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Autore: Yle_StayStrong_Enya    26/11/2013    0 recensioni
La storia parla di Melody, una ragazzina di 19 anni che vive con la mamma a Dallas fin dall'età di 6 anni quando il padre le abbandonò per andare a vivere nella fredda Londra. Dopo tanti anni, Melody decide di provare a riallacciare i rapporti con il padre, così durante le vacanze di primavera pensa di partire per Londra e scoprire che vita stia vivendo suo padre e soprattutto per vedere se lui sarà pronto a riallacciare il rapporto.
Durante questo viaggio, Melody affronterà mille avventure, farà amicizia, avrà litigi e scoprirà anche lei l'amore...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2. Una nuova casa, una nuova famiglia




Abbracciai Cris e lo ringraziai per il tempo passato insieme e per le chiacchere fatte in auto; presi la mia valigia e salì quella rampa di scale,
che mi ricordava tanto la scalinata nel film Cinderella Story, con un po’ di timore suonai il campanello e aspettai che qualcuno aprisse la porta..
Dopo qualche minuto, la porta si aprì e una donnina non tanto alta, con un abbigliamento da cameriera si presentò davanti ai miei occhi, mi scrutò
e mi lasciò entrare senza dire nulla, io rimasi immobile all’ingresso e iniziai a guardarmi intorno aspettando di sapere cosa avrei dovuto fare; qualche istante più tardi, mentre ero rimasta a fissare un immenso ritratto proprio vicino all’ingresso, sentii qualcosa appoggiarsi delicato sulla mia spalla; a quel tocco mi spaventai, mi girai di scatto e per poco non feci cadere un vaso che era appoggiato sul tavolino proprio di fianco al grande ritratto; mi ricomposi, raccolsi Poppy e alzai lo sguardo e dopo tanti anni i miei occhi si mischiarono con quelli di mio padre; non nego che mi era mancato e che la voglia di abbracciarlo era fortissima, ma ero ancora arrabbiata con lui, così non esitai e non feci altro che alzare il braccio, strinsi la sua mano e dissi  < Buonasera papà >  a quel gesto e a quelle parole lui non rispose, si limitò a ripetere il gesto e poi chiamò subito una delle cameriere, alla quale sussurrò qualcosa nell’orecchio.
Senza esitare presi la mia valigia segui la cameriera per un infinito corridoio, diretta penso a quella che sarebbe stata la mia stanza; per quel tratto di strada dal grande ingresso fino alla mia stanza non si mosse una mosca, nessuno parlò fino a quando una voce dolce e soave disse < So bene ciò che suo padre a fatto a lei e a sua madre, ma mi creda signorina, lui aspettava questo giorno da tanto tempo > mi resi conto solo dopo che quella voce era della cameriera, così le risposi < non conosco il tuo nome, ma ti prego chiamami solo Melody, e per quanto riguarda mio padre, avrà aspettato per tanto questo giorno, ma il dolore che ha lasciato a me e a mia madre è più grande di qualsiasi cosa, mi è mancato avere un padre e non nego di voler sistemare le cose, ma ci vorrà tempo… >
rimasi in silenzio ed in fine aggiunsi < ti prego, fa che questo discorso rimanga tra me e te, qui non ho amici o qualcuno con cui parlare, e tutto questo non lo avevo mai raccontato a nessuno > arrivammo davanti alla porta della mia camera, la dolce donna l’aprì, mi fece entrare, mi sistemò la valigia sul letto aprì le immense tende e prima di andarsene si voltò e disse < il mio nome è Angelica, e non preoccuparti non dirò niente a nessuno; e ricorda Melody per qualsiasi cosa ti serva non esitare a chiamarmi, sarò pronta ad aiutarti > mi alzai dal letto, andai davanti a lei e senza dire nulla l’abbracciai; lei se ne andò, chiuse la porta alle sue spalle ed ecco che tutto tornò come prima.
Le ore passavano ed io dopo aver sistemato le mie cose per la mia stanza, ed aver avvisato la mamma, mi misi vicino alla finestra e con il mio diario iniziai a scrivere, riferendomi a quest’inizio di avventura, di ciò che mi mancava dalla mia vita di tutti i giorni, mi mancava scherzare con la mia migliore amica, con cui non ho avuto ancora la possibilità di fare una videochiamata con Skipe, per sapere come sta andando a New York; ma soprattutto feci una riflessione su cosa ancora c’è da scoprire in questa immensa casa, devo ancora conoscere la futura moglie di mio padre e tanto altro.. Quando l’ultima canzone di Demi finì, qualcuno bussò alla porta, mi alzai, andai ad aprire e Angelica mi disse < Melody, la cena è quasi pronta, sistemati, vestiti io ti aspetto qua fuori >  la ringraziai, andai verso l’armadio e tirai fuori uno dei miei abiti preferiti, e per quella serata avevo optato per un semplice abito bianco, con una gonna ampia, abbinato ad un paio di ballerine e una coroncina di fiori tra i capelli, un filo di trucco quasi inesistenze; quando fui pronta raggiunsi Angelica che mi guardò e sospirò come se stesse nascondendo qualcosa, o avesse visto un angelo.
Ci dirigemmo verso la sala da pranzo e iniziammo a ridere, si perché le raccontai tutte le avventure che avevo fatto con la mia migliore amica, avevamo scoperto di avere tante cose in comune, tra cui la fotografia; ma l’espressione, e l’atteggiamento di Angelica cambiò quando arrivammo sull’uscio della sala da pranzo; prima che aprisse la porta, la presi per mano e le dissi < Puoi stare tranquilla, siamo amiche non ti succederà nulla, se avranno da dire qualcosa per il tuo comportamento, dirò che è stata colpa mia > , lei mi guardò, sorrise e aprì le porte; alla vista di quella gigantesca la mia faccia era epica, si perché mi sembrava di vivere in un sogno, ma era la realtà; feci qualche passo quando una voce che non avevo mai sentito mi riportò alla realtà; < Benvenuta cara, siediti pure dove preferisci >
senza fare danni presi posto a sedere, e mi guardai attorno e vidi presente mio padre, una donna che gli era seduta accanto, due gemellini, un maschietto e una femminuccia,  e poi a pochi centimetri di distanza c’era un posto libero, ma non avevo visto nessuno; quando d’un tratto, si aprì la porta ed un ragazzo entrò e prese posto vicino a me; imbarazzata non alzai nemmeno lo sguardo, ne pronunciai nulla per tutta la cena.
La cena era davvero deliziosa, ma a differenza di quando sono a Dallas, qui nessuno parlava, i gemellini giocavano tra di loro, mio padre era impegnato a maneggiare il suo tablet, la sua futura moglie era impegnata a sfogliare una vastità di giornali di moda, se ancora non l’avevo detto il suo lavoro riguardava il mondo della moda; ed infine il ragazzo, che a mio parere viveva in un mondo tutto suo era impegnato a maneggiare il suo Ipod. Non mi sono mai sentita così a disagio durante una cena; così dopo aver finito di cenare, chiamai Angelica e le chiesi se gentilmente potevo andare in camera mia; perché le ore di viaggio mi avevano stancato.

Arrivata in camera, mi misi il pigiama, mi legai i capelli in una coda sbarazzina, presi il mio diario e iniziai a scrivere:
                                                    

Caro diario,

dopo tante ore, eccomi finalmente arrivata a Londra, l’aria di questa città mi ha già conquistata e ammetto di non veder l’ora di visitarla tutta; ma della mia “nuova famiglia” non posso dire lo stesso.
La casa in cui abita mio padre, non ha nulla a che vedere con la casa di Dallas, questa in cui vive ora sembra la copia originale del castello di Cenerentola..
Non ho ancora avuto la possibilità di visitarla per intero, ma ammetto che la mia camera non mi dispiace, inoltre caro diario, ho fatto amicizia con Angelica,
una delle tante domestiche che vivono e lavorano qui in casa;è una ragazza dolcissima, con cui posso parlare di tutto senza nessun problema e di questo ne sono felice.
Non posso dire lo stesso della compagna di mio padre e dei suoi figli, per ora non conosco nulla di loro, nemmeno i nomi, li ho incontrati prima durante la cena,
ma nessuno ha spiaccicato parola, ognuno era impegnato a fare altro.

Sarà il primo giorno, ma non mi è mai mancata così tanto la mia vita a Dallas, spero che nei prossimi giorni e soprattutto prima del matrimonio le cose migliorino,
non voglio essere il centro del mondo ma spero soprattutto da parte di mio padre di avere un po’ di attenzioni.

Vado a dormire che la stanchezza dell’intero viaggio mi ha rapito.
                                                                                                  
Con affetto Melody
                                              


Chiusi il diario, lo appoggiai sulla scrivania, vicino ad una foto mia e di mia mamma e senza fare altre cose andai nel letto,
spensi la luce e crollai in un sonno profondo.




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Eccomi qua con un nuovissimo capitolo =)
Piano piano scopriamo qualcosa in più, una casa che sembra un castello, una famiglia nuova e ancora tutta  scoprire;
ma sopratutto un'amica un po diversa dal solito, Angelica che nel corso della storia la conosceremo meglio.
Il primo incontro imbarazzante di Melody con la nuova famiglia di suo padre.
Cosa ne pensate?! Come trovate il comportamento di Melody con il padre? fatemelo sapere con una recensione =)
Ringrazio che segue la storia, e chiunque passa a vedere.

un bacio a Martedì.
Yle_Enya
   
 
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