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Autore: Vicarious10    04/12/2013    1 recensioni
La morte. L'ultimo traguardo della vita umana. A volte sembra così vicina mentre altre risulta lontana anni luce. Sally ora la immagina molto vicina. Questa volta il nemico sarà il fato, suo e dei suoi amici. Riusciranno i nostri eroi a fermare l'apocalisse?
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
 
Il futuro. Forse ciò di cui tutti dovremmo avere paura, secondo Sally. Fin da bambina, ha sempre vissuto con il pensiero che potesse scoppiare una guerra in cui i suoi cari sarebbero potuti morire. Essendo un membro della famiglia reale di Mobius, ha vissuto situazioni di pericolo al limite della soglia di sopportazione. Eppure ne è sempre uscita, a volte più forte di prima, pronta ad affrontare le prossime avversità. Da quando ha incontrato Sonic però, con grande gioia di tutti, si era ammorbidita nei confronti degli altri. Forse per amore, o forse perché era stanca di stare da sola con se stessa. Era però un periodo strano quello del presente per Sally. Fin da piccola, ha sempre avuto un sesto senso per il pericolo, e ora il suo corpo e la sua mente si sentivano come un pericolo. Anche se non se ne  accorgeva, tremava come una foglia.
-Sally?- disse Silver notando i suoi spasmi -Sicura di stare bene?-
Sally lasciò perdere i suoi pensieri negativi e si rivolse a Silver. Il riccio argentato era sempre stato un ottimo amico, nonché un ottimo compagno di battaglia. Era anche un ottimo osservatore, forse era per questo che per primo notò lo strano atteggiamento della principessa di Mobius.
-Si Silver, sto bene. Non preoccuparti- rispose Sally.
Si erano trovati entrambi nella stanza degli armamenti per caso. Le altre se ne erano  andate e così Sally si ritrovò da sola con Silver. Il riccio la guardava con sguardo preoccupato, anzi, tutti la guardavano in quel modo ad essere sinceri. Una cosa che però Sally non aveva tenuto in conto era che quel riccio era anche un telepate.
-Sally, sento qualcosa di strano nella tua testa. C’è qualcosa che ti preoccupa, non è vero?- disse Silver -Qualcosa non va con Sonic?-
Perché tutti le facevano quella domanda?
-No no, non c’è niente che non va con lui. Sono solo.. preoccupata- finalmente Sally lo ammise perché sapeva di potersi fidare di Silver.
Non lo avrebbe mai confidato a Rouge o Amy: era davvero troppo paranoico per loro.
-Sei preoccupata per la missione?- chiese sorpreso Silver.
-No.. anzi si.. ma non è solo per quello- rispose Sally.
-Per cosa allora?- chiese il riccio confuso.
-Silver..- la Mobiana prese coraggio e parlò -.. ho paura del mio futuro-
Il riccio la guardò con un misto di confusione e curiosità.
-Perché mai dovresti avere paura del futuro?- gli chiese infine.
-Vedi.. so che sembra stupido, ma è per via di un sogno che ho fatto ieri notte- rispose la ragazza.
Un sorriso spuntò tra le labbra del riccio argentato, lasciando Sally un po’ contrariata anche se non lo diede a vedere.
-Un sogno?- disse Silver -Raccontamelo. Forse possiamo decifrarlo-
-Va bene- disse Sally sedendosi su una panca di fronte all’armadietto delle armi -Ero da sola sulla cima di una specie di altopiano, credo fosse Angel Island ora che ci penso. Di fronte a me c’era un città in fiamme, completamente rasa al suolo da degli enormi robot dalle sembianze mie, di Sonic, di Knuckels, di Amy.. poi c’erano dei Metal Sonic di serie 5 che uccidevano chiunque gli capitasse a tiro.. è stato orribile-
Silver, seduto accanto a lei, ascoltò senza fiatare quel sogno. Sul volto aveva sempre lo stesso sorriso che lasciò piuttosto irritata Sally. Che stesse prendendo la sua preoccupazione per una banalità qualunque?
-Ascolta Sally- cominciò Silver -È chiaro che questo sogno è dovuto allo stress. Non devi preoccuparti, capita a tutti. Devi solo riposarti e stare il più possibile con le persone a te care. Gente che possa comprenderti e con cui tu possa ridere e scherzare-
-Tu dici che è solo lo stress?- chiese Sally con lo sguardo rivolto verso il basso.
-Certo- annuì Silver.
-Va bene allora..- Sally era poco convinta, nonostante la spiegazione di Silver fosse più che razionale.
Nel momento i cui smisero di parlare, Rob entrò nella stanza, attirando l’attenzione di entrambi.
-Ragazzi, è ora di partire- disse l’arciere.
 
Erano tutti quanti riuniti nella sala di lancio. Di fronte a loro, c’era il veicolo migliore dell’intero G.U.N.: il Tornado X. Costruito da Tails, era l’aereo più potente e veloce che la mente umana (o Mobiana) avesse mai partorito. La volpe era fiera nel vedere la sua creazione: per lui c’era quasi da commuoversi.
-Ehi Tails, mica ti metterai a piangere?- disse ridendo Sonic.
Tutti immediatamente scoppiarono a ridere. Anche Tails venne trascinato nelle risate: voleva molto bene ai suoi amici, avrebbe fatto di tutto per loro.
-Allora signori, il tempo delle risate è finito- annunciò Harvey Who -È tempo di partire-
-Fredoom Fighters!- esclamò Sonic -Andiamo a prendere Eggman!-
Tutti esultarono, tranne uno: inutile dire chi fosse. Sonic lo notò e le andò vicino.
-Sicura che vuoi venire?- chiese sussurrandogli all’orecchio.
-Certo- disse decisa Sally.
Mentiva. In maniera spudorata, tirò fuori tutte le sue abilità da attrice per non sembrare una paranoica sull’orlo della pazzia. Uno ad uno salirono sull’aereo, tutti fieri ed eccitati di poter finalmente sbattere in prigione Eggman. Dopo tutti i crimini che aveva fatto, portarlo di fronte alla giustizia avrebbe reso i Freedom FIghters gli eroi di cui quel mondo aveva bisogno. I paladini della giustizia, pronti ad intervenire contro il male in qualunque forma si sarebbe presentato. Avevano affrontato nemici come Mephiles, la Regina d’Acciaio, Enerjak, Scourge.. e ne avrebbero affrontati molti altri. Era scritto nel loro destino e forse era proprio questo che spaventava Sally. Quanti ancora ne avrebbero affrontati? Da chi avrebbero dovuto proteggere i Mobiani in futuro? Forse però, in questo caso, la domanda più importante era: sarebbero riusciti a vincere anche in futuro? E se qualcosa fosse andato storto nella loro lotta contro il male?
-Sally?-
Sally perse il filo dei suoi pensieri. Senza neanche accorgersene, erano tutti saliti sull’aereo ed erano appena partiti. A parlare fu Sonic, sedutosi accanto a lei come ogni missione da quando si erano fidanzati.
-Sally, ma che hai?- chiese il riccio blu preoccupato.
La ragazza si guardò intorno: tra i suoi amici c’era chi rimaneva in silenzio a concentrarsi, come Knuckels, e chi invece scherzava e rideva, come Amy e Rouge. Poi rivolse lo sguardo negli occhi di Sonic, pensando a cosa dire per non farlo preoccupare. Esitò per un breve attimo, poi gli rispose.
-Scusami, sono solo un po’ distratta- mentre parlava, cercava di accennare un piccolo sorriso.
Sonic ci cascò in pieno. Si rimise composto nel suo sedile e allungò la mano per stringere quella di Sally. Quando lo fece, la ragazza immaginò che il riccio avrebbe trovato una mano fredda. Così non fu, ma Sally rimase irrequieta per tutto il viaggio. Volse lo sguardo al di fuori del finestrino e vi ci osservò. Tra la terra e il cielo, Sally guardava il pianeta con occhi stupiti e meravigliati. Guardando i vari paesaggi che scorrevano veloci sotto di loro, si ritrovava a pensare che lei e i suoi amici erano stati molto fortunati a nascere in un mondo come quello. Poiché Mobius era un pianeta bellissimo, per cui valeva la pena combattere, soffrire e morire. Tutto questo, solo per quella giusta causa che era l’amore della propria patria. Sally lo sapeva perfettamente, essendo una monarca. Fin da bambina, era sempre stata educata al rispetto e all’amore per la propria terra, senza ipocrisia o moralismo. I suoi antenati erano stati i primi a dare la vita per Mobius e forse un giorno anche lei avrebbe dovuto farlo, ma ne sarebbe stata davvero capace?
Ora come ora, non sapeva rispondere a questa domanda. Un po’ si vergognava, così tentò di non pensarci. Quando però l’aereo cominciò a sorvolare quella che un tempo era Echnidiapolis, cominciò a sentire un vuoto allo stomaco.
-Ragazzi- annunciò Tails dalla cabina di pilotaggio -Siamo arrivati-
-Dirigiti verso il punto di atterraggio più vicino, Tails- disse Sonic.
-Subito, capo!- rispose la volpe.
Qualcosa però sembrò andare storto. Dopo un forte boato, il Tornado X tremò bruscamente mettendo tutti in allarme.
-Tails, che succede?- chiese Rob alzandosi dal proprio sedile.
-Qualcosa ci ha colpito! Sto perdendo il controllo dell’aereo!- esclamò Tails.
-Facci atterrare, ora!- urlò Knuckels.
-Ci sto provando!- disse Tails.
Sally era agitata. Respirava con affanno e si teneva stretta al suo sedile, pregando che tutto andasse per il meglio.
-Ragazzi- disse Silver -Ho trovato quello che ci sta dando noie!-
Tutti volsero la testa fuori dal finestrino, constatando che il riccio argentato aveva ragione. Un robot alato stava prendendo la mira contro il loro aereo. Sally provò un immensa paura nel vederlo, ma non poteva permettersi il lusso di rimanere paralizzata in quella situazione. La ragazza scattò in piedi e prese uno dei fucili che la squadra si era portato dietro.
-Sally, cosa stai facendo?!- chiese Sonic.
-Quello che serve per sopravvivere!- esclamò la Mobiana.
Si avvicinò allo sportello e si rivolse agli altri.
-Silver, usa i tuoi poteri per tenere fermo quell’abominio. Ho intenzioni di dargli il regalo di benvenuto dei Freedom Fighters- disse decisa Sally.
Prima che qualcuno potesse contestare il suo piano, la ragazza aprì lo sportello, sollevando una potentissima corrente d’aria. Silver fece come gli è stato ordinato: sollevò in avanti la mani e, concentrandosi, esse si illuminarono di una luce bianca. Contemporaneamente, il robot venne circondato dalla medesima luce, rimanendo fermo ma venendo trascinato dal telepate.
Sally rimase a metà fra il dentro dell’aereo e il vuoto. Si fece coraggio: non poteva sbagliare, per il bene di tutti. Non sapeva cosa l’aspettava in futuro, ma non poteva lasciar morire i suoi amici proprio oggi. Chiuse un occhio e prese la mira contro il nemico. Fece fuoco, centrando in pieno il bersaglio. Lo osservò cadere a terra lontano dall’aereo. Rientrò dentro, trovando Sonic che la abbracciò con forza.
-Amore, non è il momento per queste cose!- disse Sally sorridendo.
-Lo so, ma stiamo per schiantarci!- urlò il riccio blu.
Subito dopo queste parole, l’aereo cadde violentemente a terra.
 
-Maledetto bastardo di Eggman- sbottò Knuckels, seduto su un rudere di un palazzo -Quella testa d’uovo sapeva che stavamo arrivando!-
Erano tutti riuniti fuori l’aereo, o quello che ne restava. Non era ridotto davvero male, ma a Tails venivano le lacrime se pensava al fatto che avrebbe dovuto ripararlo da solo.
-Mi dispiace ragazzi- disse infine dopo un attenta analisi -Non posso aggiustarlo qui. Ho bisogno di pezzi nuovi che al momento non sono disponibili-
-Quindi?- chiese Amy giocherellando con il  suo martello -Cosa facciamo?-
-Proseguiamo con la missione, ovvio- disse deciso Sonic.
Il riccio si alzò in piedi e prese parola.
Con un discorso sui propri doveri, incitò il gruppo a proseguire per mettere la parole fine ai crimini del dottore. Sally lo guardava con un misto di stupore e amore: come faceva a trovare la forza per andare avanti? In ogni momento disperato, sapeva sempre cosa fare e come fare. Forse era proprio per questo che l’amava così tanto.
-Okay, da che parte andiamo allora?- chiese Rouge.
-Il radar segna che la base di Eggman è vicina, oltre quel cumulo di macerie- disse Bunnie indicando il nord.
Cominciarono ad incamminarsi. In quel luogo non tirava molto vento, c’era solo un caldo quasi sopportabile, ma quello era dovuto alla stagione in cui si trovavano. Qualcosa però attirò l’attenzione di Sally: da solo, in testa a tutti, camminava fiero e deciso il prode Knuckels.
Vieni con me se vuoi vivere
Quelle parole gli ritornarono in mente come un fulmine a cielo sereno. Tentò di scacciare via i pensieri negativi scuotendo la testa. Quello del suo sogno non poteva essere il Knuckels della realtà, sembravano troppo diversi. A partire dall’abbigliamento fino al modo di atteggiarsi, non potevano essere la stessa persona.
L’echnida si girò un attimo per controllare se gli altri stavano seguendo il suo passo, quando notò che Sally lo stava fissando con insistenza. Sally rivolse di scattò lo sguardo da un'altra parte, riuscendo per fortuna a non destare troppo sospetto nel suo compagno di battaglia.
Kncukels ritornò a guardare di fronte a se, dopo un breve attimo in cui si chiese perché diavolo Sally lo stesse fissando. La ragazza, con Sonic vicino a se, ritornò a pensare alla sua sensazione di pericolo imminente.
-Eccoci- disse Bunnie fermandosi -Siamo arrivati-
Tutti si fermarono e si guardarono attorno: non c’era niente, oltre a qualche rudere.
-Ehm, Bunnie.. qui non  c’è niente..- fece notare Blaze.
-Fidatevi, è qui- disse Bunnie.
D’un tratto, camminandovi sopra, Rob sentì che il rumore dei passi era cambiato: aveva un suono stranamente metallico.
Tutti lo notarono, confermando ciò che diceva Bunnie. Knuckels si fece avanti con uno sguardo che tutti conoscevano: stava per distruggere qualcosa.
-Che hai intenzione di fare, Knux?- chiese Sonic, anche se la risposta la sapeva già.
-Guarda e impara, riccio- rispose l’echnida con un sorrisetto di sfida.
Si avvicinò al punto in cui il rumore dei passi variava. Spiccò un salto e scagliò con tutta la forza che aveva un pugno nel terreno. Un varco si aprì, lasciando che tutti potessero entrarvi.
-Grazie ragazzone- disse Rouge accarezzandogli con malizia la guancia sinistra.
L’echnida arrossì di colpo.
-Non chiamarmi così!- sbottò entrando per ultimo nel varco.
I Freedom Fighters si trovarono in un corridoio. Evidentemente quella doveva essere un entrata secondaria alla base sotterranea. L’interno era illuminato da dei neon, mentre le pareti erano di un grigio metallizzato freddo e spento. Proseguiva verso un'unica via, quindi il gruppo decise percorrerla.
-Di sicuro questo posto nasconde qualcosa pronto ad attaccare- disse Rob, tenendo ben stretto il suo arco.
-Spero allora che tu abbia abbastanza frecce da scoccare, Rob- disse Amy scherzando.
Percorrendo quel corridoio, Sally si ritrovò a tracciare il profilo dell’uomo a cui stavano dando la caccia: il dottor Eggman. Il suo vero nome era Ivo Robotonik, ed era uno dei più grandi scienziati che Mobius avesse mai visto.  Originario del pianeta Terra, i suoi antenati lasciarono quel mondo per cercarne un altro dove continuare indisturbati i propri esperimenti. Da uno di questi, nacque il leggendario Shadow the Hedgehog. L’immortale riccio nero fu inizialmente nemico giurato di Sonic, ma quando capì di essere dalla parte del male, si unì a lui per salvare il mondo. Nessuno aveva sue notizie da tempo ormai, da quando aveva lasciato il G.U.N. per condurre una vita solitaria e senza pericoli. Aveva fatto bene, secondo Sally: rinunciare a una vita di pericoli in cambio di uno piena di pace e amore era una scelta che la Mobiana avrebbe voluto tanto prendere. Vivere lontano da tutti i pericoli, da sola con il  suo amato Sonic e con tutti i suoi amici. Sareebbe stato bello..
-Ehi Sally, a quando il gran giorno?- chiese Rouge rompendo in mille pezzi il filo dei suoi pensieri.
-Come scusa?- chiese Sally senza capire.
-Il matrimonio fra te e quel bel riccio che ti fa la corte, ovvio!- rispose ridendo il pipistrello.
-Rouge, non è il momento per queste cose- disse serio il riccio blu.
-Lasciala perdere. Lei è la persona più inappropriata di tutta Mobius- commentò ridendo Antoine.
Tra le risate generali, Tails si fermò di colpo con aria spaventata.
-Ragazzi- annunciò la volpe -Credo che siamo cascati in una trappola-
Di fronte a loro, c’era una parete di puro acciaio. Nessun’altra via era visibile, solo quell’enorme blocco di metallo.
-Lasciate fare a me- disse Knuckels intento a romperla.
-Non credo proprio- disse una voce familiare proveniente da un altoparlante che il gruppo non aveva notato.
Sotto i loro piedi, il pavimento si aprì in un enorme voragine nera. Vi caddero tutti dentro, urlando e dimenandosi nel vuoto. Sally udì di nuovo le parole di quel sogno.
Vieni con me se vuoi vivere.
 
Buio. Una luce lontana si avvicinava sempre più, fino a divenire quasi palpabile. Ecco che i sensi cominciano a funzionare di nuovo, lasciando spazio al dolore. Deve essere stata una brutta caduta. Poi, grazie a quel pensiero, tutto le ritornò in mente: erano caduti nella trappola di Eggman.
-Svegli sveglia, dormiglioni- una voce rauca e malefica arrivò alle orecchie di Sally.
Aprì gli occhi, scoprendo che era insieme agli altri, incatenati però al pavimento.
-Eggman.. quanto tempo..- disse Sonic massaggiandosi la testa.
-Ciao Sonic- disse il dottore -Oh, che maleducato. Rivolgo i miei umili saluti anche a tutti gli altri Freedom Fighters qui presenti-
-Lo sai dove te li puoi infilare i tuoi saluti?- disse ringhiando Bunnie.
-Amore.. sarà pure un nemico, ma ricordati le buone maniere prima di tutto- la ammonì Antoine.
-Allora Eggman, che altro hai escogitato questa volta? Una macchina gigante assassina? Una bomba a radiazioni di chissà che tipo? Uno spremi agrumi serial killer?- chiese Sonic tirando fuori il suo solito sorrisetto.
-Ah ah. Molto divertente, Sonic- disse Eggman simulando una risata.
Si trovavano in un enorme stanza buia. In fondo vi era il dottore, illuminato dalla luce di un neon, seduto su di uno trono di metallo. Sorrideva malignamente osservando i suoi nemici incatenati al suo cospetto.
-Era una trappola fin dall’inizio, vero?- disse ad un tratto Tails.
Per tutti, lui era l’unico ad essere abbastanza intelligente da poter competere con l’acume di Eggman. Era ovvio che avesse già intuito il suo piano.
-Bravo Tails. Sapevo che eri tu il più sveglio del gruppo- si congratulò Eggman applaudendo.
-Ma perché ci hai portato qui allora?- chiese Amy senza capire.
-Semplice, mia cara quanto simpatica amica rosa: per farvi vedere la vostra sconfitta passata, presente.. e futura- disse il dottore.
Futura. Quella parola fece sbarrare gli occhi a Sally. In un attimo, tutte le sue paure vennero confermate. L’unica cosa di cui aveva veramente paura ora era lì, di fronte ai suoi occhi. Con un battito di mani del malvagio scienziato, la stanza venne illuminata, mostrando ciò a cui Eggman aveva lavorato e perfezionato negli ultimi mesi. Al centro vi era un enorme macchinario: presentava una piattaforma circondata da due enormi archi, poi vi era una piccola scalinata che conduceva ad un display accesso.
-Sembra un po’ più complicato di uno spremi agrumi serial killer, Eggman- commentò sarcastico Sonic.
Difatti lo era. Nessuno riusciva a capire a cosa servisse una macchina del genere, nemmeno Tails, che la guardava stupito ed incuriosito traendo a mente conclusioni su cosa poteva essere.
Eggman si alzò dal suo trono e scese giù, raggiungendo il misterioso macchinario.
-Sapete, miei cari nemici, era da molto ormai che ci stavo lavorando. Dalla fine della Grande Guerra per l’esattezza- lo scienziato prese un piccola pausa, volgendo lo sguardo verso Sonic -Ancora prima del nostro primo incontro-
-Mi fa piacere sapere che ti sei dato da fare, Eggman- commentò Sonic.
Eggman cominciò a premere dei tasti sul display della macchina, accendendola. Emetteva un suono ogni due secondi, mentre cominciava ad illuminarsi di luce propria.
-Come stavo dicendo, era da molti anni che lavoravo su questo progetto, ma ora, con mia grande gioia, è finalmente ultimato. Signori e signore, vi presento la prima..- Eggman si bloccò un attimo con le mani rivolte verso l’alto, forse per creare un effetto più d’impatto -.. macchina del tempo!-
Ci fu un attimo di silenzio. Sally guardava quel macchinario con timore, ma mentre lei pregava e sperava che Eggman non facesse una pazzia, i suoi compagni scoppiarono immediatamente a ridere.
Risate così forti da mettere in agitazione lo scienziato, che per la rabbia cominciò a digrignare i denti.
-Che avete da ridere, insulsi microbi?!- urlò Eggman.
-Una macchina del tempo?! E ti aspetti che noi crediamo a quest’assurdità, Eggman?!- disse Sonic ancora nel pieno della sua risata.
-Vedremo per quanto ancora riderete..- disse Eggman tirando fuori un telecomando.
Premendo un pulsante su di esso, le catene che legavano i Freedom Fighters trasmisero una scarica elettrica ad alto voltaggio. Sally ebbe un sussulto per il dolore, ma forse era l’unica che aveva preso la situazione seriamente. Sonic, nonostante il dolore, continuava a mantenere il suo solito sorrisetto impertinente.
-Sai Eggman- cominciò il riccio blu -Abbiamo un trattamento speciale per i criminali come te-
-Ah si?- disse Eggman ridendo -E in che cosa consisterebbe questo trattamento-
-Knuckels- disse Sonic rivolgendosi all’echnida -Vuoi gentilmente mostrarglielo?-
-Certo, riccio- rispose Knuckels.
In un attimo, l’echnida spezzò le sue catene con tutta la forza che aveva. Eggman sobbalzò dallo spavento e corse verso il suo trono.
-Credete davvero che uscirete vivi da qui!?- urlò lo scienziato.
Detto questo, premettere una serie di tasti sulla pulsantiera del  suo trono. Dal pavimento, si aprirono dei varchi da cui uscirono alcune delle creazioni robotiche di Eggman, tutti ovviamente con cattive intenzioni  verso i Freedom Fighters.
Mentre Knuckels liberava gli altri dalle catene il più veloce che poteva, Sally sentiva il suo corpo abbandonarsi nella disperazione. Tremava, ora più di prima, e non riusciva a dire nulla. Si sentiva sola, abbandonata contro qualcosa che non riusciva ancora a comprendere. Sarebbe morta lì? Uno dei robot cominciò a correre verso di lei, ma Sally quasi non se ne accorgeva.
-Sally!- urlò Sonic osservando la scena.
Cominciò a correre il più veloce che poté, travolgendola in pieno e salvandola dall’impatto con il robot.
-Sally, ma che diavolo ti sta succedendo?!- le urlò il riccio blu scotendola per le spalle.
Lei non seppe cosa rispondere, ma mentre i due fidanzati cercavano di riprendersi, la battaglia era cominciata tra il gruppo di eroi e le infernali macchine di Eggman.
Il bene stava avendo la meglio, lo scienziato se ne accorse. Non poteva permettere che accadesse di nuovo: non poteva perdere anche di nuovo, costi quel che costi. Digrignò i denti e scese correndo per le scale, ritornando alla sua ultima grande fatica.
-Vi annienterò tutti, maledetti guastafeste!- la sua voce era carica di rabbia.
A stento riusciva a respirare se pensava a tutte le brucianti sconfitte che aveva ricevuto. Cominciò a digitare una sequenza di numeri nel display della macchina, ma qualcosa andò storto. Tails, che nel frattempo aveva appena distrutto uno dei robot tramite l’aiuto di Rob, se ne accorse.
-Eggman, cosa stai facendo?!- urlò la volpe.
Eggman non seppe cosa rispondere, perciò lo ignorò. Purtroppo per lui, la macchina cominciava a dare problemi e i due archi cominciarono ad illuminarsi per volere proprio.
-Ma che..?- disse Sonic osservando la scena.
-Sta per esplodere!- concluse lo scienziato allontanandosi dalla macchina.
Sally si era ripresa: tremava ancora, ma il pensiero che potesse accadere qualcosa ai suoi amici e al suo amato gli diede la forza di reagire.
-Dobbiamo andarcene da qui!- urlò Sonic mentre la macchina cominciava ad emettere un rumore infernale.
Tutti quanti si allontanarono immediatamente dalla creazione fallita di Eggman. Sally si apprestò a fare lo stesso, quando notò che c’era ancora qualcuno vicino alla macchina: era Tails.
La volpe era a terra incosciente, si era avvicinato alla macchina per tentare di fare qualcosa, ma dev’essere stato colpito da qualcosa. Nel frattempo, il macchinario continuava ad emettere una luce fortissima e intensa. Sally prese coraggio e corse in aiuto dell’amico. All’ultimo momento, Sonic se ne accorse, ma era già troppo tardi.
-Sally!- urlò il riccio con tutta la forza che aveva.
La ragazza era arrivata in prossimità di Tails. Vide un trave a terra, vicino la sua testa macchiata di sangue. Se ne accorse solo dopo che c’era anche un violento terremoto a fare da cornice a quella situazione. Si coprì gli occhi e afferrò Tails. Facendo leva sulle gambe, spinse via la volpe verso i suoi compagni, rimanendo da sola di fronte a quell’abominio meccanico.
Ripensò al suo sogno. Sarebbe morta? Qualcosa in fondo al suo cuore le diceva di si. E tra le urla dei suoi amici che la intimavano di correre via, lei rimase immobile per la paura. Osservava la creazione di Eggman e diventò improvvisamente triste. La macchina emesse un ultimo rumore, prima di illuminare tutto ciò la circondava. Sally si coprì gli occhi e cominciò a piangere.
-Addio Sonic- disse prima che la macchina esplose.
 
Era morta per davvero? Non lo sapeva. Sally apri lentamente e faticosamente gli occhi, trovandosi in un luogo che pensò di non aver mai visto prima. Con altrettanta fatica, si rialzò per osservare meglio l’ambiente intorno a se: si trovava in quello che una volta doveva essere un palazzo. Ora era un rudere pericolante sporco e pieno di polvere. Alle narici arrivò un profondo odore di bruciato, dandogli la nausea e facendole girare per un attimo la testa. Poi, guardando meglio, notò una finestra che si affacciava fuori. Vi si avvicinò con cautela, mentre il suo cuore batteva sempre più forte. Degli strani rumori venivano fuori da lì, che cosa mai potrebbe essere? Quando mise la testa fuori dalla finestra, cominciò di nuovo a tremare. L’agitazione le fece venire un conato di vomito che trattenne a stento mentre le sue gambe cedetterò, facendola cadere a terra. Lacrime amare le scesero dagli occhi, mentre si malediva per non aver dato retta ai suoi amici. Il suo incubo era diventata realtà
 
 
Mancano tre minuti alla mezzanotte.
 
 
Bianco e nero: l’angolo dell’autore
Allora ragazzi, piaciuto il capitolo? J spero proprio di si, e spero anche che questo finale vi invogli a seguire questa ff. So che non è un capolavoro, ma spero comunque che riesca ad intrattenere per il meglio chiunque la stia leggendo. Toglietemi una curiosità: non vi siete chiesti perché alla fine di ogni capitolo c’è un orologio che segna quanti minuti mancano alla mezzanotte? Bé, lo scoprirete in futuro magari xD ma se volete potete avanzare delle ipotesi.
Ciao a tutti e “Bona to vada”!
Vicarious10
  
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