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Autore: Loop    04/05/2008    13 recensioni
Di recente mi capita spesso di sentirmi stanco. Forse è soltanto stress, e mi preoccupo per niente; non riesco più a concentrarmi nelle mie occupazioni quotidiane, persino nelle più banali, ormai trovo quasi difficlotà. E di punto in bianco il mio pensiero inizia a vagare. E negli ultimi tempi, il mio pensiero vaga spesso. Non va bene. Soprattutto se poi, oh no, il mio pensiero vaga in quel modo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hitsugaya's

Di recente mi capita spesso di sentirmi stanco.

Forse è soltanto stress, e mi preoccupo per niente; non riesco più a concentrarmi nelle mie occupazioni quotidiane, persino nelle più banali, ormai trovo quasi difficlotà.

E di punto in bianco il mio pensiero inizia a vagare. E negli ultimi tempi, il mio pensiero vaga spesso.

 Non va bene.

 Non va assolutamente bene.

Soprattutto se poi, oh no, il mio pensiero vaga in quel modo.

 Una cosa decisamente raccapricciante.

Comincio seriamente a chiedermi se quella cosa spaventosa chiamata pubertà non abbia cominciato ad assediare le mie facoltà mentali. Oh, Dio, no.

 Ti prego, tutto ma non questo.

La cosa peggiore è che ormai ho praticamente perso il controllo sulle mie azioni; non mi sembra nemmeno che il mio corpo mi appartenga.

Forse dovrei prendermi una vacanza, qualche giorno per stare mille miglia lontano da... 

(da quella donna)

Dio mio, non starò diventanto come quel maniaco esibizionista di Shunsui? 

E'così frustrante, dannazione.

E la cosa peggiore è che ho le mani legate. Non posso smuovere la cosa da nessuna parte, non posso capovolgere la situazione in nessun modo.

Maledizione.

Maledizione a lei e a quel modo indecente di andarsene in giro per il gotei.

Maledizione a quel suo profumo dolciastro che impregna persino l’aria che respiro.

Maledizione a tutti quei suoi capelli di fuoco.

Maledizione a lei.

Oh, dannazione, smettila; sei un capitano, e se ti è rimasto un briciolo di orgoglio ti conviene farla finita con questa storia una buona volta.

Ma non ti vergogni? Sembri un ragazzino.

(forse perché sono un ragazzino)

No, non puoi permetterti certe distrazioni. Non tu. Non ora.

Dio, non posso essere caduto così in basso; dovresti vergognarti Toshirou, e ammettilo almeno a te stesso che ormai hai lasciato a briglia sciolta le tue peggiori tendenze;

“Hei Shirou-chan, cosa guardi di tanto interessante?” era stata Hinamori a chiamarlo.

“Uh? Oh, nulla d’importante”

“Ma…sembravi così assorto”

“Niente davvero”

“Niente d’importante, eh capitano Hitsugaya?” la viscida, ipnotica voce del capitano Ichimaru.Che guarda caso passava da quelle parti;

(Il serpente solleva la testa)

 “Non stavi per caso guardando nella scollatura di Rangiku, vero?”

(Il serpente scatta in avanti e affonda i denti. Il veleno fluisce a fiotti.)
“Cosa!? Ma come diavolo ti salta in mente?”

(La vittima si contorce)

Reazione troppo violenta.

 Momo sen’è accorta.

 Le si oscura leggermente il viso, ma continua a sorridere dolcemente.

Perdonami, non volevo ferirti, non volevo davvero.

Ti chiedo scusa, Momo.

 

Già, Momo. In tutto questo, che fine fa lei?

La verità è che non è nei miei pensieri, non posso farci niente.

Tengo molto a lei, e sono certo che se ne rende perfettamente conto, ma… no, è solo confusione, caos, che prima o poi dovrà cessare. Perché cesserà, giusto?

Non posso negarmi la sua vista, e ogni volta che mi passa sotto gli occhi, la sua figura mi sconvolge i sensi; il profumo stordisce quasi, la pelle morbidissima brilla di luce propria, i capelli pesanti fluttuano sulle spalle e sulla schiena, e oh, il suo sapore dev’essere delizioso.

No, no, dannazione, no!

E’ una subordinata, che diavolo ti salta in mente? Lei fa affidamento cieco su di te e tu ti metti a fare queste disgustose elucubrazioni da degenerato così spudoratamente alle sue spalle? Ok, ok, sei riuscito a  nausearti da solo, che diamine. No, non va bene così, maledizione, no che non va bene.

 E come se non bastasse, lui dev’essersene accorto.

 Maledetto bastardo.

 

Rangiku, quando hai finito mi raggiungeresti, se non è troppo disturbo?”

 

Signore, si può essere più rivoltanti?

Erano settimane che durava quel giochetto sadico.

Si. Decisamente lui sen’era accorto. E oh, si stava divertendo un mondo a quanto pare.

Alla fine della giornata arrivava quella serpe scansafatiche, faceva quelle disgustose moine e se la filava alla velocità della luce.

E lei crollava.

Stupida femmina.

Bene, e dopo un’altra splendida giornata passata nel vaneggiamento più assoluto, per concludere in bellezza manca solo che tu ti faccia venire un bel travaso di bile come Dio comanda perché anche questa sera quella stupida sguscerà via da casa sua per andare a prostrarsi da quell’infame serpe.

E poi ti chiedi perché hanno cominciato a spuntarti vene sul collo.

Signore, sto seriamente diventando un’idiota senza speranze?

Ecco.

E neanche stasera dormirò.

Stupendo, splendido davvero.

Dannazione, perché non posso conservare la mia serenità mentale? Non voglio diventare un adolescente, Signore, non voglio! Ti prego, non farmi questo, avanti, smetti di crescere, per favore.

No, no, no, così non va bene.

 

(però forse, se crescessi…)

 

No, no, no, smettila, stupido cervello, che diavolo ti prende?

Andiamo, non tradirmi in questo modo, non tu che mi sei sempre stato fedele.

Sto impazzendo.

Impazzirò e sarà tutta colpa di quella donna.

E questa volta non ci sarà Momo ad aiutarmi.

(Se fosse stato per lei, se mi fossi innamorato di lei, sarebbe stato tutto più semplice)

Momo, Dio come mi dispiace.

Non piangere, ti prego, sono settimane che non mi sorridi quasi più.

Cosa posso fare?

Impazzirò, ne sono certo.

Aiutami, Momo.

Anche tu sei bella. Si, e la tua bellezza è delicata, soave.

Lei invece, non so se è esattamente bella.

E’ un miscuglio di istinti sessuali e provocazione.

No, questa non è propriamente bellezza.

Ma anche lei sa essere bella; la verità è che ogni donna sa essere bella, e questa è la maledizione degli uomini, che sono capaci di vedere una bellezza soltanto ed essere ciechi alle altre.

L’uomo s’innamora. E dirà cose del tipo “Sei bellissima”

Cazzate.

Bellissima non esiste, hanno tutte lo stesso spessore di bellezza, quelle maledette.

In fondo, uomini come Shunsui sono fortunati; loro vedono tutte le bellezze, non ne ignorano nessuna.

Forse è per questo che quel tipo sembra tanto felice;  in effetti, come potrebbe essere infelice in mezzo a tanta meraviglia?

Chissà, se fossi un po’ più come lui, forse non avrei di questi problemi.

Forse sarei anche felice.

E di certo non dovrei preoccuparmi dell’acidità di stomaco che mi manda in malora il fegato.

Direi che sono messo bene.

Gesù.

 

Ah, Momo, almeno in questo siamo in sintonia.

Soffriamo entrambi.

Ma in realtà non è colpa mia, è soltanto una reazione a catena; se non ci fosse lei potrei innamorarmi di te, e tu non saresti infelice.

Ma dimmi, è così? Tu mi ami?

Siamo così giovani, tu ed io… sei sicura dei tuoi sentimenti?

Avvolte ho invidiato il capitano Aizen, che ti trattava con dolcezza, e tu gli sorridevi in quel modo strano e emozionato.

M’immaginavo di poterti parlare con quella dolcezza, di carezzarti leggermente il viso, e subito dopo mi sentivo come un criminale.

Non immagini quanto mi sia vergognato di questi pensieri.

In realtà non mi ero accorto che sorridevi anche a me in quel modo, ma con qualcosa in più, una consapevolezza diversa da quel misto di ammirazione e attrazione involontaria che provavi per il tuo capitano; era con amore che mi sorridevi?

Chissà.

Buffo, me ne accorsi la prima volta quando iniziai a disinteressarmi a te e a infatuarmi di Matsumoto.

Forse è perché guardavo la cosa da una prospettiva meno coinvolta emotivamente.

Chissà.

Ma vederti soffrire mi causa ancora delle fitte atroci, perché ti voglio bene e te ne vorrò sempre.

Quindi ti prego, non essere arrabbiata con me, in fondo, non ne ho colpa.

Non puoi incolparmi di essermi innamorato del mio luogotenente.

Ma dopotutto, che ne so io dell’amore?

In realtà non m’importa d’esserlo o meno.

Voglio solo che tutta questa confusione cessi, che questo desiderio bruciante passi.

Non posso continuare così, io devo rimanere saldo.

Ho troppe responsabilità, troppo è in gioco perché io abbia tempo di giocare al ragazzino innamorato.

Oh, Momo, non immagini quanto ora abbia bisogno di te in questo momento.

Oh, piccola Momo...



SPAZIO DELL'AUTRICE

Dunque dunque, 

Eccomi qui alla mia prima FF con (rullo di tamburi) si, proprio lui, il piccolo ghiacciolo della famiglia Bleach; sinceramente io lo adoro, è il figlio che vorrei un giorno *__* piccolo e ingenuo, un amore di bambino. Spero di essermi attenuta al personaggio, e se sono uscita fuori tema, vi prego di farmelo notare ù_ù grazie. Che dire? Matsumoto è una gran gnocca, ma hei, io faccio il tifo per Momo-chan. Commentate! >.<




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