CAPITOLO
14
Kyla sospirò per l’ennesima volta, era
arrivata nel Kent da due ore e voleva già scappare. Se non fosse stato per i
suoi nonni e per Mia, non ci sarebbe mai tornata. I suoi genitori avevano preso
la sua amica e l’avevano non solo coperta di complimenti per il matrimonio, per
la festa che sarebbe arrivata e per la gioia di essere incinta… ma avevano
completamente ignorato lei. La moretta non era mai stata tanto triste, stavolta
Lady Jane Emily e Lord Henry l’avevano delusa moltissimo.
-Non fare quella faccia, tesoro- disse Inge
osservandola sistemare la camera da letto che avrebbero usato Mia e Migé -andrà
tutto bene-
-Come no-
-Ville arriverà stasera e oggi pomeriggio il
castello sarà pieno degli invitati per la festa di fidanzamento, i tuoi genitori
avranno altro per la testa, saranno troppo occupati a vantarsi del luogo dove
dimorano per accanirsi contro voi due- Kyla annuì stancamente, sua nonna aveva
ragione, ma sua madre era così perfida e detestava Ville così tanto che era
certa avrebbe trovato il modo di rovinarle quella
giornata.
La ragazza terminò di sistemare la stanza
poi scese con sua nonna per dare alle cameriere le direttive per l’indomani,
voleva che ogni cosa fosse perfetta per la sua migliore
amica.
Stavano giusto ultimando la disposizione dei
posti a tavola che Mia entrò correndo nell’enorme salone, con un sorriso che
andava da un orecchio all’altro.
-Sono qui!- trillò saltellando -Migé e i
suoi genitori! Oddio, che bello! Che bello!-
-Mia, calmati, sei incinta- la rimproverò
dolcemente Kyla, lasciò un foglio e la prese sottobraccio –andiamo a riceverli
come si deve, ok?- Mia annuì sempre sorridendo.
I genitori di Migé ed il bassista stavano
giusto scaricando le valigie, Mia non appena vide Migé lasciò il braccio
dell’amica e corse incontro all’uomo, saltandogli in braccio e stampandogli un
bacio.
-Mi sei mancato tanto! Ti amo tantissimo!-
trillò la biondina scoccandogli un altro bacio, Migé rise.
-Anche tu, ma devi smetterla di saltellare
dovunque! Altrimenti la nostra bimba si agita!-
-Guarda che non sappiamo ancora di che sesso
è-
-Sarà una femmina e sarà bella come sua
madre- stabilì Migé, dietro di lui i genitori scossero la testa, si era fissato
che sarebbe nata una bambina identica a Mia e guai se qualcuno provava a dire
un’altra cosa -Ciao Kyla, sono felice di rivederti… Come va?- aggiunse salutando
la moretta, lei annuì. Avrebbe voluto rispondere alla domanda, ma i suoi
genitori comparvero alle sue spalle per andare a ricevere i nuovi
ospiti.
-Santo Cielo, Henry ma l’hai visto? Quello
sarebbe il fidanzato di Mia? Quel…-
-Lascia perdere cara. Va bene per Mia, non
certo per nostra figlia, Kyla merita molto di più. Credo sia ora di farle
conoscere qualche giovanotto a modo, così si leva dalla testa quell’idea di
sposarsi con lo svedese- l’intero scambio era stato appena sussurrato dai
Morris, ma Kyla aveva udito ogni singola parola e oltre alle lacrime, sentiva
avanzare un moto di rabbia fortissimo. Rimase zitta e ferma, simulando un
sorriso forzato mente guardava i genitori fingere di essere lieti dei nuovi
arrivi, poi aiutò Migé e famiglia a sistemarsi e lasciò da soli i due
fidanzatini, già in preda alle coccole.
Fortuna che Ville viene con la sua famiglia,
almeno loro sono felici per noi a lei, la famiglia del darkman piaceva
molto, era gente con la quale aveva un buon rapporto, Anita poi dopo averla
conosciuta aveva messo una mano sulla spalla di suo figlio annuendo e dicendo
che finalmente si era trovato una ragazza eccezionale e ammonendolo di non
lasciarsela scappare. Tanto ci penseranno
i miei a far scappare lui concluse amaramente, mentre andava a ricevere
nuovi ospiti.
Per tutto il pomeriggio e parte della sera,
Kyla non fece altro che ricevere gente su gente, indirizzarla alle camere e
spiegare come girare nel castello. Arrivarono tutti gli altri HIM, con mogli e
fidanzate al seguito, amici di Mia, i genitori della ragazza verso l’ora di
cena… alle nove e mezza, però, di Ville non c’era ancora traccia, eppure le
aveva detto che sarebbe arrivato per le otto.
Aveva provato a chiamare sul cellulare, ma
dava sempre non raggiungibile.
-Qualcosa non va, tesoro?- Lady Jane Emily
raggiunse la figlia nel portico –La temperatura si sta abbassando, non dovresti
stare qui al freddo-
-Sto aspettando Ville- replicò la ragazza.
Sua madre l’aveva fatta correre tutto il giorno di qua e di là… Kyla era certa
che l’avesse fatto di proposito -Tu rientra pure, io
rimango-
-Ma tesoro, prenderai freddo!- Kyla alzò gli
occhi al cielo, sorpassò la donna e andò ad aspettare Ville direttamente seduta
sui gradini della porta d’ingresso. Non aveva affatto voglia di litigare con sua
madre e farsi andare l’ottima cena di traverso.
Si era proprio divertita con tutta quella
gente, era un sacco di tempo che non c’era una cena così divertente al castello,
erano state due ore molto belle… nonostante i commenti di suo padre sulla
mancanza di un certo “becchino mal vestito”.
Kyla stese le gambe e sbadigliò, in quel
momento due fari comparvero in fondo al viale, una macchina si stava dirigendo
con calma nella proprietà. La ragazza scattò in piedi e chiamò qualche
maggiordomo, la stanza sua e di
Ville era a posto così come quella per il fratello di lui e quella per i
genitori, non doveva far altro che accoglierli, salutarli e finalmente
riabbracciare il suo ragazzo.
La macchina si fermò ed i maggiordomi
andarono immediatamente ad aprire le portiere, da dove scesero Ville e la sua
famiglia.
-Dei nuovi ospiti!- Kyla gelò all’istante,
ammutolendo: suo padre e sua madre erano usciti -Benvenuti, siamo lieti di
avervi qui… abbiamo appena terminato di cenare, ma se avete fame ovviamente
siamo a vostra disposizione- senza aspettare risposta la madre di Kyla mandò a
chiamare due cameriere e ordinò loro di portare i nuovi ospiti nella sala da
pranzo, dove “avrebbero fatto una conoscenza più
approfondita”.
-Ah, Kyla tesoro-
-Papà…-
-Cerca William, stasera fa piuttosto fresco
e vorrei accendere i camini nella sala azzurra, siamo così tanti! Su ragazza
mia! Che fai impalata li?- lei annuì lentamente e si voltò, dirigendosi alla
ricerca di William uno dei tanti membri del personale che lavoravano
lì.
Solo verso mezzanotte Kyla riuscì finalmente
a rientrare in camera sua, dopo William era stata mandata ad assicurarsi
personalmente che tutti avessero gradito le sistemazioni, poi sua nonna le aveva
chiesto di aiutarla nel convincere suo nonno ad andare a letto ad un’ora decente
visto che non era più un ragazzino… quando aprì la porta della propria camera,
non vide nemmeno Ville che fumava in balcone. Non vide niente e si gettò sul
letto a braccia spalancate.
-Kyla!- Ville gettò la sigaretta e corse
dentro -Finalmente ti vedo- lei si sollevò un po’ sui gomiti
-Cos’hai?-
-E’ stata una giornata
orribile-
-Non me lo dire, abbiamo dovuto far scalo
per un guasto e siamo ripartiti con ore di ritardo- lui si chinò a baciarla
sulla fronte -Sono contento di vederti, mi sei mancata da
morire-
-Anche tu- Kyla riuscì a fare un sorriso
sincero -ti va di andare a fare un giro? Solo io e te- Ville annuì, si vestirono
e uscirono nel silenzio, diretti nell’immenso parco antistante il castello, i
cui vialetti erano illuminati da piccoli lampioni.
Camminarono per un po’ in silenzio,
tenendosi per mano, finché Ville non scorse un gazebo di pietra, circolare,
sistemato in uno spiazzo e decise di fermarsi lì. Sedette, invitando Kyla a
mettersi sulle sue ginocchia, la quale si appoggiò totalmente a lui, esalando
l’ennesimo sospiro frustrato della giornata.
-Ho trovato il vestito per il matrimonio-
disse il darkman -ma devi ringraziare mia madre…-
-Lo farò, io invece non ho ancora trovato
nulla. Scusami… non sono dell’umore adatto-
-Ti sposo anche in jeans e maglietta! Anche
in pigiama!- esclamò Ville –Non importa, davvero-
-A me sì!- protestò Kyla –Non mi interessa
lo sfarzo, ma voglio che sia il nostro giorno, voglio potermelo
ricordare fin nei minimi dettagli e voglio che sia
perfetto-
-Guarda che è già perfetto- replicò Ville,
accarezzandole una guancia infreddolita –ci sei tu dall’altra parte e a
proposito… qualche giorno fa ho legalizzato Valo come cognome, quindi adesso
sono a tutti gli effetti Ville Hermanni Valo-
-Non lo sapevo!
Perché?-
-Non volevo che sposandomi portassi
Rakohammas come cognome, è orribile… inoltre Kyla Valo mi piace da morire- Kyla
arrossì ma sorrise al proprio ragazzo, lo abbracciò e lo
baciò.
-Ti amo e ti posso garantire che non mi
importa dei miei genitori, voglio sposarti e voglio vivere con
te-
-Sì, ma dove?- Kyla si fece
serissima.
-Ville… mi porteresti via? Ad Helsinki? Io
amo Londra, ma non voglio vivere accanto ai miei genitori, voglio essere
libera-
-Sarai lontana da Mia-
-Quando tu e Migé sarete in tour verrò qui e
staremo insieme, consolandoci a vicenda della vostra lontananza…- Ville sorrise,
stringendola forte.
-Certo che ti porto via. Sceglieremo casa e
ogni singolo mobile insieme- Kyla annuì, coprendo poi uno sbadiglio con la
mano.
-Sono stanchissima,
scusami-
-Sono stanco anche io, adesso andiamo a
dormire… ammetto che avrei preferito fare l’amore con te, mi sembra un secolo
dall’ultima volta…-
-Domani mattina non ho niente da fare- disse
la moretta arrossendo -e ho una doccia per due- aggiunse diventando ancora più
rossa, Ville le scoccò un bacio a stampo sulle labbra.
-Allora ti farò cominciare una giornata
migliore di questa, promesso-