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Autore: giveherlove    28/11/2013    3 recensioni
'Ever, perché mi hai mentito su questo?'
'mi...dispiace...'
'io voglio sapere perché non potevi dirmelo!?'
'a nessuno piacciono ragazze che hanno delle cicatrici...pensavo che avresti smesso di amarmi'
'io non potrei mai smettere di amarti, mai.'
Genere: Erotico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Cominciare la giornata con la brezza Londinese che invadeva la mia stanza, era completamente magico, nuovo. Forse perché quel leggero venticello era carico di speranza, di positività e di vita: tutte cose che in me, erano morte dopo il mio ricovero in clinica di qualche mese prima.
Persino le note di ‘Wondrewall’ degli Oasis, sembravano diverse: la canzone rimaneva sempre quel capolavoro di cui ero innamorata, ma ad essere cambiato era il modo in cui le note si insinuavano nell’aria, quasi come una carezza. Per la prima volta dopo tanto una scintilla si accese dentro di me, e fu come se una parte della vecchia me, che avevo cercato di reprimere costringendomi a dimenticarla e ignorarla per il resto dei miei giorni, si fosse svegliata dopo un lungo letargo.
Ero emozionata al pensiero di visitare Londra, ed ero felice di farlo con Charlie, perché in quel momento era davvero l’unica persona della mia età che pareva accettare e addirittura apprezzare la mia presenza.
 
‘buongiorno Ever! Come stai?’ uno splendido sorriso illuminò il viso di Charlie, che mi rivolse una breve occhiata prima di ributtare lo sguardo nella borsa in cerca del cellulare.
 
‘bene grazie, sono un po’ agitata…’ le confidai, chiudendo la porta della mia camera a chiave.
 
‘Londra ti farà impazzire! Sai già cosa ti piacerebbe visitare?’ chiese mentre percorrevamo il lungo corridoio che ci avrebbe condotte all’uscita.
 
‘no, non ho idee!’ accennai a una risata.
 
Charlie rise e mi disse: ‘se per te va bene, vorrei farti visitare uno dei miei quartieri preferiti di Londra: Chelsea, che ne dici?’
il suo tono era carico di puro entusiasmo, non potei fare altro che accettare con grande piacere la sua proposta.
 
 
 
 
 
Girare per Londra non fu assolutamente facile come credevo, forse perché prima di allora non mi ero ancora resa realmente conto di quanto grande fosse quella città.
Dove abitavo io non c’era la metropolitana, e riuscire a orientarmi sulla cartina che rappresentava binari rossi, verdi, gialli e blu, azzurri, neri, marroni e grigi, accompagnati da nomi di località che non avevo mai sentito, mi lasciò un po’ perplessa.
Charlie, fortunatamente, era molto più esperta di me e con poche fermate di metro fummo a destinazione.
Camminavo per quelle strade continuando costantemente a guardarmi intorno completamente incantata dalla meraviglia e dalla magia che quella città offriva; i negozietti di arredamento, design e antiquariato davano un aria estremamente caratterista al posto, e ogni ad ogni passo che compivo, c’era sempre qualche nuovo particolare che catturava la mia attenzione.
 
La giornata purtroppo trascorse in fretta: e fu proprio quando io e Charlie eravamo sulla metro e tornavamo al college, che le dissi di quanto avrei desiderato rivivere quella giornata perché mi ero trovata davvero bene con lei –e non mi era mai successo con nessun altra persona a parte che con Abby-.
Charlie mi abbracciò stretta: era una ragazza che amava abbracciare le persone, o forse aveva semplicemente capito che l’affetto era tutto ciò di cui avevo bisogno.
 
 
 
 
 
La mia prima settimana a Londra trascorse veramente in fretta: tra le ore di lezione, le gite a qualche pallosissimo museo, e i pomeriggi che io e Charlie alternavamo tra studio, cazzeggio e shopping,  il tempo sembrava essere volato.
Ogni minuto che passavo con lei mi faceva bene: ricominciai a ridere, scherzare ed era strano perché mi stavo quasi abituando alla sua amicizia, e avevo paura che se lei avesse scoperto il mio passato e la parte più brutta di me, avrebbe smesso di volermi bene.
Dopo essermi svegliata e preparata per affrontare la giornata che si preannunciava tranquilla per via dell’assenza di lezioni,  presi l’accendino e una sigaretta dalla mia borsa e andai a fumare in bagno.
Aspiravo il fumo dalla sigaretta e lo mandavo giù nei polmoni.
Iniziai a fumare subito dopo la morte di Abby, ormai erano quasi due anni.
Eppure io, a differenza della maggior parte delle persone, non fumavo perché mi piacesse o per vizio, fumavo perché volevo morire.
 
Finita la mia sigaretta mattutina, aprii la finestra per scacciare l’odore, e decisi di andare in camera di Charlie, a controllare se stava bene.
Bussai alla porta della sua stanza, dopo poco questa si aprì rivelandomi la figura della mia amica con i lunghi capelli biondo miele tutti in disordine, vestita ancora con il pigiama, intenta a coprirsi la bocca con una mano mentre sbadigliava.
 
‘buongiorno eh! Ma sai che ore sono?’ sorrisi, desiderosa di andare a fare una passeggiata in centro.
 
Lei mi guardò con aria interrogativa.
 
‘sono le due di pomeriggio!!’
 
Charlie sgranò gli occhi e chiese allarmata: ‘cavolo! Davvero?’
 
Io risi e poi replicai: ‘no credulona, scherzavo!’
 
Entrai nella sua camera e notai il letto ancora disfatto e le tapparelle abbassate.
‘ma ti sei svegliata ora?’ domandai sospettosa.
 
‘si…non mi sento tanto bene…’ biascicò tra qualche colpo di tosse.
‘secondo te ho la febbre?’ mi prese la mano e la portò sulla sua fronte che scottava.
 
‘sei bollente!’
 
Lei si limitò a tossire, mentre la riaccompagnai al letto e la feci distendere, stupendomi di questo fare materno che non avevo mai tirato fuori con nessuno.
Mi sedetti ai piedi del suo letto e le dissi: ‘facciamo così: tu adesso dormi un altro po’, mentre io esco, vado a prenderti una cioccolata da Starbucks e torno, che ne dici?’
 
‘Grazie Ever, sei la migliore’
 
‘adesso non esageriamo!’ risi e uscii dalla stanza chiudendo delicatamente la porta alle mie spalle.
 
 
Corsi in camera mia, presi la borsa con dentro il portafogli, recuperai il cellulare, lo misi in tasca e uscii.
Un bellissimo sole e un venticello piacevole che mi spostava leggermente i capelli, caratterizzavano questa giornata, che sembrava preannunciarsi tranquilla.
 
Appena entrai da Starbucks mi misi in coda e aspettai pazientemente il mio turno.
Durante l’attesa vidi due ragazzi dall’aspetto trasandato seduti a un tavolino, che mi fissavano: quando incrociai il loro sguardo un brivido di paura mi attraversò la schiena facendomi venire la pelle d’oca.
Cercai di non fare a caso a loro, ma, anche se i minuti passavano, io rimanevo in coda ed entrava altra gente nel bar, i loro occhi sembravano rimanere sempre puntati addosso a me.
Cercai di squadrarli con la coda dell’occhio per scoprire se mi stavano ancora fissando, e a mio malgrado scorsi che erano ancora intenti a osservarmi.
Appena la commessa mi diede il mio caffè e la cioccolata di Charlie, pagai in fretta e uscii.
Volevo andarmene alla svelta, cercando di non attirare troppo la loro attenzione, ma appena la porta si chiuse alle mie spalle, sentii riaprirla e i vidi i due ragazzi uscire e camminare dietro di me, nella mia direzione.
Aumentai di gran lunga il passo, anche se non sapevo con esattezza dove stavo andando. La fretta di ritornare a scuola ed il timore che mi incutevano quei brutti tipi, mi disorientò, tanto che intrapresi una strada sbagliata, dalla parte opposta di dove dovevo andare.
Mi guardai intorno cercando con gli occhi qualche negozio dove intrufolarmi, ma sfortunatamente mi ero cacciata in uno dei quartieri meno trafficati della città. Dovevo fare retro-front e tornare indietro se volevo arrivare al college, ma non potevo rischiare di incrociare il cammino di quei ragazzi.
Sentii lo stomaco contorcersi a tal punto da farmi venire quasi dei conati di vomito, le gambe mi tremavano così forte che stentavo a reggermi in piedi, mi salirono i lucciconi agli occhi: era tutto come quando ero piccola e mi venivano le crisi di ansia.
Respirai profondamente, ripetendo a me stessa che più io mi agitavo, peggio sarebbero andate le cose.  
 
Improvvisamente sentii uno dei due ragazzi, afferrarmi il braccio e strattonarmi con forza, facendomi cadere a terra le bevande bollenti. L’amico ci guardò e bofonchiò qualcosa all’altro, nella loro lingua: mi dimenai a lungo ma con scarso successo, sentivo la sua presa stringersi sempre di più sul mio polso coperto dai braccialetti.
L’immagine di quei malviventi che approfittavano di me in qualche vicoletto nei paraggi, si insinuò come un chiodo fisso nella mia mente e mi diede il volta stomaco.
Cercai di urlare per chiedere aiuto, ma il ragazzo che mi aveva afferrata, mi strinse maggiormente a sé, intimandomi di non fiatare. Il compagno mi rivolse uno sguardo talmente ripugnante, da farmi raggelare il sangue.
 Strattonai il braccio con tutta la forza che possedevo mischiata all’adrenalina che sentivo scorrermi dentro come un fiume in piena e riuscii miracolosamente a liberarmi. Mi misi a correre più velocemente che potevo, stringendo la mia borsa tra le mani.
Sentivo alle mie spalle le loro voci che si scagliavano come frecce contro di me.
Forse fu la velocità alla quale mi muovevo, gli occhi appannati dalle lacrime o il panico che si era impadronito di me stessa, a non farmi notare che ero uscita fuori dal marciapiede ed ero in mezzo alla strada.
Improvvisamente i miei timpani vennero colpiti dal suono violento del clacson di un taxi che non frenò in tempo e mi investì in pieno.













                                   




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SPAZIO AUTRICE:
ciao lettori! hsdkjdsh ;))
rieccomi qui con il capitolo numero cinque!
scusate se ci ho messo molto ad aggiornare, ma mi sono concentrata tanto sulla stesura dei prossimi capitoli, e non ho avuto mai il tempo di aggiornare lol
volevo solo dirvi che i prossimi capitoli saranno super ricchi di avvenimenti per Ever, e ci saranno incontri speciali..! ;))
ci sto mettendo davvero tutto il cuore e l'anima in questa fan fiction, spero davvero di trasmettervi qualcosa con ciò che scrivo!
volevo ringraziare tutte le persone che continuano a seguire la mia storia e che recensiscono! ;)
se desiderate piccoli spoiler, volete darmi consigli o dirmi semplicemente che ne pensate della storia lasciate una recensione oppure scrivetemi su twitter, il mio nick è @itsdemisforce ;)
ancora grazie mille a tutti voi <3
aggiornerò molto presto! lkhsafafj
un bacio
-Giù
  
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