"I dont like this place at all 
makes me wonder what im here for 
someone take this pain away
im dying to see another day"
- Armin Van Buuren 

"Un giorno me ne andrò da qui." dissi tra un sorso e l'altro della birra.
"Perché vorresti andartene? Lasceresti davvero me e la tua famiglia qui?" risi alla domanda di Lilian. 
"Quale famiglia? Una madre che ogni due sere esce, un padre suicidato e una zia pazza perché il suo fidanzato è malato, non sono una famiglia." 
"Tua madre ne starebbe malissimo, non dire più queste cose." disse.
"Sei una bambina." le intimai.
"Io? Sei tu la bambina che vuole scappare, Juno."
"Ti piace davvero questo posto? Puzza e non c'è nessuno."
"Ci sono io."
"E credi che questo mi basti?" chiesi retoricamente. 
La sua espressione fu delusa e triste, sapevo che l'avevo offesa ma era la mia migliore amica, sapeva che non facevo sul serio.
Mi alzai da terra, eravamo sulla sabbia, sulla spiaggia del lago più inquinato di tutto il mondo. Mi faceva schifo.
"Che cosa ti basta, allora?" mi accesi una sigaretta, e lei mi guardò malissimo: una della cose che più odiava, dopo essere chiamata Lilian, era il fumo.
"Voglio andare a Los Angeles, Lily!" risposi come se la risposta fosse ovvia.
Lily rise ma poi si fece seria anche lei.
"Come ci vorresti andare?"
"Domani sera prendo il bus, e indovina? Tu verrai con me." dissi prendendole la mano.
"Sei pazza? Non lascerò i miei genitori solo per una tua pazzia."
"Jessica non è tua madre, tua madre è morta, Lilian." spesso mi chiedevo perché le facessi così male e soprattutto perché non mi mandava a quel paese, forse ero così abituata a lei che non reagiva che mi lasciava dirle qualsiasi cosa senza paura di perderla.
"Io comunque non verrò." disse lasciandomi la mano.
"Resta pure qui, io me ne vado, domani e non torno a riprenderti."
"Tanto cambierai idea, come sempre, Juno."
"Non cambierò-" un rumore proveniente dalla piscina abbandonata spezzò le mie parole. "-idea." continuai.
Camminai verso il rumore e Lily mi seguì senza dire una parola.

"Luke, questo posto puzza di merda, perché siamo venuti?" chiese un ragazzo dai tratti asiatici e con uno skate in mano.
Pensai che fossero i soliti ragazzi venuti per casi qui a vandalizzare ancora questo posto, io e Lily eravamo nascoste e ascoltavamo che cosa dicevano, Lily mi pregava di andare e che quei tipi erano pericolosi.
Ma c'era un ragazzo, probabilmente quello chiamato Luke, che attirava la mia attenzione più di tutti, i suoi capelli erano biondi e liberi come grano, i suoi occhi azzurri come il mare la mattina, niente a che fare con il lago inquinato. Ogni suo passo e ogni suo movimento mi attraeva.
"Zitto Calum e prendi la roba." rispose proprio lui con una voce spenta e roca, poco limpida e bassa.
"Michael, prendila tu." ordinò a sua volta Calum a un altro ragazzo con i capelli buffi.
Lo zaino di Luke era proprio davanti a noi, Michael ci avrebbe notate.
"E voi? Chi siete?" chiese infatti il ragazzo.
"Io sono Juno e lei è Lilian." la mia voce attirò l'attenzione degli altri tre che si avvicinarono.
"Che ci fate qui?" 
"Ci abitiamo, al contrario vostro che venite qui solo per bucarvi, fare skate e vandalizzare ancora di più questo posto." rispose inaspettitamente Lilian.
I ragazzi si misero a ridere e io lo guardai malissimo, subito lei abbassò lo sguardo e fece un passo indietro.
"Vivete in questa merda?" chiese il ragazzo di nome Calum.
"Stavo pensando di andare via, infatti." risposi un po' titubante.
Senza preavviso Luke si avvicinò a me e mise le mani appoggiate al muro tenendomi incastrata fra di esse.
"E dove vorresti andare?" chiese con un'aria di sfida.
"A Los Angeles." risposi tremando, avevo il suo viso proprio davanti e non potei non notare il piercing al suo labbro che gli stava davvero bene, quasi fosse progettato per lui.
"Oh, sentito ragazzi? Noi ci dirigiamo proprio lì, vuoi venire con noi?"
"Non lo so, amico. E' solo una ragazzina." intervenì il quarto ragazzo che non aveva mai parlato fino a quel momento.
"Zitto, Ashton." quello si ammutolì subito.
"Io-io non ti conosco" dissi balbettando.
Luke si scollò, si mise a ridere e "Aveva ragione Ashton, sei solo una ragazzina." affermò allontanandosi.
Presa dalla rabbia, gli gridai "Ehi, stronzo. Verrò con voi."
Si girarono tutti verso di me e "cosa?" chiesero in coro, compresa Lily.
"Sicura, ragazzina?" chiese Luke riavvicinandosi a me.
"Il mio nome è Juno e sì, sono sicura."
"Però ti avverto, se mi chiami di nuovo stronzo, meglio che ti metti a pregare." gli amici di Luke lo guardarono con dissenso, non volevano che io venissi con loro.
"Si parte stasera, Juno." disse poi Calum con un filo di voce.
Lily mi prese per il braccio e si allontanò dal gruppo.
"Che cosa hai fatto? Sei pazza, sei una pazza."
"E tu sei una bambina." dissi liberandomi dalla sua presa.
"Non puoi restare sola con quelli, sono dei pazzi pervertiti e finirai incinta nel giro di tre giorni."
"Non c'è problema, amo i bambini." con questa risposta secca mi liberai anche di quell'imbarazzante e noiosa conversazione.
Sarei partita, sarei andata a Los Angeles, e mi sarei divertita. Perfetto, no?


PRIMA DI TUTTO, VOLEVO DIRE CHE QUESTA STORIA E' BASATA SU UN FILM CHE AMO MOLTISSIMO, LITTLE BIRDS. AVEVO DA TANTO VOGLIA DI SCRIVERE. QUINDI LASCIATEMI UNA RECENSIONE ANCHE SE FA SCHIFO. HO UN SACCO DI FF SU LUKE MA OGNI VOLTA MI VENGONO ALTRE IDEE E LE PORTO QUI QUINDI VI PREGO CAGATEMI QUESTA STORIA PERCHE' HO UNA VOGLIA DAVVERO IMMENSA DI CONTINUARE. ECCO LILY E JUNO, LA MORA E LA BIONDA, CHE BELLE DIOSANTO. ORA VADO, BYE.