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Autore: _Daenerys Targaryen93_    29/11/2013    3 recensioni
La storia è completamente cambiata .. E se Light non avesse mai raccolto il Death Note? Se lui e Misa non si fossero mai conosciuti? ..
Se Misa fosse una celebrità e Light un suo fan? ...
L'amore tra i due sarebbe potuto sbocciare?
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane, Sayu Yagami, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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17 THE ROAD SO FAR

Seduti in una sala del cinema, io e Misa stavamo guardando un bellissimo film.
Era una commedia divertente.
Avevamo proprio bisogno di sonore risate, dopo tutto quello che era accaduto ero felice di vedere Misa spensierata.
I gorilla che ci avevano accompagnati se ne stavano seduti due file dietro di noi, Misa più volte si era lamentata, anche se ridendo, di essere infastidita dal fatto che loro ci guardassero mentre ci scambiavamo effusioni.
Li aveva chiamati ‘Maniaci guardoni’.
Poverini, d’altronde stavano solo facendo il loro lavoro .. e io ne ero entusiasta!
Finché loro sarebbero rimasti con noi, Misa avrebbe corso meno pericoli.
Le nostre mani si sfiorarono all’interno del sacchetto dei pop-corn.
Guardai Misa sogghignando, e lei ricambiò il sorriso.
<< Ohoo!E’ come in un film? E’ il momento romantico in cui lei e lui si toccano tra i pop-corn? E questo gli scatena forti brividi? >>
<< E i due si guardano negli occhi e si baciano? >> continuò lei,
<< Chi sono io per non seguire il copione alla lettera? >> risi baciandola,
una donna si voltò nella nostra direzione:
<< Ssssh! >> ci ammonì,
alzammo le mani in segno di scuse.
Appena la signora si voltò, Misa le fece la linguaccia ed io iniziai a ridacchiare.

Usciti dal cinema decidemmo di andare a prendere un gelato, conoscevo una gelateria davvero carina in cui, soprattutto, si poteva gustare un ottimo gelato.
Insistetti affinché ci sedessimo ad un tavolino lontano dalla finestra, non dissi a Misa che avevo il timore che le sparassero nuovamente.
Non volevo rovinare il nostro appuntamento.
Presi un cono al cioccolato, mentre Misa prese una coppetta alla fragola.
Mangiammo in silenzio, finché fu Misa a parlare:
<< Sai … ieri sera ho avuto la sensazione di essere seguita. >>,
le strinsi la mano e lei continuò:
<< Non ce la faccio più! Chissà quando avrà fine quest’incubo! >>,
<< Presto! Te lo prometto! Ryuzaki e io stiamo lavorando duro. >>.
Sospirò, gli occhi ridotti a due fessure:
<< Se dovesse accadermi qualcosa .. >>
<< Non ti accadrà nulla! >>,
Misa scosse la testa, triste.
<< Ehi … guardami! >> le sollevai il mento con un dito, i suoi profondi occhi azzurri si immersero nei miei << Andrà tutto bene, lo giuro. >>.
Lei annuì.
<< Ti va di andare al centro commerciale? >> propose,
io accettai.

Salimmo sulla limousine diretti al centro commerciale.
I due agenti ci vennero dietro a bordo di un Audi R8 nera.
In gelateria avevo avuto modo di scambiare due parole con loro.
Si chiamavano Takeshi Miyamoto e Kyoshiro Asahi.
In macchina guardai Misa, sembrava un po’ pensierosa così le strinsi la mano.
Lei mi sorrise, e io ricambiai.
Il cellulare di Albert squillò.
Albert rispose e mise il vivavoce.
<< Pronto? >>
-Qui è Miyamoto … signor Stewart? –
<< Si, sono io. >> rispose Albert,
-Non vorrei allarmarvi, ma c’è un auto sospetta che vi sta seguendo dal cinema.-
Mi sporsi per poter dire:
<< Sono Light! Che auto è? >>
- Una berlina nera, ha una targa di prova!-
<< Riuscite a vedere chi c’è all’interno?>> chiesi,
-No, purtroppo i vetri sono oscurati. A mio avviso sarebbe meglio imboccare la super strada e tornare a casa. Vediamo se vi segue.-
<< Ricevuto! Mi dispiace signorina, niente centro commerciale. Sono desolato. >>,
<< Tranquillo, Albert! >>.
Albert imboccò a superstrada, io mi voltai e guardai attraverso il parabrezza posteriore.
Cercai di individuare la macchina descritta dagli agenti.
E la vidi! Una berlina nera, due macchine più indietro, con una targa di prova.
Albert svoltò a destra e quella macchina ci venne dietro.
La strada era libera così Albert accelerò di colpo.
Vidi la berlina fare lo stesso.
Caspita! Ma allora ci stava seguendo sul serio!
-Vi sta seguendo! Mantenete la calma! Ora cerchiamo di frapporci tra voi e l’inseguitore, Albert cerchi di seminarlo!- urlò uno dei due attraverso il cellulare,
<< Ricevuto! >>.
Misa si strinse a me, poggiando la testa sul mio petto.
Tremava come una foglia.
Le baciai la testa, accarezzandole i capelli.
Le sussurrai che sarebbe andato tutto bene, lei annuì.
Albert ci avvertì di allacciare le cinture di sicurezza, in quanto avrebbe accelerato ancora.
Così facemmo, e dopo un po’ lo sentimmo.
La berlina ci tamponò, talmente forte che se non fosse stato per le cinture di sicurezza saremmo stati sbalzati in avanti.
Misa urlò.
Ancora un colpo.
Albert imprecò:
<< BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA! >>.
La berlina ci diede un colpo di fianco, e Albert sterzò riuscendo ad evitarne un secondo e a non far slittare la limousine.
L’Audi R8 degli agenti tamponò la berlina, a mò di avvertimento, ma quest’ultima non si diede per vinta e ci tamponò ancora, decisa a farci finire fuori strada.
Albert schiacciò il piede sull’acceleratore e io e Misa fummo schiacciati contro il sedile.
Misa affondò il viso nel mio petto e strinse tra le dita la mia camicia.
Cercai di rassicurarla ma anche io ero piuttosto agitato.
Avevo paura, non per la mia vita, ma per quella della mia Misa.
La berlina ci tamponò di nuovo, e stavolta il colpo fu talmente forte che la limousine fini contro il guardrail.
Albert ebbe i riflessi pronti, e riuscì ad evitare che l’auto si capovolgesse.
La fiancata strusciò lungo il guardrail, emettendo tante scintille.
Avevo il cuore in gola, quando tornammo in strada tirai un sospiro di sollievo.
Per un attimo avevo creduto che fosse arrivata la nostra ora, ma quell’angelo dell’autista, a quanto sembrava, era deciso a vender cara la pelle.
<< QUESTO CI AMMAZZA!!! CAZZO! >>
<< Amore, calmati! Stai tranquilla, ci sono io! >> (ndA: Beh non è che cambi molto XD! Però vabè è un bel ragazzone!).
La berlina colpì ancora, sulla fiancata destra.
Albert ringhiò qualcosa di poco raccomandabile.
Misa urlò di nuovo, piangendo.
<< BRUTTO STRONZO! ORA MI HAI ROTTO! >>,
Albert fece una cosa che mai mi sarei aspettato decelerò in modo da trovarsi dietro alla berlina e la tamponò a sua volta, mormorando un ‘Beccati questo, idiota!’.
E la colpì ancora ed ancora, finché la berlina uscì fuori strada.
Albert accelerò di nuovo in modo brusco, udii le ruote stridere, e seminò l’auto.
<< MIYAMOTO! ASAHI! CREDO DI AVER SEMINATO IL BASTARDO! >>
-Si, l’avete seminato alla grande. Ottimo lavoro, Signor Stewart. Andiamo a controllare la berlina, voi aspettateci al pedaggio. –
<< Ricevuto! >>.
Chiuse la conversazione, e si passò una mano sulla fronte asciugandosi il sudore.
<< Tutto bene là dietro? >>,
annuii per me e per Misa, la poverina era ancora sconvolta.
<< Bene! >>
<< Lei sta bene? >> chiesi,
<< Si, mi fa male solo un po’ il braccio sinistro. Ma non credo sia grave! >>.
Ci fermammo al pedaggio, su una piazzola di sosta, e Albert scese dall’auto.
Girò attorno al veicolo, esaminandone ogni dettaglio.
Poi risalì in macchina, sbuffando.
<< E’ messa male? >> chiesi,
<< Decisamente! Dovrei mandare il conto a quel bastardo! >>
<< Credo che sarebbe una punizione peggiore del carcere, visti i soldi che dovrebbe sborsare. >> risi,
Albert ci pensò su, poi fece un’espressione di apprezzamento e rise anche lui.
<< Ma prima lo pesterei a dovere! >>
<< E io la aiuterei! >> esclamai,
<< Nessuno può permettersi di fare del male alla signorina Misa. >>.
Annuii guardando Misa, che nel frattempo si era addormentata.
Sembrava un angelo, sorrisi dolcemente.
<< Sono completamente d’accordo con lei, Albert. Se le succedesse qualcosa io … non voglio neanche pensarci! >> tremai stringendo di più la mia fidanzata,
Albert mi sorrise.
Non avevo mai guardato bene quell’uomo.
Occhi verdi, naso aquilino, mascella quadrata, labbra sottili, baffi folti e capelli grigi.
Aveva proprio l’aspetto di un autista.
Come quelli che si vedono nei film, che guidano le auto dei ricconi.
<< Le vuole molto bene, vero? >> mi chiese,
<< Si, davvero molto! Anche lei, a quanto ho capito. >>,
annuì.
<< Misa è … come la figlia che non ho mai avuto. E’ l’unica a trattarmi come … una persona, e mi dimostra il bene e il rispetto che una figlia mostrerebbe a suo padre. E’ la mia bambina. >>,
sorrisi.
La mia Misa era una ragazza davvero eccezionale, serviva un nulla per volerle bene.
Non riuscivo a comprendere come qualcuno potesse volerle fare del male.
Sentii bussare al finestrino.
Albert scese dall’auto, e lo sentii mormorare qualcosa.
Fece capolino attraverso il finestrino e mi chiese di svegliare Misa e scendere dall’auto con lei.
Annuii.
Scossi Misa, che malvolentieri aprì gli occhi e mi guardò assonnata.
<< Dove sono? >>
<< Siamo ancora in limousine, ti sei appisolata. >>,
si mise a sedere, con un’espressione stupita.
<< Ma allora non è stato un sogno … è … è successo davvero? Quella berlina … >> la voce le morì in gola,
io annuii.
Stava per piangere, io la baciai e le dissi che sarebbe andato tutto bene.
Lei annuì.
La presi per mano ed insieme scendemmo dall’auto.
Miyamoto ed Asahi trattenevano un uomo ammanettato.
Poteva avere sui trent’anni, aveva i capelli lunghi biondi raccolti in una coda, gli occhi scuri e una cicatrice sul sopracciglio destro.
<< Lo conosce, signorina Amane? >>.
Misa guardò attentamente l’uomo che aveva di fronte.
<< Io .. >>
<< Tesoro, lo conosci? >>,
<< Non l’ho mai visto in vita mia. >>.

Nota dell’autrice: Ecco qua! Ho scritto due capitoli uno dopo l’altro :D spero vi piacciano. E di non aver fatto errori di grammatica.
Baciii
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli.
Jade

Ps. il titolo sta a indicare che la strada per scoprire chi sia il colpevole di tutto è lunga, ho preferito chiarire :-* kiss
  
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