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Autore: Chumpy_Rhummy    26/11/2013    1 recensioni
Hope viene trascinata dall'amico Niall a una festa in un bell'allevamento di cavalli Quarter Horse dove attirerà le attenzioni di Jake, l'affascinante e ricco proprietario della struttura. Deciderà di assecondare le sue avances solo per poter rivedere Blunder, un cavallo ormai avanti con l'età addirittura zoppo, ma bello come un puledro. Durante una fiera equestre conoscerà Louis, un maniscalco, che la supporterà nella sua folle decisione di salvare Blunder da un triste destino. Inizierà un forte rapporto, condito dalla stessa passione per gli animali e da un futuro progetto da sviluppare in comune.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono trascorsi pochi giorni eppure non riesce a non pensarci. Quel cavallo le ha segnato l'anima. I suoi occhi sono un ricordo indelebile che le fanno compagnia giorno e notte. Più volte Hope ha pensato di prenderlo per sè, ma non saprebbe dove metterlo. Vive in un piccolo monolocale fuori dal centro, ma senza terreno. Ha controllato anche il costo di pensionamento dei vari maneggi a lei vicini per scoprire che non sono alla sua portata. Come può una semplice traduttrice freelance permettersi di pagare una retta mensile che consiste nella metà dei suoi guadagni? Sospira ed esce sul terrazzo a prendere un po' di aria fresca in una sera di agosto, quando la maggior parte dei suoi vicini sono ormai in ferie. La pace regna sovrana però la induce a pensare sempre di più a quella povera creatura pelle e ossa. Si sente in colpa, pur sapendo di non esserlo. Prende in braccio Missy, la sua cagnetta bianca e inizia a coccolarla. Lei ricambia quel gesto d'affetto leccandole la faccia. Se il suo ex fidanzato fosse ancora al suo fianco le imporrebbe di andarsi subito a lavare le mani e la faccia. Lui non sopportava di vederla accarezzare la cagnolina e non mancava di rimarcare quanto la cosa fosse poco igienica. Come aveva fatto a sopportarlo per ben due lunghi anni? L'arrivo di Missy era stato miracoloso perchè l'aveva aiutata ad aprire gli occhi su una storia che forse era finita da tempo. L'amore per quella creatura indifesa le aveva tirato fuori una grinta che non sapeva di avere, spingendola ad alzare finalmente la testa. lui l'aveva plasmata a suo piacimento e costretta a strisciare ai suoi piedi, cenza che lei potesse rendersene conto. Ogni volta che cercava di imporre la sua idea finiva con il cedere al volere di lui, mettendo a tacere così la sua vera personalità. Quando era arrivato il fatidico momento della scelta, Hope non aveva avuto alcun dubbio nel preferire Missy a quel ragazzo senza cuore. Pochi giorni di malinconia e lacrime buttate al vento per poi rendersi conto di sentirsi nuovamente se stessa. A quel punto non aveva fatto altro che rimproverarsi per non averlo lasciato prima. All'improvviso il corso dei suoi pensieri viene interrotto dallo squillo del suo cellulare. Ogni giorno si ripromette di abbassare la suoneria e poi si dimentica sempre di farlo. Missy si getta per terra per rincorrere una farfalla e Hope ne approfitta per rispondere. Il numero che lampeggia sul display non le è familiare.

"Spero di non averti disturbata".
Come non riconoscere la voce graffiante da playboiy di Jake? Pensi al diavolo e spuntano le corna!
"No, è un piacere sentirti. Come stai?".
"Bene, ma starei meglio se potessi rivederti. Ti andrebbe una cena domani nella mia tenuta?".
Pochi istanti per riflettere che accettare può solo far intendere di essere interessata a lui, però sarebbe la giusta occasione per rivedere il cavallo. Allora è meglio non perdere il treno e affrettarsi a salirci su. Sarà sufficiente non fare la svenevole come solitamente fanno le altre ragazze in sua presenza.
"Perfetto! A che ora posso venire?".
Lo sente sorridere in sottofondo. Jake si crede vincente, ritiene sicuramente di aver fatto colpo.
"Dalle cinque in poi sono libero, vieni quando vuoi".

Il dado è tratto!

***

Avrei riconosciuto la sua voce tra mille altre. Non pensavo di vederla di nuovo e, invece, è qui. Mi osserva come ha già fatto la prima volta che ci siamo incontrate... Il suo odore mi rasserena. Anche lei sa che qualcosa ci lega, qualcosa che esisteva già prima di vederci...

Louis si asciuga il sudore e getta l'ultimo ferro nel secchio. Non un secchio come tanti altri, ma dipinto con le iniziali del proprietario della tenuta (maneggio). Una J e una R spiccano sul fondo nero poichè disegnate in un pomposo color oro. Una delle tante manie di grandezza del "signor" Rosati. Sbuffa e si avvicina alla fontana per sciaquarsi le mani quando... vede Hope. La ragazza sorride e porge la mano al bell'allevatore che, con fare galante, si china per baciarla. Distoglie lo sguardo e cerca di concentrarsi sullo scorrere lento dell'acqua che sgorga da una testa di cavallo scolpita nella roccia, altra esagerazione archittettonica della tenuta. L'incontro dei due  non dovrebbe riguardarlo, eppure non riesce a non sbirciarli. Lei non si accorge di essere osservata perchè ha occhi solo per il paddock che ospita il Quarter Horse zoppo. Si dirige con passo veloce verso il cavallo mentre Jake parla alle sue spalle. Non se ne cura, continua la sua discesa verso valle, come se fosse ipnotizzata. I lunghi capelli biondi danzano sulle sue spalle per la leggera brezza pomeridiana. Ogni tanto si volta e regala un sorriso di cortesia all'allevatore, ma niente di più. Il rumore dell'acqua riporta Louis alla realtà, giusto in tempo per accorgersi di avere le maniche della camicia completamente zuppe. Impreca e si allontana dalla fontana. Quando  rialza gli occhi rimane colpito dallo sguardo d'intesa che il cavallo rivolge alla ragazza. Una richiesta d'aiuto silenziosa, dignitosa. Una corrente che unisce un animale a una persona che non aveva mai visto prima di allora. Un unione di due esseri viventi destinati a non lasciarsi più. Louis non conosce Hope, però sa che l'essere tornata in quel luogo ha solo un significato: assicurarsi il benessere di quella povera bestia.

"Ho scoperto che si chiama Sis Blunder Bar, figlio di Lock Out Rope. Che nome assurdo per un Quarter Horse!".
Il cavallo alza la testa nel sentire pronunciare il suo nome. Hope accarezza la sua criniera e si perde in quello sguardo profondo, quasi indagatore. Jake non muove neppure una mano per toccarlo o fargli semplicemente una carezza.
"È improponibile per un campione di reining! E pensare che l'allevamento in cui è nato è uno dei migliori d'Italia!".
Hope non gli risponde. Si gode quel caldo contatto con l'animale. Blunder non si è ancora staccato da lei e non sembra volerlo fare. All'improvviso un rumore alle loro spalle lo fa sobbalzare e galoppa velocemente verso la parte opposta del paddock per poi fermarsi e voltarsi. Le narici dilatate e gli occhi impauriti. Un semplice frusciare delle foglie l'ha messa in allerta.
"Ma zoppica".
"Sì, lo so... Credo abbia una formella all'anteriore destro. Niente da fare ormai. Rimane zoppo per il resto dei suoi giorni, ma non sarà un problema metterlo a disposizione per ingravidare qualche giumenta".
Hope non persta attenzione a quelle  parole, sono troppo crude, eccessivamente meccaniche per lei. Evita di esporre il suo pensiero, ma vuole scoprire altro su Blunder.
"Ha solo un calzino nella zampa posteriore. Non so come definire quella buffa macchia bianca prima dello zoccolo".
Indica il cavallo che intanto ha ripreso a brucare pur tendendo le orecchie a ogni singolo rumore.,
"Si chiamano balzane. C'è un detto che sostiene balzano da uno, cavallo di nessuno".
Non c'è molto da aggiungere. Blunder è lì, ma solo per fare lo stallone. Hope segue Jake verso le scuderie dopo essersi voltata a salutare il suo nuovo amico. Un silenzioso sguardo che vale più di mille inutili parole.





Note dell'autrice: Domani pubblicherò il terzo capitolo! Spero che la storia vi appassioni! Fatemi sapere cosa ne pensate! Grazie mille!
  
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