“Un pugno”
Ariana era morta.
Scomparsa, sparita, finita.
Aberforth non poteva crederci. Non voleva.
Se provava a pensarci sentiva di non riuscire a respirare.
In quello stupido scontro poteva essere stato chiunque. Chiunque.
Albus, Gellert o anche lui stesso.
Non era possibile.
Ma Ariana era morta. E non l’avrebbe mai più rivista.
Non avrebbe più rivisto lei, quei suoi occhi castani e quei suoi capelli chiari.
Era finita.
Al suo funerale, Aberforth non resistette più e picchiò Albus. Sperò di poterlo accusare, spaccandogli il naso con quel pugno e dissipando così quei senti di colpa che non lo avrebbero mai abbandonato.
Che dire, eccomi di nuovo qui.
Spero che questo capitolo su una parte così importante della vita di Aberforth e Albus Silente non vi abbia deluso e, beh, niente, alla prossima che, spero, sia domani stesso!
Ma non fidatevi troppo di me e della mia connessione xD
Spero che continuerete a seguirmi ancora un po'.