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Autore: vivyonetake    29/11/2013    2 recensioni
Liz è introversa e ha pochi amici. Enigma è sicura di sé e di amici ne ha anche troppi.
Liz viene da una piccola cittadina che non conosce nessuno. Enigma viene dalla scintillante Orange County.
Liz non ha mai baciato un ragazzo. Enigma ha già baciato troppi rospi e ancora nessun Principe Azzurro.
Liz si è appena trasferita a Miami. Enigma anche.
Come potrebbero due ragazze così diverse diventare amiche?
E ce la faranno a trovare il vero amore?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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ENIGMA

 
Sorrisi nervosa, poi scorsi Liz tra le poltroncine. Mi accorsi che vicino a lei c’erano anche Aaron e Seth.
Di male in peggio, pensai.
“Mi dispiace, ora devo proprio scappare, vedi lì c’è la mia amica... e abbiamo fretta” dissi ad Eric a mo’ di scusa, ostentando sicurezza, poi mi diressi verso Liz.
Sentivo la presenza di Eric dietro di me. Camminava anche lui, mantenendo il passo. Non capivo ancora come fosse possibile che, tra tutti i ragazzi di Miami, proprio loro fossero lì per quel finesettimana.
A proposito, cosa ci faceva Seth con Aaron ed Eric?
Arrivammo alla zona delle poltroncine, dall’altro lato della sala, in meno di un minuto. Salutai sbrigativamente gli altri  e feci alzare Liz, dicendole che la camera era pronta. Lei si alzò. “E’ strana”, mi dissi, “ma ci penserò dopo. Ora devo solo allontanarmi di qui il più in fretta possibile.”
Quando Liz  si fu alzata in piedi ed ebbe preso la valigia, la condussi velocemente verso l’ascensore. Aspettammo che arrivasse, poi salimmo fino all’ottavo piano, dopodiché uscimmo sul corridoio.
Mi girai piano verso Liz, che mi osservava con un’espressione sospettosa. Doveva aver notato la mia tensione, accidenti! Sorrisi, cercando di rassicurarla, poi presi fiato e le dissi: “Eccoci arrivate al Blue Paradise Beauty Center! È questa la mia sorpresa. Sarà un finesettimana da urlo!” le dissi allegramente, mascherando perfettamente il mio turbamento.
Lei mi guardò e accennò un sorriso.
“Forza, seguimi. Ti porto nella tua suite.” Detto questo, m’incamminai tranquillamente.
Percorremmo il corridoio, immancabilmente blu, fino ad piccolo pianerottolo in fondo. Due porte identiche, indaco, stavano una di fronte all’altra, solitarie. Mi girai verso di lei e la vidi sorridere. Era una cosa strana per lei e mi divertiva osservarla guardarsi intorno con un’espressione sbalordita. Eppure ero convinta che la sua sorpresa non fosse l’unica causa di quello sguardo perso. No, doveva esserci qualcosa di più sotto.
Lo scoprirò più tardi, mi dissi con una punta d’ansia.
Le  indicai la porta a destra: “Quella è la porta della tua suite. È una camera speciale, spero che ti piaccia.” Poi le indicai l’altra porta. “Questa è la mia. Se hai bisogno di qualcosa, non farti problemi a bussare. Ora ti conviene andare a prepararti perché tra mezz’ora abbiamo una seduta di massaggi orientali.”
“Ehm, okay!” disse lei timida.
“Allora a dopo!” dissi rivolgendole un sorriso sbrigativo come saluto, poi entrai nella mia camera. Lo splendore della stanza mi tolse il fiato.
La suite medioevale. Magnifica, misteriosa, morbida, accogliente.
Il pavimento in legno e le pareti, abilmente riprodotte in finta pietra, erano solo poche delle caratteristiche della stanza. Le tende, di un rosa scuro, erano leggere. Tutti i mobili erano in legno ed un tavolo da toeletta con un grande specchio era posto in un angolo. Ma la mia attenzione era stata catturata soprattutto da un grande letto a baldacchino, con una particolare struttura in legno, delle graziose lenzuola rosa, dei soffici cuscini e le tende bianche. La stanza trasmetteva una sensazione di mistero, ma anche di calma.
Calma oziosa, senza problemi. L’effetto fu stupefacente e risvegliò in me tutte le sensazioni provate negli ultimi giorni.
Abbandonai la mia valigia in un angolo per andare a sedermi su un piccolo divanetto rosato e abbracciai un cuscino, chiudendo gli occhi.
Il dolce profumo che aleggiava nella stanza mi diede nuova energia. Improvvisamente mi sentivo molto meglio, più carica.
“È per questo che amo il medioevo” dissi ad alta voce con un sorriso.
Ora, finalmente, ero pronta per affrontare chiunque. Perfino Eric.
Decisi di farmi una breve doccia, dopo il viaggio. Dalla mia valigia tirai fuori il beauty case e l’asciugamano, poi mi diressi verso il bagno.
Era una stanza moderna ed ampia, con una grande doccia ed una vasca idromassaggio. Optai per la doccia, visto il poco tempo. E poi mi piaceva sentire i piccoli flussi d’acqua che scendeva dolcemente su di me. In breve tempo mi spogliai e mi abbandonai al caldo getto d’acqua.
Poco dopo uscii, sentendomi fresca e pulita. Tornai nella stanza principale, e mi sedetti al tavolo da toeletta. Ero carina anche senza trucco, più naturale. Un po’ come Liz.
Mi raccolsi i lunghi capelli biondi bagnati e li poggiai su di una spalla. Rimasi un po’ di tempo a guardarmi allo specchio, a viaggiare con i pensieri, facendo mille congetture, però evitando sempre un argomento. Un argomento biondo con gli occhi azzurri. Ecco che tornavo a pensare a lui!
Cercai di distrarmi, ma mi fu difficile. Soprattutto dopo la discussione di poco prima. Mi aveva salutata cortesemente, sempre con un po’ di malizia, ma poi era calato un silenzio imbarazzante. Dopo poco aveva provato a diminuire la tensione, ridendo e scherzando, ma pareva divertirsi solo lui. Forse perché ad ogni suo sguardo mi sentivo morire.
Bussarono alla porta e immaginai che si trattasse di Liz.
Lentamente mi diressi verso la porta, con l’asciugamano a coprirmi gran parte del corpo e tesi la mano per aprire la porta.
Non era Liz. Erano Seth ed Aaron.
Mi maledissi immediatamente per non essermi vestita, ma sorrisi, poco convinta, e mi costrinsi a mostrare sicurezza di fronte a loro. Seth distolse lo sguardo vedendomi così poco vestita, mentre ad Aaron comparse un’espressione maliziosa sul viso. Recitando la parte della sicura, dovetti far finta di trovare naturale essere vista da due ragazzi con solo un asciugamano addosso. Ma dentro di me non mi sentivo affatto bene. Dal nervosismo, mi scapparono più volte i lembi di spugna e dovetti compiere strane manovre per tenerlo sigillato.
Loro, nel frattempo, avevano cominciato a parlare di qualcosa e riuscii a cogliere solo alcune parole, come “Liz” e “discoteca”. Qualcosa mi turbava. Erano comparsi solo loro due, Eric no. Perché?
Lo sapevo, il perché: lui non voleva avere a che fare con me più dello stretto necessario, soprattutto dopo il nostro bacio della sera prima. Logico.
I miei pessimi pensieri, però, furono interrotti dalla voce di Aaron: “Allora, Enigma, a che ora vogliamo trovarci questa sera per andare in discoteca?”
Eh? In discoteca?
Oh diamine. Dovevano averlo domandato a Liz mentre non c’ero, se le andava di venire e lei doveva aver acconsentito per cortesia. E per me.
“Se volete possiamo cenare in una pizzeria, prima” disse piano Seth, che probabilmente, a differenza di Aaron, aveva capito tutto. E la cosa non mi piacque molto. Non sopportavo che qualcuno ‒ soprattutto un ragazzino come Seth ‒ capisse cosa pensava Enigma Emily Johnson. Sarei dovuta stare attenta a lui, da allora in poi.
“Sì, nessun problema. L’idea della pizzeria è carina. Ci  troviamo nell’atrio alle...”
 
 
LIZ
 
Posai a terra la valigia stupita e osservai l’intera stanza con sguardo indagatore. Quella era decisamente la camera più bizzarra che avessi mai visto. C’erano i poster delle band più famose degli anni Ottanta, le pareti erano rosa shocking e brillanti e l’arredamento colorato. Verde, rosso, giallo, viola, arancione.
E blu. Anche le lenzuola erano blu elettrico.
Sentii il cuore battere più veloce e un grosso sorriso mi apparve sulle labbra, nonostante avessi una paura tremenda al pensiero della serata che mi aspettava.
Liz McRose sarebbe andata in discoteca per la prima volta. Sembrava uno scherzo, ma era tremendamente vero.
Mi feci la doccia mentre riflettevo sulle ultime due settimane, ma soprattutto sugli ultimi due giorni. Quando uscii, indossai la tuta, ma lasciai i capelli bagnati.
Mi sedetti sulle lenzuola di seta morbida e fresca blu, arrossendo leggermente. Non capivo come mai mi imbarazzassi ogni volta che vedevo qualcosa di blu. Cioè, lo sapevo, ma non volevo accettare che fosse a causa di un ragazzo che avevo visto per due millisecondi e di cui non ero nemmeno sicura di ricordare i lineamenti.
Mi distesi sul letto sospirando e contemplai sognante il lucido soffitto rosa. Mi costrinsi a non pensare al ragazzo che avevo visto il giorno precedente in gelateria e a spostare la mia attenzione su Aaron. Non riuscivo a capirlo. Era sempre molto strano, quasi non fosse sicuro nemmeno di quello che provava. E poi non avevo ancora compreso cosa provava per me.
Rifiutavo di pensare che si fosse preso veramente una cotta per me. Sarebbe stato pazzesco e non potevo crederci. Era troppo per me. E io non ero Enigma.
Chiusi gli occhi per rilassarmi.
Sentii bussare alla porta. Mi alzai sospirando e andai ad aprire.
“Ehilà! Non ti sei dimenticata di dirmi qualcosa?” mi chiese Enigma allegra, entrando in camera come un terremoto.
La guardai senza capire. “Di cosa parli?”
“Della discoteca, di cosa altrimenti? Sono venuti a dirmelo Aaron e Seth e non sai che mi è successo. È passato Eric e ho quasi perso l’asciugamano...”
“L’asciugamano?” le chiesi, domandandomi ancora se stavo sognando oppure no.
“Ero appena uscita dalla doccia.” Mi osservò curiosa. “Che cos’hai, stai bene? E’ successo qualcosa?”
A quella domanda arrossii. Sospirai profondamente e sorrisi.
“No, non è successo nulla.”


Angolo austrice:
Ciaooo!!! Eccomi tornata con un nuovo capitolo! 
Non succede molto, è vero, però è molto divertente. Enigma, per sembrare sicura di sé, fa una delle sue solite figuracce. XD Liz, invece, pensa ai soliti occhi blu elettrico. Ormai non sembrano volerle uscire dalla testa...!
Come sembre ringrazio di cuore tutte le persone che continuano a leggere la mia storia e a sostenermi con le loro recensioni! E voi, lettori silenziosi... amo anche voi, ma fate sentire la vostra voce! Ogni singolo commento vale <3 Grazie! Un saluto e alla prossima!

 
   
 
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