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Autore: Dalhia_Gwen    01/12/2013    13 recensioni
Questa è la storia di una diciassettenne di nome Gwen che, nonostante tutte le ingiustizie e il passato che ha vissuto, riesce finalmente a trovare la felicità che aveva perso, grazie ad uno dei suoi più grandi hobby, la quale sarà in grado di scalfire il suo ormai cuore di diamante, immune fino a quel momento...
Tratto dal capitolo 28:
“....Cominciò a ticchettare il piede destro sul tappeto color del deserto, rendendosi conto di non riuscire a sopportare tutta quell’ansia che la stava letteralmente mangiando, ma fu proprio in quel momento che avvertì la carica giusta per poter affrontare la competizione nel migliore dei modi. Una mano calda e tremante quanto la sua intrecciò le dita con quelle della mano della gotica, esattamente qualche minuto prima del fischio. Scattò a quel tocco così intimo e che desiderò da fin troppo tempo, per poi girarsi velocemente verso la sua sinistra. Ad attenderla vi erano gli occhi decisamente più luminosi del solito del punk, che nel frattempo era arrossito quanto lei per quel gesto nato spontaneamente..."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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“Gwen? Allora? Sei pronta? Sbrigati o farai partire l’aereo!!” la voce squillante della madre echeggiava per tutta la casa alquanto preoccupata, incamminandosi verso le stanze che solitamente la figlia visitava quando doveva scendere.
“S-Sono….sono pronta!” disse decisa catapultandosi a razzo fuori dal bagno, ancora abbassata per aver appena terminato di allacciarsi una scarpa da ginnastica, per poi dirigersi nella sua stanza e prendere il borsone, agitatissima per quel giorno.
Ebbene sì, l’attesissimo giorno della gara finale arrivò, e con esso non sarebbero potute mancare tutte le preoccupazioni e agitazioni che avrebbero animato quell’importante e allo stesso tempo impegnativo evento.
Tutte le tensioni accumulate nei giorni precedenti emersero simultaneamente creando un vortice di emozioni che non si sarebbe placato fino a quando non avrebbe vinto, o almeno era quello che sperava di ambire.
La gara si sarebbe svolta a Mosca, capitale russa, nel tardo pomeriggio, per cui tutti i partecipanti sarebbero dovuti arrivare lì entro l’ora di pranzo, affinchè tutto si sarebbe potuto eseguire nel migliore nei modi. A Pembroke, in quel momento, erano appena le 06:10 del mattino, orario che sicuramente non avrebbe sostenuto la gotica se sarebbe dovuta dirigersi a scuola, ma la realtà era ben diversa, e di certo quelle poche ore di sonno che riuscì a raggiungere quella notte le erano più che sufficienti.
Dire che era emozionata era poco. Mai si sarebbe aspettata che, proprio lei, sarebbe stata una dei finalisti di una competizione di così alto livello.
Lei che proveniva da una piccola ed insignificante frazione della Florida, nonché una semplice ed umile ragazza da ambizioni non troppo elevate, ma giuste, appartenente ad una famiglia altrettanto semplice e comune e dalle disponibilità economiche molto discrete.
Iniziò tutto per un semplice sfogo, che le doveva bastare a placare la rabbia che le ribolliva dentro ogni volta che riceveva uno sgarbo, stanca di essere sempre sottomessa e derisa anche per le sciocchezze. Continuò ad allenarsi, a testare la sua forza, ad incrementarla, sempre per divertimento.
E adesso? A quale punto era arrivata? Di sicuro non avrebbe mai pensato di poter essere ad un solo passo dalla vittoria. Perché no? Magari con quei soldi avrebbe potuto risolvere in meglio molte cose, ma soprattutto avrebbe potuto finalmente vantarsi alla luce del sole della sua bravura e di quanto potesse valere.
Era un sogno sì, ma valeva la pena lottare.
Quello stesso gioco però, la portò anche a conoscere persone straordinarie: primo tra tutti fu Duncan, lo stesso ragazzo con cui intraprese la sua prima e bellissima relazione, sfociata poi nelle incomprensioni ed infine nella rottura, e con cui adesso avrebbe dovuto gareggiare gomito a gomito per portare a casa la vittoria.
Più ci pensava e più avvertiva pesante una morsa al livello dello stomaco che la spaesava ogni volta.
Da quando si informò sul suo stato di salute, riprese a vederlo a giorni alternati, mostrandosi decisamente più rasserenata della sua vista, seppur a distanza. Sì, in quanto, malgrado si fosse ripromessa di voler chiarire con lui, il coraggio che tanto si preparò ad usare come scudo si frantumava alla sola visione del ragazzo. Ovunque lo incrociasse, che sia fuori o semplicemente in corridoio, si bloccava, ed ogni muscolo del suo corpo smetteva improvvisamente di ubbidire ai comandi del cervello. Lo fissava intensamente, ma soprattutto con occhi colmi d’amore, quello stesso sentimento che finalmente fece riemergere dopo una lunga lotta col suo testardo orgoglio. Tornò a squadrarlo come prima, mordendosi ogni volta il labbro inferiore al pensiero di quanto fosse perfetto e a quanto fosse stata stupida lei a lasciarlo andare via così. D’altra parte lui non poteva non notare la ragazza che bramò da sempre, tutte le volte che le sue incrociavano quelle iridi color della pece. Ogni volta era assalito dalla voglia di abbracciarla, ma questa sfumava dalla sua mente al ricordo amaro di tutto il dolore che lei gli procurò, seppur inconsciamente, così, era costretto a rimanere impassivo e freddo di fronte all’espressione spaesata della fanciulla, per poi svoltare l’angolo sforzandosi di ignorarla. Fu così per tutta la settimana, ma quel giorno, alla gara, non potevano assolutamente non guardarsi.
Venne accompagnata di corsa dal resto della sua famiglia all’aereoporto più vicino alla cittadina, North Perry Airport*, dove tutti si sarebbero dovuto presentare per poi partire insieme.
Una volta arrivati, cercarono le figure dei suoi amici tra la grande folla mattutina dell’aeroporto, e quando li vide cominciò a rincorrerli.
“Ehi! Ragazzi! Sono qui!!” urlò con tutta la forza che aveva Gwen, correndo e offrendo spintoni a chiunque le ostacolasse il cammino. Per poco non inciampò, ma in compenso venne avvistata da un Luigi impaziente di partire.
La ragazza arrivò accanto al resto del gruppo col fiatone, lasciando cadere il borsone sui suoi piedi, esausta.
L’allenatore l’abbracciò felice come non mai, mentre Geoff rideva di gusto, escluso Duncan che, malgrado avesse provato profondo sollievo nell’avvistarla sana e pronta per la gara, rimase a braccia conserte rivolgendole uno sguardo freddo e distaccato.
“Oh Gwen finalmente! Stavamo per partire senza di te!” esclamò sorridente Luigi, dandole una leggere pacca su una spalla.
“Ritardi anche quando è in gioco il premio di titolo mondiale?! Agh voi donne!” disse subito dopo il biondo bettendole poi un’amichevole cinque. Dopo aver sorriso anche lei alle provocazioni dei due ragazzi, si girò avvertendo una presenza dietro le sue spalle, ritrovandosi così di fronte il punk, e solo in quel momento si rese conto di essergli fin troppo vicina. Sobbalzò sentendo sulla sua guancia destra il respiro regolare del ragazzo, per poi incrociare i suoi occhi puntati dall’inizio sulla sua figura piccola ed esile. La pressione cominciò a salirle precipitosamente,  causandole inevitabilmente uno spaesamento e l’accelerazione dei battiti cardiaci, il tutto mentre le sue gote si fecero sempre più rosse. A quel punto furono uno di fronte all’altra, entrambi persi nei rispettivi sguardi, sempre più attirati dalla nostalgia di quel contatto così apparentemente insignificante. Passarono attimi, che però Gwen reputò secoli, in cui si rese conto di non essere forte abbastanza per sorreggere ancora quei due zaffiri tremanti che le stavano perforando l’animo, così decise di distogliere lo sguardo e imbarazzata più che mai prese il coraggio necessario per rompere quel ghiaccio che si creò in quei giorni tra loro.
“C-Ciao…D-Duncan..c-come stai?” chiese regalandogli un lieve sorriso, cercando di restare più calma possibile.
“Potrei stare meglio.” Disse senza scomporsi il ragazzo, stringendo i pugni che aveva sotto i gomiti.
A quelle parole la gotica deglutì rumorosamente, intravedendo senza dubbio l’improvvisa velatura calarsi sui suoi chiari occhi, mentre il rimorso riaffiorava latente nel proprio cuore. Abbassò lo sguardo, sentendo gli occhi pizzicare leggermente.
“S-Sei…sei pronto per la gara? I-io ho una paura..” continuò lei, stavolta con voce più tremante, che il punk non potè non notare.
“S-Sì..ovvio, io sono pronto per tutto.” Queste furono le loro ultime battute, prima di avvertire la voce fastidiosa di una signorina dietro le spalle del punk che lo incitava a consegnarle il passaporto con i relativi documenti. Successivamente fu il turno di Gwen che, dopo il controllo, si indirizzò verso i ragazzi, ma venne fermata dalla voce inconfondibile del fratello.
“Vai Gwen! Porta casa la vittoria, ti voglio bene! Siete i migliori!!” esclamò senza indugi Mark, guadagnando un sorriso sincero da parte di tutto il gruppo.
“Tesoro mio mi raccomando stai tranquilla! Noi vi raggiungeremo oggi pomeriggio non appena finisco il turno! Non sei sola! Puoi farcela! In bocca a lupo, anche a te Duncan!” urlò a squarciagola Margaret, mentre, commossa salutava la figlia che piano piano si allontanava da lei per avvicinarsi sempre più al suo prossimo obiettivo.
                                                                                                   ***
Gwen non prese mai un aereo prima d’ora, per cui si agitò nervosamente quando avvertì sotto i suoi piedi il suolo allontanarsi, innalzandosi sempre più alta nel cielo.
“Ehi…tranquilla! E’ tutto sotto controllo!” la rassicurò Geoff che si sedette accanto a lei.
“La fai facile tu! Non è la prima volta che sali su un aereo..” gli rispose bruscamente per poi rigirarsi verso il finestrino, con l’intento di non pensare.
“Dai cosa sarà mai! A tutti è capitato di vomitare salendo per la prima volta su un aereo..vedrai, è fastidioso solo all’inizio!” conitinuò lui col suo solito ed innoquo atteggiamento superficiale, ma che in quel momento Gwen avrebbe voluto far tacere con un bel pugno nello stomaco. Si rigirò guardandolo negli occhi alquanto scioccata.
“Ma dico io..che sei venuto a fare?! Ad aumentare il nervosisimo delle persone?! Meno male che dovevi essere di supporto morale!!” si lamentò giustamente la ragazza portando una mano sulla sua guancia sinistra, per poi appoggiarvi il mento e tornando a guardare le nuvole bianche in cui si immergeva l’aereo. Geoff scoppiò in una fragorosa risata, rendendosi conto che effettivamente la ragazza non avesse poi tanto torto, così, per calmarla, le accarezzò una spalla.
“Su via! Stavo scherzando sorella! Volevo farti sorridere un po’. Mi sembri molto giù..e so che non è per via dell’altezza..”  osservò poi il biondo, da buon amico qual’era, diventando improvvisamente serio.
Quelle parole arrivarono dritte al cuore della gotica che istintivamente si girò verso il biondo con l’intento di obiettare, ma tutto cio’ che le venne furono solo dei versi incomprensibili accompagnati da una maledetta voglia di piangere. Geoff se ne accorse, così fece avvicinare l’amica al suo petto invitandola a sfogarsi, e Gwen non se lo fece ripetere due volte. Avvertì la sua felpa bagnarsi di lacrime amare, repuntando lo stato d’animo della gotica letteralmente a terra.
“Hai combinato un casino. Lo sai, vero?” le chiese tra i capelli Geoff, cercando di non far sentire nulla all’interessato seduto davanti a loro ed accanto all’allenatore.
“S-Sì…m-ma io…i-io non volevo..A-Avevo paura..lo amavo…” cercò di dire Gwen tra un singhiozzo e l’altro.
“E continui ad amarlo, lo so. Ma lui è stato tanto male per te, ha pianto per te, è cambiato per te..” le sussurrò accarezzandole i capelli per farla calmare. La ragazza avvertì il dolore farsi più insistente nel petto, e per reprimerlo si strinse ancor di più al biondo.
“M-Ma io non volevo! M-Mi spiace…I-io…Io lo rivoglio..con me, per sempre.”  Si ritrovò a pronunciare quelle parole senza neanche accorgersene, e si sorprese non poco della sua riflessione così reale.
“E lui rivuole te, credimi. Conosco Duncan, ti ha amato, ti ama e ti amerà alla follia, ma in questo momento è troppo accecato dalla rabbia e dal senso di sconfitta per farti capire quanto tenga a te, nonostante tutto. Dagli tempo, prima o poi esploderà dalla voglia di salirti addosso.” Pronunciò le ultime parole con un’allegria mischiata ad un pizzico di malizia, che tutto sommato a Gwen fece più che piacere, facendo nascere così sul volto di lei un sorriso radioso.
Forse non era tutto finito.
No, nulla era finito.
                                                                                                    ***
Ore 13:20.
Aereoporto di Vnukovo, Mosca.
Finalmente i ragazzi arrivarono a destinazione, emozionati più che mai per l’attesissimo evento.
Erano tesi, sì, ma completamente affascinati dal caos di quella città. Si guardavano intorno spaesati cercando di non perdersi nessun particolare di quella cità così immensa. Presero il taxi e raggiunsero il luogo prestabilito, e lì rimasero letteralmente a bocca aperta: una struttura enorme era affollata da persone provenienti da tutto il mondo: i finalisti della competizione. Scesero tremanti dall’auto, ma erano giunti fino lì, e non potevano tirarsi indietro, non in quel momento.
                                                                                                   ***
“Respira ed ispira…respira ed ispira.. calma Gwen…cosa vuoi che sia…” si ripeteva in continuazione la gotica, mentre faceva esercizi di allungamento dei muscoli per riscaldarsi.
“Sei solo in mezzo ad un milione, come minimo, di spettatori, nonché alla gara mondiale di altletica leggera della tua fascia..nulla di che..” farfugliava tra sé invece Duncan, intento a fare le sue solite 300 flessioni che lo avrebbero riscaldato abbastanza per sfoderare le sue capacità.
“Avanti ragazzi! Come la fate tragica!”  li rimproverò ironicamente il biondo, che era in mezzo ai due.
“Taci tu!!” dissero all’unisono i due innamorati, per poi regalarsi un’occhiata sorpresa, dovuta alla situazione imbarazzante appena creatasi.
“Su ragazzi rimanete calmi! Dovete dare il meglio di voi!” a quel punto fu Luigi ad intromettersi, attirando così l’attenzione dei ragazzi che si avvicinarono a lui accerchiandolo. L’allenatore prese un profondo sospiro di sollievo, per poi riprendere a parlare.
“Ascoltatemi bene: so che siete emozionati, impauriti, e spaesati..e vi confesso che lo sono anche io. Ma comunque vada, io sono orgoglioso di voi, dei vostri traguardi ma soprattutto del vostro impegno nell’essere arrivati fin qui. Siete i miei alunni migliori!” disse Luigi non riuscendo però a trattenere le lacrime che cominciarono a scendere imperterrite. I ragazzi allora si commossero quanto lui, per poi regalargli un forte e caloroso abbraccio di gruppo.
Fu così che, dopo i soliti rituali di ogni competizione, i finalisti si schierarono uno accanto all’altro e sulla propria corsia appartenente ad una pista le cui dimensioni  potevano essere paragonata a quelle di uno stadio.
Gwen si posizionò accanto a Duncan, e tremante come una foglia attendeva il fischio di quell’inizio gara. Non sapeva se essere terrorizzata per la gara o se essere emozionata di esibirsi di fronte ad un pubblico mondiale.
Cominciò a ticchettare il piede destro sul tappeto color del deserto, rendendosi conto di non riuscire a sopportare tutta quell’ansia che la stava letteralmente mangiando, ma fu proprio in quel momento che avvertì la carica giusta per poter affrontare la competizione nel migliore dei modi. Una mano calda e tremante quanto la sua intrecciò le dita con quelle della mano della gotica, esattamente qualche minuto prima del fischio. Scattò a quel tocco così intimo e che desiderò da fin troppo tempo, per poi girarsi velocemente verso la sua sinistra. Ad attenderla vi erano gli occhi decisamente più luminosi del solito del punk, che nel frattempo era arrossito quanto lei per quel gesto nato spontaneamente.
Sorrise, anzi, ghignò alla ragazza visibilmente scioccata, facendole rivivere quelle emozioni che quasi dimenticò per il troppo tempo trascorso, desiderando intensamente di poter fermare il tempo in quel preciso istante, affinchè potesse ammirare e contemplare la bellezza di quell’espressione per cui nutriva da sempre un debole, ma che soprattutto venne rivolta solo a lei. Non poté fare a meno di ricambiare il sorriso, imbarazzatissima e non potendo controllare quel cuore che accelerò i battiti ancor prima di stancarsi per la corsa. Ma il fatidico fischio si diffuse nell’aria, e fu così che i ragazzi partirono, ognuno con la speranza di salire sul gradino del primo posto di quell’ambito podio.
                                                                                                    ***
I due piccioncini seguirono alla lettera i consigli di Luigi, affinchè avrebbero potuto avere la forza necessaria per affrontare i ben 15 giri da compiere: uno accanto all’altra, con il loro andamento sempre costante e preciso, risultato reso possibile dal duro allenamento a cui furono sottoposti nei mesi scorsi, riuscirono a percorrere alla  grande ben 8 giri, il tutto mentre effettuavano un ciclo di respirazione ed ispirazione regolari. Ma si sa, la stanchezza prima o poi si sarebbe fatta sentire, e al 13esimo giro i ragazzi avvertirono le prime fitte alle gambe, segno che la loro resistenza stava diminuendo. Quasi come se fossero sincronizzati, accelerarono il passo, anche perché avrebbero dovuto accorciare la distanza che c’era tra loro e i due cinesi davanti, che in quel momento risultavano primi. Continuarono a correre alla stessa velocità e con lo sguardo concentratissimo di fronte a loro, arrivando pian piano accanto gli avversari, che non sembravano per nulla stanchi dello sforzo che stavano compiendo. Duncan e Gwen strinsero i denti quando capirono di essere arrivati all’ultimo giro, ma più che mai la stanchezza, in quel momento, divenne fin troppa  fastidiosa. La gotica dovette rallentare di qualche secondo, stringendo i pugni all’altezza del petto affinchè potesse soffocare i dolori. Il punk se ne accorse, e con la coda dell’occhio la guardò preoccupato e improvvisamente debole per aver intuito che la ragazza aveva ceduto proprio al termine della competizione.
Oramai la distanza tra i ragazzi e il traguardo riguardava solo qualche metro, e nell’aria le esultazioni soffocavano ogni tentativo di sopraffare la voce del vicino. Margaret, seduta tra gli spettatori ed insieme a Mark, cominciò a saltare dal proprio posto con tutta la forza che aveva, urlando esasperata il nome di sua figlia, il tutto mentre un’altra donna,seduta poco distante, bionda, dall’aspetto molto curato e dagli occhi incredibilmente azzurri, faceva il tifo al proprio figlio, scuotendo violentemente il marito che rimase seduto oramai rassegnato.
“Avanti Adam**! Vuoi incitare o no nostro figlio?! E’ ormai vicinissimo! Cavoli è ad una gara mondiale!!!” la donna si fermò, alterata più che mai dal comportamento terribilmente cinico dell’uomo.
“Jasmine***, cosa vuoi che faccia? Incoraggia un figlio che c’ha creato solo problemi? Che ha rovinato la reputazione della famiglia? Non so neanche perché sono venuto con te… e poi guardalo, ha decisamente perso.” Concluse privo di emozioni l’uomo, che ricevette prontamente uno schiaffo dalla moglie.
“Vergognati! Duncan avrà anche fatto i suoi sbagli, ma ti ricordo che è arrivato a gareggiare in competizioni internazionali! Parli di reputazione? Bene, voglio proprio vedere se non ti pavoneggerai quando tutti si congratuleranno con nostro figlio, diventato campione!” urlò fermamente la Jasmine. Il marito stava per ribattere,quando all’improvviso tutti smisero di emettere un qualsiasi suono.
Rimasero lì, col fiato sospeso per una manciata di secondi interminabili, con il risultato di vedere ben 4 ragazzi tagliare il traguardo, apparentemente nello stesso istante. Duncan, Gwen e i due cinesi terminarono i loro giri uno accanto all’altro: difficile per l’occhio umano riconoscere chi sia stato più veloce, dato che era una questione di secondi. Erano talmente presi da voler ottenere la vittoria che non si resero conto di aver superato la linea colorata sull’asfalto, ma fu nel momento in cui avvertirono il fischio di conclusione che realizzarono di aver finito i loro giri. Immediatamente i due cinesi si accasciarono per terra esausti, mentre Gwen rallentò sino a fermarsi per poi trovare appoggio su una spalla di Duncan, il quale a sua volta si aggrappò alla ragazza cercando di recuperare un po’ d’aria.
La folla era ormai impaziente di sapere chi fosse riuscito ad essere il più veloce tra i quattro, e i giudici cominciarono a mandare rapidamente un replay dell’ultimo attimo solo per conferma: in quel momento sapevano per certo la coppia vincitrice. Uno di loro si alzò,  e lì calò di nuovo il silenzio.
“Siamo lieti di annunciarvi che, per un totale di 2 secondi e 34 millisecondi in meno rispetto all’altra,  la coppia che si aggiudica il titolo di vincitrice dell’attuale edizione di corsa d’atletica leggera appartenente alla fascia giovanile è: quella statunitense, Gwen Smith e Duncan Evans! Complimenti ragazzi!” disse, mentre il discorso venne tradotto immediatamente in tutte le lingue esistenti.
In quel momento la folla scoppiò, tra applausi e acclamazioni varie. I due ragazzi, che si stavano ancora riprendendo dal grande sforzo appena effettuato, si sentirono chiamati in causa, e solo dopo aver ricevuto le congratulazioni dai loro avversari si realizzarono di aver vinto l’intera competizione. Sgranarono gli occhi ancora increduli, mentre contemporaneamente si girarono uno di fronte all’altra per guardarsi negli occhi.
Azzurri lui, neri lei.
Taglienti quelli del punk, penetranti quelli della gotica.
Ma entrambi luccicanti di gioia, allegria e tremanti quanto basta per testimoniare la loro emozione.
Soprattutto entusiasti, orgogliosi di avercela fatta nonostante i loro timori, i loro rancori.
Perché ciò che più è riuscito a prevalere tra tutti quei sentimenti fu proprio il più potente, che non li abbandonò mai: l’amore.
Non se lo spiegarono neanche loro, ma la contentezza fu talmente tanta che istintivamente si abbracciarono forte, rischiando di perdere anche l’equilibrio. Il ragazzo la sollevò da terra, facendole fare più giri su loro stessi, mentre entrambi urlavano per la felicità.
“Ce l’abbiamo fatta…CE L’ABBIAMO FATTA!” urlava la gotica in preda ad una crisi, stringendo quanto più poteva il punk.
“Siamo i vincitori…SIAMO I VINCITORI!” continuò lui, per poi adagiarla delicatamente al suolo, non staccandosi però da lei. Si guardarono intensamente per qualche minuto, ancora rossi in viso e pieni di euforia, ma con la consapevolezza che in quel momento non sarebbero riusciti a sfuggire alle pulsioni dei loro sentimenti reciproci. E come se avessero previsto tutto, cominciarono a perdersi uno negli occhi dell’altra, creando così una membrana trasparente capace di isolarli dal resto del mondo.
 Adesso la gara passò in secondo piano.
In quel momento c’erano solo loro: Duncan e Gwen.
Duncan si avvicinò ancora di più, facendo in modo che i loro corpi si sfiorassero, per poi avvolgerle un braccio intorno al fondoschiena, mentre con l’altra mano le accarezzò dolcemente i lineamenti del volto. D’altro canto Gwen sobbalzò per quel tocco, provando quei brividi di piacere che le mancarono per così tanto tempo. Trattenne il respiro, quando si rese conto che nel frattempo il punk si avvicinò talmente tanto da toccare con la punta del suo naso quella della ragazza. A quel punto non ragionò più, e premette forte su quelle labbra di cui era dannatamente affamata. Assaporarono quel bacio come la prima volta, noncuranti delle milioni di persone che avevano attorno. Gwen allacciò le proprie esili braccia intorno al collo di Duncan, facendo affondare le mani tra i capelli neri del ragazzo, mentre lui la racchiuse in un amorevole abbraccio, come se avesse paura di perderla di nuovo. Approfondirono senza troppi indugi il bacio, trasportati da un vortice di passioni che vennero celate per un tempo indeterminato, e che esplosero ad un loro misero contatto corporeo. Quando finalmente consumarono anche quel poco di respiro che avevano appena recuperato, si staccarono di qualche centimetro, per poi specchiarsi ognuno negli occhi dell’altra, inevitabilmente lucidi.
“P-Perdonami…s-sono stata troppo superficiale..ho dubitato di te..m-mi sento c-cos..” provò a dire la gotica tra un singhiozzo e l’altro, ma venne zittita da un altro bacio del punk.
“Ssh.. non dire altro. Non parliamone ti prego, fa parte di un passato che ora voglio dimenticare. Ricominciamo d’accapo,  per me non è accaduto assolutamente nulla. Non devo proprio perdonarti di nulla Dolcezza mia, non voglio vederti ancora piangere, intesi?” la rassicurò lui, sorridendole per poi prenderle a baciarle le guance. La ragazza rise per il solletico che quei baci le regalavano, per poi fermarlo e restituirgli il bacio.
“Sei riuscito a cambiare la natura di questo mio cuore così apparentemente imperfetto ed insensibile alle emozioni, non permetterò a nessuno di allontanarti di nuovo da me. Sei speciale, ma soprattutto sei mio, solo mio.”  Disse sfiorando con le dita le labbra del ragazzo in maniera sensuale, guardandolo dritto negli occhi.
“Non accadrà. Te lo prometto.”  Concluse infine lui, con l’intento poi di sigillare la promessa con l’ennesimo bacio, ma qualcuno li interruppe.
“”Ehi freschi piccioncini, volete venire a prendervi il vostro meritato premio? Vi ricordo che eravate qui per vincere quella medaglia che aspetta solo voi!” disse il loro insostituibile amico festaiolo, facendoli svegliare da quella favola maledettamente reale. Ma in realtà loro avevano vinto un qualcosa di ancora più prezioso di quella competizione, di ancor più durevole e indissolubile: il loro amore.
Bastò uno sguardo fugace per far capire ad entrambi di essere arrivati alla stessa conclusione.
“Ti amo.” Dissero all’unisono bisbigliando, per poi sorridere e prendersi per mano, andando incontro alla prima delle tante soddisfazioni che avrebbero vissuto nella loro vita condivisa.
Non più soli, ma ovviamente insieme.

                                                                       

                                                                                                                                                                          The End  



*Aereoporto esistente.
**Nome puramente inventato dall'autrice.
***Nome puramente inventato dall'autrice.



--------°°°Angolino dell'autrice malinconica°°°---------

Ecco..vedete?
E' l'ultimo fazzoletto di ben tre pacchetti appena consumati! T.T
Dico sul serio...sono così triste...
Insomma...è...è finita... :'(
E' vero, da un lato sono contenta di essere riuscita a finirla nonostante i tanti impegni, ma se penso che questo "romanzo" sia appena finito mi viene da piangere ancor di più!
Beh sì..infondo mi sono affezionata a tutti voi, era una gioia poter leggere cio' che pensavate riguardo ad ogni capitolo che postavo, non nascondendovi la paura che mi assalliva ogni volta che aggiornavo.
"E se a qualcuno non piace? E se non è soddisfatto?" erano queste le domande che mi facevo, ve lo assicuro! :'D
Ma poi cominciavo a leggere le recensioni, una più positiva dell'altra, e il mio animo gioiva ad ogni parola che mi dicevate, invogliandomi così a continuare! *-*
Ebbene sì, la colpa è solo vostra, dunque, se ho concluso la storia! :''D
E poi, per farmi perdonare del solito ritardo, vi ho regalato il capitolo più lungo che ho mai scritto! *-*
Ad ogni modo, volevo sottolineare una cosa importante:
DUNCAN E GWEN SONO TORNATI INSIEME! CONTENTI, UOMINI E DONNE DI POCA FEDE? u.u
Mi rivolgo a tutti coloro che hanno dubitato del mio GRANDE e PROFONDO amore per loro, ingrati!
OVVIAMENTE scherzo! E' leggittimo da parte vostra avere dei dubbi, ne avete il diritto ;)
Ma mi sono troppo divertita a tenervi sulle spine..muahahah! :'D
Mmh..questo non è un angolino, ma un ANGOLONE! Mannaggia  a me e alla mia parlantina! <3
Dunque, arrivo subito col ringraziare TUTTI, e ripeto TUTTI! Ogni singola persona che abbia sia letto che recensito, ma anche solo letto, la mia storia!
Non riuscirei mai ad esprimere la mia gratitudine per essere stati così fedeli nel seguirmi! <3
Mai mi sarei aspettata così tante visualizzazioni e recensioni, dico sul serio! :3
Vorrei, oltretutto, fare un ringraziamento SPECIALE a:
♥Clif ( il mio amico veterano :'D)
♥ Ella di "TotalDrama News", una dolcissima ragazza che segue ogni singolo capitolo e non se ne perde uno :'D ♥
♥_Rainy_ (la mia maestrina :'3)
♥Gwuncan99
♥Gwen_cav ( la mia tesora ♥)
♥Nadynana(la mia Nutellina ♥)
♥Gwuancan_love (la mia bad_girl/Nonna_Trolla :''D)
♥kairi_Wolf
♥SaraRocker (altra carissima amica :'3)
♥TeenSpiritWho_( La mia insostituibile collega ♥)
♥Lillykawaii (mia carissima amica ♥)
♥GweneDuncan4ever
♥KeyOfIceDxG ( carissima amica/fan sfegatata della DxG :'D )
♥TheCodyFan( la fan che mi segue dappertutto x'D)
♥Rocker_wolf_love
♥Piccola_Autrice
♥Piccola killer
♥marti15_98
♥MagicSummer
♥maty345
Mi sembra di avervi citato tutti, altrimenti mi SCUSO a priori, ma siete talmente tanti che veramente potrei fare una lista infinita! :'D
VI RINGRAZIO VERAMENTE PER AVERMI SEMPRE SEGUITO E PER AVER SEMPRE RECENSITO!
Vi adoro uno per uno :'3
Scommetto che adesso qualcuno si starà chiedendo se continuerò a scrivere..bene, non so se vi farà piacere ma SI', continuerò! ;)
Non so ancora di preciso se mi  cimenterà ancora con una Long, ma sicuramente troverete delle One-Shot, dato che ho desiderio di scriverne una :3
Non ho ancora deciso quando, ma non abbandonerò il sito! ;)
Credo di aver detto tutto!
Concludo col augurarmi di avervi fatto emozionare e sognare con la mia storia, ma soprattutto di avervi tenuto ancora vivo l'amore per questa bellissima coppia, che per me non si è affatto sciolta! u.u
Fatemi sapere se vi è piaciuto il nuovo capitolo(perdonate gli errori, se ci sono :3 ), e in particolar modo l'intera storia! ;)
Un bacione fortissimo ad ognuno di voi! ;*
A presto!

P.S: storia da non perdere, del mio amico Clif:
 
"A tutto reality EFP
 
Siete pronti per un nuovo reality? Ancora di più se questa volta si svolgerà su una nave? Alcuni dei nostri concorrenti + altri 4 nuovi concorrenti si affronteranno in un reality mai visto prima d'ora! Da una nazione all'altra, pronti sempre a fare le peggiori sfide! Divisi in "Squali" e "Delfini" i nostri amici saranno pronti a passare sconvolgenti settimane nell'Oceano, costretti a stare con i loro peggior nemici! Poi, per chi si è perso qualcosa, non preoccupatevi: Ci sarà il dopo show di Dalhia_Gwen, condotto da Bleinley e Josh a tenervi informati su tutto e sempre pronti alla risata! In questo fantastico reality voi e ripeto voi potrete scegliere infine il vincitore!
Cosa manca per renderlo perfetto? Ah, è vero! Mancate voi! Cosa aspettate?
"Clif's story" vi augura: Buona lettura
"

 

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Dalhia_Gwen
  
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