Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: _Natsuki_    07/05/2008    7 recensioni
Era davvero strano. Perché semplici gesti come questi, se compiuti da lei, diventavano paradiso per la mia mente?
Edward Anthony Masen, un normale ragazzo diciassettenne del 1918, vive la sua vita solitaria con i genitori e desidera andare in guerra.
Cosa accadrà ad Edward?
Un dolce incontro ed un profondo amore sconvolgeranno l' esistenza di questo umano.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eternal Years of Love

• Chicago 1918 •








Silenzio! Quale luce irrompe da quella finestra lassù?
È l'oriente, e Giulietta è il sole.
Sorgi, vivido sole, e uccidi l'invidiosa luna,
malata già e pallida di pena
perché tu, sua ancella, di tanto la superi in bellezza.
Non essere la sua ancella, poiché la luna è invidiosa.
Il suo manto di vestale è già di un verde smorto,
e soltanto i pazzi lo indosano. Gettalo via.

È la mia donna; oh, è il mio amore!
se soltanto sapesse di esserlo.
Parla, pure non dice nulla. Come accade?
Parlano i suoi occhi; le risponderò.
No, sono troppo audace; non parla a me;
ma due stelle tra le più lucenti del cielo,
dovendo assentarsi, implorano i suoi occhi
di scintillare nelle loro sfere fino a che non ritornino.

E se davvero i suoi occhi fossero in cielo, e le stelle nel suo viso?
Lo splendore del suo volto svilirebbe allora le stelle
come fa di una torcia la luce del giorno; i suoi occhi in cielo
fluirebbero per l'aereo spazio così luminosi
che gli uccelli canterebbero, credendo finita la notte.
Guarda come posa la guancia sulla mano!
Oh, fossi un guanto su quella mano
e potessi sfiorarle la guancia!


William Shakespeare

_________________

Chapter two: Twilight





Il crepuscolo.
Avevo sempre odiato questa parte della giornata.
Era la fine di un giorno e, per me, la fine di niente.
Ero vuoto.
Probabilmente, se non avessi respirato, mi avrebbero scambiato per una fredda statua.
Ciò che più volevo era andare in guerra. Nessuno mi avrebbe vietato l' arruolamento ed avrei potuto compiere qualcosa.
Qualcosa che mi rendesse orgoglioso di me stesso.
Non che uccidere fosse una bella prospettiva.
Men che meno vedere morire delle persone innocenti, con il destino loro nemico.
No.
Volevo che la gente mi guardasse come una persona coraggiosa, che si sacrifica per il popolo, non come il figlio viziato di due coniugi ricchi.
Però mancavano anni prima che ciò accadesse ed avrei passato quel lungo tempo nella mia buia dimora.
Un piccolo sospiro del vento mi colpì, scompigliandomi i capelli.
Delle candide nuvole si unirono al paesaggio e si tinsero di un rosso spento. Ormai il tramonto se ne andava lasciando posto alla notte.

« Edward? » mi chiamò mia madre.

Mi voltai per guardarla e lei mi sorrise dolcemente.

« Entra in casa, inizia a scendere la temperatura » disse osservando le nubi che si addensavano nel cielo.

« Certo, arrivo » risposi con voce bassa. Non parve molto convinta, ma se ne andò comunque.

Mi trovavo nel grande terrazzo della casa, dove erano disposti vari piccoli tavoli e sedie.
Le rose di Elisabeth erano la decorazione principale in questo luogo.
Possedevano dei magnifici colori. Però, solo uno viveva al centro della mia attenzione.
Era un piccolo spazio di terreno, con cinque rose, che spesso mi trovavo ad ammirare: erano blu, di un blu intenso.
Quei gioielli erano stupendi, senza un imperfezione, un difetto.
E le loro spine sembravano più affilate delle altre, come pronte a pungermi in caso mi fossi avvicinato.
Mi inducevano a tenere lunghe distanze da loro e, se le avessi sfiorate, mi avrebbero ferito, provocato dolore.
Mi destai dai quei pensieri e raggiunsi la porta, aprendola lentamente.
Due visi famigliari mi guardarono.

« Ti avevo detto di rientrare, sei tutto bagnato » mi rimproverò mia madre.

Osservai la giacca e notai che era di un colore più scuro, dove trapelavano alcune goccie.
Anche i capelli mi apparivano più pesanti e compatti.
Non mi ero accorto che aveva iniziato a piovere.

« Vado a fare un bagno » dissi infine, con voce flebile.

Camminai in direzione delle scale, per raggiungere la porta della mia camera.
Prima di salire, però, riuscii a scorgere Elisabeth avvicinarsi a mio padre.
Capii subito ciò che stava succedendo e l' istinto mi suggerì di andarmene.
Con uno scatto, corsi velocemente via e spalancai la porta della camera. Dopo essere entrato, la chiusi sbattendola.
Ascoltai il debole eco di quel rumore e mi lasciai cadere a terra.
Non dovevo piangere, ma le lacrime volevano uscire inesorabili.
Strinsi con forza il tessuto della camicia finché non sentii le mie emozioni diminuire d' intensità.
Respirai profondamente per rilassarmi.
I miei genitori discutevano sempre del mio futuro, come se fosse loro diritto decidere cosa avrei compiuto diventato maggiorenne.
Chiusi la mano in un pugno e sentii le nocche diventare bianche dallo sforzo, ma non mi importò.
Non era loro diritto! Dovevo scegliere io, non loro!
Purtroppo mia madre conosceva perfettamente la mia dedizione verso la guerra, per questo tentava di farmi cambiare idea.
Sforzi inutili. Niente avrebbe rimosso questo mio sogno.
Volevo bene ai miei genitori, però, quando sollevavano l' argomento, preferivo vendere l'anima piuttosto che affrontarli.

« Edward, posso entarare? » chiese mio padre, nel corridoio.

« No » risposi immediatamente.

Sapevo di comportarmi da bambino, ma in queste situazioni era inevitabile.

« Edward, voglio solo parlarti... »

« E' per questo che non ti lascio entrare » sbottai acido.

Ci fu un lungo silenzio.
Lo avevo ferito, questo lo capii, e mi fece sentire in colpa. Era pur sempre mio padre.
Avevamo un rapporto speciale. Spesso lui era duro e severo, come se volesse mostrare la sua autorità paterna; altre volte invece era sereno e mostrava il lato di sè che amavo, quello spensierato.
Aprii la porta con indecisione e lo guardai timidamente.

« Scusa » sussurrai.

« Non devi scusarti, figliolo » disse avvicinandosi e circondando con un braccio le mie spalle.

Mi trascinò con sé e ci sedemmo sul grande letto.
Le lenzuola di seta si piegarono al nostro peso, creando varie ramificazioni nel morbido tessuto.

« So che vorresti andare in guerra, però io e tua madre pensiamo sia meglio che tu stia qui. Potresti studiare e laurearti... » mi consigliò con sguardo intenso « Hai tante scelte da fare nella vita, Edward. Non buttarla via come se fosse un oggetto inutile »

Aggrottai le sopracciglia e il mio viso si fece torvo, ma infine risposi « Ci penserò »

« Va bene... Stasera avremo degli ospiti per cena » disse esitante « ...la famiglia Swan »

Spalancai gli occhi sorpreso.
Perché aveva invitato proprio i Swan?
Probabilmente aveva notato che l' unica ragazza alla quale avevo prestato un minimo di attenzione era Isabella.

Deglutii e cercai di scacciare lo stupore « B-bene » balbettai. Il nome di quella ragazza esercitava in me delle reazioni alquanto strane.

« Preparati, arrivano tra circa due ore » m' informò. Uscì dalla camera dopo avermi osservato, preoccupato.

Due ore prima di rivederla.
Mi preparai per la serata con velocità e scesi nel salone, attendendo ansioso il loro... il suo arrivo.
Mia madre, bellissima nel suo abito beige con ricami molto accurati, arrivò ansiosa con un grande vaso tra le braccia.
Le andai incontro e l' aiutai a sistemarlo all' entrata. Mi sorrise riconoscente.

« Grazie, Edward » il suo sguardo mutò improvvisamente « Mi dispiace per prima, so quanto ti irritano certe questioni ... »

La fermai con una risata. Si stava scusando quando avrei dovuto essere io a farlo, per essermi comportato in modo infantile.

« Non ti preoccupare, mamma. E' tutto a posto » risposi abbracciandola. Il calore che mi trasmetteva era stupendo.

Il campanello suonò, facendomi sobbalzare, nello stesso momento in cui mio padre entrò nella sala.
Elisabeth mi osservò e sembrò notare il mio nervosismo, che la fece insospettire.
Cercai di non far pesare quel suo sguardo inquisitore e mi voltai verso l'etrata.
Mio padre, con lentezza, aprì la grande porta e la prima cosa che vidi fu un angelo dai capelli castani.



_____________________


Avete uffucialmente il diritto di uccidermi.
So che dire ritardo è un eufemismo, ma compatitemi. Ho due esami in vista e devo studiare anche per tutte le interrogazioni.
Ho a malapena il tempo di leggere le vostre fanfiction e commentare.
Il capitolo non è molto bello, ma ho dovuto scriverlo un pò di fretta.
Racconta soprattutto delle emozioni di Edward e dei rapporti che ha con la famiglia.
Le rose blu possono essere paragonate al rapporto futuro tra lui e Isabella, perché per quanto lui le si avvicini, lei gli provoca un grande scompiglio sentimentale. Il capitolo spiega anche il motivo del suo sogno di andare in guerra.

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito:

_BellaBlack_ : Grazie! In effetti le parole di Edward sono, secondo me, quelle venute meglio.
Mi fa molto piacere che l' ambietazione ti piaccia. Mi é venuta questa idea all' improvviso, prima di dormire.
Per la spagnola non ti anticipo nulla, ma posso dire che ci sarà. Mi riempe di gioia scoprire che scrittrici brave come te leggono la mia storia.
• Frozen_WhiteFox : Grazie per aver recensito. Per questa storia volevo proprio cambiare qualcosa, non i personaggi, ma i fatti.
Così che accadessero avventure non ancora conosciute, creando nuova curiosità. Sono felice che le frasi ti siano piaciute, spero continuerai a leggere.
• _laurina_ : Grazie. La mia scrittura non è un gran che, ma mi fa piacere che ti piaccia. Non merito così tanti complimenti, ma non posso dire che non mi rendono felice. Spero ti piaccia anche questo capitolo.
• Locke: Ok, tu sei la prima a dovermi torturare. Mi seguivi sempre con Only My Wings e mi riempivi di gioia con i tuoi splendidi commenti, ma come ho già detto faccio fatica a trovare il tempo di scrivere. Cercherò di aggiornarla presto e correggere quegli errori che probabilmente avrò fatto. Comunque sono contenta che anche questa ti piaccia e che ti ispiri curiosità. L'incontro tra i due è abbastanza speciale, ma lo definirei più che altro insolito. Spero ti incuriosisca anche questo capitolo. Grazie ancora per tutti i commenti bellissimi che lasci, mi riempi sempre il cuore di felicità.
• PenPen e momob: Grazie anche a voi. Continuate a leggere questa storia.
• Ringrazio anche chi ha solo letto e chi l'ha aggiunta tra i preferiti.
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: _Natsuki_