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Autore: RedMarauder    02/12/2013    14 recensioni
Il suo sorriso, quel sorriso che riusciva a farla arrossire ogni volta, lo stesso sorriso che le rivolgeva ora, era spietato, disarmante...bello.
Troppo bello. Ma lei era troppo orgogliosa per ammetterlo, per mostrarsi debole. Hermione Granger doveva avere sempre il controllo della situazione. Sempre!
- Attenta a giocare con il fuoco, Granger. E' pericoloso!-
- Perché?- rispose, alzando il mento - Potrei scottarmi?-
Di nuovo quel sorriso. - Sì, ma il problema è che..potrebbe piacerti!-
Tanti cari saluti al suo controllo e alla sua tempra morale. Come poteva resistere quando quegli occhi la guardavano in quel modo? Così profondi, così intensi..così perfetti! Valeva la pena lasciarsi andare. Valeva la pena affondare le mani in quel fuoco, nel fuoco dei suoi capelli. Valeva la pena scottarsi!
Infondo, ad essere sincera, non era poi così male perdere il controllo!
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Ron, Weasley | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Luna/Neville
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 12
Grifondoro contro Serpeverde
 
 
 
 
 
 
 
Finalmente, il finesettimana arrivò. Hermione aveva passato quegli ultimi giorni di lezione in un perenne stato di nevrosi da sonno arretrato. Harry e Ron erano preoccupati per lei. O almeno, Ron lo era. Harry fingeva di essere preoccupato perché sapeva, in realtà, l’uso che Hermione faceva del suo tempo. O meglio, lo immaginava. Perché Hermione non lo rendeva partecipe dei suoi spostamenti o delle sue avventure. Scelta saggia, sicuramente! Anche se non c’era poi molto di cui renderlo partecipe.
La verità, era che Hermione e Fred non erano più riusciti a passare una notte insieme. Quel sabato, Grifondoro avrebbe giocato contro Serpeverde. La squadra si allenava tutte le sere e Angelina pretendeva allenamenti lunghi e faticosi. Alicia svenne durante le lezioni del venerdì mattina. Fred dormiva ovunque appoggiasse la testa e George era talmente stanco da essere arrivato a dire di non aver voglia di fare scherzi alla Umbridge, scatenando un’ondata di stupore generale fra i Grifondoro.  
Hermione riusciva a vedere Fred solo nei rari momenti in cui la Sala Comune si svuotava. Rimanevano per un’ora o due davanti al fuoco, ma Fred faticava a tenere gli occhi aperti o aveva talmente male ai muscoli da doversi stendere. Hermione lo prendeva in giro ogni volta, ma fu proprio lei a preparargli una pozione rinvigorente che Fred bevve il venerdì sera. Evidentemente, Hermione doveva averla preparata davvero bene, perché Fred fu più sveglio del solito. Molto più sveglio.
Quella fu l’unica serata che passarono veramente insieme, ma finì molto presto. Si stavano rivestendo, quando sentirono dei rumori dai piani di sopra. Rapidamente, avevano sistemato gli ultimi vestiti al giusto posto e si erano seduti sul divano, a parecchi centimetri di distanza, fingendo di studiare. Angelina era piombata su di loro, aveva afferrato Fred per un orecchio e lo aveva trascinato verso il dormitorio maschile, sbraitando frasi sconnesse sul fare le ore piccole prima di un grande evento sportivo. Aveva spettato che Fred finisse di salire le scale, prima di ritornare nel dormitorio femminile, lanciando occhiate di fuoco alla scala a chiocciola. Il tutto senza degnare Hermione di uno sguardo.
Nonostante gli incontri con Fred non attentassero più alle sue ore di sonno, Hermione le perse comunque. Passò quasi tutta la settimana a studiare, spesso fino a tardi. Perché era rimasta indietro con il suo amato programma di ripasso e, seppure dette scherzando, le parole pronunciate da lei stessa quella notte nel letto di Fred l’avevano terrorizzata. La bocciatura ai G.U.F.O. non sarebbe stata un Unicorno Rosa, ma avrebbe avuto direttamente lo stesso impatto del Bacio di un Dissennatore.
Perciò, quando arrivò il sabato, Hermione sospirò di sollievo al pensiero che avrebbe potuto concedersi del sano riposo. Quella mattina, dormì più a lungo del solito e poi scese con Ginny a fare colazione. Alle undici le squadre sarebbero scese in campo per giocare la partita. In Sala Grande, la tensione era palese. I Serpeverde sfoggiavano bandiere animate in cui un leone veniva imbavagliato e, grazie a una magia, si trasformava in un enorme serpente che sibilava vittorioso, mentre una corona appariva sulla sua testa piatta. I Corvonero e i Tassorosso continuavano a incoraggiare i giocatori di Grifondoro ogni volta che passavano.
I tifosi di Grifondoro erano i più esaltati. Continuavano a improvvisare cori di incitamento e a sventolare enormi bandiere rosso-oro. La McGranitt passò più volte a ordinargli di calmarsi ma, proprio durante una di queste strigliate,  avvicinò la bocca all’orecchio di Harry e mormorò. – Frega il Boccino da sotto il naso di quella serpe dai capelli unticci!-
Hermione sentì l’incitamento della McGranitt e sorrise a Harry. Poi spostò lo sguardo sul tavolo delle serpi, dove Draco Malfoy stava sorridendo spavaldo, mentre Pansy, del tutto guarita, accarezzava i suoi capelli ridendo. Hermione non si preoccupò di trattenere una smorfia di disgusto.
In quel momento, Angelina si alzò e annunciò alla squadra di seguirla verso il campo da Quidditch. Hermione e Ginny, decise a incoraggiarli fino all’ultimo, si unirono a loro. La tempesta aveva ceduto il posto a una giornata nuvolosa e fredda, ma apparentemente priva di pioggia. Le condizioni erano perfette per giocare, a parte il freddo. Mentre camminavano verso il campo, Angelina ricordò alla squadra di giocare pulito, nonostante i Serpeverde non avrebbero sicuramente fatto lo stesso.
- Mantenete la calma! Madama Bumb è dalla parte di chi rispetta le regole. Fred, George, per favore!- li supplicò. – Non sfondate la testa a nessuno! Harry, cerca il Boccino e prendilo prima che qualcuno possa farsi male. Alicia, Katie, intercettate la Pluffa ogni volta che potete, ma non dategli modo di farvi un fallo. Ron, se non ne lasci passare nemmeno una giuro che ti regalo una scorta a vita di Cioccorane!-
Hermione e Ginny si guardarono sorridendo dal retro del gruppo. La squadra tranquillizzò Angelina. Fred e George promisero di rispettare le regole, ma Hermione poté giurare di sentire George mormorare al fratello qualcosa di molto simile a “Casualmente un Bolide farà cadere Malfoy dalla sua scopa!”.
Il gruppo arrivò all’entrata del campo. La squadra imboccò il corridoio verso gli spogliatoi. Fred fu l’ultimo a raggiungere la porta della stanza. Hermione posò una mano sulla spalla di Ginny e corse lungo il corridoio ora deserto. Fred la vide arrivare con la coda dell’occhio e chiuse la porta, appoggiandosi contro il legno con un sorriso. Senza dire una parola, Hermione lo raggiunse e si sollevò leggermente per dargli un bacio, che lui ricambiò. Hermione pensò a quanto fosse ingiusto doversi separare da quelle labbra, ma raccolse tutta la forza possibile e si allontanò.
- Buona fortuna, Weasley!- sussurrò.
- Grazie, Granger!- mormorò lui con un sorriso.
Hermione corse via e tornò da Ginny, che la aspettava sul primo gradino delle tribune. Insieme salirono fino in cima e presero posto accanto a Neville, Dean e Seamus. Luna Lovegood era accanto a Lavanda e Calì e sfoggiava un enorme capello a forma di leone. Sorrise alle ragazze e le salutò con la mano. Hermione e Ginny le sorrisero e ricambiarono il saluto.
Improvvisamente, la voce di Lee risuonò nello stadio e le tribune esplosero in un boato eccitato. Scoppiarono applausi e grida per ogni giocatore annunciato da Lee. Madama Bumb volò al centro delle due formazioni e fischiò l’inizio della partita. Hermione e Ginny si strinsero l’un l’altra, sedute praticamente sull’orlo della poltroncina. Fu una delle partite più sporche che Hogwarts avesse mai visto.
A pochi minuti dall’inizio, Angelina segnò una rete, ma venne colpita da una potente spallata di Montague. Madama Bumb fischiò il primo fallo. Alicia prese la Pluffa e segnò un’altra rete. Grifondoro era in vantaggiò di venti punti a solo dieci minuti dall’inizio. La tribuna rosso-oro esplose in un boato di gioia. I Tassorosso e i Corvonero applaudirono forte.
- Alicia scarta  Pucey  e vola in direzione della porta. Un Bolide di Tiger intercetta Alicia che lascia cadere la Pluffa. Montague se ne impossessa, ma viene disarcionato da un Bolide di Fred..no, aspettate! Era George! Katie afferra la Pluffa e vola in campo nemico. Sei tutti noi Katie! E..segna!- gridò Lee.
I Grifondoro esultarono, seguiti dai Tassorosso e dai Corvonero. Un lamento salì dalle tribune dei Serpeverde. Hermione vide Pansy arrossire per la rabbia e battere con forza il pugno sulla balaustra della tribuna.
Chiamò Ginny e le indicò Pansy: - Qualcosa mi dice che alla Parkinson stiano per tornare quelle orrende pustole!-
Ginny scoppiò a ridere. – Se continua a digrignare i denti finirà per sbriciolarseli!-
Dopo un’ultima risata, le ragazze tornarono a concentrarsi sulla partita. Lee parlava a raffica, tentando di seguire ogni azione, ma il gioco diventava sempre più veloce e crudele. George sparò un Bolide contro Warrington che lasciò cadere la Pluffa. Angelina la afferrò, ma fu disarcionata da Tiger che, invece di colpire un Bolide di passaggio, sferrò un colpo di mazza e prese la gamba del Capitano. Madama Bumb capì subito che si era trattato di un colpo intenzionale e punì la squadra verde-argento assegnando a Grifondoro due tiri liberi. Entrambi andarono a segno e il boato dei leoni scosse lo stadio. Lee urlava al megafono, trattenuto a stento dalla McGranitt, che cercava di convincerlo a non imprecare per quel fallo orribile. Angelina stava bene e aveva ripreso a volare subito, seppur visibilmente dolorante. Hermione cercò Harry con lo sguardo, ma lo vide impegnato in un giro di perlustrazione con Malfoy alle calcagna. Il Boccino sembrava introvabile. Grifondoro stava conducendo la partita. Serpeverde non aveva segnato nemmeno una rete. A dire la verità, non si era nemmeno avvicinata alla porta avversaria.
Un Bolide colpito da Goyle volò a pochi centimetri da Ron, proprio mentre Pucey si avvicinava alla porta. Il Cacciatore lanciò con forza la Pluffa. L’intero stadio trattene il fiato. Lee sembrò sul punto di mettersi a piangere quando vide Ron che, con un’inversione rapida, scese dall’anello centrale a quello basso e afferrò la Pluffa. Il boato di delusione dei Serpeverde fu sommerso da quello di vittoria dei Grifondoro.
- Che partita, gente, che partita!- strillò Lee. – Serpeverde manda il suo primo tiro in porta e quel re di Weasley lo para! Questa sì che è una squadra!-
Hermione e Ginny saltellavano strillando, mentre Dean, Neville e Seamus sventolavano le bandiere e fischiavano.
- La Pluffa passa a Katie, che la passa ad Alicia, che la rimanda a Katie e..dannazione!-
- Jordan!-
- Scusi professoressa! Un Bolide di Tiger blocca l’azione dei Grifondoro. Ma il gioco riprende. La Pluffa è in possesso dei Serpeverde. Passa a Pucey, che la rimanda a Warrington, ora a Montague, di nuovo Pucey! Posizione di tiro e..parata!-
Sotto i suoi piedi, Hermione sentì lo stadio tremare! La professoressa McGranitt portò le mani sulle guance e scosse la testa sorridendo incredula. Silente si alzò in piedi e applaudì. L’intero stadio scoppiò in un applauso collettivo che coinvolse perfino tutto il corpo insegnanti e Madama Bumb.
Perché Ron aveva parato un tiro impossibile. Angelina volò accanto a lui e gli tirò una potente pacca sulla spalla, sorridendo radiosa.
- Questa parata era degna della Nazionale! Che famiglia di talenti! Tre Weasley in campo, signore e signori, e nessuno dei tre può deludere! Ma ecco che la Pluffa torna nelle mani di Grifondoro. Angelina vola verso la porta avversaria. Ah, che peccato! Pucey intercetta la Pluffa e supera le difese dei Grifondoro. Wow, quello sì che era un bel colpo! Un Bolide perfetto di George blocca l’azione di Pucey. No, un momento, non era George! Era Fred. No..era George..-
- Jordan, uno dei due! Non ce ne importa niente!- sbraitò la McGranitt.
- Ha ragione, professoressa! Uno dei gemelli ha intercettato l’azione con un Bolide perfetto! Angelina di nuovo in possesso della Pluffa, vola verso Bletchley  che para! Quanto mi dispiace!-
- Jordan, sii imparziale o ti strappo di mano quel microfono!-
- Mi scusi, professoressa McGranitt! Il gioco riprende..-
Hermione seguì con lo sguardo Fred. Era stato lui, pochi istanti prima, a colpire quel Bolide. Anche a centinaia di metri di distanza, nella confusione di una partita di Quidditch, Hermione non poteva non riconoscerlo. Sorrise e applaudì, quando Katie segnò un’altra rete.
Il gioco continuò, furono fischiati parecchi falli dei Serpeverde. Grifondoro continuava a evitare più falli possibili, seguendo gli ordini di Angelina. Dopo un’altra mezz’ora, Pucey segnò la prima rete. La tifoseria dei Serpeverde si scatenò, ma quella dei Grifondoro non si prese nemmeno la briga di preoccuparsi. Stavano conducendo il gioco. Solo il Boccino poteva salvare le serpi.
- Harry Potter e Draco Malfoy perlustrano il campo, ma nessuno dei due sembra aver notato il Boccino!- commentò Lee.
Hermione seguì Harry con lo sguardo. La partita continuava attorno al Prescelto, ma lui era decisamente concentrato sul Boccino che sembrava introvabile. Poi, un Bolide di Goyle rischiò di farlo cadere dalla scopa. Hermione sussultò spaventata e sentì Ginny stringerle forte la mano, una maschera d’orrore dipinta in volto. Harry, con un scatto, risalì sulla scopa e riprese stabilità. Madama Bumb, che non aveva visto il fallo, non fischiò e un boato di disapprovazione salì dalla tribuna dei Grifondoro. Proprio mentre Lee urlava contrariato, Hermione vide Harry lanciarsi in una picchiata. Improvvisamente, tutti trattennero il fiato, Lee smise di inveire e cominciò a commentare la discesa di Harry e l’intera squadra di Grifondoro si voltò per guardarlo. Malfoy virò e seguì l’avversario verso il basso, tentando di raggiungerlo. Harry fu più veloce. Con un scarto improvviso raddrizzò la scopa e volò così in basso da sfiorare l’erba con le punte degli stivali, la mano destra tesa in avanti. Malfoy perse il controllo della scopa e cadde a terra, rotolando per diversi metri. Pochi istanti dopo, Harry risalì con il braccio alzato e un’espressione di gloria dipinta in volto.
Il silenzio implose e, come un tuono degno di una tempesta perfetta, un boato si sollevò dalle tribune. Il ruggito dei Grifondoro superò la delusione dei Serpeverde. Hermione vide la McGranitt saltare in piedi e battere la mani sorridendo. Lee urlava talmente tanto da non riuscire a costruire frasi di senso compiuto. Silente si alzò e batté le mani con un sorriso deliziato. Hermione e Ginny si strinsero in un abbraccio forte. Applaudendo e gridando, si girarono verso il campo.
Successe tutto in pochi secondi che a Hermione sembrarono infiniti. Tiger, infuriato, colpì con forza un Bolide di passaggio. La palla fu scagliata a velocità impressionante verso la squadra dei Grifondoro, che era unita in un grosso abbraccio a mezz’aria. Il sangue nelle vene di Hermione gelò quando sentì i Grifondoro gridare spaventati. Con un moto di orrore crescente nel petto, Hermione guardò verso la squadra e vide il Bolide colpire con forza Fred. Il ragazzo scivolò dalla scopa e cadde. Una presa mortale le strinse lo stomaco e il cuore si fermò. Harry, il più rapido di tutti, volò in un secondo sotto di lui e lo afferrò. Perse l’equilibrio, ma tentò di reggere Fred fra le sue braccia. La Firebolt puntò verso il basso. George, una maschera di orrore, raggiunse Harry e lo aiutò.  Fortunatamente, erano ormai così vicini al suolo da potersi permettere di cadere. Crollarono sull’erba, poco prima che l’intera squadra e Madama Bumb toccassero terra.
Ginny portò una mano sulla bocca e una lacrima silenziosa scese sulla sua guancia. Seamus la afferrò e la trascinò verso l’uscita delle tribune. Silente, la McGranitt e tutti i professori erano arrivati sull’erba. C’era talmente tanta gente che il corpo di Fred era completamente invisibile. Ogni suono scomparve, il mondo sembrò fermarsi.
Hermione sentì una morsa gelata stringerle il petto. Neville la scosse per una spalla.
- Hermione, respira!- gridò, la voce carica di tensione.
Aveva ragione. Hermione stava soffocando. Con un respiro strozzato, l’aria invase dolorosamente  i suoi polmoni. Guardava il campo con occhi sbarrati, l’orrore dipinto sul suo viso pallido. Neville non aspettò un secondo di più. Come Seamus aveva fatto con Ginny, afferrò Hermione e la trascinò fuori dalla tribuna.
Hermione si lasciò trasportare, la mente invasa da quelle immagini orribili.
Il Bolide che lo colpiva..
Fred che scivolava dalla scopa..
Il suo corpo fra le braccia di Harry..
Fred a terra, esanime..
Sentì gli occhi improvvisamente umidi. Strinse con forza i denti e cercò di respirare. Erano arrivati sul campo. Ginny era poco più avanti, pietrificata dalla paura. Hermione si riscosse e la raggiunse correndo. Le prese la mano, senza dire una parola. Pochi istanti dopo, Harry riemerse dalla folla e corse verso di loro. Era spaventato, pallido e ansimava.
- Respira! Lo portano via..- mormorò.
Un peso enorme si sollevò dal cuore di Hermione, ma non del tutto. Perché l’espressione di Harry le gelò il sangue.
L’amico parve cogliere la domanda silenziosa nello sguardo delle ragazze.
- L’ha preso in pieno petto, o almeno credo..lui non..- ma si bloccò, incapace di proseguire.
Hermione corse in avanti, ma Ginny fu più veloce. Afferrò Harry e lo strinse in un abbraccio, scoppiando a piangere. Harry avvolse le braccia attorno a lei e Hermione gli fece cenno di portarla via. Harry annuì e uscì dal campo, trascinando Ginny. Ron comparve poco dopo e raggiunse Hermione.
- Silente dice che guarirà! Respira!- annunciò.
Ron ansimava ed era spaventato quanto gli altri. Hermione annuì e vide una colonna di persone muoversi verso l’uscita. Silente e la McGranitt erano in testa, le bacchette alzate. Piton, la Sprite, Vitious e Madama Bumb erano dietro di loro e coprivano una barella. Hermione intravide il volto pallido di Fred. Aveva gli occhi chiusi..
Il panico minacciò di impossessarsi di lei, ma Hermione lo respinse. Doveva stare calma. Doveva farlo per Ron, per Ginny e per George. Si voltò verso la squadra. Angelina piangeva, mentre Katie, anche lei in lacrime, cercava di trascinarla via. Alicia era accanto a George. Stava cercando di convincerlo ad alzarsi.
George era in ginocchio sull’erba, lo sguardo perso nel vuoto. Hermione guardò le sue mani e il panico premette con più forza su di lei. Le mani di George erano coperte di sangue..
No, resta calma!
Scuotendo la testa, corse verso di lui. Cadde sul terreno umido e afferrò il braccio del ragazzo.
- George, vieni con me!- mormorò.
Senza voltarsi né parlare, George si lasciò sollevare da Hermione e Alicia. Ron corse verso di loro e afferrò il fratello per le spalle. Seguiti dal resto della squadra, uscirono dal campo e si diressero al castello. L’intero stadio si stava svuotando. I Grifondoro camminavano in silenzio. I Serpeverde erano spariti. Tiger era stato portato via da un Hagrid talmente furioso da spaventare tutti.
Mentre camminavano, Hermione lottò contro il panico. Tentò di scacciare quelle immagini dalla sua mente, ripetendosi che sarebbe andato tutto bene.
Respira..respira..lui respira..
Respira, Fred..
Respira anche tu..non puoi trattenere il fiato..
Fred respira..fallo per me!
 
 
 
 
 
 
Davanti alla porta dell’infermeria, Harry e Ginny stavano seduti sul pavimento. abbracciati. Hermione li raggiunse, lasciando George fra le mani di Ron e Alicia. Sedette accanto a loro e abbracciò Ginny. Lei si voltò a guardarla.
- Va tutto bene!- sussurrò, tremando.
Hermione annuì, accarezzandole la guancia. Voleva convincere lei e se stessa, anche se sembrava impossibile. Angelina li raggiunse, ancora piangendo, e sedette accanto a Hermione. Posò la testa sulle sue gambe e chiuse gli occhi, mentre nuove lacrime scorrevano sulle sue guance. Hermione le accarezzò la testa. Poco dopo, George prese posto accanto a lei e le prese la mano. Angelina si voltò a guardarlo e gli sorrise incoraggiante. Lui ricambiò il sorriso e poi sollevò lo sguardo. I suoi occhi incrociarono quelli di Hermione. Lei vide il dolore e la paura nelle iridi così simili a quelle di Fred e il panico minacciò di invaderla. Lo respinse con tutte le sue forze e rivolse a George uno sguardo forte e coraggioso. Lui sorrise e poi si voltò a guardare la porta immobile dell’infermeria. Lentamente, gli altri li raggiunsero sul pavimento e il gruppo si allargò. Ron sedette accanto a George, stringendo a sé Lavanda, che aveva gli occhi lucidi. Calì appoggiò la testa sul petto di Seamus, seduto accanto a Harry. Dietro di loro, Neville crollò sul pavimento, incrociando le gambe. Luna, l’espressione spaesata sostituita da uno sguardo preoccupato, gli prese la mano e gli sorrise dolcemente. Neville arrossì e cominciò a fissare il pavimento. Hermione sorrise, nel vederli. Una morsa al petto le ricordò quanto quel sorriso fosse simile a quello che lei stessa rivolgeva a Fred. Scacciò il dolore e tornò a guardare gli amici. Dean era seduto accanto a Luna, con le gambe raccolte al petto. Ernie li aveva appena raggiunti e si era seduto accanto a lui, dopo avergli dato una pacca sulla spalla. Michael Corner rivolse uno sguardo ferito a Ginny, ma il dolore vinse sul rammarico mentre sedeva assieme a Terry Steeval. Colin e Dennis Canon sedettero vicino a Neville, testa contro testa. Anthony Goldstein e Hanna Abbott si abbracciarono. Hanna allungò una mano e strinse quella del piccolo Dennis con un sorriso incoraggiante. Lee sedette dietro a George e posò la testa contro la sua spalla. Alicia avvolse un braccio attorno alle spalle di Lee, mentre con l’altro stringeva a sé Katie. Padma Patil si stese sul pavimento, con la testa sulle gambe di Justin.  Cho e Marietta si abbracciarono, sedendosi accanto a lui.
Tutto l’ES era seduto davanti all’infermeria, in attesa di notizie. Hermione sorrise, reprimendo le lacrime che minacciavano di scorrere sulle sue guance. Incrociò lo sguardo di Harry e capì che stavano pensando la stessa cosa.
L’ES era lì per Fred.
Respira per noi, Fred..respira per me..
 
 
 
 
 
Dopo ore che sembrarono anni, la porta si aprì.
Silente e la McGranitt uscirono. La scena che si parò davanti a loro li lasciò senza fiato.
Studenti di tre diverse case, abbracciati gli uni agli altri, erano seduti su un gelido pavimento, in attesa di avere notizie del loro amico ferito. Un sorriso si aprì sul volto di Silente. La McGranitt asciugò una lacrima che le era scivolata sulla guancia, mentre un sorriso commosso illuminava il suo sguardo.
Hermione, seguita da George e dal resto del gruppo, osservò Silente con ansia crescente.
Il preside sorrise loro e allargò le braccia. – Ciò che chiamiamo amicizia non è altro che una meravigliosa sfumatura dell’amore! Credo che al signor Weasley farà davvero piacere sapere che i suoi fratelli e amici si sono radunati qui per lui!- annunciò, con voce morbida.
Sospiri di sollievo si sollevarono dal gruppo. Alcuni cominciarono a sorridere, altri ad abbracciarsi più forte. Lee si prese il volto fra le mani sorridendo, ma Hermione vide le lacrime scivolare fra le sue dita. George chiuse gli occhi e abbracciò Angelina. Entrambi piangevano. Una mano strinse quella di Hermione: Ginny la guardava sorridendo. Si strinsero in un abbraccio forte e Harry si unì a loro poco dopo. Hermione sentì delle braccia avvolgerla. Angelina e George li stavano abbracciando. Poi fu il turno di Lee, che appoggiò la testa contro quella di George e strinse Alicia fra le sue braccia. Lentamente, tutti si unirono a quell’abbraccio di gruppo.
Hermione incatenò lo sguardo a quello di Ginny e sorrise. La paura scomparve. Il panico svanì. La morsa che le aveva attanagliato il petto allentò la presa. Il suo cuore ricominciò a battere.
Madama Chips uscì in quel momento e portò una mano alla bocca nel vedere i ragazzi seduti sul pavimento. La Sprite, Vitious e Piton uscirono poco dopo e rimasero sbalorditi. La Sprite sorrise commossa e perfino la fredda maschera indifferente di Piton vacillò.
George si alzò, sciogliendo l’abbraccio di gruppo, e aiutò Ginny. Insieme a Ron avanzarono verso Silente, che poggiò una mano sulla spalla del gemello.
Hermione, aiutata da Harry, si alzò e corse verso di loro. Silente sorrise a lei e Harry. Alle loro spalle, i membri dell’ES cominciarono ad alzarsi, incoraggiati dai professori. La McGranitt ordinò a tutti di raggiungere i propri dormitori. Seamus chiese cosa sarebbe successo a Tiger, ma lei liquidò la domanda con un gesto imperioso. Lentamente, gli studenti uscirono dal corridoio e i professori li seguirono, forse diretti all’ufficio di Silente, che era rimasto accanto a Madama Chips, pronti a decidere le sorti di Tiger.
Lee si fermò accanto a loro e guardò Silente, che gli rivolse un cenno d’assenso e un sorriso. Quando rimasero solo loro nel corridoio, Silente parlò.
- E’ in buone condizioni. Le ossa stanno ricrescendo e l’emorragia si è fermata. Il Bolide ha colpito la spalla e una parte del torace. Sta bene, ma ha bisogno di molto riposo. Potete entrare, ma solo per cinque minuti!-
Madama Chips sospirò, ma non oppose resistenza. Evidentemente, sapeva quanto fosse inutile opporsi ai desideri di Silente. Entrarono nell’infermeria, scortati dalla donna e da Silente.
Hermione rabbrividì e il terrore le mozzò il respiro. Fred era steso su un letto, pallido quanto il lenzuolo. I capelli rossi sembravano spire infuocate sul cuscino bianco. Aveva il petto e il braccio fasciati. Hermione intravide una leggera macchia di sangue sulle bende, all’altezza del fianco. Madama Chips notò la stessa cosa e le ripulì con un gesto della bacchetta. Delicatamente, sollevò il lenzuolo e coprì meglio il corpo di Fred.
- Gli ho dato una pozione per farlo dormire. Il dolore sarà molto forte nelle prossime ore!- spiegò.
- L’Ossofast fa schifo..- mormorò Fred, sorridendo a occhi chiusi.
Una risata attraversò il gruppo e Fred aprì gli occhi. Seppure debolmente, li sgranò per la sorpresa.
- Quanta gente al mio capezzale..Salve, professore!-
Silente sorrise. Madama Chips, invece, rivolse a Fred uno sguardo di rimprovero.
- Signor Weasley, lei deve dormire! Non ha senso opporre resistenza alla pozione..-
Silente appoggiò delicatamente una mano sulla spalla della donna. – Conceda loro cinque minuti, Madama Chips. Sono convinto che il signor Weasley non resisterà ancora a lungo alla tentazione di farsi una bella dormita!-
Rivolse a Fred un occhiolino che lui ricambiò. Trattenendo le proteste, Madama Chips si lasciò accompagnare fuori da Silente.
- Come stai, Freddie?- chiese George, avvicinandosi al letto del gemello.
- Io bene. Sei tu quello con una faccia orribile..non che sia peggio di quella che hai di solito..Rettifico: avete tutti delle facce orribili!- scherzò.
- Ci hai spaventati!- intervenne Ginny.
I lineamenti di George si indurirono.  – La prossima volta apri gli occhi , eh!-
- La prossima volta glielo rispedisco contro!- sbottò.
Con una smorfia di dolore, Fred richiuse gli occhi.
Harry sorrise comprensivo. – Sarà così tutto il giorno!-
- Fantastico..- borbottò Fred.
Riaprì gli occhi e il suo sguardo incontrò quello di Hermione. Prima che potesse controllarla, una lacrima le scivolò sulla guancia, ma il sorriso che Fred le rivolse la calmò. La paura vissuta in quelle ore di terrore scomparve. Il cuore si rilassò e riprese a battere normalmente. Ricambiò il sorriso, con labbra tremanti.  Asciugò furtivamente la lacrima. Nessuno sembrava essersene accorto.
- Meglio se ora ti riposi!- disse Ginny. – Madama Chips potrebbe ucciderci tutti, se non ce ne andiamo!-
Fred sorrise, trattenendo a stento un’altra smorfia. Ginny si chinò a baciare il fratello sulla fronte. Tutti salutarono Fred, prima di uscire. Hermione gli rivolse uno sguardo carico di preoccupazione. Lui le sorrise e chiuse gli occhi, addormentandosi. Harry la prese per mano e la trascinò fuori.
Tornarono in Sala Comune. Ginny era abbracciata a George e Ron camminava accanto a loro, guardando il pavimento. Harry e Hermione si strinsero e lei prese Lee per mano. Nel dormitorio, tutti aspettavano notizie di Fred. Harry spiegò a tutti che stava bene e che si sarebbe ripreso. Poi il gruppo si radunò in un angolo accanto al fuoco. Hermione sedette accanto a Ginny e la abbracciò.
Rimasero tutto il pomeriggio in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.
Angelina, ancora in divisa, crollò sul divano esausta. George la abbracciò e rimasero entrambi e fissare il fuoco senza vederlo veramente. Lee appoggiò la testa sulle gambe di Alicia. Erano entrambi sul tappeto. Katie li raggiunse e appoggiò la schiena contro le gambe di Angelina. Lavanda corse da Ron e lo baciò, sorridendogli.
Le mani di Ginny e Harry si unirono. Hermione sorrise guardando il fuoco. Una nota di terrore tornò a invaderle il cuore, ma lei tentò di cancellarla all’istante. Perché Fred stava bene. Tutto andava bene. Sarebbe guarito. Ricacciò indietro le lacrime e lasciò che il gioco delle fiamme nel camino la distraesse.
I vortici rossi assomigliavano così tanto ai suoi capelli..
 
 
 
 
 
Dopo cena, Silente fu assalito dai fratelli Weasley, Hermione, Harry e Lee, che lo convinsero a rilasciare un permesso speciale per fare visita a Fred in infermeria. Sorridendo beato, Silente concesse loro il permetto e convinse Madama Chips a farli entrare. La donna borbottò qualcosa a bassa voce, per poi chiudersi nel suo ufficio.
Fred era sveglio. Madama Chips aveva aggiunto un secondo cuscino per farlo stare un po’ più dritto. Era ancora fasciato e aveva il volto pallido e stanco. La camicia del pigiama era aperta e Fred aveva infilato nella manica solo il braccio sano. Ognuno prese una sedia e la avvicinò al letto di Fred, formando una sorta di cerchio. Hermione era seduta accanto al comodino, mentre George aveva posizionato la sedia infondo al letto.
Durante la cena, i ragazzi avevano scoperto cos’era successo dopo che avevano lasciato il campo da Quidditch e lo raccontarono a Fred.
- Tiger non è stato espulso!- sbottò George, ancora arrabbiato.
Fred sollevò un sopracciglio. – Guarda il lato positivo, Georgie: potremo vendicarci direttamente su di lui, quando meno se lo aspetta!-
- Voi non farete niente!- intervenne Hermione, poi abbassò la voce. – Silente l’ha fatto per l’Ordine!-
Ginny annuì. – Ha parlato con mamma e papà, si sono visti grazie alla Metropolvere, nell’ufficio di Silente. La Umbridge era impegnata con un giornalista della Gazzetta che voleva impicciarsi. A quanto pare, la notizia è arrivata fino a Hogsmeade. Comunque Silente ha detto a mamma e papà che espellendo Tiger avrebbe solo permesso che si unisse a Voldemort e ai suoi genitori.-
- Inoltre, è utile averlo qui. Sarà anche una zucca vuota, ma è pur sempre figlio di un Mangiamorte!- commentò Harry.
- Mamma e papà hanno concordato subito con Silente!- aggiunse Ron. – Ti salutano! Riceverai sicuramente un gufo dalla mamma domani! Volevano venire a trovarti, ma Silente ha detto loro di continuare il lavoro per l’Ordine. La mamma non era molto d’accordo, su quest’ultimo punto!-
Fred sorrise. – E’ svenuta?-
George scrollò le spalle. – No, ma ha minacciato di dare fuoco ai nostri manici di scopa!-
- Che ha da preoccuparsi? Siamo al settimo anno, dopodiché addio Quidditch!- commentò Fred.
Il gemello sorrise. – Immagina la sua faccia se ci inventiamo di aver passato i provini per la Nazionale!-
- Darà fuoco anche a noi!-
Tutti risero, poi Ginny continuò a raccontare: - Comunque Serpeverde ha perso duecento punti. E Tiger è stato squalificato dalla squadra. La Umbridge ha preso le sue difese!- sbottò, infuriata.
George annuì. – Nemmeno Piton si è abbassato a tanto!-
Hermione intervenne. – Perché sapeva di non avere ragione. Tiger ha fatto una cosa orribile!-
Lo sguardo di Fred si posò su di lei. Hermione rabbrividì e azzardò un sorriso, ma capì di non averlo ingannato. Era ancora preoccupata e spaventata, e Fred lo aveva appena capito.
- Fortuna che ho le ossa dure!- commentò, sorridendo. Stava guardando tutti, ma Hermione capì che, in realtà, si stava rivolgendo a lei. La stava rassicurando.
- Fortuna che Harry ha i riflessi pronti!- lo corresse Ginny.
- Ti avremmo portato in infermeria dentro una scatola!- scherzò George. Dietro il sorriso, Hermione lesse il terrore dell’incubo che aveva vissuto quando aveva visto il fratello precipitare e svenire, coperto di sangue.
Fred sorrise. – In ogni caso, abbiamo vinto! E questo vale più di ogni schifoso bicchiere di Ossofast che mi faranno bere!-
- Abbiamo vinto non rende molto l’idea!- commentò Ron. – Li abbiamo massacrati!-
- Povero Malfoy..- borbottò Harry. – Peccato che non si trovasse sulla traiettoria fra te e il Bolide!-
- Magari nella prossima partita..-
- Fred!- lo ammonì Hermione.
- Va bene, ci comporteremo da brave persone!-
- L’Armadio Svanitore che abbiamo trovato funziona ancora?-
- George!- sbottò Ginny.
- Non credo, ma i Fondenti Febbricitanti hanno bisogno di un altro paio di test..- mormorò Fred, fingendosi pensieroso.
Il silenzio calò sul gruppetto e tutti rivolsero a Hermione uno sguardo impaziente.
Lei scrollò le spalle con un sorriso. – Se accetta caramelle dagli sconosciuti è colpa sua, mica vostra!-
Il gruppo esplose in una risata liberatoria, seguita da una smorfia dolorante di Fred. George scosse la testa e allungò un braccio per scompigliare i capelli di Hermione.
- Grifondoro ha i migliori Prefetti della scuola!- commentò.
Ron sorrise speranzoso. – Compreso me?-
Fred alzò gli occhi al cielo. – Ha parlato al plurale, zuccone!-
- Quasi mi pento di averlo fatto!- borbottò George, ma sorrise in direzione del fratello.
- Grifondoro ha i migliori Prefetti, i migliori giocatori di Quidditch e la miglior famiglia di maghi Purosangue del mondo!- commentò Harry, abbracciando tutti con uno sguardo.
I Weasley ricambiarono il sorriso e Ron commentò:  - Anche voi siete parte di questa famiglia!-
Hermione, Harry e Lee sorrisero.
- Ok, ora basta smancerie o vi costringo a bere un po’ di Ossofast!- sbottò Fred.
- Fa davvero così schifo?- chiese Hermione.
- Ti auguro di non scoprire mai quanto!- borbottò lui.
- Doloroso ma necessario, fratellino! Devi guarire: abbiamo progetti importanti per sabato prossimo!- disse George, a bassa voce.
Hermione rabbrividì. – Ma visto quello  che è successo..- tentò.
Fred ghignò. – E’ inutile, Granger! Non funziona!-
La ragazza sbuffò e Harry le rivolse un sorriso. – Stavi davvero riponendo le tue speranze in questo piccolo contrattempo?- scherzò.
- Lo chiami piccolo contrattempo? L’hanno quasi ammazzato!-
- Esagerata!- sbottò Fred. – Tutta questa tragedia per qualche graffio! A proposito, una civetta mi ha raccontato che tutto l’ES era radunato qui fuori! Quanto siete dolci, sono quasi commosso!-
Ginny inarcò le sopracciglia. – Non montarti la testa! Non avevamo di meglio da fare!-
Fred sorrise. – Certo, immagino!-
- Chi te lo ha detto?- chiese Lee, curioso come sempre.
- Silente!-
- Spione..- borbottò Ron.
- Vi rendete conto che dovrò rimanere qui fino a giovedì?- si lamentò Fred, cambiando argomento.
Hermione sollevò un sopracciglio. – Pensavi di poter uscire domani?- chiese sarcastica.
- Certo, e di essere sulla mia scopa entro martedì al massimo! Fra due settimane giochiamo contro Tassorosso!- rispose sorridendo.
Lei alzò gli occhi al cielo. – Sei impossibile..-
- Sono un Weasley!-
- Ben detto!- rincarò George. – Guarda il lato positivo, Freddie: sarai servito e riverito per quasi un’intera settimana!-
- Georgie, hai pienamente ragione! Perché non ci ho pensato prima?- esclamò entusiasta.
Per i successi venti minuti, Fred assegnò un compito a ognuno di loro, abbindolandoli con la scusa di essere impossibilitato a letto! Tutti protestarono, ma nessuno riuscì a sottrarsi al proprio destino!
- Qualcuno ha un Bolide da prestarmi? – chiese Ginny, dopo aver scoperto che lei avrebbe avuto l’ingrato compito di aiutarlo a smistare gli ordini delle Merendine Marinare. – Magari scopro di avere una mira migliore di Tiger! –
- Tu sai che potresti risolvere tutto quanto con un semplice colpo di bacchetta, vero?- sbottò Harry che, assieme a Ron, avrebbe dovuto aiutarlo a vestirsi ogni giorno.
- Papà dice sempre che dovremmo preoccuparci di più dei problemi che i Babbani affrontano ogni giorno!- rispose lui, fingendosi serio.
George annuì. – Sfoderare la bacchetta per ogni piccola ed insignificante cosa è un affronto per la comunità dei Non-Maghi! Dovremmo essere più sensibili!-
Hermione squadrò entrambi con profondo risentimento. – E allora perché a George non è stato assegnato nessun compito?-
Fred sorrise e George scrollò le spalle, rispondendo: - Be’, viviamo in simbiosi. Lui è malato, solo e indifeso, perciò anche io mi merito del sano riposo! È una forma di sostegno anche questa!- aggiunse convinto.
Ginny incrociò le braccia. – Scordatelo, nessuno verrà a farti da Elfo Domestico!- sbottò.
- Ci ho provato!-
- Ma scusa, perché non ti fai portare i compiti da George? O da Lee, no? Miseriaccia, a lui hai assegnato il compito della corrispondenza, sempre che il gufo non ti trovi prima!- esclamò Ron indignato. – Hermione non è nemmeno nel tuo stesso anno!-
Hermione si trattenne dal sospirare. Doveva essere solidale con Ron: infondo, lui non sapeva cosa stesse succedendo realmente fra lei e suo fratello!
Per fortuna!
Perché quella dei compiti era sicuramente una scusa. Insomma, se non lo fosse stata, Fred avrebbe assegnato quel compito ai suoi compagni. Hermione pensò ad Angelina e una leggera morsa le attanagliò lo stomaco, ma non la infastidì più di tanto. Fred, in ogni caso, lo aveva chiesto a lei. Anche se Ron non poteva sapere il perché. E non lo avrebbe scoperto sicuramente in quel momento!
Hermione decise di giocare la sua parte. – Effettivamente, non ha tutti i torti..- borbottò.
Fred sorrise tranquillo. – Non se ne parla! Sei tu la secchiona del gruppo! Perciò i compiti spettano a te!-
- Sì, ma io come faccio ad averli?- chiese Hermione, in parte sinceramente interessata alla risposta.
- Te li passo io!- rispose George sorridendo.
- O io!- aggiunse Lee.
Harry passò lo sguardo da uno all’altro, con evidente perplessità. – Ma allora non fate prima a portarli direttamente voi?-
Una gomitata bene assestata di Ginny lo convinse a non aggiungere altro. Ron, fortunatamente, non notò nulla di strano. Fred rivolse un’occhiata complice alla sorella e le fece un occhiolino.
Hermione alzò gli occhi al cielo. - Questa cosa è ridicola!- commentò.
- Fred, puoi sempre chiedere ad Angelina di portarteli!- esclamò George, guardando però Hermione.
La morsa allo stomaco si strinse e qualcosa si mosse nella pancia di Hermione. Non sapeva esattamente di cosa si trattasse, ma sembrava avere parecchi tentacoli viscidi e aggrovigliati! Forse una piccola piovra stava crescendo nel suo stomaco..
- Già, potrei..- commentò Fred, con un sorriso malandrino.
Un tentacolo avviluppò le sue spire e strinse forte.
- Non penso sia una buona idea!- intervenne Lee. – L’ho vista piangere, e va bene, era preoccupata per te, ed è logico...ma scommetto che la pressione del suo ruolo tornerà presto a tormentarla e allora se la prenderà con te, accusandoti di essere stato lento di riflessi e di aver compromesso il futuro della squadra. Allora non sarai più il suo povero ex ragazzo precipitato da una scopa, ma un viscido Vermicolo senza spina dorsale da punire con allenamenti extra!-
Tutti scoppiarono a ridere, Lee compreso, anche se tutti sapevano quanto potessero essere potenzialmente vere le sue parole.
- Concordo, Lee!- disse Fred. – Mi dispiace, Granger, ma questo compito spetta ancora a te!-
Hermione rimase paralizzata a guardarlo, per qualche secondo. Il sorriso che le rivolse obbligò il suo cervello a elaborare alcuni pensieri. Che le stesse dicendo altro, con quella frase? La stava paragonando ad Angelina?
Si sta riferendo ai compiti..o no?
Tornando al presente, Hermione incrociò le braccia e sollevò un sopracciglio con spavalderia. – Spero di avere una buona influenza su di te, Weasley! Magari è la volta buona che ti metti a studiare!-
- Granger devi solo portarmeli i compiti!- rispose lui, inorridito.
- Non siete preoccupati per i M.A.G.O.?- chiese Ron, leggermente in ansia. – Insomma, sono importanti, no? Dipendono un mucchio di cose da questi esami!-
- Ron passi troppo tempo con la Granger!- borbottò George.
In quel momento, Madama Chips uscì dal suo ufficio per cacciarli via senza troppe cerimonie, precisando che, se fosse stato per lei, non li avrebbe fatti nemmeno entrare. George e Lee provarono a protestare. Harry, Ron e Ginny si accostarono a loro, voltando le spalle al letto di Fred. Una mano afferrò quella di Hermione, che si stava alzando per raggiungerli. La ragazza si voltò e vide Fred lanciare uno sguardo rapido al gruppo che accerchiava Madama Chips. Tirò con poca energia il braccio di Hermione, che si chinò istintivamente. Le loro labbra si incontrarono, sfiorandosi in un contatto così labile e breve da sembrare inesistente. Eppure, qualcosa nello stomaco di Hermione si mosse..ma non era la piovra della gelosia!
- Torna più tardi!- sussurrò Fred, poi la presa sul suo braccio si sciolse e Hermione tornò dritta in un movimento così rapido da darle le vertigini.
Proprio in quel momento, Ron si girò per dirle sconsolato. – Andiamo?-
Hermione annuì, a bocca chiusa. Non era sicura di essere in grado di parlare! Salutarono Fred, Hermione semplicemente con un sorriso che il ragazzo ricambiò, poi uscirono, sospinti da Madama Chips che sembrava avere molta fretta di cacciarli.
Quando arrivarono in Sala Comune, Hermione afferrò Harry, rimasto leggermente indietro rispetto al gruppo, e mormorò al suo orecchio: - Ti dispiace prestarmi di nuovo il Mantello?-
Harry la guardò allibito. – Fai sul serio?-
Hermione annuì, arrossendo. – Giuro che non farò niente di..-
Il Prescelto alzò una mano, interrompendola. – Non lo voglio sapere!-
- Ma..-
- No! Sono dalla tua parte, ti presterò il Mantello ogni volta che vorrai e ti parerò le spalle quando ne avrai bisogno: ma non voglio sapere niente!- la avvertì.
Hermione sorrise e lo abbracciò. – Sei davvero unico, Harry!-
Harry arrossì e ricambiò l’abbraccio. – Aspettiamo che vadano tutti a dormire, poi incontriamoci infondo alle scale!-
- Grazie!- mormorò lei e, facendo finta di nulla, tornarono a unirsi al resto del gruppo.
Erano rimasti parecchio tempo con Fred, perciò nessun tardò più di tanto a salire nel dormitorio. Era stata una giornata lunga e faticosa, che aveva pesato su tutti, specialmente sui fratelli Weasley. Nel giro di nemmeno un’ora, la Sala Comune si svuotò. Harry e Hermione finsero di andare a dormire. Lei e Ginny salirono nel dormitorio delle ragazze e si fermarono davanti alla porta della stanza di Hermione.
Ginny la guardò con sospetto. – Tu non vai a dormire, vero?-
Hermione arrossì. – No! Come fai a saperlo?- chiese, leggermente sorpresa.
L’amica sfoderò un’espressione ovvia. – Stiamo parlando di te, di mio fratello e della sua mente diabolica!-
Hermione annuì. – Non posso darti torto!-
- Ho solo un avvertimento!-
- E cioè?- chiese lei, preoccupata.
Ginny le rivolse uno sguardo serio. – Ora che Serpeverde ha perso duecento punti, per favore, evitate di farvi beccare da Madama Chips mentre..-
- Ginny!-
- Scusa, ma ci condannereste a una memorabile sconfitta nel Torneo delle Case! Pensa se vince Tassorosso!- esclamò, con una smorfia di orrore. – Trattenete i vostri bollenti spiriti, per stasera!-
Hermione la guardò spazientita. – Ginny, tuo fratello è stato disarcionato da un Bolide!-
- E allora?- chiese lei, scrollando le spalle.
Hermione alzò gli occhi al cielo. – E allora dubito che ci saranno bollenti spiriti da trattenere!-
- Stai parlando di Fred Weasley, te lo ricordi, vero?- chiese Ginny, accigliata.
Lei sospirò. – Come dimenticarlo..-
Dopo un abbraccio e un’insinuazione di dubbio gusto, Ginny la salutò sorridendo e corse verso la sua stanza. Hermione entrò nella sua, prese un elastico dal comodino e legò i capelli in una crocchia scomposta. Prese la bacchetta e uscì per raggiungere Harry. L’amico la stava già aspettando ai piedi delle scale, con il Mantello dell’Invisibilità e la Mappa del Malandrino.
- Ho pensato potesse servirti!- esclamò, allungando i due oggetti tra le braccia di Hermione.
Lei sorrise. – Domani saranno di nuovo tuoi!-
- Buonanotte..o qualunque cosa sia!- borbottò Harry sorridendo.
Hermione rise, gli baciò una guancia e sparì sotto il Mantello.
 
 
 
La strada verso l’infermeria fu più semplice di ogni aspettativa. Hermione non incrociò professori, Caposcuola, gatte malefiche e custodi pazzi. Nemmeno Pix sembrava essere nei paraggi. Entrò silenziosamente nell’infermeria e vide che Madama Chips non c’era. Probabilmente, era chiusa nelle sue stanze, dietro il suo ufficio.
Il letto di Fred, notò Hermione, era circondato dalle tende. Con uno sguardo interrogativo, Hermione sgusciò nell’apertura e richiuse la tenda con un cura. Il Mantello le scivolò dal corpo e si afflosciò sul pavimento. Fred dormiva. Hermione sorrise nel vederlo dormire, pensando all’ultima volta che era entrata nel suo letto di soppiatto per svegliarlo e ottenere delle risposte. Aveva ottenuto decisamente di meglio!
- Muffliato – mormorò. Poi posò la bacchetta sul comodino e salì piano sul letto del ragazzo, sedendosi al suo fianco. Forse per la poca luce o per i tratti rilassati dal sonno, a Hermione sembrò ancora più pallido.
Un sorriso increspò le labbra di Fred. – Sto sognando o sei qui veramente?- sussurrò.
- Perché hai le tende?- chiese lei, invece di rispondere.
- Ho detto a Madama Chips che sono sonnambulo!-
- Sei sonnambulo?-
- No!-
Hermione alzò gli occhi al cielo. – In ogni caso, come l’hai convinta che un paio di tende potessero fermare le tue passeggiate notturne?-
- Le ho detto che le tende del baldacchino del dormitorio ci riescono!-
Hermione aggrottò la fronte. – E ci è cascata?-
- Non tutti hanno il tuo cervello! Non hai risposto alla mia domanda: sto sognando il tuo tono saccente da Prefetto o sei qui veramente?-
Hermione scosse la testa divertita. – Apri gli occhi, idiota!-
E Fred aprì gli occhi. Dietro la solita spavalda allegria, Hermione vide la stanchezza e il dolore. Stava soffrendo tanto, era evidente. Ed era debole, più di quanto Hermione si aspettasse. Divenne subito seria.
- Dovresti dormire!- mormorò, preoccupata.
Lui le sorrise. – Sto bene!-
- No, non stai bene!-
- Granger, sono indistruttibile!-
- Sei pallido!-
- Ho perso tanto sangue!-
- E stai soffrendo!-
- E’ tutta colpa dell’Ossofast!-
- Stavi per morire..-
Non voleva dirlo, ma era stato impossibile impedirlo. Quelle parole erano saltate fuori dalla sua bocca e la sua voce era diventata sottile e tremante. Scossa da quella dolorosa consapevolezza, Hermione non si preoccupò di chiedersi perché avesse improvvisamente voglia di piangere. Il sorriso di Fred, caldo e rassicurante, fu come un balsamo su quella ferita che si stava aprendo, Hermione lo capì inconsapevolmente, sul suo cuore.
- Non è successo. E non succederà!-
Lo disse sorridendo, ma la serietà della sua voce fu come un colpo di frusta infuocata e la ferita nel cuore si lacerò. Non poteva piangere. Non davanti a lui. Chiuse gli occhi, ma fu un errore. Perché, lontano dai suoi occhi rassicuranti, la sua mente cominciò a mandarle immagini sempre più vivide di quella mattina. E la paura tornò come Ardemonio, a logorarla. Sentì la sua mano accarezzarla e aprì gli occhi. Con una smorfia di dolore che non riuscì del tutto a trattenere, Fred sollevò la schiena, e scacciò con una mano il tentativo di Hermione di farlo tornare steso sulla coperta.
- Hermione..- sussurrò, tremando per il dolore, il viso pallido e lo sguardo vitreo.
Mi ha chiamata per nome..la cosa si fa seria..
- E’ stato un incidente di percorso. Sono i rischi del mestiere! Non era una ferita mortale, Madama Chips me lo ha assicurato!-
Bugiardo!
Hermione deglutì, ma si limitò solo a pensarlo.
- Sto bene! Il dolore passerà e tornerò come nuovo! Sono un Weasley, ho la testa più dura della tua e non sono così scemo da farmi ammazzare da un Bolide tirato da un sudicio Mangiamorte come Tiger!-
- Tiger non è un Mangiamorte!- mormorò, il tremito nella voce era quasi scomparso del tutto. Hermione riuscì perfino ad accennare un sorriso.
Fred le rivolse un ghigno. – Sei tornata in te! Adesso scusa, ma è meglio se mi stendo, prima di svenire come Ron davanti a un ragno!-
Ridendo, Hermione lo aiutò a tornare sui cuscini. Fred cercò di impedire al dolore di trasparire sul suo viso, ma fu una missione ardua!
- Comunque, è stata una bella partita!- disse Hermione, stringendogli la mano.
- Grazie!-
- Non era un complimento per te!-
- Ammetterai che sono un giocatore magnifico!-
Hermione sfoderò un sorriso di sfida. – Già, ma non mi sembra che gli altri giocatori si siano fatti disarcionare da un Bolide di passaggio!-
- Quando tornerò in me, pagherai per questa battuta!-
- Comincia ad abituarti: dovrai convivere con battute del genere per il resto della tua carriera!-
Fred sorrise soddisfatto e disse: - Ti sto trascinando al lato oscuro!-
Hermione alzò gli occhi al cielo. – Non che sia una cosa di cui vantarsi..-
- Quindi è vero?-
- Forse sì, forse no..- mormorò lei, scrollando le spalle.
- A proposito: la prossima volta non augurarmi buona fortuna!- si raccomandò, fingendosi preoccupato.
Hermione scoppiò a ridere. – Già, forse sarebbe meglio di no!-
- Ma puoi comunque baciarmi quando vuoi!- aggiunse, annuendo convinto.
Hermione inarcò le sopracciglia in modo eloquente. – Sicuro che non porti sfortuna?-
- Non lo so, ma ormai il danno è fatto! Tanto vale riprovare!-
Ridendo, Hermione si chinò su di lui. Fu un bacio lento e dolce. Le labbra di Fred erano morbide, ma leggere, come se non avesse la forza di baciarla. Il suo respiro era irregolare e Hermione sentì più volte i suoi muscoli irrigidirsi quando una nuova fitta di dolore lo attraversava.
- So cosa stai pensando!- esclamò Fred, allontanandole il viso con la mano del braccio sano. Hermione lo guardò interrogativa e lui continuò. – Guai a te se te ne vai di qui!-
La ragazza alzò gli occhi al cielo. – Non dovevo nemmeno venire! Hai bisogno di riposare!-
- D’accordo, allora prova ad alzarti!- la sfidò con un sorriso. – Vediamo chi dei due è più veloce!-
Hermione sollevò un sopracciglio. – Weasley non ho mai dubitato dei tuoi riflessi, ma sarebbe già un miracolo se tu riuscissi ad alzarti dal letto!-
- Ho sempre una bacchetta a disposizione!- ribadì lui.
- Anche io!-
- Non te ne andare..-
Hermione rimase immobile, il cuore perse un battito e le sembrò di non essere più in grado di respirare. A colpirla non erano state solo le sue parole, ma il tono con cui le aveva pronunciate. Era una supplica, anche se timorosa. Come se non volesse veramente supplicarla, ma non potesse farne a meno. Hermione vide il dolore in quelle iridi profonde e capì che, per quanto stesse soffrendo, sarebbe stato più doloroso affrontarlo da solo. Aveva bisogno di lei. Aveva bisogno di lei per soffrire di meno. Hermione si chiese cosa potesse significare, ma ormai aveva smesso di porsi domande inutili a cui non avrebbe trovato risposte. Con Fred aveva imparato a vivere. E le bastava.
Sorrise tranquilla e sfiorò le sue labbra con un bacio.
- Non me ne vado. – sussurrò.
Muovendosi piano per non scuoterlo, Hermione riuscì a stendersi sul letto, al suo fianco. Appoggiò la testa sulla spalla sana di Fred e lui la circondò con il braccio. Le posò un bacio sui capelli e Hermione sentì il suo petto tremare, seguito da un sospiro.
- Non pensarci!- gli disse.
- A cosa?-
- Al dolore!-
- Non è un’impresa facile, Granger!- rispose divertito.
Lei sollevò la testa per incrociare i suoi occhi. – Se vuoi posso distrarti!- propose, sorridendo.
Fred scoppiò a ridere. – Ti ho davvero trascinata al lato oscuro!-
La risata aveva provocato in lui una nuova fitta di dolore. Trattenne una smorfia e Hermione vide lo sforzo che impiegò per rilassare i muscoli del viso e scacciare il dolore.
Doveva distrarlo. Era lì per quello.
- Sai, a cena abbiamo visto Malfoy parlare con Piton al tavolo dei Serpeverde. Era un tantino fuori di sé!-
Fred sorrise. – In questo momento si starà strappando i capelli nel suo dormitorio!-
- Pensa cosa succederà quando suo padre lo verrà a sapere!- scherzò Hermione.
- Pensi che si intrometterà nella storia?- chiese serio.
- Be’ Malfoy Senior e Tiger Senior sono compagni di Marchio, ma ne resteranno fuori, credo! Sarebbe sospetto e hanno una maschera da difendere per ingannare il Ministero!-
- Quell’idiota di Caramell sarebbe capace di far espellere me!- borbottò lui, infuriato.
- La Umbridge non ha avuto voce in capitolo, ma scommetto tutti i Galeoni del mondo che tenterà di scavalcare Silente!-
- Tiger dovrà guardarsi le spalle da qui alla fine dell’anno!-
- Fred!-
- Non parlo solo di me!-
- Vale lo stesso per George!-
- Non parlavo nemmeno di lui. Parlo di tutta la Casa Grifondoro. E di tutti i membri dell’ES!-  disse, ghignando.
Hermione alzò gli occhi al cielo. - Sei così convinto che qualcuno di loro rischierà l’espulsione per vendicarsi?-
- Io lo farei, se succedesse ad un altro di noi!-
- Davvero?-
Fred le rivolse un sorriso serio. – Granger, dubiti del mio onore Grifondoro? Nessuno deve permettersi di ferire le persone a cui tengo, specialmente se fanno parte della mia famiglia!-
Hermione lo guardò, piacevolmente sorpresa.
Svegliati Hermione! Ancora non lo conosci bene quanto pensi..
- Sono appena diventato il tuo membro preferito della famiglia Weasley?- chiese, beffardo.
Rettifico..
Hermione lo fulminò con lo sguardo. – Sei un insopportabile egocentrico!-
- Quindi sì!-
- Tanto per cominciare, non ho una classifica della famiglia Weasley! E anche se ce l’avessi, non saresti tu al primo posto!- sbottò lei. Purtroppo però, non riuscì a impedire alle sue guance di diventare rosso scarlatto.
Fred sorrise compiaciuto. – Diciamo che ti credo! Ma,- ipoteticamente parlando,  certo!- , chi sarebbe all’ultimo posto? Sono indeciso fra Ron e Percy: a chi stai pensando?-
Suo malgrado ridendo, Hermione scosse la testa e rispose. – Percy. Ma non perché lo odio. Trovo solo ripugnante ciò che ha fatto. Non si volta le spalle alla famiglia!-
- Ben detto Granger. Anche se Ron..-
- Piantala!-
- Ok, scusa! Poi? Continua, sono curioso!-
Passarono quasi mezz’ora a parlarne. Hermione tentava di dissuaderlo, Fred continuava ad assillarla, rispondendo al posto suo alle sue stesse domande e sciorinando sentenze assurde e motivazioni inverosimili. Ad esempio, assegnò a Bill il quarto posto solo perché, fisicamente, assomigliava molto a lui e George.
- Ma se nemmeno lo conosco! L’ho visto solo per la Coppa del Mondo!- protestò Hermione.
- Ma deve averti ricordato me, perché siamo molto simili. Lo dice sempre anche zia Muriel. Non che detto da lei suoni come un complimento..-
Hermione scoppiò a ridere. – Sono davvero curiosa di conoscerla per capire se è così insopportabile come la descrivete!-
- Prima o poi la conoscerai e ti pentirai di averlo desiderato!- borbottò lui, sorridendo. – Tornando alla classifica: George viene prima o dopo di Ginny?-
- Dopo!- rispose sicura. Almeno questa era una domanda normale con una risposta non compromettente. O così pensava Hermione!
Fred la fissò allibito. – Granger, ferisce più la tua risposta di un Bolide in pieno petto! George è il mio gemello!-
Hermione scosse le spalle indifferente. – Ma Ginny è la mia migliore amica!-
- Non possono condividere il secondo posto insieme?- chiese, speranzoso.
Hermione si finse perplessa. – Il primo posto, vorrai dire!-
Fred scoppiò a ridere, ma Hermione colse una leggera nota di risentimento in quella risata e qualcosa di molto simile a soddisfazione e autostima si agitò nella sua mente.
- Molto divertente, Granger! Quindi tiriamo le somme della classifica: Percy all’ultimo posto, e siamo tutti d’accordo!-
- Nulla da ridire!- confermò lei. Almeno su una cosa la pensavano uguale. Be’, su due..ma Hermione non lo avrebbe mai ammesso a voce alta.
Lui è al primo posto..eccome, se lo è!
Hermione zittì i suoi pensieri e tornò a concentrarsi su Fred.
- Charlie al penultimo!- sentenziò.
- Ma solo perché non lo conosco bene!- acconsentì, sbuffando.
- Ron..-
- Bill!-
- No, Ron! E ringrazia che non ti costringo a metterlo al posto di Charlie!-
- Perché tutta quest’avversione per Ron?- chiese lei, esasperata.
Il sorriso di Fred si indurì, ma rimase spavaldo. – Perché Ronnie è l’esperimento riuscito male dei miei genitori!-
Hermione lo fulminò con lo sguardo. – Fred!-
Ma lui continuò, evitando le proteste della ragazza. Hermione continuò a pensare alle sue parole e qualcosa si mosse nei meandri del suo brillante cervello.
Cosa mi nascondi, Weasley?
- Quindi Ginny al terzo posto, George al secondo perché..be’, non c’è bisogno di spiegarlo! E io al primo regale posto!- concluse.
- Ginny è al primo, George al secondo e tu sei appena stato scambiato con Percy!-
- Granger non sfidare la mia benevolenza!- la avvertì, con un sorriso vispo.
E tu non sfidare la mia!
Con un sorriso beffardo, Hermione ammiccò nella sua direzione e improvvisò un tono riflessivo e di dubbia comprensione. – Hai ragione, Fred. Percy non merita questo salto di qualità. Diciamo allora, che sei appena stato scambiato con Ron!-
Se i professori avessero potuto assegnare punti anche per le idee geniali e le risposte brillanti degli studenti fuori dall’ambito scolastico, Hermione avrebbe appena assicurato a  Grifondoro la Coppa delle Case per parecchi anni a venire!
Sorrise soddisfatta nel vedere i lineamenti di Fred indurirsi. I sorriso vacillò, ma Fred fu abbastanza audace da mantenerlo saldo. Non era facile scalfire Fred Weasley, ma Hermione cominciava a trovare dei punti deboli. Uno di questi si era appena rivelato a lei: Ron.
- Sei brava a mentire a te stessa!- la prese in giro.
- Non posso dire lo stesso di te!- rincarò lei.
Fred alzò gli occhi al cielo. – Non sono geloso di Ron!-
Hermione scrollò le spalle. – Non ti ho mai accusato di esserlo. E comunque non penso che tu sia geloso di Ron!-
Fred attese in silenzio, soppesando le parole di Hermione. La ragazza poté leggere i pensieri contorti di lui attraverso i suoi occhi. Lo aveva messo in difficoltà. Fred Weasley sembrava una di quelle persone in grado di tenere testa a tutti, ma Hermione aveva appena scoperto il suo punto debole. Doveva essere successo qualcosa con Ron, qualcosa che facesse vacillare la maschera di salda spavalderia di uno dei gemelli. Fred voleva molto bene a Ron, eppure era l’unico fratello che tormentava, a parte Percy, e non perdeva mai l’occasione di imbarazzarlo, di prenderlo in giro o di primeggiare su di lui. Era come se Fred stesse portando avanti una sfida fra loro di cui Ron non era a conoscenza. E Hermione voleva sapere a tutti i costi di cosa si trattasse. Voleva sapere perché!
- Gli vuoi bene?- chiese Hermione, sfoderando un sorriso tranquillo e quasi tenero. Se doveva davvero scalfire la corazza di Fred Weasley, doveva farlo passando inosservata.
Come previsto, Fred si rilassò e sorrise. – Certo che gli voglio bene! È mio fratello!-
- Allora vuoi bene anche a Percy?-
- Lui è diverso. Ci ha traditi..-
- Ma se tornasse?-
- Lo perdonerei!- ammise, sconfitto.
Hermione sorrise. – A cosa devo questo slancio di sincerità?-
La risposta, o meglio la domanda di Fred, fu più chiara e limpida di una fiala di Felix Felicis.
- Ti piaceva Ron?- chiese tranquillo.
Hermione rimase immobile, pietrificata da quelle parole. Boccheggiò per un istante e sentì le guance avvampare. Il sorriso di Fred le fece desiderare di afferrare il Mantello dell’Invisibilità e sparire.
- Come pensavo..- borbottò.
- Te l’ha detto Ginny?- chiese, mormorando.
- No, ho tirato a indovinare!-
Dannazione!
- Non è stato nulla di che. Ho scambiato un’amicizia per qualcos’altro!- si giustificò lei e si sentì molto stupida. Perché doveva giustificarsi? Perché voleva che lui lo sapesse? Doveva capirlo, doveva sapere che era una cosa passata. Hermione si scontrò con questo pensiero, cercando di capire perché ci tenesse così tanto.
- Quando è successo?- chiese Fred, curioso, trattenendo l’ennesima smorfia di dolore.
Hermione arrossì, ma quella era l’unica occasione che aveva per spiegarsi. – Halloween, il primo anno..-
- Quando ti ha salvata da quel Troll di montagna?-
- Sì!-
- Interessante! Quindi bisogna salvarti la vita per fare breccia nel tuo cuore?- la prese in giro.
Hermione assottigliò lo sguardo. – Non è stato solo quello. È stato un insieme di cose..-
- Avevi davanti a te Ron e il famoso Harry Potter! Eppure hai scelto Ron..perché?-
Hermione scosse le spalle. – Non lo so è stata una cosa..istintiva! Ma è inutile discuterne: mi ero sbagliata!- concluse.
Hermione sfruttò l’argomento per tornare al suo piano principale: farlo parlare di Ron!
- Perché te la prendi sempre con lui?- chiese.
Fred sollevò la spalla sana in un gesto indifferente. – Perché Ron è un’infinita fonte di ispirazione per i nostri scherzi!-
- Va bene, adesso prova a raccontarmi la verità!- lo provocò lei.
- Era questa la verità, Granger!- rispose lui, beffardo.
- Quindi Ron è come Percy?-
- Esatto!-
- Eppure sono molto diversi!-
- Ma ispirano entrambi la nostra mente diabolica. Perché ti sta tanto a cuore l’argomento? Hai un ripensamento su Ron?- chiese, tentando di prenderla in giro, ma fallendo clamorosamente. Perché su quelle ultime parole la sua voce si indurì e un qualcosa scintillò nei suoi occhi vispi.
Hermione si trattenne dall’esultare. Aveva raggiunto il suo obiettivo. Aveva la risposta alle sue domande. Fred era in un letto in infermeria, ferito e dolorante. Per quanto fosse orgoglioso, Hermione sapeva che stava soffrendo molto, ed era stanco. Il tempo di infierire era finito. Decise di essere magnanima, al diavolo l’orgoglio e il senso di vittoria. Era il suo turno di essere sincera.
Per questa volta sei salvo, Weasley!
- Ron è solo un amico. – disse sicura. – E non sarà mai niente di più. Ne sono sempre più convinta!-
Vedere i muscoli di Fred rilassarsi fu come ricevere un Eccellente in Pozioni. La bocca della ragazzo si stese in un sorriso tranquillo e Fred riacquistò la voglia di scherzare e la sua tanto amata spavalderia.
- Allora sei veramente intelligente come dicono!- commentò.
Hermione annuì. – Non dovresti mai dubitarne!-
- Quindi ora posso stare al primo posto?- chiese, con un occhiolino.
Hermione alzò gli occhi al cielo e scese delicatamente dal letto. – Ora preoccupati di dormire!-
- Lo prendo come un sì!-
Per tutta risposta, Hermione si chinò su di lui e lo baciò dolcemente. Sperò di riuscire, con quel bacio, a trasmettergli ciò che pensava. Che sì, lui era al primo posto, per una ragione a lei ancora sconosciuta. E no, non lo avrebbe sostituito con Ron, nemmeno se glielo avessero imposto. E no, non aveva le risposte alle domande che l’avevano assillata per tanto tempo, ma sapeva che solo andando avanti le avrebbe scoperte. Si separarono lentamente. Rimasero occhi negli occhi, semplicemente a guardarsi. Forse Hermione era davvero riuscita a trasmettergli ciò che provava. Perché sembrava capire sempre tutto. Avrebbe capito anche questa volta. Mentre guardava i suoi occhi allegri, un ricordo balenò nella sua mente.
Erano dietro il ritratto della Signora Grassa, in quel pomeriggio di pioggia, prima della festa, prima degli sguardi, prima del bacio.
“Puoi dormire sonni sereni Granger: filtri d’amore o meno, rimani tu la mia preferita!”
Con un sorriso soddisfatto, Hermione tornò al presente.
- Buonanotte, Weasley!- sussurrò.
Lui sorrise. – Buonanotte, Granger!-
Hermione si chinò e raccolse il Mantello. Voltò il viso verso Fred e sorrise.
- Puoi dormire sonni sereni..- mormorò, ma non concluse la frase.
In realtà, non ne aveva bisogno. Il sorriso che Fred le rivolse le assicurò che lui, quella frase, la ricordava benissimo..
 
 
 
 
 
 
 
 
Dice l’Autrice
 
 
 
Sapete che vi voglio bene? Siete dolci, coccolosi e teneri come Puffole Pigmee! Scusate, momento tenerezza, ma davvero non posso fare a meno di emozionarmi ogni volta che leggo le vostre recensioni o che vedo la storia aggiunta da qualcuno fra seguite/preferite! Il vostro sostegno è la fonte di ogni mia ispirazione! Siate consapevoli di questa cosa!! Vi adoro!
Detto ciò: capitolo un po’ suspance! Mi odiate? No dai, Freddi sta bene! Ci vuole un po’ di tensione ogni tanto! Odiate Tiger? Benvenute nel club! È un capitolo un po’ lungo, lo so! Ho la febbre, il raffreddore e il mal di gola, e ho revisionato il capitolo in questo stato, con gli occhi semichiusi: se trovate errori, sono profondamente dispiaciuta!!
Lascio a voi la parola: fatemi sapere che ne pensate!!
Ribadisco: GRAZIE mille :)!
Un bacio dolce di Mielandia!
Amy ;) 
  
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