercia e l'accompagnò a sedersi sull'altalena mentre visitatori indiscreti li stavano a osservare dall'interno del pensionato.

Erano circondati dai tulipani rossi e dalle rose nere. Bonnie aprì gli occhi, sentendo il loro profumo e guardò l'anello che portava al dito. Non poteva crederci. Era un sogno divenuto realtà.
Le stelle degli occhi del suo amato si riflettevano sul topazio che le scintillava al dito.

Damon le prese il viso tra le mani e tirò fuori dalle tasche, una boccetta.

«L'elisir di lunga vita!» esclamò lei. «Com'è possibile? E' da giorni che lo cercavo!»

«É la soluzione di cui ti parlavo. Ho chiesto a Elena di tenertelo nascosto. Resterai per sempre umana senza mai invecchiare.»

Bonnie gli sorrise, impaziente. «Che aspetti a darmelo?»

«A quanto pare sei diventata impaziente come me.»

Tolse il tappo dalla fiala e la inclinò verso le sue labbra socchiuse, facendo scorrere il liquido dorato dentro la sua bocca. Bonnie si sentì avvolta da un'energia viva e brillante.

Sarebbe stata per sempre umana, al fianco del suo Ettore. Gli sorrise felice come non mai.

E lo abbracciò forte mentre Damon la stringeva con altrettanta forza.

«Non potrai più liberarti di me»

«Questa é la cosa migliore che mi sia mai accaduta.»

Si continuarono a stringere, sorridendo felici, riflettendo la luce e il tepore delle stelle che li sovrastavano e li illuminavano nell'anima, nel cuore.

I ciondoli di ematite e calcedonio si scontrarono, accarezzandosi, sprigionando scintille bianche e nere.

Si sarebbero per sempre appartenuti.

Si sarebbero per sempre amati.

 

Tu ancora ami il mio cuore?
Sempre. Sempre te per sempre.
[Margaret Mazzantini]

 

 

Dall'interno del pensionato, scoppiarono fragorosi applausi.

 

*svelato e descritto da L.J. Smith in “Afterhours”.

 

 

A/N

 

Questo è il penultimo capitolo della mia storia.

Non potete immaginare quanto dolce/amaro sia per me questo momento (pensare che non si tratta neppure dell'epilogo!), ma ormai manca così poco a concludere la vicenda e sono felicemente triste.

Non avete idea di quanto sia stato importante per me ricevere il supporto di ciascuno di voi, capitolo per capitolo. Credo che non ci sia niente di meglio per un autore di poter “sentire” la voce dei suoi lettori e di poter condividere con loro parte di quello che è, attraverso i suoi scritti.

Se avete qualche scenetta tra Damon e Bonnie che desiderereste vedere realizzarsi, non vi resta che parlare ORA! Sarò lieta di esaudire i vostri desideri ;)

Per quanti di voi sperassero in una Bonnie vampira, mi dispiace, ma, sin dall'inizio, la mia idea era questa. Una Bonnie umana per sempre insieme al suo Damon immortale.

Spero abbiate gradito l'idea (:

 

Grazie infinite a coloro che hanno recensito lo scorso capitolo: Annaterra, Jules, Mary & Viola <3

 

Un bacione e buonanotte a tutte :*

Gloria

   
 
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