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Autore: Mojito86    04/05/2008    1 recensioni
Draco Lucius Malfoy ha sempre avuto tutto dalla vita, grazie a suo padre. Ha avuto anche ciò che non ha mai chiesto e voluto. Soltanto davanti ad una ragazza che gli lascia libera scelta sulla sua vita capirà che solo lui può decidere il suo destino.
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il destino è nelle tue mani

 

 

Ho sempre avuto tutto dalla vita, fama, onore, soldi, potere. Tutto quello che ho lo devo al nome di mio padre, Lucius Malfoy. Ma a mio padre devo anche la reputazione di Mangiamorte sanguinario che mi è stata affibbiata. Non sono un assassino e non volevo diventare Mangiamorte, ma mio padre ha deciso per me. Come ha sempre deciso cosa dovevo fare, come dovevo comportarmi, le mie amicizie, i miei gusti, la mia vita. Ed io non ne posso più. Sono stanco di essere considerato il degno erede di Lucius, un assassino come lui, perché io non lo sono. Non ho ucciso Silente come mi era stato ordinato, non ne ho avuto il coraggio, perciò Piton l'ha fatto al posto mio.

Per ribellarmi al mio destino sono scappato, mi stanno cercando e quando mi troveranno sarà mio padre stesso ad uccidermi, cancellando l'onta con cui il suo onore è stato macchiato. Mi sento come un animale braccato, il Marchio Nero brucia sul mio avambraccio sinistro, segno che Voldemort è arrabbiato, anzi furioso. Ma non importa, perché io non sono ai suoi ordini, non più.

Volete sapere cosa, o meglio chi, mi ha dato il coraggio di ribellarmi al mio destino? Beh, una dea dagli occhi color cioccolato e lunghi capelli ricci. L'ultima persona che pensavo potesse aiutarmi. Colei che per anni ho schernito, chiamandola con disprezzo “Mezzosangue”. Ma anche questa era un'ideologia propinatami da Lucius, perché a me non importava realmente se il suo sangue fosse puro o meno. Ritornando al discorso principale, lei è stata la prima a lasciarmi libertà di scelta, facendomi aprire gli occhi.

Erano trascorsi un paio d'anni dalla fine della scuola e il mio primo incarico da Mangiamorte ufficiale era far fuori l'amica di Potter, la Mezzosangue Hermione Granger. Non volevo uccidere qualcuno, ma gli ordini non si discutono. Andai a casa di Hermione e le puntai contro la bacchetta. Lei non sembrava spaventata da quello che stava succedendo, mi guardava tranquilla e sembrava volesse leggermi l'anima. Ero io il più agitato dei due, come se quello con la bacchetta puntata contro fossi io e non lei. Le chiesi come mai era così tranquilla, perché non cercava di scappare o almeno di difendersi. Lei mi rispose che in quel momento non era lei a dover prendere una decisione. La guardai confuso, non capendo cosa volesse dire. Lei disse che spettava a me la scelta, ucciderla o lasciarla in vita. Disse che dovevo decidere per conto mio, senza pensare a quello che avrebbero detto Lucius e Voldemort. Le sue parole mi colpirono e mi fecero esitare. Se non l'avessi uccisa sarei morto io, ma non potevo uccidere qualcuno che non odiavo. Già, io non la odiavo, come vi ho già detto, era colpa di mio padre e delle sue discriminazioni. Io ammiravo Hermione, perché faceva le cose di testa sua, senza lasciarsi influenzare dalle persone che le stavano accanto. Lei sceglieva quando piangere, quando ridere e quando rimanere seria. Mio padre invece ha deciso anche questo al posto mio.

Non riuscii ad ucciderla. Quando abbassai la bacchetta, mi sorrise. Sapeva che avevo scelto da solo, contro la volontà di mio padre. Ma sapeva anche che ero in pericolo proprio per averla risparmiata. Mi propose di unirmi all'Ordine della Fenice. Adesso rimpiango di non aver accettato, almeno avrei un posto dove andare.

 

Dopo quella sera la rividi spesso, ci incontravamo di nascosto per parlare, conoscendoci meglio. Piano piano stavo cambiando, ma davanti a mio padre indossavo nuovamente la mia maschera di freddezza. Per giustificare il fallimento dell'omicidio di Hermione dissi che ero stato scoperto dagli Auror. Mi credettero senza dubitare della mia sincerità. Anche questo grazie a Lucius.

Durante l'ultimo incontro con Hermione un Mangiamorte mi spiò e così scoprirono il mio tradimento. Lei fu presa in custodia dagli Auror dell'Ordine, io iniziai la mia fuga. Senza rendermene conto mi diressi a casa di Hermione. Non so quando m'innamorai di lei, forse la sera stessa in cui lei mi fece scegliere cosa fare della sua vita.

Entrai in quella casa in cui avevo passato tutte le sere da due mesi a questa parte e salii al piano superiore. Mi diressi nella sua camera, trovandola vuota. Mi guardai attorno con nostalgia, poi vidi una busta appoggiata sul suo letto. La presi e riconobbi la scrittura minuta di Hermione. La busta recava la scritta “Per Draco” . Mi aveva scritto una lettera. La lessi tutta d'un fiato, avvertendo il suo profumo. Mi aveva scritto poche righe, ma mi sentii stringere il cuore.

All'improvviso qualcuno entrò nella stanza. Mio padre. Ghignò guardandomi. Da lui ho ereditato persino le espressioni, infatti quel ghigno è un segno che mi ha sempre contraddistinto a scuola, ma negli ultimi mesi non era più comparso sul mio volto. Di giorno ostentavo un'aria d'indifferenza, di notte lasciavo che le mie labbra si distendessero in dolci sorrisi, indirizzati solamente alla mia Dea.

Non tentai nemmeno di oppormi a Lucius quando iniziò a torturarmi con la maledizione Cruciatus. Mi comportai esattamente come fece lei quella sera, sorrisi a mio padre mentre mi puntava la bacchetta e si preparava a pronunciare poche parole. Avada Kedavra.

Mentre aspettavo di morire strinsi ancora in mano la lettera di Hermione. Sorrisi, rivolgendo il mio ultimo pensiero a lei, sapendo che presto ci saremmo ritrovati ed allora saremmo potuti stare insieme. Per sempre.

 

“Draco,

ti scrivo questa lettera prima di andare a combattere. Stanotte Harry combatterà contro Voldemort, sarà la battaglia finale. So già che non sopravviverò, mi è stato comunicato tramite una profezia. Ma non importa, perché so che un giorno ti potrò rivedere.

Ricordati sempre che sei tu a scegliere il tuo destino, che lo puoi sempre cambiare. Ma io non voglio cambiare il mio destino, anche perché l'unico modo sarebbe non prendere parte alla battaglia e sai che non lascerò mai i miei amici combattere da soli.

Adesso ti lascio, ma non è per sempre, perché ci ritroveremo.

Ti amo, Draco, ricordalo sempre.

Tua per sempre,

Hermione”

 

Hermione, non sai ancora quanto hai cambiato la mia vita. In soli due mesi hai stravolto tutti i progetti che mio padre e il destino avevano fatto per me. Ti aspetterò all'infinito, ma sappi che sarò sempre lì per te.

Ti amo.

 

 

 

Note dell'autrice: Qualche appunto sulla storia. Avendola scritta più di un anno fa, per un tema di italiano, non ho tenuto conto del settimo libro (e non ne terrei conto comunque >_>). La storia è ambientata pochi anni dopo la fine di Hogwarts, ma penso l'abbiate capito da soli XD. Ultimamente mi sono ritrovata tra le mani questa storia e ho fatto qualche modifica, ma la trovo abbastanza patetica -.- potrei pure sbagliarmi, ma per saperlo ho bisogno che commentiate XD va bene anche solo per dire che è una schifezza (anche se spero di no >.<), ma fatemi sapere che ne pensate!

Inoltre volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito la oneshot "Pretty when you cry", ovvero: Yusaki, lovechan88 (comparaaaaaa grazieeeee *_*), martyk, Christina Malfoy e ra89 (grazie mille tesoro! *-*). Grazie a tutte per i commenti, mi hanno fatto molto piacere! ^.^

Direi che è tutto! Baci a tutti,

Pam <3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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