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Autore: Martiz Kenway    02/12/2013    1 recensioni
-Ti faccio un certo effetto vero?-
Io deglutisco e alzo lo sguardo per decifrare la sua espressione.
-Diciamo che ti piaccio..- continua
Ridacchio divertita ma allo stesso tempo spaventata -Non mi fai nessun effetto Cato..o almeno non un buon effetto..-
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Marvel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Guardai l'orologio sbattendo il piede a terra. Ultima ora. Ultimo giorno di scuola, e quello significava l'inizio di un altro incubo. La mietitura. Continuai a guardare la lancetta dei secondi che scorreva veloce quasi non vedesse l'ora di arrivare alla meta. Poi la campanella emise il suo suono stridulo e tutti si alzarono eccitati dai banchi riversandosi nei corridoi e poi nelle strade. Io rimasi lì seduta guardandomi le mani tremanti. L'ansia era cominciata una settimana fa quando alla televisione si annunciava l'imminente arrivo dei tanto amati Hunger Games.

Noi del distretto 2 amiamo i giochi, molti ragazzi vengono mandati in scuole d'addestramento fatte apposta per poi offrirsi come tributi.

E io ero una di loro. Mio padre mi iscrisse ad una di queste scuole d'addestramento, come del resto facevano quasi tutti i benestanti del distretto 2 all'età di undici anni. Ora ne ho diciasette. Forse l'età adatta per partecipare ai giochi. Sia fisicamente che psicologicamente. Osservo la cartina appena al muro davanti a me. Rappresenta Capitol City, un grande nucleo centrale, il fulcro del potere e tutto intorno ci sono i distretti. Dall'uno al dodici. Una volta esisteva anche il tredici ma venne distrutto da Capitol City dopo una sua rivolta. Ancora oggi mostrano il filamato di quel bombardamento. E' così che naquero i giochi. Per far si che nessun altro distretto si ribellasse a Capitol City. Che gusto c'era? Me lo domandavo sempre. Per anni ho visto i giochi alla tv, più che altro obbligata da mio padre e sempre più il mio disprezzo e il mio disgusto sono cresciuti ad ogni edizioni. QUest'anno c'è la 74esima edizione degli Hunger Games. La mietitura è tra due giorni e le scuole chiudono fino alla fine dei giochi. E' una tradizione. Finalmente mi alzo dalla sedia ed esco da scuola, con la tracolla pesante in spalla. Cammino per il viale fino al cancello e dò un ultima occhiata alla scuola, un edificio grigio scuro con grandi finestre. -CI vediamo..forse-

Presi la mia bici che stava legata ad un palo fuori dal cancello e mi diressi verso casa, pedalando lentamente, come a volermi godere quel momento. Percorsi il viale di cemento costeggiato dalle casette con giardini curatissimi a sinistra e gli scavi a destra. Il distretto 2 era famoso per i suoi scavi, si estraggono minerali, pietre e ogni tipo di cosa che la terra offre. Il suolo è particolarmente ricco qui ma non adatto all'agricoltura. Mi fermo a guardare una gigantesca scavatrice che zappa il terreno per poi rilasciare la terra che cade come una cascata rivelando una miriade di stelle brillanti, forse diamanti o rubini. Molit operai lavorano su rocce con martello e scalpello estraendo pietre d'ogni genere e facendo volare ad ogni colpo scheggiè di pietra che potrebberò tranciare in due uno scoiattolo.

Riparto e stavolta svolto in un vicoletto a lato della strada costeggiato da casette. Voglio passare per il parco. E' l'unico punto verde del distretto eppure non c'è quasi mai nessuno, solo gli innamorati o le mamme con i bambini che giocano con le barchette al lago artificiale. Lascio cadere la bici a terra e mi metto accovacciata alle rive del lago. Estraggo un pezzo di pane dallo zaino e lo faccio a pezzi ,ne butto un po' nell'aqua. Le anatre si avvicinano e con i luccianti becchi arancioni si litigano il cibo tra loro. All'improvviso sento delle voci alle mie spalle. Una è maschile, la riconosco perfettamente. Cato.

-Ragazzi non vedo l'ora che ci sia la mietitura- dice con il suo solito tono irritante

Le ragazze della scuola che lo seguono ovunque come oche starnazzanti lo riempioni di lodi

-Oh sei così coraggioso!-

-Cato sei il milgiore..non ti batterà nessuno vedrai!-

Mi rialzo senza girarmi e vado riprendere la bici. Mentre la raccolgo sento lo sguardo insistente del gruppetto. Alzo lo sguardo indifferente. Mi guardano sprezzanti. Cato sorride beffardo.

-Hey Flamsteed!- Mi saluta alzando una mano -Ci si vede stasera eh!-

Monto in bici e saluto a testa bassa il gruppetto per poi tornare in strada. Stasera? CHe cosa intende dire? Pedalo velocemente superando un isolato e poi svolto a destra smontado dalla bici mentre è ancora in corsa. Apro il cancello in ferro battuto di casa mia e me lo richiudo alle spalle. Mi dirigo verso la porta di casa. Mia madre mi apre senza che io abbia suonato e mi da un bacio sulla guancia -CIao cara, è pronto il pranzo-

Entro e butto la tracolla vicino alla soglia della porta. Vado in cucina e mi siedo al mio solito posto affondando la forchetta nella carne che trovo sul mio piatto. Davanti a me, Jackie mi guarda sorridendo mentre mangia il suo omogenizzato. E' il mio fratellino piccolo di soli due mesi. GLi sorrido e comincio a fargli le boccacce, lui sbatte le manine sul seggiolino facendo cadere il cucchiaino a terra. Mia madre sospira e lo raccoglie tenendosi una mano sulla schiena. La guardo preoccupata, poi entra mio padre con la valigetta in mano e un aria soddisfatta sulla faccia. CI saluta e poi si siede vicino a noi. Mi guarda mentre addenta un pezzo di broccolo verde. -COme è andata a scuola?-

-Normale- dico indifferente punzecchiando la carne con la forchetta.

-Bene..spero che tu sia pronta per la mietitura- mi dice guardandomi sottecchi

Io guardo mia madre e lei per un attimo ricambia lo sguardo per poi abbassarlo subito.

-Si..- rispondo

-E se tu ti offrissi come tributo sarebbe grandioso..porteresti molto onore alla famiglia..-

Un brivido violento mi percorre la schiena ma cerco di mantenere la calma -Non lo so..-

Mio padre mette giù la forchetta all'improvviso, guardando il vuoto davanti a se.

-Ti ho iscritto ad una scuola apposta Lucy...sei forse la più preparata e forte di tutti..-

-No..- replico io -Cato è più forte..-

-Bhè è un uomo..e gli uomini sono più forti..ma sfortunatamente il fato volle che tua madre ed io concepissimo una femmina e per questo dovremo accontentarci no?- ride della sua acida battuta

Abbasso lo sguardo a terra guardandomi le punte degli stivaletti. Cos'ho che non va?

-Sai.. Cato si offrirà come tributo quest'anno...- continua -Lo ammiro molto..è una ragazzo d'onore..potresti seguire il suo esempio..-

Giro gli occhi in segno di protesta e mio padre sorride.

-Non so come mai non ti piaccia quel ragazzo..-

-Forse perchè è maleducato, rozzo e spaccone?- rispondo fredda

Mio padre sbuffa -Non dovresti parlare di lui in questo modo..comunque stasera lui e la sua famiglia vengono a mangiare da noi..e voglio che tu ti comporta come una vera Flamsteed.. siamo intesi?-

Ecco cosa intandeva Cato poco fa. Perfetto non vedevo l'ora di rivederlo.

-Si..certo- mi alzo dal tavolo chiedendo il permesso e mi dirigo in camera mia. Chiudo a chiave la porta e mi butto sul letto disfatto. La forte luce di mezzogiorno penetra dai vetri della finestra e mi riscalda il volto. Mi levo le scarpe e chiudo gli occhi, una lacrima mi solca il viso. Cos'ho di sbagliato?


ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti :) DOpo essere andata a vedere "Hunger Games: la ragazza di fuoco" al Cinema mi è venuta una voglia immensa di scrivere una nuova storia. E' la mia prima storia in questa sezione e la voglio dedicare ad uno dei personaggi che più mi hanno affascinato nel primo libro: Cato. Spero vi piaccia ;) 

  
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