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Autore: Baileys    29/11/2013    17 recensioni
Dal Prologo:
Immagina, tuo padre ti proibisce di uscire proprio il giorno del concerto della tua band preferita. Tu e tuo fratello decidete di uscire di nascosto e andate a quel concerto. È una serata perfetta, al ritorno cantate a squarciagola sulla vostra canzone preferita, quando venite coinvolti in un terribile incidente automobilistico, batti la testa e tutto si fa nero.
Ti risvegli in ospedale, vai in bagno e ti guardi allo specchio, e là, di fronte a te, sta un volto che non riconosci. Certo, ti assomiglia, ma non sei tu.
Poi esci dal bagno e guardi i tuoi genitori e i tuoi fratellini che piangono la morte di tuo fratello maggiore.
Li guardi e non provi nessuna emozione.
Cosa faresti?
Arriveresti alla conclusione che tutto quello che stai vivendo è un’illusione: in realtà tu sei morto in quell’incidente, ed ora sei nell’aldilà. Dopo un po’ cominci a sentire il tuo corpo putrefarsi, ti sembra di non avere più gli organi interni, e allora a cosa serve mangiare? A cosa serve fare una qualsiasi delle cose che facevi prima, se sai intimamente di essere un morto che cammina?
Sono Hayden Aida Wilde, e soffro di sindrome di Cotard.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo XVII: In the end.

Non ci eravamo ancora asciugati del tutto, ma correvamo via svelti, su Hotah.
Appena arrivammo davanti a casa mia io scesi dal mio stallone, che affidai ad Harry. Mi misi a correre verso il pianerottolo che precedeva la porta di casa mia, bussai più volte, finché mio padre non comparve da dietro la soglia.
Presi un respiro «Io sono viva» affermai. Lui serrò gli occhi.
«Che hai detto? » chiese, con stupore.
«Io sono viva! » urlai, sorridendo. Sul suo volto comparve un sorriso a trentadue denti, poi m abbracciò, urlando dalla felicità.
«Che succede papà? » chiese il piccolo Ian scendendo dalle scale seguito da Axel.
«Tua sorella è viva! » urlava felice Connor.
«Come? » chiese Axel.
«Io sono viva! » urlai, sorridendo. I gemelli mi corsero incontro, abbracciandomi, stringendomi forte. Mio padre mi superò,  dirigendosi verso le stalle.
«Tu! » urlò, verso Harry. Lui guardò spaventato mio padre, chiedendosi chissà cosa.
«Hai guarito mia figlia! » urlò, abbracciandolo. Io mi misi a ridere, vedendo quella scena.
«Domani sera grande festa, tutti invitati! » urlò mio padre.
 
Trascinai Harry in casa, mi misi dei pantaloncini corti e il maglione di lana che usava mio padre quando andava a tagliare la legna coi vicini. Andai in bagno e mi asciugai i lunghi capelli scuri, per poi asciugare anche quelli di Harry. La scena di io che – a detta di Harry – glieli asciugavo male, rovinandogli i riccioli era esilarante. Successivamente lo trascinai in camera di Dave, poiché portavano la stessa taglia, avevano lo stesso stile e i vestiti di Harry erano ancora bagnati. Era la prima volta che entravo lì dentro dopo più di un mese. Era tutto a soqquadro, come sempre, spartiti sparsi per la scrivania, libri che leggeva, decine di CD e decine di vinili, il registratore di cassette e quello per i vinili.
Presi dall’armadio la maglia dei Pink Floyd e dei pantaloni neri stretti, lanciandoli ad Harry. «Provati questi» dissi. Lui mi sorrise «Agli ordini capo! » disse, per poi uscire nella direzione bagno. Io rimasi in quella camera, a contemplare i vari vinili, quando la vidi.
Corsi verso il letto e la raccolsi dal cuscino.
Era una busta, sopra c’era scritto ‘per Aida’.
Rimasi a fissarla a lungo.
«Come sto? » mi chiese Harry, rientrando in camera con un sorriso. Io non lo ascoltai, persa nei miei pensieri.
Cosa poteva contenere quella busta?
«Cos’è? » mi chiese. Io lo ignorai ancora. Decisi di aprirla, ne uscì una cassetta ed una foto.
Era una foto mia e di Dave, l’avevamo scattata il 30 aprile, il giorno del suo compleanno. Eravamo andati in montagna assieme ai nostri amici. Era buffo vederlo con  quella massa di capelli che dopo qualche giorno aveva tagliato.
Gettai tutto sul letto e tentai di uscire da quella camera, immersa nei ricordi.
Harry mi fermò, prendendomi il polso.
«Hay dove vai? » mi chiese.
«Avrei voluto rimanere morta, così non potrei provare dolore! » urlai.
«Ma non potresti neanche essere felice.
Lo guardai a lungo.
Poi tornai indietro, presi la foto e la cassetta fra le mani, infilai la cassetta nel registratore e girai fra le mie mani la foto. Dietro vi era scritto qualcosa. Dalla cassetta uscì una voce che riconoscevo. Era il mio Dave. Stava dicendo ciò che c’era scritto sul retro della foto.
 
18 maggio
Cara Aida,
sono sdraiato nel letto accanto al tuo, non ti sei ancora svegliata.
Non doveva finire così la nostra serata perfetta, non avrei dovuto distrarmi in auto.
Ed ora sei qui, e l’unica cosa che vorrei fare è alzarmi dal letto, strattonarti, svegliarti e implorare il tuo perdono, se da qualche parte nel tuo cuore potrai mai farlo. Invece sono qui, che detto queste mie ultime parole a Connor, gli ho chiesto di non consegnarti questa mia lettera, ti conosco, so che la leggerai quando ti sentirai pronta ad affrontare quello che ormai tu definirai ‘passato’, poiché so che non supererò la notte. Ma non voglio che tu pianga, bambina, ti voglio sempre bene, c’è un paradiso sopra di te.
Ho sentito che hai riportato vari danni al cervello, ma tu sei Aida. Sai il significato del tuo nome? Che ritorna. Qualsiasi cosa perderai prima o poi tornerà. So che tornerai a sorridere.
Mi dispiace di aver rotto la nostra promessa e di essere morto da solo.
Credimi se ti dico che avrei voluto essere lì quando saresti cresciuta, quando avresti trovato il ragazzo giusto, avrei tanto voluto minacciarlo di picchiarlo se solo ti avesse fatto soffrire. Avrei voluto essere lì il giorno del tuo diploma. Avrei voluto essere lì quando saresti diventata la scrittrice che volevi diventare. Avrei voluto accompagnarti all’altare. Ma non posso.
In queste mie ultime ore di vita mi stavo domandando chi ci sarà lì a prendere il mio posto, quando non ci sarò più avrai bisogno di affetto, di amore, per illuminare le ombre sul tuo volto.
Mi chiedo se un’onda si infrangerà a riva, ci colpirà tutti, fra sabbia e scogli, potresti farcela da sola?
Sei sempre la mia bambina.
Forse scoprirò un modo per tornare indietro, un giorno, e guidarti nei tuoi giorni più bui. Se mi sarà possibile allora lo farò, andrò ovunque andrai.
Ma fino a quel momento, nel tuo cuore, nella tua mente, starò con te per tutto il temo.
Ti voglio bene sorellina.
Tuo, Dave.
Ps. Dì a Lena che l’amavo.
 
Sorrisi, Harry mi stava stringendo forte.
Ti vorrò sempre bene Dave, promessa mantenuta o meno.
 


Ero seduta a gambe incrociate, vicino a quella lastra di pietra. Faceva freddo, il cimitero era situato sopra una collina. Mi strinsi nella mia giacca blu scuro con risvolto classico.
«Ciao Dave» sussurrai «avrei voluto scriverti una lettera, ma poi ho pensato che non avrebbe resistito alle intemperie, quindi ho deciso di dirti a voce ciò che provo.. »
Presi un respiro profondo «Mi manchi, tanto, anche se riesco ancora a sorridere. Vorrei tu fossi qui, siamo sempre stati due anime sperdute che nuotavano in una boccia di pesci, anno dopo anno. Correvamo sulla stessa vecchia strada, trovando sempre solamente le solite vecchie paure. Ma voglio dirti che sto bene, che ho conosciuto Harry.. » respirai profondamente e l’aria fredda mi fece bruciare le narici.
«Sono morta Dave, ho sofferto fino a ieri di Sindrome di Cotard, ma Harry mi ha guarita.. lui è quello giusto. E fidati è meglio che tu non ci sia perché a giudicare dai suoi muscoli credo che se lo avessi minacciato non ti sarebbe finita bene» scherzai. «Spero tu stia bene, ovunque tu sia» sussurrai.
«Nel tuo cuore, nella tua mente, starò con te per tutto il tempo» una voce, un’altra delle mie allucinazioni. Ma questa era bella, era il mio Dave.
«Sarai per sempre il mio fratellone» sussurrai.
«E tu la mia sorellina» mi sussurrò, baciandomi la fronte. Per poi scomparire. mNon so cosa sia stato, ma sentii un contatto.
«Ah e un’altra cosa» continuai «Anche Lena ti amava»
 
La sera era calata e mio padre aveva acceso le luci in giardino, servito il buffet, alzato la musica al massimo volume e gli ospiti stavano arrivando.
C’erano tutti, i vicini di casa, i parenti, perfino la nonna che stava riscuotendo la vincita della sua scommessa con Axel. C’erano i One Direction al completo e le Little Mix, venute con Perrie. C’erano Eleanor e Danielle. C’era Taylor, con il suo migliore amico, Ed Sheeran. C’era Lena e i suoi genitori. C’erano Anne e Gemma, la madre e la sorella di Harry. C’era perfino Paul. Mancava solo Olive – non che la cosa mi dispiacesse, sia chiaro. –
Abbracciai i One Direction, uno per uno.
«Sono felice per te carotina» mi sussurrò Louis, forse quello con cui avevo legato di più. Abbracciai Eleanor e Danielle, salutai per l’ultima volta Taylor prima che partisse per l’America. Conobbi Anne e Gemma, felicissime di conoscermi. Abbracciai tutte le Little Mix e Paul. D’un tratto non vidi più Lena e cercandola mi allontanai un po’ dal trambusto della festa. Poi eccola lì, sulle rive del lago che sorrideva come una stupida, parlando con Niall, per poi unire le loro labbra in un tenero bacio. E vicino a loro, la mia allucinazione preferita che sorrideva, guardandoli, per poi voltarsi e dedicarmi uno dei suoi più bei sorrisi. Alzai la mano, e lo salutai, mimando con le labbra un ‘Addio, Dave’, per poi vederlo scomparire nel buio.
 
Un altro capitolo nel libro, non puoi tornare indietro , ma puoi rileggere ciò che è stato scritto.
Ormai il passato se ne è andato, dobbiamo andare avanti.
E ti sono così grata per i momenti

Ogni giorno che abbiamo avuto, tutto il buono, tutto il cattivo, me lo porterò dentro
Tutti i momenti che abbiamo condiviso, ogni posto, ovunque hai toccato la mia vita.

Li terrò nel mio cuore per sempre.
Ti terrò nel mio cuore per sempre.
Ti ricorderò per sempre.

 
Harry mi prese la vita, io sorrisi. Ormai riconoscevo il suo tocco,ormai era come se fosse parte del mio stesso corpo. Tornammo alla festa, e facendoci spazio tra la folla che ballava sulle note di Crazier, Harry mi chiese, con fare ottocentesco «Mi concedi questo ballo? » io presi a ridere «Molto volentieri, altezza» dissi, inchinandomi, per poi legare le mie braccia dietro al suo collo.
Era tutto perfetto, Louis ed Eleanor, Zayn e Perrie, Liam e Danielle, Lena e Niall – che nel frattempo erano tornati –, mio padre con Amaya, una sua amica dl liceo, Taylor con Ed.
«Spero che il futuro sia esattamente così» sussurrai.
«Anche io» mi rispose, baciandomi dolcemente.
 
 
Era notte. Stavo errando fra paludosi terreni, mi ero bevuta un drink, ma nulla di più. Vagavo, godendo della luce del chiaro di luna, ammirando le stelle in alto, ignara di una presenza al mio fianco che guardava ogni mia mossa. Sentendomi impaurita caddi in ginocchio, così qualcosa mi trascinò negli alberi. Mi portò in un posto spaventoso, e fu lì che caddi.
Mi proposero di unirmi a loro, alla danza della morte. Li seguii nel cerchio di fuoco, fui condotta nel mezzo. Come se il tempo si fosse fermato, ero stordita e impaurita, ma volevo comunque andare. E le fiamme del fuoco non mi ferivano, mentre camminavo sui carboni. Mi sentivo come se fossi in trance e il mio spirito fu separato da me.
Se solo qualcuno avesse avuto la possibilità di testimoniare cosa mi stesse succedendo.
E danzai. E mi rallegrai. E cantai con loro.
Tutto era morto nei loro occhi.
Figure senza vita, tutti loro erano non morti. Erano ascesi dall’inferno.
Il mio spirito libero rideva e urlava verso di me. Sotto il mio corpo non morto danzava nel cerchio dei morti.
Fino a che il tempo non venne per riunirci tutti, il mio spirito torno giù da me.
O ero l’aria oppure ero morta.

Fortunatamente iniziò una scaramuccia, che distolse l’attenzione da me. Qualcuno mi prese per mano, Harry, e quando tutti smisero di guardarmi, quello fu il momento di scappare.
Mi trascinò via, corremmo sfrenatamente, più veloci del vento, via da quell’inferno. Guardai solo davanti a me, una cosa che non osai fu guardarmi indietro.
 
Mi svegliai, calma. Finalmente sapevo come era andata a finire quella volta.
Quando saprò che il mio momento è arrivato, so che dovrò essere preparata per ciò. Dirò addio a miei cari, berrò e dirò una preghiera.
Fino ad oggi suppongo di non sapere ancora perché mi lasciarono andare, ma d’ora in avanti vivrò ogni giorno fino in fondo, finché non danzerò ancora con i morti.
Fine.

 
Depressione totale nello scrivere la parola fine.
Ma vabbé, voi come state?
103 recensioni. mi volete far morire vero?
VI AMO TUTTI.
Volevo ringraziarvi tutti, per avermi sostenuta.
Non farò nomi, ma un grazie particolare va a:
-La ragazza che stamattina mi ha scritto dicendomi che stanotte si è sognata la mia storia.
-La ragazza che ha le mie frasi sul telefono e sul diario.
-Tutte quelle che mi hanno seguito fin da l'inizio, che mi hanno spinto a continuare.
Grazie davvero a tutti.

Come promesso, ecco l'introduzione del sequel di questa storia (che spero leggerete tutti, in attesa di questo, passate da 'La legge dei colori complementari.' se vi va)



 
Voglio sentirti dire "Mi ricordo di te".
Cosa succede quando si scappa via?
Cosa succede quando si dimentica il passato e si rinizia tutto d'accapo?
Cosa succede quando una volta che non vivi più coi tuoi, che cambi città, capisci  che una persona era la parte mancante di te, l'esatta metà del tuo cuore, che hai cercato di allontanare per tutto questo tempo?
Cosa succede quando ti trovi costretta a tornare in quella che per diciotto anni hai chiamato casa?
Cosa succede quando conservi paure private, quando i mostri tornano a trovarti?
Quei mostri che all'età di sedici anni ti chiamavano, ti cercavano, ti venivano a prendere per portarti a ballare con loro la danza della morte, e lui era l'unico in grado di cacciarli via.
Cosa succede quando ti illudi di poterli affrontare da sola, ma non è così?
Potresti perdonarlo per essere stato lontano così a lungo?
Potresti essere perdonata, per essere stata lontana così a lungo?

-

«Vivere con te mi ha quasi ucciso, di nuovo»
-
«Rimarrai? »
Si fermò, ma non si voltò a guardarmi.
«Rimarrai via per sempre? »




Ve piasa?
Fatemi sapere!
Il primo che indovina cosa succede gli voglio bene(?)
Wow che belle ricompense.
Ci vediamo, addio a tutti dolcini♥
  
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