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Autore: Jackie_    06/12/2013    3 recensioni
Vi capita mai di desiderare di essere invisibili?
Di sentirvi tremendamente soli, ma al tempo stesso di temere la solitudine?
Capita anche a voi di convivere con una costante e irrequieta ansia che vi stringe proprio lì, all'altezza dello stomaco?
Inoltre, esiste un posto dove avete paura di andare pur sapendo che se ci andaste la vostra vita migliorerebbe?
Mi chiamo Camryn e la mia risposta a tutte quelle domande è sempre sì.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Cinque

Adesso che Yuki si è ristabilita il gruppo è finalmente al completo. Bè, più o meno. Qualche giorno fa è scoppiato il finimondo: Sophie, la ragazza di Alex, gli ha detto che durante la lezione di educazione fisica -tenutasi nel campo sportivo- Vinny ci ha provato spudoratamente con lei. Ora, potete capire quanto questa dichiarazione abbia fatto infuriare il mio migliore amico, che è corso da quell’altro poveraccio e senza pensarci due volte gli ha rifilato un pugno sul naso. Si sono immediatamente formati due schieramenti: chi dalla parte di Alex e chi in difesa di Vinny. Le cose stanno così: Vinny sostiene che la ragazza si sia inventata tutto (non è ben chiaro il motivo) e Rian, Matt e Zack supportano la sua teoria. Alex ovviamente non gli crede e, ahimè, Jack, Yuki ed io gli diamo man forte. Ad essere sincera non sono del tutto convinta dell’innocenza di Sophie. Primo perché, benché Vinny sia il tipico dongiovanni, ha dei forti valori che lo terrebbero lontano da certe stupidate. Insomma; mi risulta difficile credere che ci abbia provato con la ragazza di uno dei suoi più cari amici. Secondo, Sophie è una vera… lagna. Okay, forse non è la parola esatta per descriverla, ma rende l’idea. Si lamenta per ogni minima cosa come avesse quattro anni e ho notato un suo forte bisogno di essere perennemente al centro dell’attenzione, il che mi porta a pensare che Vinny possa avere ragione e quella Barbie si sia inventata tutto solo per il gusto di vedere Alex difendere il suo onore. Chi lo sa…

In ogni caso noi del “team Alex” abbiamo detto a Vinny che crediamo molto di più alla sua teoria che a quella di Miss Magnifica, il problema è Alex.
Lui si ostina a ribadire che Sophie non mentirebbe mai, perciò ha costretto i suoi amici a dividersi in due gruppi: chi, giustamente, non si è fatto problemi a dirgli in faccia che è un idiota (team Vinny) e chi, purtroppo, non ha il coraggio di voltargli le spalle per una stupidata del genere (team Alex).
Sì perché noi ci abbiamo provato a farlo ragionare, ma lui è stato irremovibile. Non ce la sentivamo, comunque, di dargli del coglione e lasciarlo a combattere da solo contro il mondo.
“Potremmo provare a parlare con Sophie. Sono sicura che ci sia una motivazione.”
Guardo Yuki di traverso mentre bevo dalla bottiglietta d’acqua. Ho appena finito l’allenamento di tennis e credo di non essere mai stata più disidratata.
“Ma dai, Yuki, vedi solo del buono nelle persone. Ti svelo un segreto: quella è una stronza e l’ha fatto solo per soddisfare il suo bisogno di essere sotto i riflettori.”
La mia amica storce la bocca in una smorfia, ma non mi contraddice. A volte mi sembra così ingenua!
“Comunque Jack ha detto che oggi avrebbe provato a parlare di nuovo con Alex. Magari riesce a farlo ragionare.”
Yuki annuisce e mi segue diligentemente verso il dormitorio.
“Sai che da quando giochi mi sembri più rilassata?”
“Sì, bè, mi scarico parecchio.” E non riesco ad evitare di sorridere pensando che se sto meglio è solo grazie a Jack che mi ha convinta a tornare sul campo.
“E quel sorriso?” –Yuki mi dà una leggera gomitata sorridendo a sua volta- “Cosa mi nascondi?”
Ridacchio come una bambina senza un motivo apparente ed evito accuratamente di guardare la mia amica negli occhi. Non so perché mi sento così… stupida!
È da qualche settimana che mi comporto in maniera strana e non è la prima volta che Yuki me lo fa notare. Sorrido senza motivo, arrossisco quando mi fa l’occhiolino, balbetto quando mi fa qualche domanda personale, sudo e mi agito quando mi stringe a sé con un braccio… e sì, sto parlando di Jack.
“Oh, Yuki… mi sa che sono malata!”
Lei si porta una mano davanti alla bocca e ride elegantemente. Diamine, adoro questa ragazza! È così fine che io in confronto sembro un cavernicolo.
“Non starai pensando ancora a Jack? Sono settimane che non mi parli d’altro! Guarda come cammina, senti come parla, hai visto i suoi capelli? E il suo profumo! Ed è così simpatico!”
Non riesco a credere che proprio lei mi stia prendendo in giro! Mi fermo in mezzo al corridoio per lanciarle uno sguardo di fuoco, ma il suo sorriso gioviale mi fa capire che in realtà sta solo cercando di farmi notare quanto io sia stata asfissiante in questi ultimi giorni. In effetti non mi è ancora chiaro perché, ma ogni mio discorso tende ad avere come soggetto principale proprio lui.
“Okay, hai ragione, sto esagerando, ma davvero non riesco ad evitarlo!”
Sbuffo riprendendo a camminare. Non mi piace quello che sto pensando.
“E sai perché, vero?”
E non mi piace quello che sta per dire Yuki.
“Jack ti piace! E tanto anche!”
Ecco, appunto. Sbuffo un’altra volta perché non trovo né la forza né la voglia di contraddirla.
Ha ragione: Jack mi piace. E tanto anche.

Quando io e Yuki arriviamo in mensa sono già tutti lì: il Team Alex al completo. A quanto ne so Jack non ha ottenuto alcun risultato discutendo con il mio migliore amico e per tutta la cena nessuno parla, fatta eccezione per quella biondina che blatera in continuazione delle cose più stupide. Nemmeno Alex sembra ascoltarla.
Mi irrigidisco quando Yuki, Alex e Sophie si alzano contemporaneamente per prendere il dessert. Né io né Jack ci muoviamo e l’idea di stare da sola con lui mi innervosisce. Ho appena ammesso a me stessa di essermi presa una cotta colossale per il ragazzo che mi siede accanto, quindi si, sono agitata.
“Alex è proprio un deficiente, io ci rinuncio.” Sospira Jack dopo qualche istante di silenzio.
Io non so che dire. Ho paura di fare la figura della stupida perciò credo che starmane zitta zitta a fissare il piatto vuoto davanti a me sia un’ottima idea.
Lui continua.
“Tutta questa storia mi ha stufato. È da idioti e da bambini. È da più di una settimana che non parlo con Vinny e gli altri, ti pare? Alex è un deficiente, l’ho già detto?”
Dio, come mi piace la sua voce quando è irritato! No, a dirla tutta la sua voce mi piace sempre. E non riesco a credere di star pensando delle cose del genere, sono disgustata da me stessa! Sto sudando melassa.
“Camy?” –Jack mi chiama posandomi una mano sul braccio- “Stai bene? Mi sembri strana.”
Finalmente trovo il coraggio di alzare lo sguardo su di lui e mi lascio andare ad un sorriso. Devo smetterla di comportarmi in questo modo assurdo, non voglio che lui intuisce qualcosa!
“Sì, sì, sto bene. Sono solo stufa anche io, come te. Vorrei un po’ di pace.”
Soprattutto perché dentro di me si è scatenata una tremenda tempesta ormonale dovuta a quello sguardo e a quel dannatissimo sorriso.
“Pace, eh?”
Jack lancia un’occhiata al tavolo del buffet e poi, improvvisamente, mi afferra la mano saltando in piedi.
“Vieni, andiamoceme!”
Non ho nemmeno il tempo di replicare che lui mi sta letteralmente trascinando fuori dalla mensa con un sorriso furbo stampato in faccia. E io riesco solo a pensare terrorizzata che la mia mano sudata gli farà sicuramente schifo.
“Ma… ma… Jack! E Yuki? Alex?”
“Oh, non moriranno mica se li lasciamo da soli! Smettila di preoccuparti!”
In realtà l’unica cosa di cui mi preoccupo davvero è il mio cuore: sta battendo così forte che mi spaventa. Credo sia perché Jack non ha ancora lasciato andare la mia mano.
Lo seguo senza più dire una parola, attraversiamo di corsa l’enorme cortile, ci arrampichiamo su per la collina e poi giù, verso il lago.
Rischiamo di inciampare almeno cento volte, ma non importa perché siamo ancora in piedi e corriamo, corriamo, corriamo finché non raggiungiamo il Rifugio.
Siamo entrambi senza fiato, eppure riusciamo ancora a ridere, anche se non c’è un motivo apparente.
“Quando voglio un po’ di pace vengo sempre qui.” Spiega lasciandosi cadere sull’erba.
Mi sdraio accanto a lui mettendo le mani sotto la testa. Si sta facendo buio e le nuvole che coprono il cielo stanno pian piano assumendo un aspetto minaccioso.
“Sì, sto già meglio.”
Chiudo gli occhi cercando di rilassarmi e di godermi questo momento appieno, ma Jack ha deciso di rendermi difficile l’impresa facendosi più vicino e lasciando che la sua mano sfiori la mia mentre gioca con dei fili d’erba.
Quel leggero contatto, probabilmente casuale, mi sta facendo impazzire.
“Mi trovo bene con te, Camryn.” Sussurra e io arrossisco immediatamente. Ancora non ho aperto gli occhi e non oso rispondere. Cosa dovrei dire, comunque?
“Oggi hai deciso di non parlare, eh?” dal suo tono di voce capisco che sta sorridendo e non posso perdermi un tale spettacolo. Così mi volto su un fianco per poterlo guardare e lui fa lo stesso.
“C’è qualcosa nel tuo sguardo… prima non mi guardavi così.”
Oh, cavolo. Sapevo di essere un libro aperto, ma non fino a questo punto! Mi schiarisco la voce imbarazzata.
“Così… così come?”
Jack mi rivolge uno dei suoi sorrisi migliori e io mi sento sciogliere. Potrei vivere di quel sorriso!
“Come se volessi che io…”
Non finisce la frase, ma capisco le sue intenzioni quando porta una mano ad accarezzarmi i capelli sistemandomeli dietro l’orecchio. Il cuore mi martella nel petto –sono quasi sicura lui possa sentirlo- e quando si avvicina per baciarmi prego ogni tipo di divinità affinché il tempo si fermi in quest’esatto momento.
Lui, con i capelli spettanti che gli ricadono sulla fronte, gli occhi accesi da un sorriso che potrebbe illuminare il mondo, la sua mano posata delicatamente sulla mia guancia e le sue labbra a pochi centimetri dalle mie. Un sogno.
E poi succede: gli occhi si chiudono, le labbra si sfiorano, i cuori ballano ad un ritmo appena inventato e la testa leggera lascia il posto a mille nuove emozioni. Non mi accorgo nemmeno che ha iniziato a piovere.

Nel frattempo, mentre io sono troppo impegnata a imprimere a fuoco nella mia mente questo dolce bacio, Yuki è riuscita a liberarsi facilmente della strana coppia e sta correndo a perdifiato –rimanendo comunque composta ed elegante come al solito- verso il dormitorio maschile dove Rian la sta aspettando a braccia aperte.




 





Author's corner
Ed ecco un altro capitolo! Scusatemi davvero se vi ho fatto aspettare tanto, ma sono stata molto impegnata in questo ultimo periodo. Grazio mille a chi legge, ma soprattutto a chi recensisce! Vi adoro! :)
  
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