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Autore: needumdope    27/11/2013    2 recensioni
«Quando qualcuno esce dalla tua vita, non esce mai completamente, lascia sempre una parte di se, dentro di te.
Era come se Liam si fosse portato con se il mio cuore, in quella valigia.
Forse era quello il motivo di una valigia troppo grande, il mio cuore era grande, ed era suo.
Era sempre stato suo.
Ma ora non sapevo come fare.
Si può vivere sette anni senza il cuore?»
Ti aspetterò Lii,rimarrò qui,fino a che non tornerai.
E se non tornerai,verrò io da te.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 11.
Katinss pov.
“Non ti accade nulla di bello se non esci a cercarlo.”
Tutto ciò che ci circonda nasconde un segreto, ogni cosa è segretamente nascosta nell’ombra. Ci sono cose che vedi solo se ti spingi oltre l’apparenza. Un po’ come i lettori che leggono tra le righe e i pittori che disegnano
cose che la maggior parte delle persone non riesce a capire. O meglio: non vuole capire. Nessuno fa mai attenzione alle conversazioni dei bambini, nessuno si siede lì con loro ad ascoltarli, facendo attenzione ai loro discorsi contorti.
Guardare oltre è una di quelle cose che le persone non vogliono mai fare. Un po’ come buttare le cose vecchie e riordinare lo studio.
Perché per molti le cose vanno bene così come sono, che piacciano o meno.
C’è quella gente che rimane intrappolata nella routine cittadina con l’idea fissa di dare una svolta alla propria vita, prima o poi. Ma la maggior parte delle volte non è ne prima e né poi: è mai. Perché c’è che si abitua alle situazioni, c’è chi si accontenta. Un po’ come chi trova un lavoro che odia fare, ma nonostante trovi l’opportunità di fare ciò che ama, rimanga lì. Si può chiamare pigrizia o in altri tremila modi.
Eppure in mezzo alla mischia di persone tutte uguali, c’è chi la svolta alla propria vita la dà davvero. C’è chi non essendo felice in quel contesto, capovolge ogni cosa e segue se stesso.
Come me.
Come in quel momento che cercavo di realizzare se fossi in uno di quei sogni confusi o se fosse tutto vero. Così tastavo la pelle grigia del divano cercando di rendermi conto se mi stavo immaginando ogni cosa.
Fu Niall, che si lanciò sul divano facendo volare in aria una decina di pop corn, a spazzare via i miei pensieri. –Ti va di vedere un film?- chiese, sistemandosi meglio e iniziando a girare i canali della televisione. Annuii, senza rispondere. –Non c’è un cazzo in televisione. Questo fa schifo. Questo è uno di quei film che servono a far guadagnare le fabbriche di fazzoletti. Questo è un Horror di quelli che ridi anziché avere paura. Oh dio mio, i film sul cibo mi fanno venire la nausea. Questo sembra uscito nella preistoria.- Storse il naso. –Per Dio, Niall, metti un cazzo di film senza rompere i coglioni.- Liam sbucò dal corridoio, sbuffando. –Liam, non stavo parlando con te.- rispose Niall, senza distogliere lo sguardo dalla tv. –Forse entro stasera riusciamo a vedere qualcosa.- Dissi, togliendo il telecomando dalle mani del biondo. –Ehi!- mi riprese, corrugando la fronte. Liam rise, sedendosi sul divano. –Vedi Niall? Non è mia sorella per modo di dire.- Liam rise ancora, con quella risata che riesce ad entrarti nelle orecchie e rimanerti dentro.
mia sorella’.
Le parole che bruciano la pelle come carboni ardenti.
Lasciano il segno, le parole.
Non guardai un solo minuto di quel film, avevo lo sguardo sulla tv, ma io ero altrove.
Non sentivo il minimo discorso degli attori.
Ci sono parole che terresti chiuse in una scatola per sempre, vorresti conservarle.
Ma non puoi, loro svaniscono. Svaniscono come il fumo delle sigarette. Non ne rimane nulla. Il vento le porta via, come fumo.
Il tempo le porta via.
Se tutto questo finirà ancora, io non avrò più niente. Non mi rimarrà niente.
L’aria che svanisce.
Io che svanisco.
Non di nuovo, non adesso.
Respirare è semplice, respirare è l’unica cosa in cui siamo tutti bravi.
Ma ci sono le persone, quelle rotte, che fanno fatica perfino a fare quello.
Come me.
Io avevo problemi di respirazione da quando ero piccola e l’unico modo per ricominciare a inalare aria era chiudere gli occhi e calmarmi.
Non era asma, la mia.
Era panico,  il panico che ti chiude gli organi in un sacco di plastica. Il panico che toglie il respiro, che toglie tutto.
Fu Liam ad accorgersene per primo e, lentamente, mi strinse in un abbraccio. Uno di quegli abbracci delicati, come se con un movimento in più il tuo corpo si trasformasse in cenere.
Ripresi a respirare.
Trovai il respiro tra le sue braccia, come avevo sempre fatto.
Lì, in quel momento, capii. Capii che non se ne sarebbe andato e che non era uno di quegli incubi notturni in cui cadevo da un burrone e vedevo tutto nero.
Guardai Niall, che ricambiò il mio sguardo.
Due calamite al posto degli occhi, una conversazione fatta di sguardi. Uno scrutare l’uno dentro l’altro.
-Pensavo ti fossero passati gli attacchi di panico.- Liam sorrise leggermente, sedendosi di fianco a me facendomi poggiare la testa sulla sua spalla. –Non sono mai andati via.- un sussurro.
Non sono mai andati via perché è da quando sei andato via che ho paura che di me non ne rimanga più nulla.
Ho la perenne paura che tu possa scappare da me di nuovo.
Non farlo, ti prego.
 
Niall’s pov.
 
Quando ero bambino avevo una strana ossessione per i colori e per tutte le loro sfumature. Passavo interi pomeriggi a disegnare e i miei genitori si erano perfino stancati di comprarmi fogli e pennarelli ogni settimana.
Pastelli, pennarelli e tinte ad olio erano ancora adesso la mia ossessione.
Disegnare era la mia unica via di scampo dal mondo in cui ero costretto a vivere.
Giravo a vuoto per le vie di Londra osservando ogni minimo particolare, dalle coppiette troppo felici e spensierate ai bambini che correvano ridendo nel parco e a ogni sfumatura di azzurro del mare.
Poi andavo a casa, tiravo fuori i fogli e ritraevo ciò che avevo visto.
Il verde e le sue tinte sempre più scure e autunnali, l’azzurro e le sfumature che mi ricordavano sempre di più il ghiaccio che non riuscivo a sciogliermi da dentro.
Poi il marrone e le sue mille sfumature diverse. Strano colore, il marrone.
Può ricordare il cioccolato, l’oro più pregiato, le foglie secche o l’alba della mattina.
Ma quando trovi tutte le sfumature esistenti in un solo paio di occhi, lì senti il bisogno di disegnare.
Di fotografarlo nella mente e nei più preziosi ricordi, quel marrone.
E mi stava guardando, quel colore, stava guardando me. Tra le braccia di un fratello che se ne sarebbe sempre preso cura.
Occhi negli occhi, marrone nell’azzurro.
Il mare e l’alba alla mattina.
E avrei voluto prendermene cura anche io, della ragazza a cui apparteneva quel marrone. Mi sarebbe piaciuto tenerla stretta, niente di più.
L’idea che potesse esserci qualcosa tra noi, non mi passava nemmeno per la testa.
Non volevo quello, non volevo niente di quel tipo.
Volevo solo tenerla stretta, volevo solo proteggerla.
Si staccò lentamente dall’abbraccio in cui Liam la teneva ancora stretta. Si portò le ginocchia al petto e si strinse contro il fratello.
Sorrisi, leggendo la tranquillità nei loro gesti.
Sorrisi perché il mio migliore amico in quel modo non l’avevo mai visto.  Non avevo mai visto quella luce che aveva negli occhi quando guardava sua sorella.
Sua sorella, Katniss, frutto dei suoi infiniti racconti sulla sua infanzia. Il pezzo se stesso che era stato costretto ad abbandonare, contro la sua volontà.
Rimasi ad osservarli senza farmi notare troppo, ridendo tutta la sera per le continue battute frecciatine che ci lanciavamo l’un l’altro.
Ma una cosa, una cosa era più che certa. Avevo già ben in mente in che modo utilizzare tutti i miei pastelli, pennarelli e tempere colorate.
In un marrone, un marrone che sapeva di autunno, alba alla mattina, cioccolato e oro. 

|| my space ||
Okay, ho davvero molto da dirvi.
punto 1: ho aggiornato dopo 567 secoli e mi dispiace, davvero, davvero, davvero tantissimo. In questi mesi sono stata impegnatissima e la mia voglia di scrivere era pari al nulla più totale.
punto 2: il capitolo è cortissimo e mi dispiace il doppio, ma io vi amo (e vi ringrazio ancora per le recensioni) quindi ho deciso di pubblicare lo stesso anche se, sinceramente, non mi convince affatto.  
punto 3: mi dispiace deludere chi già shippava kiall (come mi avevate detto nelle recensioni) ma tra Niall e Katniss non succederà assolutamente niente. Nessuno dei due si innamorerà dell'altro e bla bla bla. Il loro è un rapporto che inizia subito per la profondità dei loro occhi e sarà un qualcosa di particolare, forte e particolare, ma niente di romantico ahaha.
punto 4: ho già detto di essere dispiaciutissima di aver aggiornato dopo 567 secoli? Spero.
Questo capitolo è breve, magari pure noioso e non vi piacerà sicuro. E' però fondamentale perchè succedono due cose importanti, come l'attacco di panico di Kat e il pov di Niall.
Spero comunque di non avervi deluso e niente, vado a nascondermi e accetto insulti. Ily.
A presto (giuro!)

 
  
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