“Dove sei?”
“Sono qui, dentro di te.”
“Sei sempre tu, Aria?”
“Certo.”
“Aria, andiamo al mare!”
“Al mare?”
“Sì, voglio essere libera, diventare un’onda che si infrange sulla sabbia, e correre con te nel vento che porta il tuo nome!” Aria mi sorride, la sento, può essere solo felicità quell’emozione che invade anche me.
“D’accordo, ma devi promettermi che ti farai cullare dal suo canto con me.”
“Te lo prometto.”
Siamo arrivate, la spiaggia è deserta, ci siamo solo noi. Solo io. Mi siedo sulla sabbia di fronte al frangersi delle onde, osservo quella danza con attenzione.
“Sembra ti stia ipnotizzando, vero?”
“Sì…”
“Ascolta, ci sta parlando.” Rimango immobile lasciando che quel dolce mormorio entri in me raggiungendoti, e mi accorgo che ci sta raccontando dei più remoti segreti del mare. Mi chiedo perché gli altri non possano carpirli. Nessuno riesce più davvero ad ascoltare, a raccogliere le parole che porta il vento, a danzare al suono dell’oceano. Mi abbracci leggera e mi cullo a lungo nel tuo profumo, nella tua brezza. Poi mi alzo in piedi.
“Balliamo?” Sei così felice a questa richiesta! So che la danza del vento ti rende viva, concreta, libera. E questo porta anche me a provare simili emozioni. Rimango qualche istante immobile, lasciandomi accarezzare dall’aria, ascoltando il suo canto. Ben presto anche il mare si unisce a lei intonando un coro possente eppure dolce. Muovo delicatamente un piede, nudo. L’altro lo segue presto. Piano, con tenue serenità inizio a volteggiare.
“Sei bellissima.”
“Lo sono perché tu sei con me, Aria.”
“Danza ancora, ti prego.” La morbida gonna del mio vestito volteggia leggera nell’aria, segue i miei movimenti, li accompagna e li arricchisce. È un vestito splendido, chiaro, luminoso. Un giro, ed ogni pensiero se ne va. Un altro giro, e dimentico ogni cosa che mi circonda. Un altro ancora, e tu sei al mio fianco. Aria.
I capelli colore del grano pallido ti sfiorano il viso mentre mi sorridi. Sei così bella, così fragile. Io sono molto diversa da te, vero? Eppure viviamo della stessa anima… Mi prendi per mano, danzi al mio fianco. Poi mi stringi, accompagni una mia mano sul tuo fianco, l’altra è salda nella tua. Volteggi e giravolte, ho l’impressione di volare…
“Credo di essere la persona più fortunata al mondo.”
“Davvero?”
“Ho te al mio fianco, ho te nel mio cuore. E so che sarai sempre con me. Non mi serve altro, Aria, tu sei la mia vita stessa.” Lo penso davvero, senza di te mi sentirei… vuota. I tuoi occhi colore del cielo indugiano sul mio volto, mentre le tue dita districano leggermente alcuni nodi tra i miei capelli biondi.
“Sei pensierosa.”
“Sì.”
“A cosa pensi?”
“A questo.” Mi baci, leggera. Mi conosci, sei parte di me. Rendi ogni volta quel contatto indispensabile quanto lo stesso respiro. E poi, dopo un tempo interminabile, riprendiamo a danzare. Mi trascini in un folle vortice, rido liberamente per le emozioni di cui mi inondi. I nostri piedi sfiorano le onde, rompono quel ritmo regolare, lo arricchiscono. Le nostre emozioni libere nel vento. Dei turisti passano lì vicino, mi guardano confusi e preoccupati chiedendosi cosa mi stia succedendo. Non percepiscono la musica della natura, non capiscono il mio amore per te.
“Signorina, cosa sta facendo?” Non li guardo neppure mentre mi lascio trascinare dal tuo abbraccio.
“Danzo con l’Aria!”