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Autore: Seekerofdreams_    02/12/2013    22 recensioni
The maid (in italiano La domestica) è la storia di una ragazza universitaria che si riempie di marshmallow e caramelle piangendosi addosso davanti ad un pc guardando serie tv e ascoltando musica. Un giorno deciderà di cambiare tutto, ma sarà il giorno giusto per alzarsi dal letto e iniziare a vivere? La risposta la troverà in un paio di occhi azzurri. Tra figuracce, nuove amicizie, tradimenti e segreti vi narrerò la storia d'amore di Niall e Serena.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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             .The maid.
                                   Capitolo 3


                                 







Cammino nei corridoi dell’Università diretta alla prossima lezione, sono passati tre giorni da quando ho visto e sentito 
Niall l’ultima volta e l’unica cosa che ho fatto è controllare ogni cinque secondi il cellulare.
Percorro il corridioio al centro dell’aula e cerco un posto vuoto.
“Posso?” chiedo genitlmente ad una ragazza, lei fa cenno di si e mi fa passare nel posto vuoto.
Butto la borsa sotto il banco e prendo un blocco per gli appunti, sbuffo, amo quello che studio ma non ci sono proprio 
con la testa, ascolto il professore parlare e prendo qualche appunto svogliatamente, tiro fuori il telefono dalla tasca ma 
non c’è nemmeno l’ombra di un messaggio.
Passo così le dure ore di lezione fino a quando il professore ci congeda, esco fiondandomi verso la caffetteria dove mi 
aspetta Will, il mio compagno di studi.
“Ehi dolcezza!” sventola una mano dal tavolo in fondo alla stanza.
Sorridendo mi faccio spazio tra una folla di studenti nel cambio dell’ora e lo raggiungo, sorrido lasciando un bacio sulla 
guancia del mio amico.
“Ciao Will” dico sedendomi.
“Ho ordinato anche per te, ciambella e ginseng!” sorride.
“Oh grazie, sei sempre il migliore!” rido.
Io e Will ci conosciamo dall’inizio del primo anno, quando uno dei professori ci ha affidato un progetto insieme, 
così abbiamo iniziato a studiare insieme e al terzo anno non ci siamo ancora separati. Sto bene insieme a lui e mi diverto,
 spesso usciamo insieme per Londra quando i nostri ragazzi non fanno scenate di gelosia, si, avete capito bene, 
Will ha un fidanzato, troppo geloso per i miei gusti!
Quando ho scoperto il suo orientamento sessuale sono rimasta sconvolta, non perchè è un problema piuttosto perchè 
Will non sembra affatto gay, nè nel modo di parlare nè nel modo di vestire, questo fa di lui uno dei ragazzi più ricercati 
dell’ateneo.
“Terra chiama Serena” dice sventolando una mano davanti ai miei occhi.
“Oh scusa, ero pensierosa” dico mentre veniamo interrotti dalla cameriera.
“Grazie” diciamo insieme.
“Allora... Cosa invade il tuo minuscolo cervello?” mi prende in giro.
“Niente, è tutto ok Will!”
“Ehi sai che puoi dirmi tutto!” dice sorridendo.
Sorrido annuendo, lo so che posso dirgli tutto, eppure non lo faccio, non gli parlo di Luke, non gli parlo dei ragazzi.
“Perchè non mi dici cosa non va?” chiede.
“Perchè è tutto ok, seriamente, cosa dovrei dirti?” sbuffo afferrando la ciambella.
“Ad esempio perchè hai un giornalino da adolescenti con quei cinque che esce dalla tua borsa?” dice indicando la sedia.
“Eh?” mi giro di scatto.
La copertina della rivista dei ragazzi fuoriesce dalla borsa, dannazione, la sistemo girandomi verso di lui.
“Non è un giornalino da adolecenti e quei cinque si chiamano One Direction” rispondo piccata.
“Uuh, nervosetta?” mi prende in giro.
“Will, non iniziare anche te eh? Che problema c’è se li ascolto?” 
“Ma piccola sei tu che ti fai problemi io volevo prenderti solo un pò in giro, non mi importa chi ascolti, anche perchè che 
male c’è scusa?” dice sorseggiando il suo succo.
“Sono stanca di essere presa in giro perchè a quest’età li ascolto, ma non potete capire, sono tutto per me!” dico 
sistemandomi sulla sedia.
“Ehi mi dispiace, scusa! Ne vuoi parlare?” mi chiede dolcemente.
“Non ora, abbiamo lezione con il professor Brin se facciamo tardi sai come diventa!”
“Vero, andiamo dai, tanto ho già pagato, oggi toccava a me!” dice recuperando lo zaino mentre io finisco di bere il caffè.
Afferro la borsa e mi trascino nei corridoi, Will mi passa un braccio attorno alle spalle e sorride.
“Allora, chi ti piace dei cinque?” chiede ridendo.
Lo guardo scuotendo la testa prima di ridere con lui, entriamo in aula e ci sistemiamo nel nostro solito posto, 
Will si stiracchia al mio fianco mentre io guardo ancora il cellulare.
“Aspetti una chiamata di Luke?” chiede.
“Lascia perdere, è un cretino!” ribatto.
“Allora? C’è un altro?” dice sorridendomi.
“Eh?” dico spaventata alzando la voce.
“Signorina se vuole conversare si può accomodare fuori!” sbraita il professore.
“No, mi scusi!” dico mortificata.
Will ridacchia al mio fianco e io gli tiro una gomitata nel fianco, fa finta di trattenere le risate e torniamo ad ascoltare, 
per modo di dire, la lezione.
Dopo esattamente dieci minuti fisso il telefono, sbuffando lo rimetto in tasca.
“Forza dimmi cosa stai aspettando!” 
“Una chiamata da lavoro” dico per farlo stare zitto.
“E sei impaziente per andare a lavorare?” dice strabuzzando gli occhi.
“Si, ho bisogno di soldi!” rispondo.
“Lì sopra ora basta, andate fuori a parlare!” ci riprende il professore.
“Mah” sbuffo.
“Sei contento ora?” dico a Will nervosa rimettendo le cose nella borsa e incamminandomi verso l’uscita dell’aula.
“Mi dispiace Sere” dice rincorrendomi nei corridoi.
“Niente, lascia perdere!” dico aprendo la porta per uscire dall’edificio.
L’aria fresca ci colpisce in pieno viso, il cortile della facoltà è pieno di un via vai di studenti, altri si fermano a studiare 
all’aperto nonostante il freddo.
Butto un’occhiata all’orologio, sono quasi le due e mezzo, il mio stomaco brontola ricordandomi di mangiare qualcosa.
“Che ne dici se ti offro il pranzo per farmi perdonare?” mi chiede Will sorridendo.
“Mmh, ora iniziamo a ragionare!” sorrido prendendolo sotto braccio.
Passeggiamo per un pò senza parlare diretti dal nostro amato Mcdonald’s, sorrido mentre vedo i negozi appendere le 
prime decorazioni natalizie, amo questo periodo dell’anno, nonostante il freddo, mi fa tornare bambina.
Entriamo nel locale e subito il chiasso ci accoglie, a qualsiasi ora è sempre pieno, che cavolo!
Mi metto in fila per ordinare mentre Will cerca un posticino dove sederci, improvvisamente il telefono squilla e il mio 
cuore perde un battito, lo sfilo dalla tasca ma il nome sul display mi fa sbuffare.
“Ciao Luke” dico scocciata.
“Ciao amore, tutto bene?” risponde tranquillo.
“E’ inutile che fai così, sono arrabbiata!”
“Tu? E per cosa? Ti ho chiesto scusa, ero solo pensieroso!” dice riferendosi al giorno in cui abbiamo litigato.
“Appunto, non c’era bisogno di prendersela con me!” sbuffo mentre avanzo piano piano nella fila.
“Sono giorni che non ci vediamo, dove sei?” chiede.
“A mangiare con Will” 
“Ti pareva, sempre con lui eh?”
“Ma di che ti preoccupi, santa miseria!” rispondo scocciata.
“Senti, mi manchi perchè non ci vediamo? Mangia e ti vengo a prendere, facciamo una passeggiata!” risponde ansioso.
“Va bene, ti mando un messaggio quando ho finito!” dico chiudendo la chiamata.
Mi sento così strana nei suoi confronti, non credo di riuscire a portare avanti la relazione con lui, un pò perchè non 
sento più le cose che provavo prima, un pò perchè ogni volta che vedo Niall mi dimentico perfino dell’esistenza di Luke.
“Cosa desidera?” chiede la cassiera.
Faccio la mia ordinazione e dopo aver pagato, con i soldi di Will ovviamente, lo cerco per il locale.
Lo raggiungo e mi siedo vicino a lui passandoli il vassoio con il suo cibo.
“Che hai?” mi chiede.
“Ho parlato con Luke, mi devo vedere con lui dopo!”
“Accidenti, ti vedo entusiasta di vedere il tuo ragazzo” ridacchia.
“E’ questo il punto Will, abbiamo discusso e io speravo quasi di non fare pace!” ammetto.
“Oh, cosa vuoi fare?” dice.
“Non lo so, il problema è che...” 
“Ti piace qualcun’altro ma non vuoi ferire Luke” continua al posto mio.
“Esattamente, gli voglio bene e non voglio farlo stare male!” dico afferrando una patatina.
“Devi essere sincera con lui, sinceramente non me l’aspettavo, siete sempre stati una coppia forte!” dice guardandomi.
“Lo so, ma è da un pò che siamo strani tutti e due!” confesso.
“Dai mangiamo, fari tardi!” dice.
“Non vuoi sapere chi è l’altro?” chiedo sorpresa.
“No, quando sei pronta a farlo sai che ci sono sempre!” dice sorridendo ed io lo abbraccio forte facendolo quasi strozzare.
“Ehi, ehi, vorrei arrivare almeno all’anno prossimo!” dice ridacchiando.
“Grazie!” dico sorridendo.
Non mi sento pronta a dirgli quello che mi è successo con Niall, anche perchè, sono solo la sua domestica.


Mezz’ora dopo sono davanti al parco aspettando Luke, faccio avanti e indietro canticchiando qualche canzone.
Due braccia forti mi cingono la vita e sento le sue labbra baciarmi la guancia.
“Ciao amore” sorride.
“Ehi!” dico voltandomi verso di lui.
“Come stai?” chiede.
“Bene Lù, tu?” dico mentre ci incamminiamo per passeggiare.
“Sto bene, anche se ti sento un pò fredda!” dice.
“Senti Lù, io...” inizio a dire.
“Senti lo so che ti ho fatto arrabbiare, ma mi farò perdonare, dai non parliamone più, godiamoci questo pò di sole che 
c’è oggi!” dice sorridendo prima di abbracciarmi.
Perchè non capisce più quello che ho? All’inizio della nostra relazione sapeva benissimo riconoscere le mie emozioni, 
ora è come se non mi guardasse più, o forse sono io che non mi lascio guardare.
“Allora, si può sapere dov’è che lavori?” chiede.
“C-come?” dico in preda al panico.
“Mi hai detto che eri a lavorare l’altro giorno, dove lavori?” chiede.
“Oh, si! Niente ho trovato un lavoretto da una famiglia benestante!” mento.
“Ah, capisco! Questi ricconi possono permettersi di tutto” sbuffa.
“Eh già” dico mordendomi un labbro.
“Non mi avevi detto che cercavi un lavoro, ti avrei trovato un posto al bar, con me!” dice.
“No Luke, figurati, va bene così!” dico.
Ci manca solo lavorare insieme, non è proprio il caso.
Il telefono nella mia tasca prende a vibrare, lo sfilo cercando di mantenere la calma quando vedo un numero sconosciuto.


Da: Sconosciuto
“Ciao dom...estica!
Scusa se mi faccio sentire solo ora, ho rovesciato parte del mio succo sul foglietto con il tuo numero, 
si sono cancellate le ultime due cifre, sto provando tutte le combinazioni possibili di numeri, ti prego dimmi che sei tu! 
Tu sai chi.”



Cerco di trattenere le risate metre Luke mi guarda scocciato, non posso rispondergli ora!
“Chi è? Perchè ridi?” chiede.
“E’ Sally, la solita idiota!” dico bloccando la tastiera e mettendo il telefono in tasca.
“Non le rispondi?” chiede.
“Lo farò dopo!” fingo un sorriso.
Lui annuisce e sembra credere alla scusa, tiro un sospiro di sollievo e ripenso al messaggio, è veramente un combina 
guai.
Passeggiamo per un pò, ma l’atmosfera intorno a noi non è delle migliori, io sono palesemente scocciata mentre lui 
cerca invano di attaccare una conversazione.
“Senti Lù, smettiamola di prenderci in giro” sbotto alla fine.
“Io non ti sto prendendo in giro!” dice giustificandosi.
“Dobbiamo parlare!” dico risoluta.
“Si, ma non ora, devo andare!” dice lui in preda al panico.
“E’ inutile che rimandi, prima o poi dovrai ascoltarmi!” gli urlo dietro mentre lui è già scomparso.
Resto sola nel parco, mi guardo intorno e sorrido ad una coppia di anziani, quanto mi piacerebbe avere qualcuno di 
speciale con me e avere la certezza di condividere con lui tutta la vita.
Mando a quel paese il mio fidanzato e tiro fuori il cellulare, rileggo il messaggio e sorridendo rispondo.


A: Niall
“Mmmh, interessante, suppongo che la casa sia un disastro come al solito, 
hai bisogno di me?”



Scrivo mentre ripercorro la strada all’indietro diretta alla fermata del tram per tornare a casa. 
Sono le cinque ormai, ho passato più di un’ora e mezza con Luke ed ora si è fatto buio, mi fermo a comprare un 
sacchetto di castagne già cotte e mi riscaldo con il loro calore.
Salgo le scale dell’appartamento venti minuti dopo, apro la porta e lo ritrovo in completo silenzio, dov’è finita Jess?
Mi tolgo la giacca e dopo aver sistemato i libri di scuola, metto la suoneria al telefono e mi spoglio per infilarmi in doccia.
Come nel migliore dei casi, il telefono mi avverte dell’arrivo di un messaggio mentre finisco di lavarmi, 
facendo attenzione a non scivolare esco dalla doccia ancora insaponata.
Soffio cercando di spostare una ciocca di capelli da davanti agli occhi e afferro il telefono.

Da: Niall
“Da un paio di giorni ho sempre bisogno di te!”

Questo recita il messaggio, parole dette così che mi provocano uno scombussolamento ormonale. 
Ah Niall, Niall, io ho veramente bisogno di te!


A: Niall
“Domani ho lezione in mattinata, posso venire subito dopo pranzo, ok?”


Rispondo velocemente al messaggio prima di rinfilarmi in doccia e finire quello che avevo iniziato.
Esco avvolgendomi in un asciugamano caldo e pettino i miei capelli, non ho voglia di asciugarli, 
così mi armo di schiuma e diffusore e li rendo un pò mossi.
Tipica acconciatura da serate estive, ma proprio non ho voglia di combattere con un phon!
Bip, bip.
Mi giro di scatto verso il telefono e lo afferro elettrizzata, possibile che anche per questi messaggi di lavoro mi ritrovo 
a sorridere come una scema?


Da:Niall
“Mmmh, si va bene! Allora a domani?”

Sorrido al pensiero di rivederlo, anche se quel “Mmh” all’inizio non mi convince tanto!

A: Niall
“C’è qualcosa che non va?”

Chiedo d’istinto, non sono fatti miei, è vero, ma ormai ho inviato!
La risposta arriva qualche minuto dopo.

Da: Niall
“No è che domani sera devo ripartire per Los Angeles ci sarà un casino, tutto qui!”

Già, dannazione!
Dopo domani hanno il lancio del disco.

A: Niall
“Bè, se sei proprio nei guai posso venire ora!”


Digito la risposta e titubante la invio. Senza sapere la risposta mi vesto velocemente, indosso un jeans chiaro 
e un maglioncino verde, spero di non prendere un mal’anno con i capelli bagnati.
Afferro la borsa, se mi sbrigo ce la faccio a prendere la metro in tempo, altrimenti devo aspettare un’ora.
Corro per le strade di Londra, la gente fa poco caso a me, qui vanno tutti di fretta.
Mi sembro una stupida, non so nemmeno se lui vuole che io vada ma... In questo momento sono felice!
Scendo le scale della stazione in fretta e arrivo giusto in tempo prima che si chiudano le porte del vagone.
Sosprio sedendomi accanto alla porta, sorrido ad una mamma con la sua bambia e aspetto un messaggio di Niall.
Dieci minuti dopo sono fuori, Niall non ha ancora risposto, esco fuori dalla stazione e prendo l’ormai familiare strada 
verso casa sua.
Il telefono vibra nella mia tasca e io mi affretto a leggere.

Da: Niall
“Verresti sul serio?”

Che domande? Ovvio!
Affretto il passo e dopo aver comprato una bottiglia di vino al negozio, mi ritrovo davanti al suo portone.
Suono aspettando impaziente il suo arrivo, sento i suoi passi e l’immagino mentre guarda chi è dallo spioncino 
così faccio una faccia buffa.
“Sei già qui?” dice aprendo con un sorriso a trentadue denti.
“E ho portato anche il vino!” dico entrando e chiudendomi la porta alle spalle.
Mi guardo intorno e la casa è in perfetto ordine.
“Niall ma...” dico guardandolo sorpresa.
“Beccato!” dice sorridendo “Volevo farti vedere una cosa in realtà!” dice.
“Oh, non potevi dirmelo direttamente al telefono?” chiedo.
“Si, però speravo che dicendoti che avevo veramente bisogno di te saresti venuta subito e così è stato!” si giustifica.
“Brutto disgraziato!” dico fingendomi offesa.
“Dai, ora che ti farò vedere cos’ho fatto costruire mi ringrazierai!” dice facendomi segno di seguirlo.
Ci dirigiamo verso la sua stanza e ridendo si avvicina alla finestra.
“Forza apri e guarda!” dice ridendo.
Mi affaccio giù e spalanco la bocca.
“Ma cos’hai fatto?” dico indicando giù.
“Una scala fissa, ricoperta! Così puoi entrare indisturbata in casa!” dice alzando le spalle.
Guardo ancora fuori dalla finestra e scoppio a ridere.
“Ehi! Che ingrata, la prossima volta ti faccio riempire di domande dalle fan e dai paparazzi” dice incrociando le braccia.
“Ma no, scemo! Ridevo perchè hai idee assurde!” dico e in cuor mio sono felice perchè l’ha fatto per me.
“Tieni queste sono le chiavi della porta giù, e come puoi vedere la finestra ora si apre anche da fuori!” sorride.
“Quindi se voglio attentare alla tua vita di notte posso farlo?” rido prendendolo in giro.
“Puoi venira anche ogni notte” dice sorridendo prima di farmi l’occhiolino.
Si gira e torna in salotto lasciandomi lì come un pesce lesso.
“C-cio-è h-ha detto...” parlo al mio riflesso nello specchio.
“Ehi, che stai facendo ancora lì?” mi richiama.
“Arrivo!” dico tirandomi due schiaffetti per farmi riprendere.
Lo raggiungo in cucina e lo trovo ad aprire la bottiglia di vino che ho portato, gli passo accanto prendendo due bicchieri 
dalla credenza.
“Ti fermi a cena?” chiede.
Sobbalzo alla sua richiesta e lo sportello mi finisce sul dito.
“Aia” urlo stringendo la mano.
“Che hai fatto?” dice girandosi.
“Mi sono schiacciata un dito” dico dolorante.
“Fa vedre” dice ridendo.
“Non ridere idiota!” lo rimprovero, è tutta colpa sua se mi sono fatta male.
“Dai, metti un pò d’acqua fredda” mi dice aprendo il rubinetto e prendodomi la mano.
“Va meglio?” chiede ed io annuisco.
L’acqua allevia un pò il bruciore ed io mi rilasso un pò, mentre lui mi guarda sorridendo.
“Dovresti stare più attenta nanerottola” dice chiudendo l’acqua.
“Come mi hai chiamata?” dico ritirando la mano.
“Nanerottola!” ride.
“Non ci provare mai più!” sbuffo asciugandomi.
“Domestica non va bene, nanerottola non va bene... Come ti devo chiamare?” sbuffa.
“Serena?” dico sarcastica.
“Nààà, nanerottola mi piace! Sei così piccola e tascabile!” dice ridendo.
“Certo, ha parlato il vatusso!” lo prendo in giro.
“Chi?” chiede.
“Niente, lascia stare!” ridacchio.
“Allora, resti a cena si o no?” chiede.
Mi ero dimenticata della domanda principale, annuisco semplicemente mentre lui versa il vino e mi passa un bicchiere.
“A cosa brindiamo?” chiedo afferrandolo.
“Vediamo, brindiamo... A questa nuova amicizia?” chiede speranzoso.
“Perfetto! Allora alla nostra!” dico facendo scontrare i nostri bicchieri.
Buttiamo giù un pò di vino e poi ci guardiamo ridendo, poggio il bicchiere sul tavolo e poi apro il frigorifero.
“Allora, che cuciniamo di buono?” chiedo.
“Non so, mamma ha fatto la spesa ieri, quindi dovrebbe esserci di tutto!” dice arrivando dietro di me.
Mi irrigidisco al contatto del suo petto contro la mia schiena e lo sento sorridere.
“Che ne dici del pollo?” dico prendendo le fettine.
“Perfetto!” ridacchia.
Tiro fuori gli ingredienti e cerco di non incrociare il suo sguardo, a che gioco sta giocando?
Il suo telefono interrompe il silenzio e si sposta a parlare nell’altra stanza, così io ho il tempo di tornare a respirare.
Taglio la cipolla e accendo il fuoco, le ho odiate sempre, stringo gli occhi per non far uscire le lacrime ma invano.
Le faccio cadere nella padella e poi mi giro per asciugare gli occhi, dal corridoio vedo Niall uscire dal bagno e dirigersi 
in camera sua, sta ancora parlando al telefono e intanto si sfila la maglietta.
Rimango a fissare i lineamenti del suo corpo mentre si chiude la porta dietro, sbuffo afferrando il bicchiere di vino 
e buttando giù il contenuto d’un fiato.
Taglio il petto di pollo a cubetti e lo aggiungo alla cipolla, libero il tavolo e mi rendo conto che è la prima volta che 
mangiamo insieme, preparo tutto con un sorriso in faccia e ogni tanto butto un’occhiata alla sua stanza.
Riapro il frigo e mi abbasso a prendere un pò di insalata per contorno.
“Ehi scusami!” dice facendomi spaventare.
“Non ti ho sentito arrivare!” dico alzandomi.
“Sono silenzioso!” sorride.
“Ho notato, tutto bene?” chiedo mentre prendo l’occorrente per tagliare i pomodori.
“Si, era Harry!” sorride ancora mentre ruba una foglia d’insalata.
“Ok” dico semplicemente “qui è quasi pronto!”
“Vieni un profumo” dice avvicinandosi alla padella.
“Grazie!” sorrido orgogliosa.
Qualche minuto dopo ci sediamo a tavola, sorrido imbarazzata dandogli il buon appettito e iniziando a mangiare.
“Hai risolto poi con il tuo ragazzo?” chiede versando del vino.
“Mmh, no!” nego masticando.
“Cos’è successo?” chiede curioso.
“Niente, è solo che le cose non vanno più tanto bene tra di noi!” confesso.
“Capisco, ne hai parlato con lui?”
“Ci ho provato ma evita il discorso!” 
“Immagino, evidentemente non vuole perderti!” dice buttando giù un pò di vino.
“Già, ma non basta restare insieme fisicamente, credo mi abbia già persa mentalmente!” ammetto.
“Mmh, interessante!” dice sorridendo.
“Interessante?” chiedo sorpresa.
“Già, interessante... ” ripete sorridendo ancora.
Rimango a guardarlo senza capire cosa vuole intendere e torno a mangiare.
“Tu invece? Ragazze?” chiedo.
“Dovresti saperlo, sei una fan no?” chiede divertito.
“Certo, ma so quello che sanno le fan, ma non credo tu sia un santarellino in fatto di donne!” ridacchio.
“Ah no? E sentiamo, perchè?” chiede poggiando i gomiti sul tavolo e fissandomi.
“Perchè...” provo a dire ma non riesco a formulare un discorso.
“Io sono un angioletto mia cara nanerottola!” sorride.
“Certo, un piccolo angioletto!” dico con voce bassa.
Continuiamo a stare a tavola parlando principalmente della mia vita, gli racconto del mio trasferimento dall’Italia, 
della squadra di calcio e un pò dell’università.
“Quindi domani parti?” chiedo interrompendo la scia di domande sulla mia vita.
“Già, spero tu comprerai il disco!” dice minacciandomi.
“Mmh, si, sai adoro Liam, Harry, Louis e Zayn, lo comprerò per loro” dico prendendolo in giro.
“Ah-ah dvertente” risponde.
“Ovvio che lo comprerò, non vedo l’ora di ascoltare le nuove canzoni!” ammetto.
“Ti va di sentirne una in anticipo?” mi chiede alzandosi.
“E me lo chiedi?” dico entusiasta seguendolo in salotto.
Mi siedo sul divano mentre lui afferra una delle sue tante chitarre e si accomoda sul divano un pò distante da me.
“La prima strofa non la canto io, ti suono la mia!” sorride.
Inizia a strimpellare e dà vita ad una melodia un pò folk io sorrido e aspetto di sentirlo cantare, lo vedo muovere 
le labbra, starà cantando la prima parte.

“But don't burn out
Even if you scream and shout
It will come back to you
And I'll be here for you”


Canta mentre io mi sciolgo già al primo ascolto quando dice “scream and shout”.
“Oddio, la voglio sentire tutta!” sbraito sul divano.
“Ehi stai calma” dice ridendo.
“Adesso come farò ad aspettare dopo domani?” chiedo.
“Hai aspettato fin’ora!” sorride.
“Si ma non ti avevo sentito dire scream and shout!” dico senza pensarci.
“Ti piace come lo dico?” chiede sorridendo.
Annuisco arrossendo un pò e lui si alza per poggiare la chitarra, lo vedo spostarsi in cucina e tornare con il bicchiere 
di vino pieno.
“Non hai benuto abbastanza?” chiedo.
“Tu dici?” chiede sorridendo sedendosi accanto a me.
Alzo le spalle e mi stringo un pò verso lo schienale reprimendo la voglia di abbracciarlo.
“A che ora hai lezione domani?” chiede.
“Alle otto!” rispondo rimanendo incantata mentre sorseggia il vino.
“Ti va di restare ancora un pò? Guardiamo la tv!” dice sporgendosi in avanti e afferrando il telecomando.
“Si, penso di poter restare ancora una mezz’oretta!” dico rubandogli il telecomando dalle mani.
“Ehi! E’ mio!” si lamenta mentre io ridendo cambio canale.
“Ti prego niente di sdolcinato, non ho la forza di vederlo!” mi supplica.
“Non ti piacciono i film romantici?” chiedo.
“Si, belli eh! Però stasera non ce la faccio!” ripete.
Annuisco e cambiando canale finisco su una partita di rugby, dannazione, vedo i suoi occhi illuminarsi e sbuffando 
poggio il telecomando, in fondo... È casa sua!
“Grazie nanerottola!” sorride togliendo le scarpe e portando i piedi sul divano.
Sorrido guardandolo, non posso rimanere in questa casa ancora per molto senza saltargli addosso, mi alzo e vado 
a prendere il mio bicchiere di vino.
“Non stai bevendo troppo?” mi dice prendendomi in giro.
“Non copiarmi le battute!” dico sedendomi.
Sorseggio un pò di vino e guardo la partita, non ho mai capito come funziona questo gioco, ma non voglio fare la figura 
dell’ignorante.
“Togli le scarpe e mettiti comoda!” mi dice distogliendo lo sguardo dalla televisione.
“Tanto tra un pò devo andare!” rispondo.
“Poi le rimette, dai!” dice speranzoso.
Mi piego per togliermi le scarpe e porto i piedi sul divano, prima di sorridergli.
Butto giù ancora un pò di vino, prima di ricordarmi che troppo alcool mi fa addormentare.


 
_____________________________________
Ehm.... *va a nascondersi* 
Cosa ne pensate di questo capitolo? 
Ci ho messo un pò per scriverlo ma è abbastanza lungo dai, 
almeno per soddisfare un pò la vostra curiosità ahahah
Voglio sapere realmente come vi sembra, 
vi ringrazio per le tantissime recensioni lasciate ai primi due capitoli 
e spero di risentirvi tutte!
Per qualsiasi domanda o curiosità potete contattarmi qui,
Su twitter: 
https://twitter.com/Sere_VR46
O su Facebook: https://www.facebook.com/groups/341070052686905/
Un abbraccio e un bacione.
Sere

 
   
 
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