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Autore: Martiz Kenway    04/12/2013    1 recensioni
-Ti faccio un certo effetto vero?-
Io deglutisco e alzo lo sguardo per decifrare la sua espressione.
-Diciamo che ti piaccio..- continua
Ridacchio divertita ma allo stesso tempo spaventata -Non mi fai nessun effetto Cato..o almeno non un buon effetto..-
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Marvel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mia madre mi scuote sulla spalla. Spalanco gli occhi e alzo la testa guardandomi attorno intontita.

-Cara..vai a prepararti..gli ospiti stanno arrivando-

Mi alzo e corro in bagno. Riempio la vasca e mi immergo nella schiuma soffice e calda. Appoggio la testa all'indietro guardando le bolle che fluttuano lente verso l'alto. Mi strofino per un po' con la spugna e alla fine esco. Sto davanti allo specchio a guardarmi gli occhi gonfi e arrossati dal pianto di qualche ora prima. Mi pettino i capelli e li asciugo. Poi torno in camera con l'accappatoio addosso e proprio in quel momento sento suonare il campanello. Sento mia madre affrettarsi alla porta per poi aprire salutando calorosamente gli ospiti. Riconosco la voce del padre di Cato, forte e autoritaria.

Mi chiudo in camera e indosso la roba che mi ha lasciato mia madre sopra il letto. Un paio di pantaloni in pelle neri e una camicia bianca. Poi mi rimetto gli stivaletti in cuoio e torno in bagno. Mi raccolgo i capelli disordinati in uno chignon e lo fisso bene in alto, con le forcine e un elestico. Infine mi passo un filo di cipria e un po' di mascara. QUando sono pronta vado finalmente giù, scendendo lentamente le scale. Nel corridoio di ingresso trovo mio padre che stringe il braccio di Cato e gli sorride smagliante, non mi aveva mai fatto quel sorriso. SI girano entrambi e Cato mi guarda accigliandosi -Ciao Lucy-

Ricambio il saluto con un mezzo sorriso -Forza allora andiamo tutti a mangiare- dice mio padre strofinandosi le mani.

Io e Cato lo seguiamo fino in sala da pranzo dove ci attendono mia madre, i genitori di Cato e sua sorella Kaylen, di ventiquattro anni. Mi siedo di fianco a Cato e sua sorella mentre mio padre va a capo tavola.

Mia madre ci serve l'antipasto, dei crostini ai funghi e prosciutto con salsa di pomodoro. Mangio lentamente senza alzare lo sguardo dal piatto. I nostri genitori parlano d'affari e di notizie da Capitol City finchè non arrivano all'argomento Hunger Games.

-Allora Cato, ho sentito che ti offrirai come tributo- comincia mio padre

Cato sorride -Si esatto..voglio portare onore alla mia famiglia..-

-E ci riuscirà..- interviene suo padre -Sarà di sicuro il vincitore! L'ho visto allenarsi..è bravissimo-

Mio padre ascolta interessato annuendo -Ah se avessi anch'io un figlio come il suo..-

Il padre di Cato ride e poi mi guarda -Lucy è una bella ragazza e poi anche lei sarebbe capacissima di affrontare gli Hunger Games ed uscirne vincitrice..Non vorresti offrirti?-

Alzo lo sguardo e deglutisco -Io..non lo so ancora..-

Mio padre sopsira demoralizzato, me ne accorgo. Penso a tutto quello che ha dovuto sacrificare per mandarmi in quella maledettissima scuola di addestramento. Una vita passata ad addestrarmi per questi stupidi giochi. Non voglio deludere mio padre -Ma..se questo vuol dire portare onore alla mia famiglia..allora forse lo farò- mi correggo sorridendo appena

Il padre di Cato si complimenta e anche sua madre. Cato mi guarda con i penetranti occhi azzurri e fa un cenno di apprezzamento con la testa, spostando gli angoli della bocca verso il basso.

Mio padre alza la testa e mi sorride con gli occhi lucidi. Io cerco di ricambiare nonostante il groppo che ho in gola. La cena procede tranquilla fino a che non arriviamo al dessert, una torta alla crema glassata con il cioccolato. Quando finiamo le madri vanno a chiaccherare in salotto e noi veniamo congedati. Corro su per la scale ed entro in camera, apro la finestra e ispiro l'aria fresca. Mi appoggio con le mani sul bordo e abbasso la testa. Ora non posso più tirarmi indietro. Devo offrirmi ai giochi o perderò la stima e il rispetto della mia famiglia. Devo vincere. Devo uccidere 23 persone che non ho mai visto prima. Devo solo guardarle negli occhi e ucciderle. E' quello che dicono tutti. SOno solo pochi secondi. Mi tremano le mani. Poi la voce di Cato alle mie spalle interrompe i miei pensieri -Non l'avrei mai detto..-

Mi giro di scatto -Cosa?-

-Tu..che ti offri- dice entrando a passi lenti in camera e strofinandosi le mani

Abbasso lo sguardo, per nascondere le labbra tremanti.

Lui sorride -Tu non lo vuoi vero?-

Lo guardo negli occhi. Come faceva a capirmi subito? -No...non l'ho mai voluto..-

Mi siedo sul letto e mi copro il viso con le mani, lui si appoggia con la schiena al muro incrociando le braccia sul petto -Come immaginavo..-

-COsa intendi dire?-

-Bhe..non è che tu sia proprio il tipo da andare nell'arena e spargere sangue..-

-Perchè tu si?- lo sfido

-Sono nato per questo..- risponde facendo spallucce

-Già..a quanto pare anchio..-

Cato si raddrizza e dondola le braccia avanti e indietro -Bhe allora ci si vede alla mietitura Flamsteed..- esce dalla stanza a passo veloce

Ascolto i suoi passi scendere agilmente gli scalini e poi fermarsi. Mia madre alla soglia che saluta gli ospiti e loro che ringraziano della cena. Scendo da basso e saluto anchio, poi senza neanche badare i miei genitori risalgo e mi butto sul letto. Mi spoglio e rimango solo in biancheria. Mi ficco sotto le coperte e comincio a giocherellare con una ciocca di capelli castani. Il giorno dopo ci sarebbe stata la mietitura. Cato si sarebbe offerto e poi mi sarei offerta io. Sapevo già cosa mi attendeva e cosa avrei dovuto sopportare. Non mi preoccupavo per me stessa. La mia paura era quella di dover uccidere qualcuno. Di guardarlo negli occhi e toglierli la vita. Ma tanto, come dicevano tutti al distretto due :"Sono solo pochi secondi".

ANGOLO AUTRICE:
Eccomi con il secondo capitolo, mi scuso se sono corti ma andando avanti migliorerò ;) Ed ecco che vediamo una Lucy divisa in due: da una parte vorrebbe evitare di offrirsi volontaria, dall'altra invece si sente costretta a farlo per compiacere il padre. Il prossimo capitolo si intitolerà "La mietitura" e penso di pubblicarlo domani sera, se Dio vuole xD Ringrazio tutti i lettori silenziosi anche se mi piacerebbe ricevere qualche recensione, ne sarei felicissima *.* Ma anche se non succederà la storia la finirò lo stesso :) Dopotutto è già scritta, devo solo apportare qualche modifica e correggere un po' di errori! Grazie ancora CIAUUU!

  
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