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Autore: pink sweet    03/12/2013    5 recensioni
Sakura Haruno è una studentessa della Konoha High School presa di mira in quanto è una secchiona. Il suo più accerrimo nemico è Sasuke Uchiha il classico bullo, ma un biscotto sconvolgerà la loro vita. Riuscirà Sakura a capire i sentimenti e le difficoltà di Sasuke, e lui?
Genere: Generale, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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SCAMBIO DI CORPO? COME UN BISCOTTO PU0’ CAMBIARE LA VITA
Secondo capitolo
Innanzitutto volevo ringraziare queste due splendide persone:
-Tata_cucciolettta
-Sayumi_chan
per aver recensito, grazie ragazze mi riempite il cuore di gioia (continuate così ;))
Poi volevo ringraziare anche le otto persone che l’hanno messa nelle seguite, le due nelle preferite, e l’unica nelle ricordate.
Spero che questo capitolo non vi deludi.
Sapete che per le domande e per le recensioni, anche piccoline, ci sono sempre perciò buona lettura
pink sweet
                                  **********************************************


Tirai un urlo, ero…insomma ero SASUKE UCHIHA ce no io sono Sakura Haruno, ma con l’aspetto di Sasuke Uchiha. MA CHE CAZZO?!
Ok devo mantenere la calma, respira; è semplicemente il sogno più brutto di tutta la mia vita.
Magari se mi schiaffeggio un po’ mi sveglio, si dai può funzionare, ed è così che mi schiaffeggiai con ben poca delicatezza. Peccato che invece di svegliarmi avevo solo un gran male alle guance.
Sto scoppiando, magari se mi faccio una bella doccia passa tutto, posso provare, però sono nel corpo di Sasuke (arrossì tutto ad un tratto), non posso guardarlo però in fondo solo una guardatina.
NO Sakura ripigliati, non ci capisco più niente sono eccitata ed imbarazzata allo stesso tempo.
Farmi il bagno o non farmi il bagno? Questo è il problema.
Alla fine optai per fare il bagno, in fondo prima o poi sarei dovuta andare in bagno e volente o nolente l’avrei visto.
Inizia a sbottonarmi la camicia con una lentezza esasperante, tremavo appena e sicuramente un pomodoro sarebbe stato meno rosso di me, tolsi anche i pantaloni  e per finire le mutande tenendo lo sguardo verso il soffitto troppo imbarazzata per guardare, e mi infilai nella doccia.
Un bagno caldo spesso è meglio di mille medicine. Inizia a riflettere: questo sicuramente non era un sogno, troppo realistico, io mi trovavo realmente nel corpo di Sasuke, di conseguenza lui doveva trovarsi nel mio?
Presa da questi esami di coscienza non mi accorsi di star guardando proprio li. Alzai la testa di scatto anche se ormai il gioco era fatto perciò potevo anche guardarlo. Abbassai gli occhi piano piano, come ad avere timore di essere scoperta, certo che era bello grande!
Oh dai Sakura che vai pensando, forse non era stata proprio una buona idea quella della doccia. Ora l’unica cosa che potevo fare era andare a scuola, incontrare Sasuke-Sakura e aggiustare le cose insieme.
Intanto che mi cambio non posso far a meno di osservare il corpo muscoloso e ben palestrato del coglione sopracitato. Certo che era davvero uno schianto!
Basta Sakura, basta.
Mi vesto con la divisa scolastica e vado in sala, non prima di essermi ritrovata casualmente nello sgabuzzino.
Nella sala-cucina a fare colazione c’era il mio presunto fratello che non sapevo nemmeno come si chiamasse. E ora cosa doveva fare, parlargli? Che prima era stata una presa in giro? E come si sarebbe rivolto il vero Sasuke.
-Sas’ke sei sicuro di stare bene?
Ok doveva semplicemente rispondergli, senza usare troppe parole, che era stato semplicemente uno scherzo.
-Nii-san non ti rendi proprio  conto che ti stavo prendendo in giro eh?-
Stava andando abbastanza bene.
-Si in effetti, comunque è arrivato Naruto, ti sta aspettando fuori-
-Ok vado-
Mi avvicinai alui con l’intento di dargli un bacino come facevo sempre con la mia mamma, ma quando mi accorsi di essere troppo vicino e dello sguardo interrogativo feci dietro-front e corsi via come se avessi visto un mostro.
-Ah Sasuke per favore non mi far pensare che ti fai qualche canna- Pensò un affranto Itachi.
Sakura-Sasuke si guardò in giro cercando “l’amico” e lo trovò appoggiato alla sua splendida moto nera.
-Ciao Naruto andiamo?-
Naruto mi guardò di traverso e si avvicinò lentamente verso me.
Oh no, mi ha scoperto, ha capito che non sono il vero Sasuke, ma cosa ho fatto di sbagliato.
-Di un po’ teme cosa hai combinato ‘sta volta?
Mi girai dall’altra parte per nascondere la preoccupazione e gli dissi
-Cosa te lo fa pensare?-
-Teme, teme teme ma come non ci sei arrivato? Ogni volta che mi chiami Naruto e non dobe vuol dire che è successo qualcosa. Non sono stupido come credi sai?!
Ah allora è questo che ho sbagliato. Promemoria: chiamare Naruto dobe. Ma adesso cosa risponderebbe Sasuke, ummmh. Ci sono!!
-Ma vaffanculo, muoviti non voglio stare a discutere con te di queste stupidaggini.
Si sono meravigliosa, ottima imitazione Sakura.
-Mah certe volte non ti capisco, dai andiamo.-
Stavo facendo qualche passo per la fermata del tram (per fortuna conosco questa zona).
-Dove cazzo vai?-
-Ehhm io-io vado a scuola-
-Si a piedi?-
-Ecco no-
-Le hai presi le chiavi della moto?-
La moto è vero quello sbruffone usa sempre la moto. O CAVOLO, io non ci sono mai andata, morirò, mi spezzerò in due, povera me.
-Si è rotta-
-Coooooosa, ma se è nuova?!-
-Si, ma devo farla vedere-
-Ah ok allora vieni con me-
-Ok-
Salii sulla mote del dobe. Allora Sakura non devi avere timore di stringerlo altrimenti potrebbe sospettare più del dovuto.
Naruto accese la moto e ci dirigemmo verso l’agonia, ehm scuola.
                                                      *****************
Sono mostruoso, ho una stupida voce, degli stupidi capelli rosa, sono una stupida ragazza, quella stupida ragazza.
Ma come è potuto succedere, ieri sera mi sono addormentato Sasuke e la mattina mi sveglio Sakura, perché?
Siamo sicuri che questo non è un incubo?!
Forse se mi faccio una doccia mi sveglio e passa tutto.
Mi tolsi subito i vestiti, di certo non mi vergognavo di vedere le sue forme, anzi mi misi davanti allo specchio.
Ummh, come immaginavo a poco tette, però devo ammettere che ha un bel di dietro.
Pensando ciò mi feci la doccia, dopo mi preparai per andare a scuola scendendo giù in cucina.
-Sakura allora ti è passata la volgarità di prima?-
Uffa ancora ‘sta tizia.
-Si mamma-
-E come si dice-
Questa l’avrei fatta pagare al confettino
-Scusa-
-Va bene ti perdono, ma dammi un bacino-
Sentito questo corsi via senza badare alla madre.
                                                                       ********************
Sono arrivata a scuola in sella alla moto di Sasuke e già tantissime ragazze mi guardano con malizia. Bleah che schifo, mi da sui nervi. E ora che si muova ad arrivare.
Detto  fatto vidi arrivare il MIO corpo parecchio scocciato dalle chiacchiere di Ino, beh in effetti non posso dargli torto, si deve fare un allenamento intensivo prima di passare una sola mattinata con Ino.
In ogni caso volevo chiarire la faccenda al più presto perciò mi dirigo verso di lui, cioè  verso di me ignorando Naruto.
Cercai di parlare come se lui parlasse a me.
-Ehi confettino come va?- dissi con l’aria più convinta possibile.
-Potrei farti la stessa domanda-
A quel punto l’ho preso di forza e siamo andati verso una grossa quercia, chissene frega cosa penseranno  gli altri..
-Allora Sakura (per non dare nell’occhio) cosa cazzo è successo?- la mia delicatezza.
-Non lo so, so solo che devi ridarmi il mio corpo-
-No cara sei tu che devi ridarmi il mio-
-Siamo sicuri che non è un sogno-
-No-
-Ieri ti sei per caso drogata?-
-NO e anche se fosse tu cosa centri?-
-Giusto giusto, allora come è potuto succedere?-
-Non è no la più pallida idea e questo non mi sembra il posto giusto per parlarne- ha detto indicandomi delle ragazze che origliavano.
-Emh, d’accordo confettino allora oggi pomeriggio a casa mia- dissi a voce un po’ più alta per farmi sentire, e c’ero riuscita infatti quelle li si stavano strappando i capelli dalla rabbia.
-Ok-
Stava andando quando mi ricordai che dovevo chiedergli come si chiamava suo fratello perciò lo presi per il braccio e lo spinsi verso me (ricordo che ha il mio corpo), ma inciampò nell’unico sasso nell’area di 100 m cadendomi addosso.
Che situazione imbarazzante.
-S-scusa non volevo- gli dissi, lui però mi fulminò con lo sguardo e mi bisbigliò.
-Non fare quella voce con il mio corpo, anzi facciamo così io mi comporto come te e tu come me ok?-
-Si, ma come si chiama tuo fratello?-
-Itachi-
Ha detto prima di entrare in classe. Di sicuro quel giorno sarebbe stato mooolto lungo.
 
  
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