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Autore: Misaki Ayuzawa    28/11/2013    2 recensioni
Chi è Tessa Gray? Ve lo dico subito. Tessa Gray è una povera sedicenne in crisi. Perchè, non solo frequenta il terzo anno di liceo, e si sa, il liceo è un problema per tutti, ma anche perchè non riesce a trovare il libro giusto... si avete capito, è una lettrice appassionata che non riesce a trovare un libro appassionante e questo è un problema per qualunque lettore che si rispetti! Questa, signori è la storia di Tessa Gray e della sua caccia alla "trama perfetta" ma non solo la sua perchè compariranno, con la stessa importanza, gli altri personaggi che fanno di Shadowhunters il ciclo di romanzi che è!
Dal 7° cap.: Il blu si fuse col grigio per diventare tempesta.
Dal 9° cap.: "E che cosa cerchi?"
"Romanzi. Ce ne sono pochissimi. O poesie ... Ci sono soltanto enciclopedie e storici!"
Will si sentì ferito nell'orgoglio. Quella era la sua biblioteca e nessuno la poteva offendere!
Dal 13° cap.: "Ah non preoccuparti! In caso scacciamo via Will!"
"Chissà perchè non credo prenderebbe la cosa con diplomazia ..."
"Mmmm ... forse no" Rise.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Theresa Gray, William Herondale
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 15: Libri e Musica

Mercoledì sera ... Tessa, Simon e Jace si erano appena lasciati dopo aver teminato, finalmente dopo tre giorni di duro lavoro, il loro progetto.
Tessa, troppo stanca anche solo per mangiare, nonostante i compiti che aveva trascurato e che avrebbe dovuto svolgere al più presto, si diresse in biblioteca. Teneva stretti al petto i volumi che le aveva procurato Will un paio di settimane prima. Era molto in ritardo con la restituzione. Lo sapeva ma che poteva farci se aveva avuto così poco tempo? Aveva dovuto stare sveglia per molte notti per riuscire a finirli, non che la cosa le pesasse. I racconti di Poe erano affascinanti e inquientanti al tempo stesso così, o non riusciva a staccarsi, come le era accaduto con la poesia Annabel Lee (che aveva riletto più volte, quasi rapita) oppure non riusciva a prendere sonno per paura che qualche fantasma entrasse strusciando le sue vesti e sbattendo le sue catene. 
Tessa non era facilmente impressionabile e non era del tutto colpa dei libri se ultimamente faticava ad addormentarsi. Talvolta le palpebre le si chiudevano docilmente e le permettevano di riposare tranquillamente per un paio di ore ma poi, all'improvviso iniziava a sognare.

Erano incubi ed ogni notte continuavano a "raccontare la stessa storia".
Lei camminava veloce, quasi correva, ma era rallentata dalle lunghe vesti. Sulla fronte imperlata di sudore si appiccicavano ciocche di capelli sfuggite da quella che le sembrava una treccia. Tessa ne sentiva il peso sulla schiena. Davanti a lei solo un corridoio lungo e buio. Ad un certo punto sembrava diventare un tunnel. Il soffitto si abbassava e le pareti si incurvavano, per non parlare del suolo che si faceva fangoso e le impediva di proseguire alla velocità che avrebbe voluto tenere. Tessa, sempre nell'incubo, si sentiva il petto stretto in una morsa. Un maciglio tra le scapole.

Nell'incubo Tessa si ritrovò all'aria aperta, tirò un sospiro di sollievo e riprese fiato.

"Tessa! Ehi c'è qualcuno in casa?" Tessa sbattè un paio di volta le palpebre disturbata dai colpettini che qualcuno le stava dando sulla testa. Si sentiva accaldata e avvolta in un leggero torpore, gli occhi appiccicaticci. 
Si guardò attorno. Era seduta su una delle poltrone della biblioteca. Le gambe incrociate sostenevano il libro che stava leggendo, ormai debolmente teunuto tra le mani di Tessa, abbandonate a loro volta sulle gambe. 
Mi sono addormentata ... scosse leggermente la testa come per scacciare il sonno. Si girò verso il disturbatore.
"Di nuovo sei entrata in biblioteca senza la mia presenza" Scosse platealmente la testa in segno di dissenzo.
Poi aggiunse "Lettura noiosetta?" Will afferrò il libro poggiato sulle gambe di Tessa e, stando bene attento a non perdere il segno, ne lesse il titolo e diede una brave occhiata alla trama.
"Mmm... classico romanzo rosa. Perchè spendi i soldi per questa roba? Sono sicuro che non era qui in biblioteca"
Tessa in tutto questo non aveva ancora parlato e, dopo aver tossito un paio di volte per riprendere la voce, disse flebilmente, troppo stanca per ingaggiare una guerra culturale "Non è affatto noioso ed è piuttosto originale. Comunque non l'ho comprato, me l'ha prestato Clary. Se non ti piacciono i romanzi sentimentali non sei tenuto a leggerli" Si alzò barcollando dalla poltrona e, nel tentativo di rinfilarsi le scarpe da ginnastica, rischiò di cadere se non si fosse aggrappata alla spalla di Will che spaventato dal gesto improvviso, senza grande prontezza di riflessi, saltò in aria.
Tessa non parve accorgersene, assonnata com'era. Riprese il libro dalle mani di Will e, riacquisite tutte le sue facoltà fisiche e mentali, disse "Ho lasciato i libri sul bancone, spero di non essere troppo in ritardo"
"Ti sono piaciuti?"
"Se ti riferisci a Tennyson ... si mi è piaciuto. Le sue poesie vanno oltre le strofe. Alcune sembrano quasi che ti debbano spronare" a Tessa brillarono leggermente gli occhi. Dopo quell'incubo pensare a Non andartene docile era quasi rassicurante.
"Cari siccome i baci ricordati
Dopo la morte, e dolci come i baci
Sognati invan, profondi come amore,
Il primo amore, e folli di rimpianto:
O Morte in Vita, i dì che non son più."
Will recitò Lacrime, vane lacrime senza alcuno sforzo. Guardava dritto negli occhi di Tessa come se sul grigio fossero scritte le parole della poesia. Wil continuava a fissarla e la ragazza iniziò a sentirsi vagamente in imbarazzo.
"Qual'è il tuo libro preferito?" chiese. Non solo per cambiare discorso. Era veramente interessata. Fino a qual momento non sapeva che genere di letture interessassero Will. Era palese che gli piacesse Tennyson, se no, non le avrebbe mai dato il libro e aveva dimostrato poco prima una certa avversione per i sentimentali.

Ci pensò un pò su con lo sguardo perso nel vuoto.
"Marina di Carlos Ruiz Zafon"
"E di che parla?"
Will le si avvicinò un pò. I suoi occhi tutto ad un tratto si erano fatti più scuri, più profondi e l'espressione più seria come se fino ad un secondo prima non avesse sorriso.
"Due ragazzi che vanno in giro per Barcellona e fanno degli incontri non troppo gradevoli. E' difficile da spiegare ma è avvincente."
"E' qui in biblioteca?" Tessa, curiosa come sempre, voleva proprio leggerlo questo romanzo. Will forse si poteva permenttere di giudicare i libri senza leggerli, lei no. Ne aveva troppo rispetto per farlo.
"William Herondale! Cosa ci fai TU qui? Non dovevi andare un attimo in bagno?" A grandi passi pesanti era entrato in biblioteca e ora camminava minaccioso verso Will, un ragazzo che Tessa riconobbe come Gabriel Lightwood.
"Beccato" Will indossò ancora una volta il suo ghigno malefico e un'espressione colpevole allo stesso tempo. Tessa non pensava potesse accedere qualcosa del genere e ne rimase stupefatta. Pensò per un quarto di secondo di provarci anche lei ma venne afferrata per la mano da Will e dovette correre appresso a lui che non accennava nè a mollarla nè a rallentare. Nel frattempo, con tono terribilmente provocatore gridò a Gabriel "Mi dispiace Lightworm ma penso proprio che tu e Morgenstern dovrete finire il lavoro senza di me! Vi ho dedicato anche fin troppo tempo."
Gabriel rispose gridando a sua volta ma Tessa non capì perchè erano già troppo lontani.

Corsero per cinque minuti buoni con una Tessa che non capiva e che cercava di mantenere ferma la presa sul libro per evitare di farlo cadere.
Will si fermò di colpo, rischiando di far sbattere Tessa contro il muro, davanti alla porta che la ragazza riconobbe essere quella della stanza di Jem.
Non bussarono neanche e Will, lasciata la presa sulla sua mano si buttò sul letto mentra la ragazza optò per sedersi sulla poltroncina accanto la porta.
Dal bagno uscì subito Jem che, senza stupirsi granchè, disse "Capisco che tu Will voglia mantenerti in allenamento ma trascinare con te Tessa non ti sembra un pochino troppo?"
Tessa non aveva la forza di rispondere, non era abituata a correre così veloce, e d'altronde non avrebbe saputo che dire. Will invece alzò un pò la testa e guardando Jem parlò come se stesse parlando di un argomento di importanza mondiale."Lightwood mi aveva ritrovato dopo che me l'ero svignata da lui e da tutto il progetto di Branwell. Non l'avrebbe presa con filosofia e non penso che Tessa abbia tutta questa voglia di parlare con un simile babbuino."
Tessa ritrovò il fiato "Perchè lo hai chiamato Lightworm?"
"Perchè è quello che è. Tra l'altro tra il suo quoziente intellettivo e quello di un verme non saprei quale è il più alto."
"Questo si che è vero amore" commentò Tessa. Non sapeva se prendere la cosa sul serio o mettersi a ridere.
Jem scrollò le spalle "Gabriel Lightwood odia Will e Will non ha problemi a ricambiare il sentimento"
Tessa era sempre più curiosa. Chissà perchè due persone dovevano essere così accanite nei confronti dell'altro? Ma non le sembrava il caso di indagare oltre, non si conoscevano così bene da poter pretendere che gli vennisse raccontato tutto!
"Su Tessa, ti riaccompagno in camera. Si è fatto tardi."
Tessa guardò l'orologio. Effettivamente si erano fatte le dieci. Aveva dormito proprio tanto in biblioteca!
"Non ti preoccupare. Posso andare da sola" Ma Jem con il suo sorriso gentile si era già diretto verso la porta e ora la stava aprendo.
"Lo so che puoi ma almeno tu sei di compagnia" e indicò Will dietro di sè che si era addormentato come un bambino, le braccia e i piedi penzoloni dal letto.
Tessa più conosceva Will e più rimaneva stupefatta. Come si faceva a parlare e poi due secondi dopo iniziare a ronfare?
"E tu ora dove dormi?" 
"Nel mio letto ovviamente. Appena rientro gli suonerò all'orecchio l'inno alla gioia. Vedi come si sveglia!"
Tessa sgranò gli occhi "Che cosa suoni?" non ricordava di aver visto pianoforti o altri gandi strumenti in camera di Jem
"Il violino"

I corridoi brulicavano ancora di studenti e qualcuno lanciò ai due delle occhiate curiose. Tessa attribuì la motivazione alle voci che si erano sparse e che Maia le aveva riferito.
"Una, cosa... non c'entra nulla però ... ero curiosa ... ma non so se è il caso"
"Su che c'è?"Jem la guardava come si guardano i bambini delle elementari che fanno domande su tutto. Tessa si sentì arrossire per lì'imbarazzo, ma ormai la frittata era fatta.
"I tuoi capelli ... sono tinti?"
Con un tono ilare e triste, cosa che fece stranire Tessa, Jem rispose "No ... sono così naturalmente. Sai, alcune ... medicine hanno questo effetto. In origine erano neri e anche gli occhi. Ora sono tutto un pò argentato"
"Oh ... mi dispiace non avrei dovuto chiederlo." Tessa non si arrischiò a domandare da che cosa fosse affetto.
"Non ti preoccupare. Preferisco la pura innocenza e curiosità che la maledicenza"
"Non vedo come la gente potrebbe avere da ridire sul tuo conto!"
"Come scusa?"
Tessa non sapeva ne l'origine della malattia di Jem, nè cosa comportasse e nemmeno cosa dicesse la gente su di lui ma niente e nessuno l'avrebba mai convinta che c'era qualcosa di malvagio da dire su Jem.
"Non ti conosco bene. Anzi, non ti conosco per nulla ma sei sempre gentile, con tutti. Non ti ho mai sentito dire una parola inopportuna nè trattare gli altri senza rispetto. E poi sopporti Will, cosa che non mi sembra molto facile. Degna di un santo, direi".
Riuscì strappare un sorriso a Jem. Ormai erano davanti alla porta della camera di Tessa.
"Beh, buonanotte!"
"Wan an"
"Che hai detto?" 
"Buonanotte, in cinese" 
"Ah sei cinese! Ecco perchè hai gli occhi leggermente a mandorla! Quasi non si nota" Tessa era quasi compiaciuta per la sua perspicacità ...
"Mia madre lo era" fece un largo sorriso e ritornò sui suoi passi.

Angolino dell'autrice: Si lo so, la cosa sta andando molto sul Jessa invece che sul Wessa, coppia che io preferisco e non so nemmeno io perchè sto scrivendo così questi capitoli... Spero vi sia piaciuta questo inizio di amicizia tra Tessa e Jem :) 
Will lo sto facendo un pò superficiale lo so ma se ci penso bene anche la cara Cassie, almeno ne L'Angelo, non gli fa provare tutti questi sentimenti profondi, almeono ... non li fa trasparire. Non fatevi ingannare dalle apparenze dunque, perchè non so nemmeno io come finirà questa storia. Giuro che non ne ho idea. 
Mi scuso per aver pubblicato questo capitolo dopo un pò di giorni ma avevo perso l'ispirazione e solo oggi, grazie a Catching Fire *.* l'ho ritrovata.
Eh si gente, ho visto la Ragazza di Fuoco proprio ieri, al primo spettacolo :D Ho mangiato tante zollette di zucchero e mi sono caricata di adrenalina ben benino! Ops ... pardon qui siamo su Shadowhunters ... se non conoscete Hunger Games ... LEGGETELO ORA SUBITO IMMEDIATAMENTE!!!
Torniamo alla storia.
Ho parlato di due poesie di Tennyson, Lacrime, vane lacrime e Non andartene docile. Esistono veramente si, e il verso che recita Will è l'ultima parte di Lacrime.
Anche la Chiave del Tempo e Marina sono libri realmente esistenti. Molto belli tutti e due. Ve li consiglio :)) E no La Chiave del Tempo non è uno stupido romanzetto rosa è ispirato a Romeo e Giulietta e si sviluppa contemporaneamente in due periodi molto diversi
Dopo questo sproloquio mi dileguo :))

 
  
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