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Autore: hugmecupcake    01/12/2013    2 recensioni
Cercai di correre verso la mia stanza ma sentì un tocco gelido sulla mia pelle, ancora calda dal getto d'acqua. Girandomi trovai quel bastardo con un sorriso a 32 denti, l'esatto contrario di me che ero diventata giallognola. Si avvicinò di scatto facendomi indietreggiare fino a far scontrare il mio corpo contro il muro, appiccicando successivamente il suo al mio.
-Non preoccuparti questa sera proveremo qualcosa di diverso.- sussurrò
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Josh Devine, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 11

-Non ne sono sicuro ma penso di sì.- disse insicuro continuando a toccarsi i capelli

-Cerca di ricordarti.- avevo l’ansia che arrivava alle stelle

-Cavolo, non devo fare tutto io, se è per questo sei stata te a iniziare tutto e io non mi pentirò mai di aver ceduto alle tue provocazioni, che tu lo voglia o no!- 

Rimasi a bocca aperta per ciò che aveva detto. Non volevo vederlo un secondo in più nella mia abitazione. Ero in imbarazzo e la prima cosa che mi sarebbe venuta in mente l’avrei detta. E così avvenne.

-Esci!- dissi indicando la porta guardando il pavimento che in quel momento sembrava così interessante

-Cosa?- disse lui meravigliato per la mia risposta. Dovevo farlo uscire o sarei scoppiata in un pianto isterico e non sarei mai arrivata a farmi vedere di nuovo piangere, specialmente da lui!

-E-esci.- per la seconda volta dissi quella parola sperando che accogliesse il mio messaggio. Stavo iniziando a balbettare e non era un buon segno.

Non disse niente ed in un batter d’occhio non era più nella mia casa. Diedi un calcio al divano in qui, in precedenza si era seduto lui. Perché io non sarei resistita, non potevo tenermi tutto dentro o sarebbe stato come morire in silenzio. Presi il vaso di fiori posato sulla scrivania e lo scaraventai per terra facendo così bagnare l’intero pavimento.

Feci dei passi indietro facendo scontrare la mia spalla al muro. Mi misi per terra accovacciandomi su me stessa. Avevo bisogno di affetto, in quelle circostanze ci sarebbe stata mia nonna che, anche essendo piccola quando per l’ultima volta la vidi avevo capito che prima o poi avrei sofferto la sua mancanza.

Harry’s POV  

Uscì senza spiaccicare parola. Non sapevo che pensare riguardo quella ragazza che mi aveva in un certo punto stregato. Si, perché di quella sera avevo delle immagini di lei, che sotto di me sembrava così piccola ma dentro se stessa aveva un esercito di elefanti senza via d’uscita.

Sentì il mio cellulare vibrare nella tasca, prendendolo notai che mi era appena arrivato un messaggio. Speravo con tutto me stesso che fossero delle scuse da parte di Roberta ma era solo Katherine. Da quel maledettissimo bacio non osava lasciarmi via di scampo, la mia soluzione? Non rispondevo mai ai suoi messaggi e se la incontravo per strada avrei trovato una scusa.

Presi il pacchetto di sigarette accendendone una. Avevo iniziato a fumare da poco, ma ne fumavo solo due al giorno, per adesso. Continuai a camminare per le strade di Londra e una volta arrivato a casa decisi di farmi un bagno rilassante.

Avevo il vizio di fare il bagno con la musica ad alto volume. Senza musica non mi sarei rilassato, per questo avevo scelto una casa nella periferia di Londra. Per quanto l’acqua calda fosse piacevole in quel momento, non riusciva a scacciare i miei pensieri che avevano il nome Roberta!

                                                                                              *** 

Quella sera sarei uscito con i  miei amici per andare a ballare in un locale piuttosto noto a Londra, con il mio gruppo o andavi nei locali in qui c’era da divertirsi oppure potevi stare tranquillamente a casa! Alle 10.00 sarebbero passati con una nuova berlina presa in affitto per l’occasione. Decisi di vestirmi un po’ elegante, cosa che raramente capitava.

Ormai pronto mi sedetti sul mio divano presente nel soggiorno e aspettai l’arrivo della mia comitiva, come sempre in ritardo.

Nuovo messaggio: -Josh

-Ehi riccio, siamo arrivati, esci!- agli ordini

Roberta’s POV   

Stavo aspettando Giada da un momento all’altro. Con Giada si decideva cosa fare, sempre all’ultimo minuto, per capirci bastava poco. Continuai ancora per poco a mettere a posto casa. Il giorno dell’acquisto era così pulita ed ora se provi a guardare sui mobili trovi uno strato immenso di polvere. Terrificante che da un giorno all’altro si formi tanta polvere!

Il suono del campanello mi fece accelerare il tempo di pulizia. Sventolai la mia maglietta nella stanzetta e chiusi la porta. Scesi con velocità le scale ed aprì la porta con il fiatone.

-Ciao bella.- mi precipitai ad abbracciarla

-Aspetta aspetta, sbaglio o te eri arrabbiata con me?- si sbagliava di grosso

-Pff, acqua passata.- dissi spensierata, anche se non era proprio acqua passata

-Spazio, arriva la torta.- disse aprendo lo sportello della macchina parcheggiata nel mio garage, tirando fuori la torta, piccola, ma abbastanza per noi due.

Spalancai la porta per far entrare il cartone della torta e subito dopo ci sedemmo sul mio tanto adorato divano. Ci guardammo in un modo che solo noi sapevamo fare.

-Mmh, sai io la mangerei anche adesso.- disse facendo la faccia da cucciolo ed io non tardai ad accettare

-Ma sì dai.- dissi andando a prendere due coppette e due “cucchiaini”. Dopo aver mangiato le rispettive fette della torta, prenotammo due pata-pizze e ci arrivarono tramite un bel fattorino. Troppo impegnata a vedere il mio film preferito mandai Giada ad aprire. La vidi tornare dentro casa sventolando un pezzettino di carta.

-Chi è la bonazza che ti porta a casa un numero di un bel giovanotto?- disse soddisfatta del suo lavoro. Mi scappò una sonora risata.

Mi alzai raggiungendola e prendendo dalle sue mani il pezzettino di carta, guardando la serie di numeri scritti.

-Cosa aspetti, chiamalo.- disse con un sorriso a 32 denti, agitando le mani, ma non emisi alcun verso

-Ok, ho capito. Dai a me e guarda la tua amica-cupido che ti procura un bel appuntamento.- disse prendendo il mio cellulare digitando il numero, dopodiché attivò l’altoparlante permettendomi di sentire la conversazione.

Terminò la chiamata ed io ora paonazza in viso per gli innumerevoli complimenti che mi aveva fatto la mia amica, descrivendomi un prototipo di modella super sexy. Ciò che non ero!

-Chi sono io, ma chi sono io ah?- disse la mia scema esaltandosi sempre di più

-La mia scema.- dissi tra una risata e l’altra

-Ammettilo, non vedi l’ora che arrivi il vostro incontro.- disse battendo le mani

-Oh, la mia migliore amica sta crescendo.- stava leggermente sclerando dato che si precipitò ad abbracciarmi

-Ti voglio bene.- dissi a bassa voce ma le percepì lo stesso, dato che sentì le medesime parole pronunciate da lei.

-Ti voglio bene.- disse con una dolcezza estrema

  
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