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Autore: Bryluen    29/11/2013    2 recensioni
Piena estate, il sole brilla accarezzandovi la pelle, il mare vi invita a buttarvi tra le sue onde cristalline. Le sentite le risate di quella piccola comitiva? Due gemelli albini e due amiche del cuore stanno dando vita ad appassionate schermaglie d'amore. Provate a scorgere i fili invisibili che già si annodano e si sciolgono tra di loro.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante, Vergil
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Federica si attaccò al campanello di casa, ansiosa di mettere fine a una delle giornate più lunghe della sua vita.
Quando si era alzata, quella mattina, aveva osservato la sua immagine allo specchio, aveva maledetto le valigie sotto gli occhi, odiato i capelli spettinati e rivolto un tiepido incoraggiamento a quel filo di abbronzatura che finalmente iniziava a spuntare. E poi, col passare del tempo, quel solito risveglio si era trasformato in uno dei giorni migliori che avesse mai vissuto.
Il viso di Dante si palesò nei suoi sogni, così reale da sembrare tangibile. I suoi occhi chiari che la fissavano intensamente, le sue labbra morbide e salate durante i loro baci appassionati. La ragazza riusciva a sentire ancora il fiato caldo di lui che le solleticava il collo.
Non si era mai considerata una sciocca romantica, quel ruolo lo lasciava volentieri alla sua migliore amica, eppure ora doveva ammettere che il cuore le accelerava nel petto quando pensava a Dante.
Sveva avrebbe definito quella sensazione un "dolce batticuore", Federica, invece, era senza fiato al limite di un attacco cardiaco.
Aveva sempre guardato i ragazzi con molto interesse, soprattutto se erano giovani e prestanti, in grado di non scomparire vicino alla sua altezza, così insolita per una ragazza. Nessuno, però, era riuscito a entrare nei suoi pensieri come Dante, forse era per il suo sorriso giocoso, per i suoi modi aperti e schietti...era inutile pensare ai motivi, ormai lei ne era irreversibilmente cotta.
Alla fine di quella assurdamente bella serata, il suo unico desiderio era tornare a stendersi sul suo letto e mangiare qualcosa. Avrebbe realizzato tutte le sue terrene aspirazioni se, in quel momento, qualcuno si fosse deciso ad aprire la porta di casa. Lei, come al solito, non aveva ottenuto le chiavi, ed ora era costretta ad aspettare che qualcuno le aprisse.
Finalmente il fratellino della ragazza si decise a lasciare il suo videgioco preferito, alzare tutto il suo peso dalla sedia e trascinarsi stancamente fino alla porta. Federica ringraziò Gabriele scaraventandolo quasi per terra, aprendo l'uscio con troppa foga.
-Quanto ci ha messo!-
-La prossima volta ti lascio fuori-
-E io non ti accompagno a comprare i giochi!-
-Sei la solita acida-
-E tu il solito stupido-
La madre di Federica, disturbata da quell'espressione di amore fraterno, proprio mentre guardava il suo telefilm preferito lanciò un urlo ferino dalla cucina. In casa regnò il silenzio...almeno per cinque minuti.
-Quando vengono i tuoi amici fai tutta la carina, Vergil dovrebbe vedere come ti comporti da barbara quando lui non c'è-
-Gabriele, tu non sai manco chi sono i barbari...-
-Sì, che lo so!- rispose il ragazzino, con aria trionfante
-E allora chi sono?- lo incoraggiò la sorella.
-Quelli come te!-
Gabriele concluse la frase con una pernacchia e poi scappò via, durante la fuga rocambolesca fu colpito da un sandalo volante. Il bernoccolo sulla testa gli sarebbe durato almeno tre giorni, ma la sorella, lungi dal pentirsi della sua meravigliosa vendetta, si limitò a controllare che le sue scarpe non avessero subito danni irreparabili. Tanto suo fratello era già irrecuperabile.
La ragazza andò in cucina, improvvisamente sentiva lo stomaco vuoto e una voglia terribile di coca-cola. Non appena entrò nella stanza il poliziesco che stava guardando sua madre si interruppe per la pubblicità.
-Avete litigato?-
-E quando succede che io e Gabri non litighiamo?-
-Non intendevo con Gabriele...- disse sua madre, guardandola attentamente -Intendevo con lui...-
Federica per poco non si strozzò con la coca-cola.
Di quale "lui" stava parlando sua mamma?
Possibile che avesse capito tutto su lei e Dante?
Sua madre, per certe cose, aveva delle antenne super potenti, non riusciva a nasconderle niente. Però se avesse saputo qualcosa avrebbe anche saputo che lei e Dante non avevano affatto litigato, anzi.
-Sai mi piace quel ragazzo-, continuò la madre, cercando di farla parlare.
La figlia stava per dire "sapessi a me", ma si fermò in tempo per sentire -Anche se ha un brutto nome...-
-Non è brutto, è solo che è poco usato. Ci siamo disabituati- rispose Federica, ricordando che non aveva mai sentito sua madre definire "brutto" il nome del sommo poeta.
-Andiamo, chi mai chiamerebbe un figlio "Vergil"?-
Federica stavolta non si salvò, sputò tutta la coca-cola sulla sua deliziosa magliettina. Non aveva affatto pensato che stessero parlando di Vergil, certo lui era l'unico dei gemelli che era stato a casa sua. Forse i genitori avevano mal interpretato il suo gesto e avevano creduto che loro due stessero segretamente insieme.
La ragazza si rese conto di aver completamente cambiato atteggiamento verso l'altro Sparda. Vergil era di certo affascinante, ma troppo snob, troppo superbo e troppo pieno di sé. Non avrebbe resistito più di cinque minuti con uno come lui.
Un brivido le attraversò la schiena pensando alle volte in cui aveva visto Sveva guardarlo con maggiore interesse.
La sua amica era troppo fragile per stare con uno come quello.
No, non sarebbero mai stati insieme perché a Vergil interessavano solo le galline, e Sveva non lo era, poi era troppo timida e silenziosa per attirare la sua attenzione.
Però se lei si fosse presa anche solo una cotta per quel ragazzo avrebbe sofferto, certamente.
Dante era diverso.
Federica si accorse a stento che sua madre si era eclissata nella puntata del poliziesco, evidentemente stavano per scoprire l'assassino altrimenti non avrebbe mollato la presa sui dilemmi amorosi della figlia.
La ragazza ebbe una fitta al cuore, pensando alla sua migliore amica e al "gemello buono", erano stati così vicini nei primi giorni. Dante era sempre attaccato a lei, e lei, seppure intimidita come al solito, non sembrava disprezzare quelle attenzioni.
Non è che le stava rubando il ragazzo?
No, a Sveva non poteva piacere Dante, era troppo poco colto per lei, troppo espansivo, anche troppo dinamico.
Non ci sarebbe rimasta male.
Oppure sì?
Lasciò a metà la merendina che stava mangiando, le era passato l'appetito.
Aveva detto a Dante che avrebbero mantenuto il segreto su quello che era successo fino a che lei non avesse parlato con l'amica. Le doveva almeno questo, erano sempre state sincere e si volevano bene come sorelle, non poteva certo permettere che una storia estiva rovinasse l'amicizia di una vita.
Sua madre riemerse da una scena del telefilm, che doveva essere particolarmente noiosa, e le disse senza nemmeno voltarsi -Alla fine hai incontrato Sveva?-
Federica si girò di scatto, agitata -Non ci sono riuscita. Quando ha chiamato precisamente?-
-Almeno un paio di ore fa.-
Calcolò che a quell'ora doveva essere ancora con Dante. L'incontro successivo con Vergil le aveva fatto dimenticare quella chiamata. Avrebbe dovuto stare più attenta e ricontattare subito l'amica. Sentiva una brutta sensazione salirle lungo la schiena verso il collo.
-Le ho detto che eri in spiaggia..-
-Lo so- gridò la figlia, inspiegabilmente infuriata. Sperò ardentemente che non si fossero incrociate sul lido, lei era concentrata su Dante. Se Sveva fosse arrivata prima loro non l'avrebbero proprio notata.
-Federì, a mamma , non gridare in quel modo. Le ho solo detto di raggiungerti in spiaggia...-
Federica abbandonò la cucina in tutta fretta, afferrò la borsa che aveva lasciato in soggiorno e strinse il cellulare nelle mani sudate. Chiamò la sua amica.
Al primo squillo, cercò di calmarsi, probabilmente non si erano incontrate per un soffio.
Al secondo squillo, iniziò a sussurrare nervosamente "rispondi, rispondi"
Al terzo squillo, il timore che la sua amica avesse visto lei e Dante baciarsi in spiaggia iniziò a impossessarsi di lei.
E poi la chiamata venne interrotta, Federica sentì il segnale della linea occupata.
Sveva aveva rifiutato la chiamata, sapeva che era lei eppure non aveva risposto.
Se quel pomeriggio l'aveva cercata voleva dire che le voleva parlare, ma ora non era più così. Cosa poteva essere successo in quel paio d'ore?
Allora, forse, aveva ragione. Li aveva visti. E ora la sua migliore amica la odiava, perché le aveva portato via il ragazzo. Ma a lei non piaceva Dante, ne avevano parlato, che forse gli equilibri nella loro piccola comitiva dovevano cambiare, dovevano scombinare quella bizzarra doppia coppia...
La ragazza ripercorse per l'ennesima volta tutto ciò che era accaduto in quella giornata. Ma ora non riusciva più a capire se era più felice per i baci di Dante o terrorizzata all'idea di aver ferito la sua migliore amica.
Riprovò a chiamarla, ma il cellulare ora era staccato.
Si buttò sul letto e appoggiò la testa sul cuscino, tutta quella girandola di emozioni forti esplose dentro di lei, lasciandola improvvisamente spossata.
Si addormentò, scivolando in un sonno profondo, senza sogni.

**** ****** ****************** ******* *******


Sola nella sua stanza Sveva ripensò alla sera precedente.
Era rientrata in albergo con Dante, si era cambiata in fretta, aveva rifatto un trucco leggero ed era scesa a cena con i genitori. Aveva sentito il cellulare squillare, aveva notato che Federica stava tentando di contattarla, ma ormai erano in sala ristorante e i suoi genitori l'avrebbero rimproverata aspramente se avesse risposto. Rifiutò la chiamata a malincuore, avrebbe voluto sfogarsi un po' con l'amica. Alla seconda telefonata dovette spegnere il cellulare. Avrebbero chiacchierato dopo, o magari di persona.
A tavola non aveva parlato molto, i suoi avevano capito benissimo che qualcosa non andava, ma dopo decine di risposte a monosillabi non avevano insistito, lei aveva assicurato di avere un semplice mal di testa, e che non era il caso di preoccuparsi. Non era una completa bugia, il capo iniziava a pulsarle dolorosamente, e più osservava il tavolo degli Sparda, dall'altro lato della sala, più le fitte diventavano forti.
Era stanca.
Era stanca di cercare l'approvazione degli altri, senza capire nemmeno cosa voleva da se stessa.
Aveva guardato i gemelli, li vedeva solo di profilo e, malgrado la differenza nell'abbigliamento, non le erano mai sembrati tanto uguali. La luce giocava con i loro visi, creando dei chiaroscuri che facevano risaltare i loro zigomi alti, e i loro capelli nivei.
Poteva vedere bene la loro madre. Era una delle donne più belle che avesse mai visto. Non sapeva darle un'età, doveva essere ancora abbastanza giovane, la pelle era fresca e il viso perfettamente truccato. Un abito blu, evidenziava la sua figura armoniosa e la sua carnagione perfetta, appena abbronzata. Sveva fu colpita dalla sua espressione dolce, mentre si rivolgeva ai ragazzi, sorrise appena, pensando che i suoi amici non erano solo due adolescenti splendidi e caparbi, ma anche due figli adorati. Si chiese in che cosa Dante e Vergil avessero preso dalla madre, e come quella donna avesse potuto generare, nello stesso momento, due figli diversi quanto il giorno e la notte.
Gli Sparda avevano finito di cenare prima di loro, erano passati tutti e tre davanti al suo tavolo, ma lei aveva accuratamente evitato di incrociare i loro sguardi, dimostrandosi improvvisamente attratta dal pesce che stava finendo.
Era trasalita quando aveva sentito il padre sussurrarle -Come ti guarda quel tizio!-
-Chi?- aveva chiesto lei, cercando di non dimostrare interesse
-Uno dei ragazzi che sono appena passati...-
Avrebbe voluto subito domandare quale dei due fosse, e con quale espressione la stesse osservando, ma era rimasta in silenzio. Sopraffatta dalla stanchezza, e da quella giornata piena di emozioni contrastanti.
-Non sono i due con cui uscite tu e Federica? Ma sì, quegli americani che incontrate anche in spiaggia?-
-Sì, mamma.-
-Mi ricordo che hanno dei nomi strani. Come si chiamano esattamente?-
Sveva si sentiva troppo stravolta per affrontare un interrogatorio proprio in quel momento. Capiva, però, che i genitori volessero informarsi delle sue compagnie, fino ad allora le avevano lasciato anche troppo spazio, rispetto al solito.
-Ve l'ho già detto un milione di volte: Dante e Vergil-
-I genitori devono amare molto gli scrittori italiani!-
-Sì, è probabile- rispose lei, senza entusiasmo.
-Quello che ti stava guardando...- riprese il padre
-Chi era dei due?- lo interruppe la figlia.
-Quello con la camicia, vestito un po' me...-
-Vergil!-
-In realtà ti guardava anche l'altro- rispose sua madre. Sveva sospirò. I genitori credono sempre che le figlie femmine siano in possesso di un fascino tale da attrarre tutti i maschi della zona. Ma lei non si sentiva affatto affascinante, tanto meno in grado di attirare l'attenzione di Vergil, a meno che non fosse per farlo infuriare, a quanto pareva era piuttosto brava a fargli perdere le staffe. In realtà anche lui aveva un vero talento nel farla arrabbiare.
-A me non è sembrato che la osservasse- disse il padre
-Perché guardava e non guardava, come se non si volesse far notare-
-Quello è Dante, non so, oggi era piuttosto strano. Forse risente del cambiamento d'aria o di fuso orario- Lei dubitava fortemente che il suo amico, in genere forte come un leone, stesse davvero subendo quei condizionamenti, soprattutto dopo tanto tempo che era in Italia, ma non sapeva nemmeno spiegarsi le sue reazioni di quel pomeriggio. Quei due gemelli erano degli enigmi irrisolvibili.
-Sono simpatici?-
-Sì, papà. Anche se Dante è più alla mano di Vergil, lui è più freddo, distaccato-...Avrebbe voluto aggiungere arrogante, borioso e superbo ma si trattenne. Sorrise caldamente al cameriere che le porgeva il dolce, quella bomba di zuccheri era esattamente ciò che ci voleva.
-E sono...-
-Possiamo parlare d'altro?- Sbottò lei all'ennesima domanda, sperando invano di potersi godere quel fiume di caramello in santa pace.
I suoi genitori si scambiarono un' occhiata. Non avevano creduto nemmeno per un momento che la figlia fosse poco loquace a causa del mal di testa e adesso capivano perfettamente che era meglio non insistere con le domande.
Sveva era sempre stata una ragazza obbediente, non raccontava bugie e non trasgrediva alle regole, in cambio loro non erano troppo pressanti e le lasciavano una certa dose di privacy.
Ma quella sera avevano notato subito che qualcosa non andava, e ora avrebbero scommesso che c'entravano i due albini.
Avevano notato che la figlia era rientrata scortata da uno dei due gemelli, eppure avrebbero scommesso che il problema fosse l'altro.
L'espressione di sfida con cui Vergil aveva guardato la figlia e il tono di voce con cui Sveva aveva parlato di lui, erano sembrati troppo eloquenti per passare inosservati.
Sospirarono entrambi, rendendosi improvvisamente conto che la loro bambina ormai era un' adolescente. E la parola "adolescenza" era l'incubo peggiore per ogni genitore del mondo, se avessero aggiunto la presenza dei due affascinanti e misteriosi americani, si sarebbero assicurati parecchie notti insonni fino alla fine di quella vacanza.

Angolo dell'autrice:
Ciao chiunque tu sia,
grazie per essere arrivato fin qui insieme a me.
Quando ho iniziato a scrivere Doppia Coppia non mi sarei mai aspettata di giungere al ventesimo capitolo, soprattutto non credevo di metterci tanto. La poca costanza con cui ho seguito questa storia mi hanno fatto perdere parecchi lettori, per questo non posso che rimproverare me stessa se il capitolo precedente non ha avuto recensioni.
Spero che il capitolo ti sia piaciuto, e spero che vorrai farmi sapere le tue impressioni. Io non sono una di quelle autrici che dice “scrivo per me stessa”, anzi, io scrivo perché sono una lettrice accanita e scrivendo vorrei essere in grado di far provare agli altri le stesse emozioni che provo io quando leggo.
Sono riuscita a realizzare questo desiderio? Puoi farmelo capire solo tu caro lettore o cara lettrice.
Nel frattempo ti saluto e cerco di elaborare mentalmente i prossimi capitoli, così non dovrai aspettare tanto per gli aggiornamenti XD


Asari_Kun: grazie per aver inserito la storia tra i preferiti :D
Mignolocolprof: grazie per aver aggiunto la storia tra quelle da ricordare. NB Questa autrice ha una storia in corso davvero bella, se qualche lettore vorrà darci un'occhiata non se ne pentirà!
Alexien, Giuggolamid99, Hyarsav: anche a voi grazie per aver aggiunto Doppia Coppia tra le storie da ricordare :)
Jack write, LindonaNazionale, Nico di Angelo96 e Klaronline99 grazie anche a voi per aver inserito questa storia tra quelle da seguire :)

  
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