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Autore: SaraBianki    03/12/2013    3 recensioni
Uncino era di fronte a loro, con il braccio teso e una pistola in mano.
A Belle gelò il sangue nelle vene. Rumple si accasciò ai suoi piedi e lei cercò in tutti i modi di tamponare la ferita cercando di non pensare che questa era proprio all’altezza del cuore
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Più Rumbelle per tutti!!!!! (immagine tratta dalla puntata della settimana prossima 3x10)
Li amo *il caso è chiuso* <3 <3 <3





 

Neal proprio non riusciva a credere che quella ragazza e suo padre stessero insieme, insomma che fossero innamorati. Mentre si coricava sul pavimento accanto a Belle, infilandosi nel proprio sacco a pelo, non riusciva a smettere di fissarla.
“Sei ancora incredulo?” gli chiese lei, voltata di spalle.
“Incredulo?” le rispose Neal fingendosi stupito.
“Si incredulo”
Neal rimase zitto per alcuni secondi ma la sua curiosità in quel momento era immensa.
“Solo continuo a chiedermi cosa ci trova una ragazza bella e giovane come te in mio padre. Insomma, non mi sembri una che brama il potere, quindi…” cominciò incerto.
Belle si voltò e lo guardò dritto negli occhi.
“Io AMO tuo padre, pregi e difetti” gli disse in modo diretto senza mai lasciare i suoi occhi “Quando lo ho conosciuto pensavo che fosse un mostro…”
“Perché lo è!” le disse Neal “Non è più l’uomo che era un tempo, è malvagio, usa la magia a fin di male, fa accordi meschini e tante altre cose di moralità discutibile”
“Beh, è cambiato da allora. Io ho visto il vero Rumple, l’uomo, non solo l’Oscuro. La sua è una maschera, si costruisce una reputazione terribile e fa accordi meschini, si. Ricorda però che raramente lui cerca gli altri, sono gli altri che lo cercano. Diciamo che nessuno è mai stato costretto, potevano benissimo ritirarsi, così come me” disse Belle “Io ho conosciuto tuo padre a causa di un accordo che avevamo stipulato: il mio regno salvo dalla guerra, in cambio io sarei dovuta andare nel suo castello come sua sguattera. Per sempre”
“Ma è una cosa meschina!” esclamò Neal.
“Si è vero, ma capii solo in seguito che lo fece solo perché si sentiva solo. Ho imparato a conoscerlo davvero e si è rivelato… Diverso”
“Tu lo ami davvero?” chiese Neal
“Si! Ma quante volte devo dirtelo?” rispose Belle, ora un po’ frustrata.
“Scusa ma proprio non riesco a dimenticare quel giorno, lui che lascia la mia mano…” Neal non riuscì a continuare.
“Già anche lui. Mi ha raccontato di quel giorno, ti ha lasciato andare. Ma da allora non è passato un solo momento in cui non ti cercasse. Perché tutti noi siamo qui secondo te?” disse Belle “Aveva pianificato tutto, solo per trovare te. Sono due secoli che ti cerca”
“Beh è difficile per me crederlo…” disse Neal.
“Te lo giuro. Ha persino rinunciato a me per trovarti” disse Belle con un sorriso amaro sul volto.
“In che senso scusa?” chiese Neal sempre più attento alle parole della ragazza.
“Nella Foresta Incantata ci siamo scambiati il bacio di vero amore e lui ha cominciato a cambiare, a tornare umano… All’inizio pensava che fossi una spia di Regina ma poi mi ha cacciata. Allora mi disse perché gli importava più del suo potere che di me”
“Tipico” intervenne Neal.
“MA!” esclamò Belle “Mi cacciò perché stando con me avrebbe perso i suoi poteri e non avrebbe più potuto trovare te”
“Ah…” Neal non aveva più parole.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, guardandosi.
“Meglio se dormiamo adesso, domani sarà una giornata impegnativa” disse Belle, voltandosi di nuovo.
“Si…” disse Neal, continuando a pensare alle parole di Belle. “Mio padre è cambiato davvero, ha attraversato mondi per trovarmi, ha rinunciato anche al suo vero amore per trovare…ME” e con questi pensieri ed un sorriso sulle labbra, si addormentò.
La mattina dopo si svegliarono di buon ora, fecero colazione e si prepararono per mettere a punto il paino di Biancaneve.
“Siete tutti pronti?” chiese Mary Margaret.
“Si, andiamo a salvare mio padre” disse Neal, intenzionato a chiarirsi al più presto con lui.
“Che l’operazione Gold abbia inizio!” esclamò Henry, riuscendo a strappare un sorriso a tutti.
“Tu e le tue operazioni…” gli disse Emma scompigliandogli i capelli.
“Ma è perfetto come nome!” ribattè Henry offeso.
“Si Henry è perfetto” gli disse Belle, sorridendogli “Cominciamo”
 
 
Cora e Regina stavano osservando la casa di Mary Margaret.
“Sicuramente oggi Belle andrà da Gold per salvarlo” disse Regina.
“Si ma dobbiamo essere caute, sanno che abbiamo il pugnale e cercheranno di non farsi vedere” le rispose Cora.
“Dobbiamo essere pronte a tutto”
 
 
Emma cominciò a manifestare i primi dubbi riguardo al piano.
“Sei sicura che io sia in grado…?” chiese a Mary Margaret.
“Certamente, ho piena fiducia in te” le rispose, interrompendola, con un gran sorriso.
“Ok” Emma trasse un gran respiro “Cominciamo..”
 
 
Un’ora dopo tutti e sei erano pronti per uscire di casa.
Regina e Cora erano ancora appostate fuori dall’appartamento quindi li videro uscire tutti insieme.
Henry, Emma, Mary Margaret e David si diressero verso la foresta mentre Neal e Belle si diressero verso l’ospedale. Continuavano a guardarsi intorno, avevano paura di vedere spuntare dal nulla le due streghe.
“Ora ci condurranno dritte da lui” disse Cora alla figlia.
“Non so mi sembra troppo facile…” disse Regina pensierosa.
Neal e Belle girarono l’angolo e si nascosero in un vicolo.
“Dici che ci stanno seguendo?” chiese lui.
“Probabilmente si” rispose lei.
“Ma dove sono finiti?” chiese Cora in preda alla collera.
“Madre è meglio se ci separiamo, questa faccenda non mi convince”
“Hai ragione figlia mia” le disse Cora “Tu segui Biancaneve e la sua famiglia, io mi occupo di loro”
“Bene”
 
 
“Spero tanto che funzioni” disse Emma.
“Vedrai che funzionerà, sei stata bravissima” disse Henry.
Regina li raggiunse e si nascose per non farsi scoprire. Erano oramai arrivati a Toll Bridge.
“Ehi ma Gold dov’è?” chiese Emma, iniziando a recitare.
“Dovrebbe essere qui, ha eretto una barriera magica per proteggersi, guarda tra quegli alberi vedrai che c’è qualcosa” disse Mary Margaret “Gold?” chiamò.
Nessuna risposta.
“Probabilmente pensa di non essere al sicuro” disse David.
“Ma le streghe hanno seguito Neal e Belle, quindi sicuramente non sono qui” gli disse Mary Margaret.
“Lo sapevo!” esclamò Regina “Sapevo che non poteva essere morto! Ed ora abbatterò quella stupida barriera”
“No mamma!” esclamò Henry.
“Henry un giorno capirai, te lo prometto” disse Regina sorridendogli. Dopodiché lanciò un incantesimo per far si che la madre raggiungesse.
 
 
Cora aveva individuato Neal e Belle nel vicolo e li stava osservando quando Regina scagliò un incantesimo per richiamarla.
“Madre ho trovato Gold ma si protegge con una barriera, ho bisogno del tuo aiuto” le disse Regina “Quei due sono solo un’esca!”
“Va bene arrivo subito!” disse Cora.
 
 
Cora raggiuse la figlia in un batter d’occhio, attraverso una nuvola viola.
“Ecco la barriera” disse Cora “Ora dobbiamo solo abbatterla”
Madre e figlia unirono i loro poteri e li convogliarono verso la barriera che dopo poco tempo cedette. Gold era sdraiato a terra, immobile.
“No non potete farlo!” esclamò Emma alle due streghe.
“Fuori dai piedi!” esclamò Cora, agitò un braccio e tutti e quattro vennero scagliati lontano. Estrasse il pugnale dal mantello e si inginocchiò accanto a Gold.
“Figlia mia, ora avrò tutti i suoi poteri e tu potrai riavere tuo figlio” disse Cora.
“Si madre” sorrise Regina.
Tutti sobbalzarono per un momento, come colpiti da un’onda invisibile.
Cora non se ne curò e  sollevò il pugnale. Glielo conficcò nel petto ma all’improvviso sia Gold che il pugnale scomparvero. Al loro posto c’era solo una piccola scatola, vuota.
“Ma cosa….?” Esclamò Cora.
“A quanto pare non sei l’unica a saper usare la magia!” esclamò Emma soddisfatta.
“Il piano ha funzionato alla perfezione” esclamò Mary Margaret “Siete cadute nella mia trappola, stavolta!”
 
 
Quando Belle ricevette il messaggio da Henry sul cellulare Entrambe sono qui prese Neal per il polso e corse verso l’ospedale. Si diresse verso il manicomio, digitò il codice che le aveva dato Whale la sera prima e si diresse verso quella che era stata la sua cella per ben 28 anni.
“Belle sei tu?” chiese Jefferson sulla difensiva.
“Si sono io e questo è Neal, suo figlio” gli rispose la ragazza.
In quel momento lo vide.
Era ancora incosciente, come lo ricordava. Cosi rilassato, cosi umano.
Neal dietro le lei sospirò.
“Papà…” disse con un filo di voce “E’… Come lo ricordavo… Così umano”
Neal gli prese la mano.
“Sono qui, papà, sono qui” aggiunse.
“Neal dobbiamo procedere” gli disse Belle dolcemente “Hai la scatola?”
“Si si è qui” disse Neal riscuotendosi. Tirò fuori una scatolina dalla tasca.
Belle ricordava bene quell’oggetto, Rumple gliela aveva mostrata nel suo castello insieme alla sua gemella prima di fare un accordo con Biancaneve e consegnargliele. Quelle due scatole avevano il potere di traferire un oggetto inserito in una di queste, nell’altra, a prescindere da quanto fossero distanti.
“Spero che quelle due streghe credano all’illusione creata da Emma, insomma non sa usare molto bene la magia…”
“Vedrai che funzionerà. Deve funzionare” disse Belle guardando Gold.
Si sedette sul letto e si sporse verso di lui.
“Rumple torna da me, ti prego…” sussurrò sulle sue labbra prima di baciarlo.
Jefferson e Neal sobbalzarono (così come fecero anche tutti gli abitanti della città) come colpiti da un’onda invisibile. La forza del vero amore.
Belle si ritrasse da Gold e lo guardò come fecero anche Neal e Jefferson.
Lui riaprì gli occhi lentamente, sbattendo le ciglia molto velocemente.
“Belle…” sussurrò.
“Si, sono io” le disse lei con le lacrime agli occhi “Ben tornato. Sai sei stato incosciente per un po’ di tempo ed io… Ti ho fatto una sorpresa”
Lui la guardò in modo interrogativo.
“Credo che stia parlando di me” intervenne Neal dall’altro lato del letto “Papà”
Lui sgranò gli occhi.
“Bae..?” chiese lui.
“Si sono io e si” riprese Neal “Sono qui”
Gold si mise seduto, ancora incredulo.
“Bae” ripeté con un sussurro, ora stava piangendo “Bae”
“Papà” esclamò Neal prima di abbracciarlo. Si tennero stretti per dei lunghissimi minuti, era qui. Suo figlio era qui e Belle lo aveva trovato per lui, lo aveva portato da lui.
Si separò da lui e guardò la sua amata.
“Belle” disse tra le lacrime “Come potrei vivere senza di te?”
E di slancio la abbracciò, dandole un bacio molto intenso.
“Anche tu mi sei mancato…” disse Belle senza fiato quando lui la lasciò andare.
Rumple, Neal e Jefferson risero.
Lo sguardo di Belle cadde sulla scatola che Neal aveva appoggiato sul letto per abbracciare il padre e sorrise. Prese la scatola e ne estrasse il pugnale.
“Ma quello è..” disse Gold.
“Già. Sono successe un po’ di cose mentre tu schiacciavi un pisolino” gli disse Neal.
“Forse è meglio se lo tieni al sicuro” disse Belle porgendo il pugnale a Gold.
“No, tienilo tu. Ho piena fiducia in te” le rispose lui, sorridendo.
Belle sorrise di rimando e ripose il pugnale nella tasca interna della giacca.
“Ok adesso dovete dirmi che sta succedendo. Perché sono qui? E perché lo è anche il mio pugnale?”
Belle e Neal si guardarono.
“Non abbiamo molto tempo, quelle due ci staranno cercando” disse Neal a Belle.
“Ok” disse Belle “E’ cominciato tutto…” e gli spiegò l’intera storia.
Mentre Belle parlava, Jefferson guardò Neal.
“Devo avvertire il dottor Whale”
“Certo, va bene” gli rispose Neal “E… Grazie di tutto”
“E’ stato un piacere, tutto pur di rovinare i piani di Regina” Jefferson sorrise e si diresse verso l’ospedale.
“Ora che sai tutto, dobbiamo raggiungere Emma e gli altri, Cora e Regina saranno infuriate” disse Belle.
“Credo che infuriate sia dire poco” la corresse Neal.
“Bene” disse Gold “Prendete le mie mani”
Entrambi presero la mano che Gold porgeva loro. Sparirono in una nuvola viola e ricomparvero a Toll Bridge, dove Regina e Cora si erano scagliate su Emma, Mary Margaret e David mentre Henry cercava in tutti i modi di far ragionare la sua madre adottiva. Neanche si accorsero del loro arrivo.
Gold agitò le braccia e separò le streghe da altri, affiancandoli insieme a Belle e Neal.
“Cosa credevate di fare?” chiese Gold alle due streghe.
“Prendere i tuoi poteri!! Ed è esattamente quello che faremo!” esclamò Cora con rabbia “Pensavo di riuscirci più facilmente ma a quanto pare dovremo scontrarci apertamente”
“E sia” esclamò Gold “Voi state indietro”.
Con un altro gesto del braccio il gruppo venne trasportato di almeno 10 metri dallo scontro.
“Cominciamo” disse Gold in un sussurro.
“Cominciamo” gli fece eco Cora con un ghigno malvagio in volto.
 





 N.d.A
Ciao a tutti! Scusate il ritardo ma ho avuto un dubbio sul piano e mi sono bloccata qualche giorno...
Ringrazio la mia amica fidata Silvia che ha saputo darmi dei consigli :)
Spero che sia di vostro gradimento, ogni recensione è gradita!!!
A presto con il prossimo capitolo
Sara <3

 
 
 
 

  
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