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Autore: Strawberry Milkshake    01/12/2013    6 recensioni
Akiko ha sempre sognato di viaggiare per i mari e diventare la più grande pirata mai esistita. E così passa gran parte della sua infanzia ad ascoltare le avventure di Jake, un capitano pirata, nonché fidanzato della sua sorellona.
Appena cresciuta, decide di aggregarsi alla ciurma di un giovane pirata che si era fermato nella sua isola per i rifornimenti. Inizia così per Akiko la sua più grande avventura, in compagnia di clown fifoni, mozzi decisamente irritanti, vicecapitani misteriosi, capitani che soffrono di narcolessia e avversari molto affascinanti, scoprendo che poi, alla fine, basta veramente poco per diventare dei grandi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bagy il clown, Gold D. Roger, Nuovo personaggio, Shanks il rosso, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER 5

 

No.

Questo era anche troppo.

Akiko strinse di più i pugni, facendo sbiancare le nocche in maniera preoccupante, mentre il suo sguardo si concentrava sulle venature delle assi del ponte.

La nave era molto piccola. E fragile. E probabilmente non sarebbe durata neanche al primo accenno di tempesta.

Ecco quale destino le si prospettava davanti: morire annegata durante una tempesta.

Il sogno di tutti!

-Andiamo, Akiko-chan! Non puoi tenermi il muso per tutta la vita…- pigolò Roger, abbassandosi al livello della ragazza che abbassò ancora di più la testa.

Sul ponte della nave, immobile, stava Akiko più incazzata che mai.

-E invece…- borbottò, ma il ragazzo non la sentì, e riprese a scusarsi in tutte le maniere possibili.

-…Dai! Non avevo altra scelta, non saresti mai venuta da sola! Insomma, Akiko-chan, mi dispiace, ma…-

La mora, sull’orlo di una crisi di nervi, pensò seriamente di commettere un Rogericidio.

Perché, si chiedeva, perché la narcolessia non lo colpiva in momenti come quello? Cos’era, programmata?

-BASTA!- urlò, tirando un pugno in pieno volto al moro e sfondandogli il setto nasale.

Roger rotolò sul ponte, rialzandosi con il naso gocciolante e un sorriso enorme sul volto.

-MI STAI PRENDENDO IN GIRO, DIMMI LA VERITÀ!!! SE CI TENEVI TANTO AD AVERMI NELLA TUA CIURMA, AVRESTI ANCHE POTUTO USARE MEZZI MENO BARBARICI!!! E ADESSO SONO BLOCCATA QUI, NON MI HAI DATO NEMMENO IL TEMPO DI PRENDERE LE MIE COSE!!!- sbottò, strattonando il bavero della casacca sotto lo sguardo della ciurma.

-Io l’ho sempre detto che le donne portano sfortuna a bordo…- sussurrò Gab a Seagull, che annuì impercettibilmente.

-NON SONO SORDA!- urlò la mora, lasciando la presa e dirigendosi verso i due.

-Andiamo ragazzi, è tutto ok! Capitano, la prossima isola è a meno di mezz’ora di viaggio.-

-Perfetto Raleigh! Gab, al timone, Seagull, in vedetta! Io vado a dormire…-

Akiko seguì con gli occhi socchiusi i tre, che presero le loro postazioni. Poi si voltò verso il biondo.

-Vieni, penso che ci sia qualcosa che ti appartenga…-

La ragazza alzò scetticamente un sopracciglio mentre seguiva Raleigh nella stiva. Percorsero un breve corridoi, entrando in una stanzetta.

-Me l’ha dato tua sorella.-

Akiko sgranò gli occhi alla vista della sua sacca. L’afferrò, dando un’occhiata abbastanza veloce.

-Questa sarà la tua camera. E non prendertela col capitano.-

-Sembra tutto tranne quello che è.-

-Si, in effetti non hai tutti torti, ma è un uomo in gamba. Non avrei potuto chiedere un capitano migliore.-

-Dimmi un po’, Raleigh…Anche tu a volte hai l’impressione di essere salito sulla nave sbagliata?-

-…Si, e anche molto spesso. Avrei fatto meglio a finire la scuola, piuttosto che fare di testa mia- sorrise –Ma il destino ha deciso diversamente.-

Le sorrise, mentre si allontanava nel corridoio.

Akiko si guardò attorno.

La sua nuova camera assomigliava un po’ a quella di casa sua. Prese i vestiti che Kikyo le aveva messo nella sacca, cominciando a sistemarli nell’armadio in legno d’acero che copriva un quarto della parete sinistra. Quella destra invece era occupata dal letto, anch’esso in legno, con le lenzuola leggermente sgualcite sui bordi. Con gioia notò l’oblò da cui filtrava il sole e l’odore salmastro dell’acqua. Completava la stanza il piccolo scrittoio completamente addossato sulla parete destra, proprio di fianco al letto.

Insomma, a conti fatti quel piccolo mondo le piaceva. Aveva qualcosa di magico…

Continuò a sistemare le sue cose, sullo scaffale sopra il letto mise la foto con i pirati di Jake e Kikyo, il libro sulla Grand Line e una conchiglia che era stata abilmente trasformata in un portagioie da Greta. Con sorpresa trovò anche il sacchetto che le aveva regalato anni prima Kage con foglietto annesso.

Lo rilesse, notando la scritta in fondo alla pagina.
 

13 Giugno, cabina 18 della Saint Onorè, Fujisaki Kage.

Le venne in mente un’idea geniale, si sedette sullo sgabello, e preso un foglio con una penna iniziò a scrivere.

Caro Kage,

È da un po’ di tempo che non ci si sente, eh!

Tranquillo, dodici anni non sono niente, anzi, sono passati così in fretta! Adesso non sono più una bambina e, detto tra noi, la mia ‘pupy face’ non mi riesce più così facile! Però in un modo o nell’altro si tira avanti. Pensa, adesso faccio pure parte di una ciurma di pirati!

Il punto è che sono salita contro la mia volontà, e quello che adesso sarebbe il mio ‘capitano’ è solo un buffone che soffre di narcolessia ed è un pozzo senza fondo! Riesco a malapena a tenergli testa!

E da adesso in poi dovrò sempre aspettare uno dei suoi attacchi narcolettici, prima di mettere qualcosa sotto i denti. Inaudito.


Uffa, mi mancano le ciambelle di Greta e il curry della sorellona…sigh, sob, come farò senza?


Comunque, tornando a noi, sarai felice di sapere che giusto qualche giorno fa mi è comparso il TATUAGGIO!!!


Oh, sono così contenta, mi sento imbattibile!

Naturalmente lo so che ci sono persone molto più forti, ma per il momento mi ritengo soddisfatta. Chissà, magari ci incontreremo presto. Sarebbe magnifico, adesso sono diventata molto più alta, quindi posso guardarti nelle palle degli occhi senza rischiare di avere il torcicollo, ahahah!

Sono in vena di battute oggi.

Bene, penso che ora terminerò qui. Non ho molte cose da raccontarti, il mio viaggio e appena iniziato…

Baci! Akiko

P.S. In realtà, lo dirò solo a te, stare qui non mi dispiace affatto, ma questo non lo sapranno mai, è un segreto che mi porterò dentro la tomba!

P.P.S. Spero che tu abbia capito almeno un po’ la mia scrittura…Bah, stupide onde!

24 Giugno, cabina 3 della Cherie, Mashiro Akiko.
 

Soddisfatta, la ragazza rilesse in cerca di errori, scancellando con evidente imbarazzo uno strafalcione assurdo. Se l’avesse letto la cara Miss. Rose! L’avrebbe fatta a pezzi di sicuro.

Sorrise a quel pensiero, mentre ripiegava con cura i fogli e chiudeva la busta con la cera bollente.
 

 

Arrivarono sulla costa verso il tardo pomeriggio. L’isola, Capital City, era un’enorme distesa di roccia su cui sorgeva, al centro, un’enorme città. Ormeggiata la nave in un’insenatura nascosta da occhi indiscreti, la ciurma scese a terra.

-Bene, ragazzi! Siamo arrivati, penso che ci fermeremo tre giorni, salvo imprevisti. Domande?-

-Si, Rayleigh posso andare a mangiare adesso?-

Il biondo guardò Roger con gli occhi ridotti a due fessure.

-Capitano…non serve che me lo chiedi, ti pare…?-

-Ah, è vero! Ahahahah! Ok, ci vediamo tra cinque ore alla nave, adesso vado, ho fame!-

Akiko scosse la testa rassegnata non perdendo di vista il cappello di paglia che a velocità supersonica si era diretto verso la città seguito da Gab e Seagull.

-Vado anch’io Rayleigh, devo assolutamente comprare una felpa decente.- disse la mora, tirando fuori dalla tasca un sacchetto di monete d’oro. –Ci vediamo dopo!-

-Va bene! Mi raccomando, niente casini, dobbiamo dare nell’occhio il meno possibile-

La ragazza annuì velocemente e corse verso il centro abitato.
 


La strada principale era gremita di gente attaccata alle vetrine degli svariati negozi. Non ne aveva mai visti così tanti, e questo complicava ancora di più la situazione, Akiko non aveva la più pallida idea di dove iniziare.

Continuò a camminare con la testa fra le nuvole quando, improvvisamente, non si ritrovò per terra.

-Oddio scusami, mi dispiace tanto signorina! Non volevo!-

Akiko ci mise un po’ a metabolizzare la notizia. Capì di essere stata travolta da una ragazzina spuntata di colpo dal vicolo.

-Non preoccuparti, non mi sono fatta niente. Tu piuttosto, si può sapere perché correvi così veloce?-

-Ecco…io…- Gli occhi della piccola divennero lucidi in un battibaleno –Sono stati i Marine! Quelli cattivi! Adesso ci inseguono per tutta la città!-

-Inseguono…?-

Akiko la guardò perplessa, prima di accorgersi delle divise bianche che stavano correndo nella loro direzione.

-Di qua!- Le disse la piccola, strattonandola per un braccio e guidandola nel labirinto di viuzze. Si fermarono dopo una buona decina di minuti davanti a una porta di legno.

-Vieni, entra-

Akiko non se lo fece ripetere due volte e la segui nella stanza.

-Kanae, dov’eri finita?-

-Eigo! Stavo andando al mercato, ma poi sono arrivati i Marine, per fortuna siamo riuscite a scappare!-

Il ragazzo alzò lo sguardo, notando Akiko, che per sdrammatizzare lo salutò con la mano.

-…E lei?-

-Oh, è una ragazza buona che mi ha aiutato!-

La mora scosse la testa, una volta anche lei era così brava a fare la faccia da cucciolo bastonato, ahahah!

Si concentrò sul ragazzo, era alto e portava una camicia bianca sbottonata per metà, e jeans acquamarina. Capelli verde brillante e occhi…Trasalì. Ne era sicura, erano gli stessi occhi di Kage.

Assottigliò lo sguardo, no, erano venati di un verde scuro, ma per il resto erano uguali.

-Allora tu saresti?- le chiese il ragazzo, prendendo in braccio la piccolina.

-Akiko. Ora spiegami che cosa è successo.-

-Non preoccuparti, è una cosa da poco.- risposte con nonchalance il verde.

-…MA COL CAVOLO!- urlò la mora, avvicinandosi -Senti, oggi non è giornata, sono stata portata a forza su una nave di pirati a cui manca qualche rotella, quindi adesso dimmi perché sono qui e che cosa cavolo volevano quei stramaledetti Marine!!!-

Eigo esitò un po’, prima di risponderle.

-Che cosa vuoi sapere, sai chi sono i nobili mondiali, no? Ecco, i genitori di Kanae sono stati fatti schiavi da uno di loro qualche mese fa. Fine della storia.-

-Mi prendi per scema? La Marina a questo punto non avrebbe alcun motivo di cercarti, ti pare?- Incrociò le braccia e spostò il peso su una gamba –Tu hai la faccia di uno che ha combinato un bel casino…-

-Beccato!-disse il verde, alzando le mani sorridendo –Ho ucciso quel verme…-

Akiko spalancò gli occhi. –TU HAI FATTO COSA?-

-Io ho ucciso un nobile mondiale!-

-Si, l’avevo capito, non sono scema, ma…TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO?-

-Si…Forse…Insomma, era solo uno schifosissimo verme, adesso il mondo è più pulito!-

-Sei un’incosciente! Non ti rendi conto che così hai messo a repentaglio la tua di vita, ma anche quella della piccola? E dove sono adesso i suoi genitori!?-

-Sono stati trasferiti in un altro palazzo a due isole di distanza.-

Il verde assottigliò lo sguardo, e Akiko glielo leggeva in faccia, avrebbe ucciso ancora.

-Non ci pensare nemmeno.- sibilò, avvicinandosi e squadrando il verde –Lo so che è ingiusto, ma il tuo gesto porterà ancora più vittime innocenti. Tu sei pazzo-

-Chissà, può essere!- Eigo si alzò, portando a letto la piccolina che si era addormentata sulle sue ginocchia  -Comunque sono affari che non ti riguardano, in fondo sei soltanto una ragazzina qualunque. E poi è troppo tardi, ho già stretto un’alleanza con un altro pirata che dovrebbe arrivare a giorni.-

-E sentiamo, ormai mi hai detto tutta la storia, quindi tanto vale che mi dici il nome di questo deficiente con idee assurde-

-Se proprio ci tieni! Si chiama Roger.-

-COSAAAAAAAA!!!!!????- 

Con la mascella che toccava terra, Akiko riuscì solo a prendere a testate il muro con una certa intensità lacerandosi metà fronte.

-NON. È. UMANAMENTE. POSSIBILE. NO! MA PERCHÉ? LO SAPEVO IO CHE ERA SOLO UN CRETINO, BRUTTO DEFICIENTE, UN CAPITANO DEPRAVATO, ECCO COSAAAAAA!!!!!!!-

Eigo la guardò strano –Fai parte della ciurma di Roger?-

La mora smise di prendere a testate il muro, fissando il sangue che gocciolava sul pavimento. Annuì alzando gli occhi vacua.

-E va bene. Lo farò, ma solo questa volta. Infondo era prevedibile, no?- fissò Eigo –È per una buona causa, ma lo faccio solo per questo. Ah, ma guarda, se mi vedesse Kage…-

-Conosci mio fratello?!-

-COSA?!-

-Ho detto…-

-Si, ho capito, non serve che mi ripeti! Ma come è tuo fratello? Non è possibile, secondo me non stiamo parlando della stessa persona. Descrivimelo.-

-Ok, alto, capelli neri, occhi bianchi venati di blu, gira a torso nudo con una sciarpa nera e pantaloni dello stesso colore, come gli stivali…-

-No, ma che cos’ho fatto di maleeeee…- pigolò Akiko, ricominciando a prendere a testate il muro.
 

 

-Sei un grandissimo deficiente! BAKA!-

-Ahi, Akiko-chan non maltrattarmi, sono sempre il tuo capitano…-

-Ma col cavolo! Sei un pazzo!-

Roger si limitò a sorriderle, sistemandosi il cappello di paglia sulla testa. Erano partiti da qualche ora, lasciando Capital City in anticipo. Sulla nave era salito anche Eigo, mentre Kanae era rimasta in città da un’amica.

Sorseggiando il the caldo sul ripiano di marmo, Akiko capì che la sua esistenza sarebbe stata un casino, e che quello era solo l’inizio. Sospirò, concedendosi un’occhiata verso il tavolo, dove gli altri stavano cercando di mettere in piedi una strategia.

-Ok, quindi se ho capito, andiamo, sfondiamo il muro, prendiamo a sberle il tipo, salviamo i prigionieri e ce ne andiamo!-

-No capitano! Ci beccheranno subito, ci sono Marine dappertutto!-

-Si, Gab ha ragione! Potremmo provare a entrare dal lato sud…-

-Ma per favore!- replicò la mora, abbassando la tazza –Cosa credi, la Marina non ha tutti questi soldi da spendere! Il lato Ovest sarà sicuramente il meno sorvegliato, ed è anche il più vicino a noi, basterà scavalcarlo e introdursi nella struttura dopo sarà un gioco da ragazzi!-

Momenti di silenzio passati a guardare la mora e la cartina.

-Grande idea Akiko-chan! Non ci avevo pensato!- esclamò di colpo Roger alzando la testa dal foglio di carta.

-Perché, tu pensi capitano? Ahahah!-
 

 

La notte passò serena. Akiko rimase in piedi tutta la notte, senza riuscire a prendere sonno.

-Ma che cavolo…stupida testa, smettila di pensare, la notte vorrei dormire, eh!- sussurrò la ragazza, scolandosi l’intera tazza di caffè bollente in un sol colpo e cambiando pagina del libro.

Lesse le prime righe, ma subito le parole divennero solo un susseguirsi di lettere senza alcun legame.

Eigo il fratello di Kage, chi l’avrebbe mai detto! A prima vista sembravano completamente differenti, Kage le aveva dato subito l’idea di un tipo con parecchio sangue freddo, con una strategia sempre a portata di mano. Eigo invece era più confusionario, non pensava troppo alle sue azioni, agiva semplicemente guidato dall’istinto.

Esattamente come il capitano.

Oh, ecco, che bel paragone! Il capitano Roger e Raleigh come Eigo e Kage.

Soffocò una risata ed evitò un infarto a base di caffè.
 

 

-Oh, Akiko-chan, si puo’ sapere che cos’è successo? Era Gab quello che aveva i turni di vedetta sta notte.-

-Capitano. Stai. Zitto.-

La mora barcollò verso il tavolo, lasciandosi cadere sulla sedia. Con gli occhi ridotti a due fessure, e due occhiaie da far concorrenza ad uno zombie, allungò pesantemente la mano verso la tazza che le stava davanti.

-Raleigh, versa tutto il caffè che c’è. Niente zucchero.-

Il biondo, con la caffettiera in mano, sorrise, versando metà del contenuto nella tazza.

-Ehi! Non finirlo mica tutto!-

-Tranquillo Gab, c’è ne è rimasto ancora un po’.-

-Eigo, passami le ciambelle!- esclamò Roger al ragazzo.

-Quale vuoi?-

Il moro lo guardò con un’espressione accigliata.

-Tutte. Mi pare logico.-

Ma fece in tempo ad addentarne solo una, che crollò sul tavolo in seguito alla visita della sua cara amica narcolessia.

-M-ma quelle sono le ciambelle di Greta!- esclamò Akiko, riconoscendo la glassa rossa. –Quelle al cioccolato sono mie!- urlò, lanciandosi verso il bottino.

-No, molla, io voglio quelle alla marmellata, Seagull-

-Bah, quelle alla crema sono meglio! Non capisci niente, come al solito!-

Eigo ne pescò una a caso dal vassoio, che si era quasi svuotato in due decimi di secondo, e l’addentò.

-Marmellata di pere- l’anticipò Akiko, mentre inzuppava una bella ciambella glassata rosa nel caffè –La marmellata è quella della sorellona.-

-NO!-

Si levò l’urlo disperato del povero Roger, che appena svegliato si era ritrovato il vassoio completamente pulito, senza nemmeno un briciola.

-Capitano, non disperarti, queste sono le ultime- disse Raleigh, porgendo al moro tre ciambelle, che divorò in pochissimo tempo.

-Raleigh, non pensavo che fossi così…- disse Gab, fissando il vicecapitano con sguardo distante.

-Già, non me lo sarei mai aspettato…- si unì anche Seagull.

-Mi hai profondamente deluso…- concluse Akiko.

 Eigo passava con lo sguardo da uno all’altro non capendo.

-Pensavamo che fossi una persona equa! E invece guarda qui, dobbiamo anche assistere a puri favoritismi da parte tua!- dissero all’unisono i tre.

-Uomini, non starete per caso insultando il vostro capitano?-

-Nooooo, ma che cosa te lo fa pensare?-

-È solo una tua impressione, capitano!-

-Non potremmo mai!-

-Ah, basta parlare, prendete i vostri posti, stasera ragazzi.- Roger fece scrocchiare le dita delle mani –Ci sarà da divertirsi.-
 

 

*Angolino dell’autrice*

Ma bene, eccomi di nuovo qui! È passato un po’ di tempo dall’ultima volta, ma non importa! Ahahah, ho fatto pure la rima!
Questo capitolo è…strano. Si, forse perché il dialogo tra Eigo e Akiko è stato molto spontaneo da scrivere, non ci ho nemmeno pensato su troppo.
Comunque, ringrazio di cuore, come sempre, le mie quattro amate ragazze e le loro recensioni. E quindi sono arrivata a una conclusione! Ogni cinque capitoli farò un regalo a tutti quelli che hanno recensito almeno una volta (Modalità ‘corrompiamo i lettori’ attiva)!
Quindi iniziamo!


Per LexiBlacklee:

Amoreeeeeeeeee!!!! *.* Ma quanto ti lovvo? Ahahaha!
Le tue recensioni sono sempre le più belle da leggere, anche se, per pignoleria, quelle che scrivi sono solo un ammasso di frasi senza alcun senso logico XD XD!
Per te ecco il disegno del tuo amore Kage, che ti ho già mandato via whatsapp, ma non importa XD!
Ci sentiamo dopo, ahahah!


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Per AxelKyo:

Ma ciau :3
Cara, grazie per aver deciso di recensire la storia, da quanto ho saputo, sei un tipo che segue le storie fino in fondo! Che bello, così almeno quando questa storia diventerà troppo assurda avrò almeno una recensione assicurata XD!
 A te dedico Eigo, che all’inizio non doveva esserci nella storia, ma poi qualcuno mi ha detto che era veramente un peccato che Kage fosse fidanzato, così…
Bom, spero ti piaccia ;)


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Per Miss Panda 310 e Ram92:
Ehmmm…non arrabbiatevi se ho scritto male i vostri nomi, chiedo umilmente venia…
Voi due mi date l’idea di… boh, non lo so, qualcosa di dolce e buono. Quindi in vostro onore ho messo l’episodio delle ciambelle. Che dire, continuate a seguirmi, ci conto!
A voi due dedico la mia Akiko! E le ciambelle di Greta!
Ahahahaha, mi sta venendo fame! XD

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Che dire, se avete richieste particolari, ossia volete un disegno o qualsiasi altra cosa, chiedete pure, sia per messaggio che tramite recensione. Adesso che ho imparato a mettere le immy non mi ferma più nessuno!
Mi raccomando, recensite e ditemi che cosa ne pensate dei miei ‘capolavori’!
Bacioni, Strawberry Milkshake
P.S. questo chappy è lungo ben 20 pagine ;)
  
 

 

 

  
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