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Autore: NadShepCr85    29/11/2013    2 recensioni
La storia della mia Shepard. A partire dalle origini fino all'assalto alla Base di Cerberus.
Missioni e interazioni tra l'equipaggio e il Comandante, con una particolare attenzione sulla romance tra Shepard e il Turian più amato della saga, Garrus Vakarian.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Premessa: Ed eccomi finalmente con il nuovo aggiornamento, dopo aver sospeso per una quindicina di giorni con la scrittura, causa Festa del Torrone e un paio di impegni personali.

Chiedo scusa per la lunghezza del capitolo, ma stavolta mi era impossibile spezzare, visto che nel prossimo tratterò argomenti diversi da questo.
Ho ripreso in mano le interazioni con un paio di personaggi che avevo trascurato, lasciandoli sullo sfondo, sperando di non aver sbagliato o averli mandati OOC. Nel caso non fatevi scrupoli a segnalarmelo. Ah, dimenticavo, alcuni dialoghi sono presi dal gioco, ma non me li ricordavo molto bene.
Colgo l'occasione per ringraziare quanti mi seguono e mi supportano/sopportano, con recensioni e messaggi privati, in particolar modo Johnee( che mi ha fatto notare una svista in un capitolo precedente, grazie di cuore), andromedashepard, shadow_sea e kikkisan. Non me ne vogliano le altre che non ho menzionato, a cui mando un grosso abbraccio, nella speranza di risentirle al più presto.
Vi lascio al capitolo. Buona lettura.

Capitolo 14: Rendezvous with the past
 

http://www.youtube.com/watch?v=DAQ4sJZ5IsU
 

 

Joker interruppe il collegamento con il Consiglio, non appena Shepard concluse il suo rapporto. Scosse la testa, quei tre pensavano di più a salvaguardare un mucchio di mura decadenti che una vita umana, si era preparato a dover chiudere la comunicazione, nel bel mezzo del rapporto, quando i Consiglieri avevano abbaiato contro Nadira per la distruzione delle loro preziose rovine Prothean.

Restando sorpreso che lei aveva ingoiato il rospo e avesse risposto educatamente, ma forse non la conosceva più così bene, dopotutto si erano ritrovati dopo quella che era stata un'eternità, il ricordo del periodo dopo Akuze non contava, si era trattato di pochi giorni.

Mentre si trovava alla sua postazione, quando la nave era in occultamento e ormeggiata nell'orbita di Therum, era rimasto in tensione tutto il tempo, rilassandosi visibilmente quando aveva ricevuto la richiesta di esfiltrazione, direttamente da Shepard. Per carità, sapeva che si sapeva difendere e anche bene, ma si era comunque preoccupato, soprattutto quando le comunicazioni si erano interrotte, probabilmente a causa di contromisure nemiche attuate per isolare la squadra da sbarco.

Quasi saltava sulla sedia, quando le navi dei Geth avevano abbandonato l'orbita, e Shepard era salita a bordo della Normandy con la Dottoressa T'Soni, strappandola dalle mani di Saren e dei suoi galoppini. Era stato bella vederla contenta per una volta in sala comunicazioni mentre il resto della squadra si disperdeva e tornava ognuno alle proprie occupazioni, non l'aveva vista saltellare, ma era sicuro che in cuor suo stava esultando peggio di un ultras delle Maestros.

- Vedo che stai lavorando con molta solerzia, Jeff.- la voce della sua amica lo fece trasalire. Non era abituato a quel tono allegro e spensierato nelle sue parole. Ne aveva tutto il diritto, ma poteva evitare di apparire alle sue spalle a quel modo all'improvviso. Era a dir poco inquietante.

- Preferisco all'argento l'oro.- Nadira guardò Joker confusa, non sapendo di che cosa parlasse. Era andata dall'amico per ordinargli di impostare la rotta verso la Cittadella, e ora, dopo la battuta in sala comunicazioni sull'incompatibilità tra la Normandy e il magma lavico, non si era aspettata di trovarsi oggetto di un'altra battuta.

- ...scusa? Sarò pure lenta a causa della stanchezza, ma di che cosa stai parlando?- Nadira si massaggiò la tempia destra, dove c'era in bella vista, un cerotto e una nuova, futura cicatrice.

- Per la mia medaglia. Visto che ti ho salvato il culo laggiù, mi proporrai sicuramente per una medaglia.- Shepard sospirò, avendo capito dove Joker voleva andare a parare.

- ...Certo, come ho fatto a non pensarci...vuoi una medaglia...- scosse la testa, a metà tra il divertito e lo scocciato.- Jeff se ti dovessi proporre per una medaglia, dovrai salire su un palco, fare un discorso, e ascoltare per almeno due ore lunghi e noiosi discorsi da parte delle autorità. Ti addormenteresti dopo mezz'ora.- Moreau la guardò terrorizzato, da quella spiegazione che gli aveva dato l'amica. Toccò immediatamente la barba.

- Già, e probabilmente mi chiederanno anche di radermi. Passo. Hai bisogno di qualcosa?- Jeff si volse verso Shepard.

- Non ti farebbe male una bella rasatura, quella barba è troppo lunga.- Nadira si sedette sulla poltrona a fianco del pilota. Joker non ne fu affatto sorpreso, anche se era qualche giorno che non lo faceva.

- Siamo 1 a 0?- chiese Jeff quando Nadira si era messa comoda.

- Sì, 1 a 0, ma la partita è ancora lunga. E ho la sensazione che siamo ancora in svantaggio. Una vittoria di Pirro, finchè Saren sarà in giro per la Galassia, non potremo dire di essere al sicuro, o di poterci preparare adeguatamente. Ho un brutto presentimento a tal proposito, vorrei tanto sbagliarmi.- il Comandante si sistemò sulla poltrona, che era stata occupata da Alenko durante il viaggio inaugurale della Normandy.- Sei sicuro di star bene, Jeff? Abbiamo un'Asari a bordo e non mi hai ancora chiesto niente.- Shepard afferrò il berretto del pilota, togliendoglielo e appoggiandoglielo sopra la poltrona. Moreau protestò immediatamente.

- Ehi, lascia stare il mio berretto.- Nadira sollevò un sopracciglio.- Comandante.-

- Così va bene.- Shepard si alzò dalla poltrona, la Dottoressa Chakwas l'aveva avvisata che T'Soni era in grado di parlare, ed era il momento adatto per farle alcune domande. Anche se avrebbe preferito continuare a tenere compagnia al pilota.- Ora devo andare, al contrario di te ho del lavoro importante da fare. Fai rotta sulla Cittadella, dobbiamo fare rifornimento, e ho un appuntamento alle Ambasciate.- il Comandante si alzò in piedi, malvolentieri, la Dottoressa T'Soni le avrebbe fatto venire il mal di testa nel giro di cinque secondi, pur con la curiosità che se la stava mangiando viva, non era elettrizzata dall'incontrare l'ennesima Asari. L'esperienza con la Consorte era stata abbastanza traumatica, e anche se aveva ricevuto come ricompensa un ciondolo di fattura Prothean, dal valore sicuramente inestimabile, aveva trovato il comportamento di Sha'ira abbastanza sgradevole e sperò che questa Liara non si comportasse allo stesso modo della Consorte.

Ogni volta che qualcuno la sfiorava, anche solo con una mano sulla spalla, o una pacca sulla schiena, i ricordi di qualcuno che non era più accanto a lei a sostenerla, non le davano scampo.

- Non mi fai nemmeno un complimento sulle mie grandi abilità di pilota?- chiese Jeff osservandola andarsene verso la sala tattica a testa alta.

- Farti i complimenti per aver fatto il tuo dovere? Sì, sei stato bravo, ma dovrai fare di meglio per convincermi a proporti per una medaglia, Tenente Moreau. Al lavoro, ora, se non vuoi che invece di una menzione ti arrivi un richiamo, scansafatiche.- Joker sbuffò, ma si rimise alla cloche soddisfatto e contento di averla vista allegra, un privilegio che era riservato a pochi intimi.

- ...e io che pensavo di avere qualche sconto, avendo un'amica come Comandante.- borbottò con lo scopo preciso di farsi sentire da Shepard. A lui non importava chi ci fosse al comando, non voleva favoritismi, ma era fatto così.

- Ti ho sentito, Joker! Non costringermi a venir lì e iniziare a spezzarti le costole una per una.- disse Shepard ad alta voce voltandosi di nuovo verso la poltrona del pilota.

- Ehi, ma perché devi sempre mettere di mezzo le mie ossa?! Non ti hanno fatto niente di male!- sentì Nadira sghignazzare, si voltò e la vide scuotere la testa con un piccolo sorriso disegnato sulle labbra, prima che lei riprendesse la via delle scale, scendendo sul Ponte Equipaggio.

Jeff tornò ai suoi doveri, contento di essere riuscito a strapparle quel breve sorriso.

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http://www.youtube.com/watch?v=9s-c7ex-G0A
 

 

Lo scienziato cadde a terra senza quasi nemmeno riuscire a scappare dal suo inseguitore. In una pozza del suo stesso sangue.

L'uomo davanti a lui diede un sorriso soddisfatto, il volto coperto dal casco e dalla visiera argentata che gli copriva interamente gli occhi, puntò la pistola e sparò di nuovo, uno, due, tre colpi di fila, con rabbia, la mano stretta attorno al calcio della Kessler. Lasciò che si raffreddasse e andò avanti per altre quarantasette volte.

Lasciò andare un grido misto a rabbia e soddisfazione, premendosi le tempie e lasciando andare la pistola, che cadde a terra mischiando al sangue dell'uomo che aveva appena ucciso: un suo commilitone, fasciato come lui in una corazza Assassin IX, raccattata da uno dei Marines che proteggevano la struttura, legati e nascosti in uno dei magazzini della struttura scientifica dell'Alleanza dei Sistemi in cui si erano introdotti.

- Dobbiamo andare. La crackatura delle telecamere di sorveglianza è tarata sui quindici minuti, e l'effetto del gas soporifero finirà anch'esso a minuti. Se non ci sbrighiamo, avremo addosso tutta la guarnigione in meno di dieci minuti.- porse un OSD al collega, che lo prese e lo inserì nel Factotum. Per quanto potessero essere protetto da firewall vari, aveva avuto un'ottima insegnante.

Lasciò che il programma per hackerare i dati riservati per i quali era venuto fin lì facesse tutto il lavoro, raccolse la pistola, la pulì, e la mise alla vita, mentre i ricordi di lei, stretta a lui sotto a un telo mimetico, e con la schiena appoggiata al freddo metallo della paratia di una nave, lo fecero sospirare a lungo, e gemere, per il rimorso, per la nostalgia e per la solitudine che lo attanagliava da allora.

Salito a bordo della nave trasporto di cui si servivano, diede un pugno contro la paratia della stiva, osservando poi indifferente il nome della prossima località su cui si sarebbero dovuti dirigere per completare quella follia, prima di sparire per sempre nei Sistemi Terminus, dove le mani dell'Alleanza dei Sistemi non potevano arrivare.

Attivò la comunicazione con la sala tattica e il ponte, per trasmettere le coordinate al pilota.

- Fai rotta su Ontarom, “Stitch”. Fino ad allora, non voglio essere disturbato.-

Chiusa la comunicazione, si rintanò nella cabina spartana che si era riservato, infilandosi sotto la doccia, e quando l'acqua iniziò a scivolare sopra i suoi muscoli dilaniati dalle cicatrici e dalle bruciature, chiuse gli occhi e cacciò con decisione quei ricordi e il suo volto.

Erano echi di una vita che non gli apparteneva più, sarebbe rimasto nell'ombra e finita quell'opera di giusta vendetta nei confronti di coloro che avevano distrutto tutto ciò che aveva in quel maledetto giorno, si sarebbe riunito agli altri.

Non aveva più nulla per cui combattere e vivere.

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http://www.youtube.com/watch?v=nQ7GP0QgIow
 

 

Il profilo della Cittadella apparve davanti a loro, la chiacchierata con la Dottoressa T'Soni era stata interessante, ma non le aveva detto niente che non sapesse già. Joker si collegò con il controllo traffico della Stazione, era lo spettacolo più bello a cui potesse assistere: le braccia aperte contornate dall'aura violetta della Nebulosa del Serpente, che diventavano poi un insieme di grattacieli e luci artificiali, man mano che la Normandy si avvicinava al molo d'attracco designato.

Sopra quel molo, Turian e altre specie si aggiravano come formiche impazzite, in prevalenze erano agenti dell'SSC che stavano sovraintendendo alle operazioni di attracco della Fregata battente bandiera dell'Alleanza dei Sistemi.

La Normandy si infilò placidamente nel molo lasciandosi bloccare dagli ormeggi pneumatici, grazie alla guida esperta e sicura di Jeff, mentre Nadira aveva adocchiato un Ufficiale dell'Alleanza fermo accanto all'ascensore che portava direttamente all'Accademia SSC, grattandosi la nuca, dopo aver roteato gli occhi. Anche da lontano, lo aveva riconosciuto.

La giornata iniziava proprio bene.

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Nadira batteva i piedi ritmicamente sul pavimento in metallo, alle sue spalle Garrus e Liara chiacchieravano mentre l'ascensore li portava con lentezza all'Accademia SSC.

Come inizio di giornata non c'era male: un'ispezione dell'Alleanza da parte del Contrammiraglio Michailovic che non aveva fatto altro che trovare ogni mancanza o difetto nella sua gestione della Normandy, pur di affossarla, erano sei anni che cercava di farlo, se non fosse stato per le sue abilità diplomatiche, probabilmente a quest'ora alla Giunta Militare Riunita sarebbe arrivato un rapporto che probabilmente avrebbe scatenato un temporale di dimensioni catastrofiche sulla sua carriera.

L'aveva innervosita, aveva sentito i ringhi di Garrus quando il Contrammiraglio aveva offeso la Gerarchia e i suoi compatrioti, quando poi aveva definito la Normandy una “scatola di latta”, l'istinto le aveva detto di reagire come ai vecchi tempi, quando non si faceva problemi a rispondere a tono ad un suo superiore.

Non era più quella che era allora. Aveva una nuova squadra a cui pensare, proteggere e riportare a casa come allora, solo era diversa, combatteva senza un'apparente ragione, quella missione era per lei come ogni altra missione che aveva svolto, attori diversi, ma la scena e la sceneggiatura erano le stesse.

Sparare un po', fare saltare in aria qualcosa e tornare a casa. Faticava a mostrarsi motivata e determinata a uccidere Saren, anche se il solo fatto delle minacce alle colonie umane e all'Umanità in generale sarebbe potuto bastare a darle un motivo in più per combattere.

L'ascensore interruppe la sua corsa e Garrus e Liara smisero di chiacchierare seguendo Shepard, il Turian si guardava attorno, rispondendo ai cenni di saluto dei suoi colleghi, poi si dovette bloccare all'improvviso, rischiando di travolgere il Comandante. Perchè doveva essere sempre così tra di loro? O forse era lui che era imbranato e non guardava dove metteva le zampe?

Stava per scusarsi con Shepard quando vide il dito del Comandante premuto contro l'orecchio, segnale che stava comunicando con qualcuno e Nadira si allontanò quel tanto per parlare privatamente con il suo interlocutore.

Anche a una certa distanza, vide le mani del Comandante tremare e una si chiuse a pugno, Liara camminava nervosamente davanti a lui, mentre Garrus restava imperturbabile appoggiato alla colonna dell'ascensore, tenendolo occupato, nel caso avessero dovuto tornare al molo d'attracco della Normandy, in fretta.

Liara chiese a Garrus che cosa stava succedendo, probabilmente anche l'Asari aveva notato il comportamento strano di Shepard, ma Vakarian sollevò le spalle, nemmeno lui sapeva che cosa stesse accadendo: avrebbero dovuto essere già all'Ambasciata Umana, visto e considerato che Udina aveva chiesto un colloquio con Shepard per via della Dottoressa T'Soni, e Garrus si meravigliò che l'Umano non avesse ancora contattato il Comandante berciandole dietro a causa del ritardo.

Nadira dal canto suo, stava parlando appunto con Anderson, avvertendolo che sarebbero arrivati in ritardo e di temporeggiare con l'Ambasciatore: aveva cose ben più importanti da fare, che ascoltare i vaneggiamenti di quel viscido serpente di Udina.

-....lo so, ma hanno richiesto la mia assistenza per una situazione alquanto delicata e avendo con me un Detective dell'SSC, credo che...- Shepard roteò gli occhi, evidentemente seccata.- NO, Anderson è fuori discussione! Non rilascerò nessuna intervista a quell'arpia! Udina prima di intraprendere tali azioni dovrebbe avvertirmi, prima di accettare interviste riguardanti me o il mio equipaggio. Ho una missione, e...- Garrus sghignazzò davanti a quella scena, mentre Liara lo guardava di traverso, Shepard non poteva farlo perchè era in comunicazione diretta con il Capitano Anderson, scura in volto, e i pugni stretti fino al punto da far scricchiolare i guanti della sua corazza.- e in più ho già promesso un'esclusiva ad Emily Wong...Cosa?! Agli ordini, Capitano...farò quella dannata intervista, ma se finisce con la signorina Al Jilani k.o., non dite che non vi avevo avvertito. Shepard, chiudo.- Nadira tirò un sospiro di sollievo, guardando in cagnesco e con la coda dell'occhio la giornalista che stava cercando di attirare la sua attenzione, segnalò a Garrus e a Liara di riprendere l'ascensore: il Turian e l'Asari la seguirono senza fiatare, nessuno dei due se la sentì di farle domande.

- Diamine, ma questi ascensori non possono andare più veloci?! Quello della Normandy al confronto, è più veloce di un Elcor con i jetpack con trazione posteriore!- Nadira sbottò, rivelando tutto il suo nervosismo.

- Credo che un Elcor andrebbe più veloce di questi ascensori, Comandante.- cercò di sdrammatizzare Garrus. Lui comprendeva Shepard benissimo, ma cercò comunque di far rilassare il Comandante.

Il silenzio calò nell'ascensore, per qualche secondo mentre l'ascensore procedeva verso il molo d'attracco della Normandy, poi Nadira lo ruppe quando erano ancora a destinazione, rivolgendosi a Garrus.

- Detective ha mai risolto un tentativo di suicidio?- chiese Shepard, era una gran brutta gatta da pelare e aveva bisogno di tutto l'aiuto possibile. Non erano lì anche per quello?

- Solo una volta, ma non è finita bene...mi scivolò il dito sul grilletto, mentre Chellick cercava di calmare il potenziale suicida. Fu uno dei miei primi incarichi come Sergente dell'SSC, da allora non mi misero più a seguire questo genere di casi.- disse Garrus, imbarazzato per quel suo fallimento.

- Chissa perchè...onde evitare che le scivoli il dito sul grilletto, tenga l'arma rivolta a terra e mi stia alle spalle.- Garrus annuì, mentre Nadira trasse un lungo sospiro di sollievo, meno male che aveva lasciato Alenko altrove, altrimenti le avrebbe fatto mille domande a cui lei non voleva rispondere.- Il Tenente Girard ci aspetta davanti alla Normandy per aggiornarci sulla situazione. In qualsiasi caso, lasciate parlare me. E, per favore...- Shepard si volse verso i due compagni con uno sguardo preoccupato.- non chiedetemi niente. Pregate solo i vostri dei che tutto vada bene, la giornata non è iniziata sotto i migliori auspici..-

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http://www.youtube.com/watch?v=Xgrl9S6HtK8
 

 

-....ho perso i miei genitori, i miei amici, Talitha. Per un po' sono stata spezzata anch'io, è stata dura ma devi trovare la forza di andare comunque avanti.- Garrus strinse le mandibole alla placca facciale, la pistola abbassata ma pronta ad essere utilizzata nel caso la ragazza davanti a loro non avesse ascoltato il Comandante.

Sapeva di Akuze, ma che Shepard fosse anche una sopravvissuta del raid Batarian su Mindoir, gli giungeva nuova come notizia, e iniziò ad osservarla con più attenzione, ad ascoltarla cercando di percepire ogni dettaglio che potesse mandare all'aria tutto, scambiando un rapido sguardo con Liara, che voleva intervenire.

La ragazza si agitò, quando vide Shepard avanzare e Garrus avvisò il Comandante, anche se sembrava che Nadira avesse in mano la situazione.

- Comandante, faccia attenzione...- Vakarian era sulle spine, non sentì il resto della conversazione, ma quando vide Shepard togliere la pistola a Talitha e passargliela rapidamente, lui la prese al volo, rimettendo la sicura velocemente. Il Comandante porse il sedativo alla ragazza, abbracciandola e mormorandole qualcosa nell'orecchio, che né Garrus né Liara riuscirono a capire: un minuto dopo, la ragazza era nelle braccia di Nadira. Garrus si avvicinò, mentre Liara corse dal Tenente Girard ad avvisarlo che era tutto finito: Vakarian attese che Shepard appoggiasse la ragazza a terra, poi aiutò il Comandante a rialzarsi, incredulo che fosse riuscita dove un Ufficiale dell'SSC aveva fallito.

Nadira osservò a lungo la ragazza, assorta: tredici anni di schiavitù. Tredici anni in cui aveva subito sevizie di ogni tipo, e si sfiorò la cicatrice che le percorreva la fronte, cercando di dissimulare il tremito alla mano fingendo di massaggiarsi le tempie e la fronte appunto. Si sentiva come se l'avessero messa di fronte a un cadavere in un Reparto di Anatomia Patologica, aveva salvato quella vita, ma quanti suoi concittadini erano ancora schiavi dei Batarian? Quanti ancora erano vivi? Garrus parve leggerle nel pensiero.

- Non puoi salvarli tutti, Comandante. Prendi consolazione dal fatto che questa ragazza potrà ricominciare da capo. E lo dovrà a te.- alcuni agenti dell'SSC, insieme al Tenente Girard, raggiunsero Shepard e Garrus che si erano appoggiati ad alcune casse.

- Comandante, non la ringrazierò mai abbastanza. Quella ragazza...la porteremo in un centro di recupero, e forse con le cure giuste...- il Tenente sembrò adombrarsi, cambiando immediatamente tono di voce e argomento.- Che cosa ci stiamo a fare, signora, se questi animali possono agire impunemente per lo Spazio del Consiglio a fare ...- Girard indicò Talitha che veniva portata via sopra una barella, mentre dormiva profondamente.-...a fare questo?- Nadira si riscosse e si ricompose.

- Per aiutare gente come quella ragazza, Tenente. Non trattenerti, aiutala, ha bisogno di qualcuno accanto che l'aiuti a superare tutto. Possiamo fare la differenza, anche se soltanto con un passo alla volta.- non credeva nemmeno lei a quelle parole, ma non poteva lasciare emergere ciò che provava veramente in quel momento. Girard la salutò militarmente, saluto a cui lei rispose malvolentieri, non era proprio nello spirito più adatto per essere ligia alla forma, poi segnalò a Garrus e a Liara di seguirla. Aveva ancora un appuntamento alle Ambasciate da rispettare, sentendosi male quando vide le otto chiamate perse, arrivate dall'Ambasciata Umana.

Il tragitto dal molo all'Accademia SSC venne fatto nel silenzio più totale. Shepard per evitare la giornalista, si recò al trasporto pubblico, ma come si mise davanti alla colonnetta, un drone telecamera le si posizionò davanti alla faccia accecandola, e prima che Garrus e un'agente dell'SSC donna potessero intervenire, Khalisah Bint Sinan Al Jilani, iniziò ad intervistare il Comandante.

Vakarian trascinò via Liara dalla linea di fuoco, prima che questa si incendiasse.

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http://www.youtube.com/watch?v=uzWO7O-qHWI
 

 

Quanto ancora deve durare quest'intervista?, pensò Nadira, mentre tratteneva a stento la rabbia contro quella vipera che l'aveva infangata per quasi due anni, sicura che prima o poi le sarebbe venuta un'ulcera, a furia di evitare di far esplodere quella rabbia. A tempo debito, Nadira, a tempo debito. Questa stronza non aspetta altro per crocifiggerti definitivamente. Non darle questa soddisfazione.

- Comandante, da fonti vicine all'Alleanza dei Sistemi e al Consiglio sappiamo che sta dando la caccia a un certo Saren Arterius. Cosa può dirci in proposito? L'Alleanza dei Sistemi è in pericolo?-

Ti piacerebbe saperlo, eh? Dovrai tenerti la tua curiosità, miss Al Jilani. Oh, quanto era più divertente farla passare per una perfetta idiota!

- Mi spiace, ma non posso fornire dettagli su ciò che riguarda i miei compiti e assegnamenti. Ora, mi scusi, ma devo andare.- Shepard sorrise trionfante quando vide la stizza e la rabbia impadronirsi della giornalista. Era la più bella vittoria ottenuta giorno, dopo la sua concittadina salvata dal suicidio e dai Batarian. C'era la dolcezza della vendetta servita fredda, razionalmente, senza passare alle maniere forti.

Le aveva raccontato ciò che aveva voluto raccontarle lei, senza dare troppi dettagli e senza darle la soddisfazione di vederla perdere le staffe davanti a miliardi di esseri Umani, in tutta la zona delle colonie.

- Lo scopriremo, Comandante, non si preoccupi. Grazie del suo tempo.- Parole velenose tipiche di chi era stato sconfitto, e non aveva ricevuto il colpo di grazia. Nadira attese che la giornalista si allontanasse, con drone al seguito, prima di richiamare i suoi compagni di squadra e proseguire.

Shepard incrociò lo sguardo con l'agente donna con cui stava parlando Garrus, la riconobbe, e abbassò gli occhi, richiamando all'ordine Vakarian.

- E' stato un vero piacere rivederti, Salazar. Mi raccomando, non farti irretire dalla nostra comune conoscenza. Altrimenti non potrai mai vedere quanto sono affascinante anche senza il mio visore.- l'agente umana prese il braccio a Garrus e glielo strinse con foga e affetto.

- E tu non farti uccidere da “quella”. Ho già perso il mio fratello gemello per colpa sua. Non voglio perdere anche il mio migliore amico.- Garrus si irrigidì, staccandosi da Anita. - Dio, non dirmi che ha già iniziato a fare gli stessi giochetti che faceva con Xavier e gli altri anche con te.- Nadira, che sentì quelle parole velenose, strinse i pugni e fece per caricare a testa bassa, ma Liara intervenne in tempo per evitare una rissa in piena Accademia SSC, mettendosi davanti al Comandante e chiedendole alcune cose sulla Cittadella, e distraendola con la scusa di avvicinarsi a un Custode, per osservarli meglio.

- E perdere l'occasione di raccontarti le mie epiche imprese quando tutto questo sarà finito? Sono un osso duro, Salazar, tornerò tutto intero. Salutami quel pazzo di Chellick.- Anita diede un pugno sulla spalla a Garrus, ridendo.

- Madre de Dios, una settimana a sentirti parlare di quanto sei bravo con il fucile di precisione e di quanto sei affascinante? Non posso farcela, eheheheh! Questo posto è diventato un vero mortorio da quando hai deciso di andare a spasso per la Galassia, a spese dell'Alleanza. Chellick non è al tuo livello, troppo serioso. Cerca di tornare quanto prima, pendejo!- Garrus sbuffò una breve risata, contento di aver rivisto Salazar. Lei e Williams avrebbero fatto sicuramente fronte comune se solo si fossero conosciute.

- Ovvio che Chellick non è al mio livello. Sono il Turian più affascinante di tutta la Cresta di Apien. A presto, Salazar.- Garrus si accodò a Shepard e a Liara, che stavano facendo qualcosa davanti a un Custode e lui si era sentito in dovere di avvisarle che era proibito molestare i Custodi.

Arrivati finalmente alle Ambasciate, quando la porta si aprì, invece dell'Ambasciatore, trovarono, oltre al Capitano Anderson in piedi e in posa marziale accanto alla scrivania di Udina, un altro Ufficiale dell'Alleanza, che Shepard riconobbe senza troppi problemi.

Hackett si alzò dalla scrivania, rispose al saluto rivoltogli dal Comandante, stupita dal trovarlo lì, poi allungò la sua mano, in un saluto meno formale, che Nadira ricambiò con una vigorosa stretta di mano.
- E' un piacere rivederla, Comandante. Anche se avrei voluto avvenisse in circostanze migliori.- Hackett notò il taglio sulla tempia destra, e scosse la testa, mentre Anderson aggrottò le ciglia. Shepard sollevò le spalle, presentando poi Garrus e Liara al Contrammiraglio.

- Il piacere è mio, signore. Chiedo scusa per il ritardo, ma ho avuto alcuni intoppi lungo la strada.- Nadira si rimise sull'attenti, mentre Hackett si sedette: l'aria che girava in quella stanza era pesante, e Garrus comprese che lui e Liara erano di troppo.
- Con il suo permesso, Comandante, noi l'aspetteremmo fuori.- Shepard guardò Vakarian interrogativamente, poi concesse loro di uscire dall'ufficio dell'Ambasciata Umana.

- Permesso accordato. Aspettatemi vicino alla reception. E, Vakarian- Garrus si voltò verso il suo Comandante, in attesa di ordini.- evitate di cacciarvi nei guai.- il Turian annuì e si fece seguire da Liara, che aveva protestato. Aveva intuito l'ordine sottinteso da Shepard senza che lei lo desse apertamente. T'Soni non avrebbe nemmeno respirato senza il suo permesso.

Come gli alieni furono usciti, Hackett diventò serio di colpo, e le sue parole divennero taglienti come rasoi.

- Si segga, Comandante.- Nadira non poté fare altro che sedersi ed ascoltare ciò che Hackett doveva dirle. 

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http://www.youtube.com/watch?v=Y0z7z6xnfws
 

 

Garrus aveva avuto il sentore di qualcosa che non andava, già dal momento in cui aveva messo piede all'interno dell'Ambasciata Umana. Mentre Liara chiacchierava con la receptionist delle Ambasciate, lui non schiodava gli occhi dalle scale che conducevano alle Ambasciate Umane, Volus ed Elcor, in un'attesa spasmodica che Shepard apparisse da un momento all'altro per riportarli alla Normandy.

Non si accorse nemmeno dell'occhiataccia lanciatagli da Pallin quando l'Esecutore lo scorse e si era avvicinato per dare conferma ai suoi dubbi, talmente era concentrato sulle scale e per evitare che Liara giocasse brutti tiri. Per quanto avesse detto e ripetuto che era dalla loro parte, che cosa sarebbe accaduto se Benezia l'avesse contattata chiedendole di unirsi a lei? Non potevano correre rischi, così Garrus richiamò l'attenzione di Liara con la scusa di farle ammirare l'architettura Prothean della Cittadella.

Mentre le spiegava come funzionava l'illuminazione artificiale, il suo Factotum suonò, con il tipico rumore di un messaggio ricevuto: Garrus guardò immediatamente e rimase di sasso quando vide di chi si trattava.

“From: Cmdr. Shepard

To: Garrus Vakarian

 

Vakarian, lei e T'Soni tornate alla Normandy. Ho un paio di cose da fare, ma dovrò fare a meno di voi. Riferisca a Pressly che è in comando finché non ritorno. Imprevisti.

Shepard.”

Garrus sollevò la testa dal Factotum, preoccupato, le mandibole flesse e strette contro il volto, una delle cose che il Comandante aveva in programma era un breve incontro con il Contrammiraglio Kahoku, il Comandante dei Marines che avevano trovato morti su Edolus, uccisi da un Divoratore, e non avrebbe voluto lasciarla da sola. Gli ordini erano ordini, e quella volta non se la sentì di disobbedire.

- Che cosa succede?- chiese Liara, nel vedere l'espressione del Turian.

- Dobbiamo rientrare. Ordine del Comandante.- scandì serio Garrus, per nulla d'accordo con il lasciare Shepard in giro da sola per la Cittadella, anche se era armata fino ai denti: sull'ascensore Liara riprese a lamentarsi.

- Non dovevamo lasciarla da sola, avremmo dovuto opporci.-

- T'Soni...- disse Garrus in tono d' ammonimento. L'Asari continuò imperterrita.

- E' pericoloso lasciarla da sola, potrebbe esserci qualche sicario di Saren appostato ovunque, di sicuro ha ancora molti contatti sulla Cittadella.- Garrus fece schioccare le mandibole. Lui non poteva farci niente. Shepard era un militare, faceva parte delle Forze Speciali dell'Alleanza dei Sistemi, e inoltre era uno Spettro del Consiglio, se la sarebbe cavata al meglio. L'Asari lo guardò in silenzio, interrompendo il suo monologo.

- Il Comandante si sa difendere. Ci ha ordinato di tornare alla Normandy e noi torneremo alla Normandy. Punto e basta. Ora fa silenzio, T'Soni.- Liara si bloccò, stupita che Garrus non volesse parlare sopra un ascensore, vista la lunga chiacchierata che avevano fatto al loro arrivo sulla Cittadella.

Saliti sulla nave, Garrus si mise a lavorare sul MAKO, ignorando tutti gli altri, e le frecciatine che Williams gli lanciava come al solito. Non era il momento di scherzare.

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- ...forse dovremmo andare a cercarla, non credi?- disse Ashley, rivolgendosi a Garrus, dopo essersi appoggiata al MAKO. Solo allora, il Turian si accorse che erano passate più di due ore, dal messaggio di Shepard. Garrus buttò in terra gli attrezzi e si rialzò, pulendosi sommariamente il volto e dopo aver concordato con Williams, aprì l'armadietto, iniziando a prepararsi, seguito da Ashley.

- Collegato: Comandante a bordo. XO Pressly cede il ponte.- l'IV della nave li batté sul tempo, ed entrambi tirarono un sospiro di sollievo, nel sapere che Shepard era rientrata. Wrex invece sollevò le spalle, con uno sguardo divertito nel vedere le espressioni sollevate dei suoi compagni d'arme.

- Tempismo perfetto...- mormorò Williams, tornando al suo banco di lavoro. Mentre Garrus rimesso a posto il suo equipaggiamento, richiuse l'armadietto, e prese l'ascensore, per salire sul Ponte Equipaggio con la scusa di mettere qualcosa sotto ai denti.

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http://www.youtube.com/watch?v=VXgiwnYxleQ

 

Nadira buttò la scatola per fucili di precisione che aveva in mano sul letto, insieme alla corazza e alle armi che aveva con sé, entrando in bagno di corsa, e inginocchiandosi davanti alla tazza del wc, evitando per un soffio di innaffiare la paratia della nave e la doccia di fianco a lei.

Stava ancora vomitando, quando la Dottoressa Chakwas entrò nella cabina, con in mano la borsa medica, Joker l'aveva avvisata del rientro di Shepard sulla nave: quanto Hackett gli aveva detto, era stato troppo.

Prima Talitha e i fantasmi di Mindoir, fantasmi che erano tornati a perseguitarla, dopo dieci anni di apparente calma, e ora questo: il suo stomaco si era rifiutato di contenere tutto il disgusto che aveva provato mentre Hackett gli spiegava il motivo di quell'incontro, e Anderson taceva, costringendola poi a muoversi con i trasporti pubblici della Cittadella per sbrigare i suoi ultimi impegni sulla Stazione.

Lo stomaco si contrasse un'altra volta, dopo che si era rialzata per riprendere fiato, sempre ignorando la presenza dell'Ufficiale Medico di bordo, che la stava pregando di respirare a fondo e di smettere di vomitare, blaterando di alcuni punti che si erano staccati e di una ferita che si era riaperta.

Quando finalmente lo stomaco le diede tregua, si rialzò, barcollando come se avesse svuotato la riserva di alcoolici di tre pub, uno dietro l'altro, indietreggiò fino a sentire il freddo metallo della paratia,scivolando a terra e cercando con la mano destra, che tremava come una foglia, lo sciacquone del WC, ma se ne occupò qualcun altro.

Il cuore batteva a mille, in bocca aveva il sapore amaro della bile, la gola le bruciava e il respiro era incontrollato, prese senza esitare il bicchiere d'acqua che le venne porto, trangugiandolo tutto d'un fiato, insieme alla sua salvietta, che utilizzò per asciugarsi e ripulirsi sommariamente.

- Shepard, calmati, alzati in piedi e datti una ripulita. Devo rimetterti i punti, il taglio alla tempia si è riaperto.- la voce calma e decisa della Chakwas la costrinse a tornare alla realtà, fece per rimettersi in piedi, ma ricadde in terra, poi prese la mano a tre dita che le veniva porta. Nadira impallidì, nel vedere davanti a sé Vakarian, aveva di nuovo perso il controllo davanti a un membro dell'equipaggio.

Quando fu in piedi, e fu abbastanza stabile per potersi lavare la faccia, ringraziò il Turian. Garrus rispose con un “Di nulla”, tranquillo, come se non si fosse neanche accorto di ciò che era accaduto, e andò a sedersi al tavolo rotondo che c'era nella cabina del Comandante.

Come lei e la Chakwas furono da sole nel piccolo bagno della sua stanza, e la Dottoressa ebbe finito, faticando, di ricucirla per la seconda volta, Shepard parlò.

- Hai mai pensato di lasciare l'Alleanza, Doc?- chiese Nadira, restando sul casuale, non aveva nessuna intenzione di dire alla Chakwas, ciò che aveva saputo da Hackett, degli scienziati che venivano uccisi perché partecipanti ad una ricerca segreta sui Divoratori su Akuze, che il suo plotone era stato annientato a fini di ricerca e non per pura casualità, per un evento naturale. Toombs, Salazar, Leng, Hawthorne, O'Neil, e tutti gli altri morti come cavie da laboratorio.

Ora doveva trovare l'assassino e fermarlo, anche se avrebbe voluto semplicemente voltare le spalle e lasciarlo farlo. Oppure premere lei stessa il grilletto.

Poi pensò a ciò che aveva detto lei stessa a Garrus, che se non gli importava nulla delle conseguenze delle sue azioni, non sarebbe stato altro che un terrorista con il distintivo, alle volte in cui lo aveva ripreso per aver messo a rischio le vite di civili innocenti. No, non poteva permettere che qualcuno si ponesse a giudice, a giurato e a boia, solo così i suoi uomini avrebbero potuto riposare in pace. C'erano delle responsabilità da accertare, e lei sarebbe andata fino in fondo, consegnando i veri responsabili di quella strage alla Giustizia Militare, e forse avrebbe potuto dare, finalmente, delle risposte ai parenti dei suoi commilitoni massacrati.

http://www.youtube.com/watch?v=sY48BqCiyzo
 

 

- Qualche volta. Quando mi sono arruolata, dopo la Laurea in Medicina, volevo viaggiare nello Spazio e curare giovani soldati dallo sguardo tormentato e avventuroso, ma poi mi sono accorta che la vita a bordo di una nave da guerra, non era così avventurosa e romantica come sognavo da ragazza.- Karin si tolse gli occhiali e li rimise nella loro custodia, con calma, mettendo poi la custodia all'interno della borse medica.- Ho prestato servizio anche in Centri medici a terra, ma dopo un po' ho capito che la mia vita era a bordo di una nave, il romanticismo era sparito, ma c'erano sempre giovani soldati da rattoppare. È dura, a volte, ma è la vita che abbiamo scelto. E non cambierei un singolo attimo tra quelli che ho vissuto da quando indosso questa uniforme.- il Maggiore richiuse anche la borsa medica, non distogliendo lo sguardo dal Comandante. Si vedeva che era turbata, ma la Chakwas lasciò correre. Se avrebbe voluto parlarne, sapeva dove trovarla.- Io ho finito, Comandante. Se non c'è altro, torno in infermeria.- Nadira annuì, lasciando tornare l'ufficiale medico di bordo ai propri doveri, ma prima che uscisse dal bagno, Karin disse altro.- Ah, dimenticavo, Vakarian ha bisogno di parlarti, Comandante. Ti aspetto domani mattina per il cambio della medicazione, non dimenticartelo come al solito.-

Shepard sentì la Chakwas salutare cordialmente Garrus, e poi uscire, dopodiché uscì a sua volta dal bagno, sedendosi allo stesso tavolo davanti a Vakarian, il Turian sembrava a disagio, e dovette utilizzare un atteggiamento meno formale per farlo calmare e aprire.

- Chakwas mi ha riferito che volevi parlarmi, Vakarian. Di che cosa si tratta?- Garrus deglutì, tamburellando gli artigli sopra il tavolo, indeciso se parlargliene o meno, dopotutto avevano una missione ben più importante da affrontare.- Di qualsiasi cosa si tratti, non preoccuparti, ho bisogno di qualcosa a cui sparare in questo momento. Qualsiasi.- Garrus sospirò a lungo, vedendo il Comandante che cercava di nascondere le sue mani che tremavano ancora a causa del voltastomaco.

- Comandante, ti ricordi di quel trafficante d'organi di cui ti parlai tempo fa?- Vakarian attivò il Factotum e digitò qualcosa.- Avevo chiesto ad un amico nell'Esercito Turian di controllarlo, si fa chiamare Dottor Heart, ma la Marina non ha trovato corrispondenze, quando l'ha fermato per accertamenti. Mi ha inviato le coordinate.- attese che Nadira rispondesse. Gli bastò guardarla negli occhi, per capire che era altrove con la testa.- Comandante, va tutto bene?- Shepard si riscosse, si era dimenticata di passare da una certa Asari, ma avrebbe fatto tutto il giorno dopo.

- Scusami, Vakarian. È stata una lunga giornata, non riposo da quando abbiamo lasciato Therum e oggi, è successo tutto e di più. Sì, mi ricordo di quel Salarian. Il Dottor Saleon, giusto?- Garrus annuì speranzoso. Se Shepard lo avesse aiutato si sarebbe ritrovato una cosa in meno a cui pensare, affrontando la missione contro Saren con un peso tolto dalle sue spalle.- Non ti prometto che lo farò subito, ma ci daremo un'occhiata. Carica le coordinate sulla mappa galattica. Vedrò che cosa posso fare. Prima ho altre priorità da svolgere.-

Il Turian non se lo fece dire due volte, caricò le coordinate della nave del Dottor Saleon, grato a Shepard per la sua promessa.- Una sola cosa: quando abborderemo la nave, voglio essere presente. Posso identificarlo e voglio esserci quando si accorgerà di non poter più scappare.- Nadira scosse la testa, Garrus voleva ucciderlo, non arrestarlo, ma si ritrovò nella spiacevole posizione di non riuscire a ribattere.

- D'accordo, Vakarian, ti porterò con me, ma niente colpi di testa. Ora, se non ti dispiace, vorrei coricarmi. Ho un gran mal di testa e lo stomaco sottosopra, prima di tornare sulla Cittadella spero di riuscire a riposarmi un paio d'ore. Puoi andare.- Garrus si alzò immediatamente, Shepard non aveva una gran bella cera, e non forzò la mano nel volerla tenere in piedi per farsi raccontare quello che era successo alle Ambasciate e sul molo.

- Signorsì, signora.- disse Garrus sull'attenti, facendo poi dietrofront e uscendo dalla cabina del Comandante quasi marciando.

Come la porta della cabina si chiuse, Shepard si preparò per quella che sarebbe stata una notte insonne.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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