Boh, mi son decisa a
pubblicare anche questa storiella XD
Ho scritto questa… Cosa, perché, sbirciando nei contest, ho
trovato un pacchetto interessante.
C’era Severus Piton e
come prompt “Papaveri”, che sul principio mi ha lasciata sconcertata.
Poi mi son ricordata
di questa canzoncina che mi cantava sempre mio nonno, e poi il mio lato tragico
ha avuto il sopravvento, come al solito…
Volevo scriverla per
il contest, ma ho letto che non accettava song fic.
E poi ho letto che
era scaduto .-.
Quindi, tagliando la
testa al toro, l’ho scritta comunque per conto mio, pur ispirandomi al
pacchetto u.u
Papaveri rossi
Lo sai che i papaveri
son alti alti alti,
e tu sei piccolina, e
tu sei piccolina…
Ti ricordi quando la prendevi sempre in giro, perché era
bassa, così bassa, e tu così alto, in confronto, e lei si arrabbiava, ti teneva
il muso ed era così divertente… Andare lì, carezzarle una guancia, ricevere una
linguaccia in risposta.
E tu eri alto, alto, e lei così piccola, che quasi
scompariva fra le tue braccia, e la sua testa arrivava a malapena all’altezza
del tuo petto.
Lo sai che i papaveri
son alti alti alti…
I papaveri le piacevano molto, perché erano rossi come i
suoi capelli.
Ce n’erano un sacco, giù al fiume; avevate trovato un posto
segreto dove raccoglierli, e tu ricordi ancora la sua risata gioiosa, i suoi
occhi socchiusi, e le sue mani che strappavano fiori, e la sensazione dell’erba
sotto la schiena…
E tu eri così alto, Severus, che per guardarla negli occhi
dovevi chinarti, e per questo vi sdraiavate vicini, così che i tuoi piedi più
in basso non sarebbero stati un problema.
… E tu sei piccolina,
e tu sei piccolina…
Piccola è la polvere fra le tua dita, e lontani sono i
ricordi dolorosi, la sensazione del petto che si apre, mentre tutto il tuo mondo
crolla.
Piccola era Lily fra le tue braccia, quelle braccia esili
che non erano state in grado di proteggerla; quella mente di cui ti eri vantato
tanto, ma che non aveva capito la sola cosa essenziale, e allora avevi riferito la
profezia al Signore Oscuro e condannato la sola donna che amavi…
Piccolo è anche il gesto di inspirare.
Lo sai che i papaveri
son alti alti alti,
e tu sei piccolina, e
tu sei piccolina…
Lo sapevi che l’oppio viene prodotto dai papaveri, Severus,
prima di quel giorno?
Lo sapevi che la droga dà dipendenza?
Ma era il frutto dei papaveri, quelli che erano alti come
te, e rossi come lei.
Era il frutto dei papaveri che ti allontanava dal dolore,
che ti permetteva di reclinare la testa e di fissare il cielo, e di vederla, in
mezzo alle nuvole, mentre ti sorrideva serena.
… Sei nata paperina,
che cosa ci vuoi far!
La chiamavi papera, perché era così bassa rispetto ai
papaveri, e ti divertivi a dirle che starnazzava ogni volta che apriva bocca.
La chiamavi papera e lei si offendeva e ti teneva il muso,
ma ti bastava una carezza sul suo viso per farle fare una linguaccia e farla
ridere, ridere ancora…
E ora la polvere dei papaveri è la tua unica fonte di
salvezza, Severus, dopo che Lily è morta, e che tu ti sei reso conto di essere stato
il suo carnefice.
La chiamavi papera, perché era stata sempre così piccola; ma
ora, disegnata sopra il cielo, mentre ti sorride serena, pensi solo a come ce l’abbia
fatta, finalmente, a librarsi in alto.
Ha raggiunto i suoi adorati papaveri, e stavolta sei tu ad
essere troppo basso riuscire ad afferrarla, a sfiorarle una guancia con le
dita. Quell’ultima carezza ti è negata, e tu sai che lei non ti farà mai più la
linguaccia, e che non riderà con te.
Ti abbandoni all’oblio, grazie al frutto dei papaveri, e
tutto il resto è nulla.