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Autore: ChrisAndreini    01/12/2013    4 recensioni
Prendiamo una secchiona asociale con un cervello incredibile e un'autostima zero (anche se non lo ammetterebbe mai)
Poi prendiamo il suo silenzioso diario, i suoi progetti, le persone che la prendono in giro e il ragazzo nuovo, e vediamo come la situazione si complicherà.
***
Cioè, non capisco come le persone normali ragionano, perché è ovvio che io non sono normale, ma credo che l'umanità mi stia prendendo in giro, insomma, il ragazzo nuovo sembra davvero molto, molto, stupido, eppure alla prima interrogazione mi spiazza dando una di quelle risposte che solo io in tutta la classe poteva sapere, e forse neanche.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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Diario di una secchiona asociale

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Caro diario,
Sono un mostro, un terribile mostro rompi sogni, mi sento uno schifo per questo.
Premetto che io stamattina ero nervosissima, dato che questa notte ho fatto sogni molto confusi e movimentati, anche se non ne ricordo nessuno.
So solo che stamattina ero più stanca di ieri sera quando sono andata a dormire, e il letto era completamente disfatto.
Poi, ieri, per colpa di quella cosa che ha fatto il “coso” mi sono dimenticata di fare i compiti, così ho dovuto farli prima che venisse Lily, in tutta fretta.
Poi è arrivata la bambina, con i film Disney per oggi e un gran sorrisone.
Io non volevo proprio farle da babysitter oggi, non mi si creava per niente, ma ho tirato avanti stringendo i denti, finché Lily non mi ha chiesto del “coso”.
Mi sono subito irrigidita, ma la bambina non se n’è accorta e aspettava curiosa la mia risposta.
Le ho detto che non lo sapevo perché non l’avevo visto di recente (magari non l’avessi visto!) e lei si è zittita per un po’.
Poi mi ha chiesto, mentre io litigavo con il lettore che non si decideva ad aprirsi, se io e lui ci eravamo chiariti (Ma farsi i fatti suoi no, eh?) ed io le ho risposto che non c’eravamo chiariti ancora (come non ci chiariremo mai).
Lei non sembrava soddisfatta, e ha insistito dicendomi che Valencia e Alernis si dovevano fidanzare, quindi dovevamo chiarirci perché sennò Natresh potrebbe prendersi Alernis.
Lì sono esplosa, non so perché, forse perché i nomi dei suoi personaggi mi hanno fatto ricordare il tempo passato a disegnare e a provare le canzoni, forse perché il lettore si era bloccato a metà e non riuscivo a sbloccarlo, forse perché mi dà davvero fastidio che tutti mi accoppiano con lui, quando ha baciato la mia peggior nemica, non so quale sia il motivo, so solo che me ne sono pentita due secondi dopo, e non perché ho svegliato mamma!
Le ho urlato contro che la sua storia non controllava le nostre vite, che deve smetterla di credere nel vero amore e in queste sciocchezze perché non esistono, che tutti i concetti Disney sono una cosa stupida e inutile, che i sogni non diventano realtà solo volendolo, che non esiste e mai esisterà il “per sempre felici e contenti”, le ho anche detto di aprire finalmente gli occhi e crescere.
Lily mi h guardata un attimo completamente ammutolita e spaventata, poi è scoppiata a piangere, ed è scappata dalla stanza in direzione della camera, dove è stata accolta da mia mamma che era stata svegliata dalle mie urla preoccupata.
Io sono rimasta lì per qualche minuto, incapace di proferir sillaba, senza capire a pieno ciò che avevo fatto.
Poi il ricordo è stato elaborato dal mio cervello, e mi sono portata una mano alla bocca mortificata e inorridita da cosa avevo pronunciato.
Mi sentivo, e mi sento tutt’ora, uno schifo, e spero davvero che Lily non abbia preso sul serio tutte le mie parole, ci mancava solo che le dicessi che in realtà la sirenetta non otteneva il principe nella storia originale o che nel Gobbo di Notre Dame morivano anche Quasimodo ed Esmeralda.
Mi sono seduta sul divano e mi sono presa la testa tra le mani, me non ho pianto, non ne ho avuto la forza né il motivo, perché ancora non capivo bene cosa fosse successo.
Poi mia mamma mi ha chiamato per parlarmi, e sono dovuta andare.
Volevo scusarmi con Lily, ma lei si nascondeva spaventata dietro a mia mamma, così non ho avuto l’occasione giusta per farlo.
Mamma mi ha chiesto cosa ci fosse che non andava, ed io non le ho risposto, che le potevo rispondere, non capivo bene neanche io perché ho preso così male quel bacio, e poi, se avessi confessato quel bacio a Lily ci sarebbe rimasta anche peggio.
Così mi sono limitata a scuotere la testa.
Mamma non la bevuta neanche per un secondo, ha deciso di chiamare la signora Faraday per riportare Lily a casa.
Io ho provato a salutarla, ma lei non mi ha degnata di una sguardo, poi mamma è partita all’attacco.
Mi ha chiesto perché sono così triste da ieri sera, perché sono esplosa in questo modo parlando di Alex e tutte queste solite cose, ma io non le ho risposto, ma le ho fatto la domanda che mi frullava in testa da ieri.
Le ho chiesto come si sente a vedere la sua vita mandata a vuoto, come si sente a vedere che i suoi sogni da ragazza sono spariti.
Lei è rimasta stupita da quella domanda poco inerente al concetto, ma contrariamente alle mie aspettative ha risposto.
Mi ha detto che i suoi sogni da ragazza si sono realizzati, anche se non come lei si aspettava.
Io le ho chiesto qual era il suo sogno, e lei mi ha risposto che era lasciare una traccia nel mondo.
A me non risultava che aveva lasciato tracce più consistenti di qualche scultura di ceramica, (che faceva quando io avevo 5 anni e sono state rotte da Nate) così le ho chiesto che tracce avesse lasciato, e lei per tutta risposta mi ha accarezzato i capelli con dolcezza.
Allora ho capito, le tracce che ha lasciato siamo io e Nate, e in quel momento ho apprezzato le filosofia di mia madre, e ho deciso di rivelarle tutto.
Lei è rimasta zitta per un po’, poi ha fatto un’osservazione che mi ha fatto pentire di averle rivelato tutto.
Ha detto che forse è stata Natasha a baciarlo mentre lui non voleva.
Si, come no, è praticamente il sogno di ogni ragazzo della mia classe baciare Natasha, figuriamoci se lui si sarebbe tirato indietro.
Le ho detto di smetterla di sparare stupidaggini e mi sono avviata in camera, non credo che domani sarò dell’umore giusto per fare visita a Nate, ma se ne farà una ragione.
A domani!

 

 

 

 

(A.A.)
Che capitolo triste, non è vero, ma anche piuttosto lungo, che spero ricompenserà il cortissimo capitolo che verrà domani (io vi ho avvisato)
Mentre martedì sarà il 50° capitolo, chissà se la storia si fermerà lì o a gennaio, dipende tutto dal voto che prenderò al compito di latino domani.
Auguratemi buona fortuna ;)

   
 
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