Mi dispiace tantissimo
che non sia piaciuta, ma credo di sapere quale sia
stato l’errore. Rimedierò subito ^_^
Trovate quell’elfo
Nel corridoio
del castello di Eganjo si sentivano i passi ben
distinti dei tacchi di una donna che stringeva nella mano un rotolo di pergamena ben sigillato, tipico della Regione del Fuoco.
Dopo pochi
metri arrivò d’innanzi ad un portone, si soffermò per alcuni istanti e volse lo
sguardo al cielo sussurrando a se stessa « Devo sbrigarmi, Konda
mi starà aspettando…», detto questo appoggiò la mano libera sull’entrata e la
fece scorrere sui suoi passanti giusto per aprire uno spiffero e per notificare
il suo arrivo.
« Konda, sono Tsunade, posso
entrare? » disse pacatamente la donna
« Si Tsunade, entra, c’è qualche problema? » rispose un
imponente figura maschile con una folta chioma di capelli crespi, al momento
sembrava occupato con una persona, un uomo alto e dalla corporatura massiccia,
il quale indossava una armatura da samurai,
all’apparenza, molto pesante.
« A dire la
verità si, adesso ti spiego… » pronunciò la donna con lo stesso tono di voce pacato e sicuro di sé « …sicuramente saprai meglio
di me che siamo in una situazione di emergenza mondiale, pertanto pensavo di
non spedire l’intero esercito di Konoha, preferisco
organizzare una missione S-Rank e mandare solo pochi
dei nostri ninja per non destare sospetto, altrimenti ci sarebbe solo panico,
inoltre… »
L’uomo con
l’armatura da samurai la interruppe e con un linguaggio cortese espose la sua
opinione « Tsunade-sama…» lei si voltò
improvvisamente verso l’uomo « …voi siete l’Hokage,
io mi fido ciecamente delle vostre decisioni…tuttavia…vi trovo un po’ troppo
tesa, lasciate che Lord Konda ed Io vi diamo una mano
a prendere la decisione migliore, che ne pensate? »
« Takeno, sei un bravo ufficiale…e va bene, credo tu abbia
ragione…ad ogni modo…» l’Hokage si rivoltò verso Konda lanciandogli il rotolo che aveva in mano « …dammi una
spiegazione per questo, l’ho trovato sulla mia scrivania »
Konda slegò il nodo cella cordicella che
teneva chiuso il rotolo e per alcuni istanti, dopo averlo srotolato, si
soffermò a leggere quanto vi era riportato sopra.
« Ma pensa un
po’…non mi sarei mai aspettato una simile richiesta proprio in questo momento…»
Tsunade sorrise emettendo un sonoro -mhpf- e poi Konda riprese a
parlare « Quel Niv-Mizzet, ne sa sempre una più del diavolo eh?...»
Takeno sgranò gli occhi e si voltò di colpo
verso Konda « Lord Konda…per
caso in quel rotolo c’è scritto di un certo…”elfo”? »
« Takeno, mi sorprendi! Da quanto studi l’arte della
divinazione? »
Tsunade non riusciva a comprendere cosa stava
succedendo e si accinse a fermare la loro discussione « Bando alle ciance,
ditemi chi è quest’elfo e poi vedremo il da farsi »
Konda iniziò a spiegare « Tsunade, come ben saprai, il Mentefiamma governa il
distretto degli Izzet, che si trova a Ravnica, la città stato. Benché io ripudi
alcuni distretti che persistono in quella città, non posso nascondere che
simpatizzo per il distretto degli Izzet e per il suo padrone; detto questo
passiamo a questo famigerato elfo che tutti vogliono conoscere…Takeno… »
Il Lord passò
la parola al generale Takeno il quale non si scompose
nemmeno un secondo e lasciò le parole uscire da sole dalla bocca
« E’ un elfo
che è stato cacciato via dal suo villaggio originale perché in un episodio
avvenuto proprio al suo interno vide come protagonista questo esemplare di
razza che, malgrado il suo animo gentile e affettuoso,
fu messo alle strette da dei banditi Nezumi che
volevano rapirlo. Secondo testimonianze videro come un
enorme flash che durò veramente meno di un istante ed alla fine di questo flash
i Nezumi erano stesi a terra privi di anima, quindi
privi di vita. Inoltre nessuno sa come si chiami,
poiché chiunque lo abbia conosciuto nega di averlo fatto, oppure si è già
suicidato. »
«Inoltre,
aggiungendo, su questo rotolo vi è riportata la sua età, anche se non
direttamente…vuoi saperla Tsunade? » disse Konda senza scollare gli occhi dallo stesso rotolo ancora
aperto e dal valore così prezioso per quelle tre figure all’interno del
castello di Eganjo.
« Si… »
rispose Tsunade con una nota di impazienza nella
voce, la quale venne intercettata dal Lord
« Rilassati Tsunade, non c’è bisogno di agitarsi… » Konda
alzò lo sguardo e la fissò bene negli occhi « Dunque qui c’è scritto che 83
anni fa, questo elfo, fu portato dal mago della gilda degli Izzet dal capo del
distretto, e guarda caso proprio 83 anni fa è successo quell’avvenimento
all’interno del villaggio. Ora…sappiamo che questo elfo aveva sugli 80 anni quando successe il fatto, quindi dovrebbe avere
all’incirca sui 163 anni. Però non sappiamo quanti anni potrebbero essere per
noi comuni mortali… »
Tsunade lo guardo pensierosa, successivamente
alzò la testa e guardò il soffitto, dov‘era disegnato un affresco di un arciere
a cavallo di un alce, con lunghi capelli biondi e grosse corna sulle spalle,
usate come spalline. « Un elfo eh…? » disse lentamente con fare pensieroso. «
Un elfo… » la donna rivolse lo sguardo prima su Takeno e poi lentamente lo girò verso Konda
« Ma gli elfi…non hanno mica le orecchie a punta? »
Konda saltò sul mucchio di cuscini sui
quali era comodamente seduto « Perbacco! Hai ragione, non ci avevo pensato! »
Takeno, invece, rimase in silenzio con la
testa bassa per un paio di istanti, poi, successivamente, picchiò un pugno sul
palmo della sua mano sinistra emettendo un sonoro tonfo « Ma certo! Ho l’uomo
che fa per voi…Hokage-sama »
Al suono di
quelle parole sia il Lord, che l’Hokage si voltarono
di scatto sgranando gli occhi
« Generale Takeno! »
« Comandate, Hokage-sama! »
« Ah ma per
favore Takeno…Riposo! » il generale si rilassò,
preparandosi a rispondere ad un eventuale domanda, dopotutto se lo aspettava e
quindi qualcosa nella sua mente stava già componendosi
« Chi sarebbe
questo uomo di cui parli? » la donna, con tono di immensa curiosità, aveva
posto la fatidica domanda, alla quale, il valoroso samurai, si era già
preparato a rispondere
« Hokage-sama, permettetemi di spiegare meglio la situazione…
» con un cenno Tsunade gli disse di proseguire « I
miei pensieri si sono soffermati su uno dei miei ninja, un tipo molto strano
direi. Voi vi chiederete perché dico questo? La risposta è subito data: egli infatti presenta le stesse caratteristiche precedentemente
notificate da voi e da Lord Konda, ovvero, ha le
orecchie a punta. Inoltre, siccome sono stato io personalmente a compilare la
sua scheda personale dell’ANBU, insieme al generale delle truppe ninja, Jiraiya-sama, posso affermare che alla domanda che chiedeva
l’età, il soggetto rispose con un numero superiore al cento, pertanto abbiamo
propriamente cambiato il dato mettendo il numero sedici. » piccola pausa che Takeno prese per riprendere un attimo fiato « Tsunade-sama, io non vorrei metterci la mano sul fuoco, ma secondo me questo candidato è un elfo anche lui a
sua volta… »
Tsunade comprese immediatamente chi fosse la persona alla quale Takeno
si riferiva e si precipitò alla finestra per chiamarlo tramite un meccanismo
che solo lei era in grado di fare, un richiamo tramite lo spirito, ovunque il
soggetto destinatario fosse.
“Vieni immediatamente nella stanza di
Lord Konda, non voglio sentir storie, muoviti!”, queste erano le parole che aveva
sussurrato allo spirito di questo soggetto il quale nel giro di pochi minuti si
presentò davanti il grande portone che c’era per entrare nella stanza del trono
di Lord Konda, poggiò la mano sullo scorrevole e la
scosse un po’ per notificare la sua presenza « Eccomi…posso? »
« Si entra
pure, giovanotto » disse Konda con fare premuroso…
Il grosso
portone scorrevole si aprì rivelando la sagoma candida di un ragazzo biondo coi
capelli corti arruffati, uno sguardo marino oltre ogni immaginazione, e un
sorriso di gentilezza che accompagnava le tenui curve del suo corpo coperto da
un vestito arancione composto da due pezzi, un paio di
calzoni vermigli non troppo spessi che gli arrivavano fino alle caviglie, ed
una giacca arancione più lavorata rispetto ai calzoni, infatti aveva una
cerniera proprio al centro del torace, dalla quale sporgevano due spesse righe
nere che andavano ad attenuare il vivido colore che prevaleva sul vestito. Ai
piedi indossava un paio di sandali di cuoio neri, molto leggeri e semplici, che
permettevano la comodità più estrema, un’ottima
qualità per un ninja.
« Tsunade, perché mi hai chiamato così improvvisamente? »
« Naruto…»
esatto, era proprio quello il nome del ragazzo, era proprio Naruto, allora
voleva dire che Takeno aveva individuato il vero,
avevo scoperto che Naruto in fondo era un elfo pure lui ed ora avrebbe dovuto
eseguire un compito molto difficile.
« …scommetto
che tu sai già cosa sta succedendo, vero? » Naruto rimase per pochi istanti in
silenzio guardando l’Hokage, poi fece un cenno…
« Il nostro
mondo ha un grosso problema, sappiamo benissimo tutti che c’è una specie di
organizzazione segreta che sta cercando di impadronirsi delle incarnazioni
elementali, che sono persino più pericolosi degli stessi Kami
che abbiamo qui nel nostro continente. Abbiamo un contatto nella città di
Ravnica, Niv-Mizzet, un enorme drago che è il capo del distretto degli Izzet,
mi raccomando sii gentile e mangia quello che trovi, sicuramente non ci sarà il
ramen, quindi preparati delle scatolette da viaggio
se ne vuoi mangiare. Ma bando alle ciancie… » Tsunade si interruppe non appena notò che Naruto stava
quasi per piangere dal dispiacere di quella notizia…niente ramen,
per lui era una tragedia, eppure doveva sopportarla… « …Naruto, ti ho detto che
il ramen te lo devi portare da casa… »
Quelle parole
suonavano nella testa di Naruto come parole di conforto e in men che non si dica riprese il
sorriso tranquillo che solitamente aveva
«
Naruto…dicevo… » riprese Tsunade con uno sguardo
scocciato « …Niv-Mizzet crede di aver trovato uno degli elementi, forse il più
vulnerabile, ma è l’unico che potrebbe aiutarci a proteggere gli altri… » Tsunade assunse un’aria preoccupata, era preoccupata per
Naruto, e si avvicinò a lui abbracciandolo
«Non
sarà facile, Naruto, ma devi trovare l'incarnazione della luce, altrimenti lo
sai già cosa succederà...il nostro mondo...»
«Tsunade, ho già capito tutto...dammi solo un
indizio! In cosa potrebbe essersi incarnata la luce?»
«Davvero lo vuoi sapere? Beh...non ne ho la più pallida idea…» Tsunade si staccò dal biondo
Konda guardò la scena e poi prese parola « Naruto, perché prima non vai
da Niv-Mizzet, credo che lui sappia molto più di noi…dopotutto…ci ha informati
lui della scoperta che ha fatto. Ma fa attenzione, quel vecchio dragone ne sa
sempre una più di te, lo conosco troppo bene… »
Takeno poi, per curiosità aggiunse al
dialogo « Naruto, ma tu quanti anni hai? »
«
Centottantatre, perché Takeno-sensei? »
« Curiosità…e
quindi quanti anni sarebbero più o meno se fossi un umano? »
Naruto non
capiva come mai quelle strane domande ma si sentiva in dovere di rispondere al
suo maestro Takeno, il quale gli aveva insegnato a
non mollare mai anche nelle situazioni più difficili, infatti
Naruto conosceva un po’ di bushido.
« Gli stessi
che mi ha scritto sulla mia scheda personale ANBU, sensei,
sedici »
« Quindi
facendo due conti, se uno della tua razza ha all’incirca
centosessantatre anni…sono quattordici per noi umani no? »
« Si esattamente così, sensei…però
questo incide solo sulla parte fisica, perché mentalmente si cresce molto di
più… »
Tsunade interruppe il loro discorso « Ora va’
Naruto…portami buone notizie al tuo rientro… » Naruto se ne andò dalla stanza
smaterializzandosi, poi Konda fece a Tsunade una domanda molto personale « Tsunade,
come mai non gli hai detto che l’incarnazione della luce è un elfo…? »
« Voglio che
lo scopra da solo…se ho capito chi è questo elfo allora è giusto che sia così
per Naruto…ne ha davvero bisogno…fidatevi…»
Secondo
Capitolo Concluso
Abbiamo
scoperto che: Sorah ha 163
anni (14 anni umani) – Naruto 183 (16 umani)
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Angolo del Narratore
Ringrazio
coloro che hanno letto la mia Fanfiction e ne hanno
apprezzato la semplicità, anche se hanno preferito non recensirla.
Spero che
in un futuro possa piacervi di più, e soprattutto che diventi un insegnamento
tramite il divertimento. Come avevo pensato sin dall’inizio quando mi son messo a scrivere questa storia.