Calendario dell’Avvento #4: cioccolata calda
Rating: verde
Conteggio parole: 360
NdA: ambientata nello stesso Natale delle due ficlet precedenti.Mi sto gasando tantissimo
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Conteggio parole: 360
NdA: ambientata nello stesso Natale delle due ficlet precedenti.
Percy entrò nell’appartamento che condivideva con Annabeth tremando e imprecando. Possibile che un semidio non potesse nemmeno comprare dei tamponi per la sua ragazza senza essere attaccato da un branco di mostri?
“Annabeth,” chiamò, spazzolandosi la neve dal giubbotto ormai ridotto a brandelli. “Questa è l’ultima volta che ti faccio il favore di comprare le tue cose. Non solo ho dovuto affrontare l’eterno imbarazzo di dover chiedere a una commessa dove si trovassero gli assorbenti, ma ho dovuto farlo anche con la manica strappata e tutto sporco di fango. Ero sicuro che avrebbe chiamato la polizia e— Annabeth? Che stai facendo?”
La sua ragazza era in cucina che digitava freneticamente sulla tastiera del laptop di Dedalo, cacao e latte erano sparsi dappertutto e tante piccole boccette di vetro piene di uno strano liquido di un colore verdognolo erano posate sul tavolo, come se avesse deciso di mettersi a giocare al piccolo chimico. Aveva i capelli sporchi di fecola di patate e un’espressione di profonda disperazione in volto.
“Sono un fallimento totale!” esclamò Annabeth drammaticamente. “Un’inetta. Un’incapace. Un’incompetente. Una—”
“Okay,” la interruppe Percy. “Sputa il dizionario dei sinonimi e contrari e dimmi qual è il problema.” Avrebbe potuto usare un miliardo di aggettivi per descrivere la sua ragazza — insopportabile, sapientona, perfezionista, rompiballe, sexydamorire — ma di sicuro non quelli usati da lei.
“Non riesco a ottenere la giusta tonalità di blu per la cioccolata calda. Ho provato tutte le combinazioni. Ho cambiato un miliardo di volte il dosaggio del colorante. Volevo così tanto prepararti la cioccolata come piace a te. Ma ho rovinato tutto! Forse il problema sta nel cromoforo…”
“Tesoro,” le disse Percy con dolcezza, avvolgendole un braccio sulle spalle. “Tu sei in gamba. Sei la semidea più intelligente e scaltra che conosco. Ti ho vista abbattere interi eserciti di mostri solo grazie alla tua astuzia. Ma davvero,” aggiunse, prendendola per le spalle e guardandola negli occhi. “Smettila di cercare di cucinare, perché in questo sei davvero una frana.”
La cucina era un disastro, la cioccolata verde, l’occhio di Percy nero — cortesia della sua dolce ragazza — e alla fine si scoprì che la marca di assorbenti era sbagliata: un’ordinaria giornata di follia in casa Jackson/Chase.