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Autore: selegon_93    04/12/2013    1 recensioni
Questa sera... la terra di Helden conoscerà la fine.
Questa sera... il destino sarà innegabile. Le fronde cadranno, le città bruceranno, le nuvole si squarceranno, e l'oscura ombra inghiottirà... ogni cosa.
Questa sera... tutto ciò che voi patetici esseri conoscete, svanirà nel silenzio del nulla. Non esiste la speranza. Non esiste l'amore. Non ci sarà il lietofine. Non tornerai a casa felice e contento con i tuoi cari. Le favole sono finite.
Questa sera... l'unica cosa assoluta, sarò io.
Genere: Azione, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il sole sorgeva su Noctinghal, illuminando le abitazioni e le strade. Giù in paese si vedevano già le persone uscire di casa per andare a lavorare, e i bambini scendevano in piazza a giocare.
Selegon osservava silenziosamente la gente in strada, mentre attendeva insieme a Lily che gli uomini mandati dal re di Io si facessero vivi.
-Che noiaaaa!- sbraitò la ragazza -ma dobbiamo proprio andare con quei tizi?-
-Si. Ora è finito l'angolo delle domande?- rispose lui, disinteressato come sempre.
-Uffa! non ti sopporto!-
-Oh, guarda che combinazione... nemmeno io ti sopporto. Non pensavo avessimo così tanto in comune.- rispose Selegon sarcasticamente. Girando poi lo sguardo a sinistra, vide il messaggero incontrato il giorno prima. -ora silenzio, stanno arrivando.-
L'uomo, accompagnato da due soldati di scorta, si avvicinò sorridendo ai ragazzi: -Buongiorno!- disse -spero abbiate dormito bene!-
-Si, grazie.-
-Noto che avete compagnia! onorato di fare la vostra conoscenza...- disse il messaggero notando Lily. -mi presento, il mio nome è Ulog, Primo consigliere e messaggero del re di Io.- aggiunse, con un inchino.
La ragazza ricambiò il sorriso: -Il mio nome è Lily Hyperic!-
-Mhm... Hyperic avete detto? ho già sentito questo cognome... per caso fate parte degli alti piani militari dell'impero di Gre'kahal?-
Lily inclinò la testa, sbigottita dall' affermazione: -... Come scusate?-
-Oh, chiedo venia se ho osato troppo...-
-Nessun problema, tuttavia non penso di essere chi credete.-
-Capisco... beh, ad ogni modo, perdonate l'avventatezza, ma dovremmo partire entro venti minuti...-
-Certamente, sono pronto.- disse Selegon
-...Siamo- puntualizzò Lily, con una smorfia.
-...Guidate pure...- aggiunse Selegon con un tono di voce più alto.
-...Si, guidateCI pure!- terminò lei accentuando il plurale.
Selegon mugugnò girando lo sguardo. -dunque, entro quanto tempo dovremmo arrivare?- disse mentre il gruppo stava incamminandosi.
-L'arrivo è previsto alle cinque di domani pomeriggio, ovvero tra 35 ore circa."*
-Perfetto, anche meno di quanto pensassi.-
-35?- chiese la ragazza -come si può percorrere una distanza simile in così poco?!-
-Certamente... vi porgo in proposito le mie scuse se vi infastidisce camminare- disse Ulog rivolgendosi poi a Selegon -ma purtroppo non potevamo atterrare più vicino di così...-
Lily inarcuò un sopracciglio: -Atterrare?-
-Esattamente! pensavate saremmo andati a cavallo?-
Camminando per poco ancora, il gruppo uscì dalla città, e svoltando a destra, entrò in un piccolo porto.
-Dove siamo?-
-Nel porto di Noctinghal. Abbiamo lasciato qui la nostra aeronave.-
-Aeronave hai detto?!-
Lily alzò lo sguardo e vide davanti a sè un enorme veicolo, di come non ne aveva mai visti in vita sua.
Sembrava una cosa quasi fantascientifica: lunga almeno duecento metri, in metallo, aveva una forma aereodinamica, e la superficie era liscia e opaca. La parte anteriore era costituita da due ponti laterali, collegati da uno centrale, nel quale era situata la cabina di pilotaggio. A causa di essi, il mezzo somigliava vagamente a una pinza; a giudicare dalla forma e dalla posizione dei due ponti, sembrava che essi potessero congiungersi parallelamente inglobando quello centrale, probabilmente per proteggere la cabina di pilotaggio in caso di attacco.
La parte posteriore invece ,aveva una forma ovale schiacciata, simile a una mandorla, ed era ricca di pannelli e propulsori laterali, i quali erano di forma circolare e piatti. In essa erano presenti gli alloggi e le parti vivibili, mentre ancora più posteriormente erano collocate le sale dei motori*, uniti in un unico settore di forma parallelepipedica smussata.
-Ecco il nostro mezzo di trasporto!- disse Ulog orgogliosamente.
-Wow!- esclamò lily -non avevo visto nulla di simile prima d'ora!-
-Non avete mai visto un aeronave?-
-In realtà no! ehi Selegon! perchè non usi anche te una cosa simile?-
-Hah- rispose il ragazzo -quando sarò miliardario potrò permettermene una modesta.-
-Cavolo, sono proprio costose...-
Il portello laterale della nave si aprì lateralmente, e al di sotto di esso si abbassò una piccola scaletta metallica.
-Prego signori, avvicinatevi... vorrei farvi conoscere il mago di corte di Io, che vi assisterà nell'incarico.-
Attraverso il portello aperto si intravide una figura, che avanzò verso l'uscita. Lentamente, L'immagine si fece più nitida: un uomo sui quarant'anni, con verdi occhi penetranti e capelli rosso scuro pettinati all'indietro, leggermente a sinistra, con una riga sul lato destro.
Indossava lo stesso mantello di ulog, ma più decorato, e di color grigio topo a indicare la sua alta carica; sotto di esso portava una divisa ufficiale del regno: giacca nerastra con chiusura laterale, e un paio di pantaloni dello stesso colore infilati in degli stivali lucidi.
La giacca, di aspetto piuttosto singolare, aveva sei bottoni a chiuderla: tre sul petto la chiudevano sulla destra, ma scendendo, il bordo si spostava verso sinistra, chiudendosi con gli altri te ad altezza vita. Le maniche non erano molto lunghe, finivano a metà dell'avambraccio lasciando scoperti i polsi, i quali però indossavano un paio di guanti di pelle.
A tenere i pantaloni c'era una fascia rossa di seta, sopra la quale c'era una cintura di cuoio marrone scuro.
il tutto era arricchito da stemmi ufficiali del regno, che erano cuciti sul bordo di colletto, maniche e stivali.
L'uomo si fermò sull'uscio del portello.
-Benvenuti!- Disse sorridendo ai due ragazzi -finalmente ho l'onore di conoscervi!-
Selegon, Lily e Ulrog intanto gli erano giunti di fronte.
-Sono Selegon, l'onore è mio.- disse il ragazzo con decisione.
-... Selegon il Bianco... non vi immaginavo diversamente. Permettetemi di presentarmi... il mio nome è Kra'snos Besum, mago di corte del regno di Io. Sarò la vostra guida in questa missione.-
-Missione che non ci è ancora stata esposta.- ribattè il ragazzo.
-Ogni cosa a suo tempo, Bianco. Preferirei che si discutano i dettagli del "recupero" in presenza del re... è piuttosto complicato.-
-Questo preferirei appurarlo di mio, così come il motivo che vi ha portati a scegliere me.- aggiunse, accendando a entrare nella nave.
Kra'snos aguzzò l'occhio, attirato dal luccichio all'interno della felpa del ragazzo: -Quella pietra... è molto bella...- disse -da quanto tempo l'avete?-
-Da quando ho ricordo. è un regalo dei miei.-
-Davvero...?-
-non vedo motivo di mentire.-
-... Certamente. Scusate la domanda. Ora signori, non vorrei mettervi fretta, ma dobbiamo partire. Fra circa meno di un giorno e mezzo dobbiamo essere a palazzo, ergo non possiamo perdere molto tempo!- aggiunse ad alta voce, facendo segno agli addetti ai motori di prepararsi alla partenza.
-Vogliate scusarmi, ma ora desidererei ritirarmi nei miei alloggi per riposare...- disse rivolgendosi ai due ospiti, e congedatosi, si girò, incamminandosi verso la sua stanza.
-Vi chiedo di scusarlo- disse Ulog -ma ultimamente è molto sovrappensiero. Perdonate i suoi modi.-
-Nessun problema- rispose Selegon.
-Volete qualcosa da bere?-
-Se non contiene alcol, si.-
-Certamente.- rispose l'uomo sorridendo, incamminandosi verso la dispensa.
Lily intanto si guardava intorno estasiata: -Fantastico! come si trattano bene!- esclamò, lanciandosi su una poltrona.
-Ehi, quella non è roba tua, non romperla... non voglio fastidi.-
-Tranquilla mamma...- rispose lei facendogli una linguaccia.
Selegon si girò stufato, e si diresse al finestrino, guardando fuori. La nave aveva iniziato a emettere un suono, e i motori si erano avviati. I dischi respingenti esterni si mossero, posizionandosi in modo da permettere un sollevamento verticale della nave; in pochi secondi la nave si alzò silenziosamente dal suolo, provocando leggere ventate a terra causate dalla repulsione del terreno. In pochi secondi, si alzò di una decina di metri, e in poco meno di due minuti, era già in cielo. Effettuata la stabilizzazione dell'altitudine, essa iniziò a muoversi in avanti, verso est, partendo alla volta del continente di Io.
Selegon Restava fermo a guardare fuori dal finestrino nella direzione opposta: a sud ovest, attraverso le nubi, oltrepassando foreste, fiumi, montagne e deserti, giù per migliaia di chilometri, tra le catene montuose in cui sorgeva la città fortezza di Octal'em.


                                                  *

Due giganteschi portoni fortificati alti quasi cento metri si aprirono con un forte tonfo. Attraverso di essi, una lunga fila di soldati entrò nella grande città, a passo deciso. Guardandosi attorno poterono notare l'immensità di Octal'em.
Essa era interamente costruita sulle pendici di una montagna, percorrendola completamente con una forma spiraliforme. Per via dell'aumento di livello del suolo, la città era protetta da tre muraglie; esse sorgevano una dietro l'altra, man mano sempre più in alto, in modo da poter difendere ogni edificio da eventuali attacchi: Per tale motivo, gli edifici interni erano alti non più di una ventina di metri ciascuno.
Sulle mura invece, sorgevano varie torri di vedetta, che le costeggiavano per tutta la loro lunghezza. In alto, sulla cima della montagna, si trovava il grande palazzo reale, un edificio enorme costellato di statue e incisioni antiche, con due grandi torri che guardavano oltre l'orizzonte.
Le grandi porte si chiusero dietro alle spalle dei soldati appena entrati, i quali guardavano in avanti con sguardo fiero.
Attraverso la folla di persone che li guardava, si fece strada Calasaar. -Bene! gli amici del nord sono giunti! salute Wulfras, la tua visita mi allieta ora più che mai!- disse, avanzando verso l'uomo che guidava il gruppo di soldati, stringendogli amichevolmente il polso.
-Vedo che siete sempre precisi voi dei fuochi fatui!- disse egli sorridendo.
La conversazione fu interrotta da una scossa  di terremoto, la quale durò poco meno di due secondi.
-Ah!- sussultò Wulfras. -allora... la situazione è davvero critica, mi pare di vedere.-
-Purtroppo si... è questa non è nemmeno delle peggiori...-
-Dunque non ci sono più dubbi? è un drago ancestrale...-
-Così pare... -
-E abbiamo modo di monitorare i suoi spostamenti?-
-Cominciamo ad incamminarci verso la torre della città bassa... intanto ti spiegherò.- disse Calasaar, incamminandosi insieme a Wulfras verso le scale che permettevano di salire sulla muraglia.
-Dunque, da quando siamo arrivati qui, circa quattro ore fa, le scosse continuano ininterrottamente a ripetersi ogni cinque minuti circa. Ma da poco più di un ora la frequenza sta aumentando sempre più, così come l'intensità delle scosse. Presumiamo dunque che il drago sia ancora sotto gli strari rocciosi di una di queste montagne, ancora in procinto di liberarsi.-
-Per fare dei danni del genere, deve essere piuttosto grande...-
-Beh, di norma un drago ancestrale si dice sia alto una ventina di metri o più. Quindi è spiegata la forza del tremito.-
-Ciò significa che non dovrebbe superare i cinque chilometri di distanza, erro?-
-No, infatti, almeno in teoria.-
-Per quanto invece concerne i suoi spostamenti?-
-Beh...- i due avevano raggiunto ormai la torre. -Guarda!- disse indicando un monte non molto lontano. -Se noti, in cima a quel monte si trova una piccola torre di vedetta. Essa naturalmente è collegata ad altre nei paraggi, ergo abbiamo un grande raggio di vedetta. Appena noteranno una qualsiasi cosa, ci faranno segnale attraverso i falò in cima alle torri. in un tempo massimo di cinque minuti dovremmo essere al corrente di un avvistamento.-
-Mmh- annuì Wulfras accarezzandosi la barba. -E invece per quanto riguarda i miei uomini?-
-Adesso assegnerò una divisione di supporto ai miei. Abbiamo bisogno di qualcuno che si occupi dei cannoni della seconda muraglia. I più forti saranno appostati sulle scarpate ai lati della valle, per un attacco laterale. Considerando che non abbiamo alcuna informazione sul nemico, non posso organizzare in modo più dettagliato.-
-Perfetto, hai i miei uomini a disposizione!-
Un altra scossa interruppe i due uomini, facendo tremare le case della città. I civili ancora per le strade si abbassarono di colpo, spaventati dalla scossa, la quale era leggermente più forte della precedente. Dalla muraglia cadde qualche granulo di polvere, e poi tornò la calma.
-Dannazione, questa era un pò più forte!- disse Wulfras ad alta voce.
In lontananza, al di sotto di uno spesso strato di roccia, tra il buio e il silenzio del sottosuolo, un enorme occhio scarlatto si aprì.


                                                      *

Da qualche parte a Vees'Thol.
La porta di una casa di legno in mezzo agli alberi si aprì di scatto, sbattendo. Vi entrò Alyn a passi decisi: -Sono tornata!-
Entrò nel salotto: era arredao in modo semplice, molto sbrigativo, con un paio di divani, un camino, e una scrivania. Dietro di essa c'era un uomo bellamente stravaccato su una sedia, con i piedi incrociati sulla scrivania, leggendo una rivista.
-Bentornata piccoletta!-
-Non chiamarmi piccoletta, Zacky.-
-E tu non chiamarmi Zacky!- disse l'uomo.
Improvvisamente egli si girò a destra, come se qualcuno gli avesse parlato: -Non è vero!- stette zitto qualche istante, poi parlò nuovamente all'aria: -si chiamano gusti!-
La ragazzina guardò in alto scuotendo la testa, e andò a sedersi mentre l'uomo continuava il suo soliloquio.
-Non cambiare argomento!...
No! non intendevo quello, e comunque è Zarickaf! dai ammettilo, lo fai apposta!..
Si, si...
Sii, ora glielo chiedo!
Ehi, piccoletta, com'è andata a Noctinghal?- disse reimmergendosi nella lettura.
La ragazzina sbuffò: -Selegon è arrivato al rank B, così come i manto del sud...-
-Uhuhuhuh! ma guarda un pò! e poi?-
-Per quanto riguarda la riunione invece?-
-Facendola breve, un drago ancestrale sta per attaccare Octal'em.-
Zarickaf smise di leggere, e abbassò la rivista. Dietro di essa, si intravidero due profondi occhi violacei, con un lungo ciuffo di capelli platinati che gli pendeva davanti al volto.

                         "Esseri ripugnanti..."
                           [Helden: Traitors]


*ovvero tra 35 ore circa: su Helden un giorno dura 28 ore
*sale dei motori: le aeronavi non utilizzano combustibili, i motori funzionano grazie alla magia. Il motore è composto internamente da un algolite, una pietra opaca piuttosto rara che funziona come un incanalatore di energia. Essa viene usata  anche per bacchette, armi magiche e da fuoco. 
  
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